Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 15
Il contenuto si trova sul sito dell'Università.
Questa è un'anteprima a titolo informativo.
Costruzioni - Sicurezza Pag. 1
1 su 15
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Formattazione del testo

L'altitudine di riferimento as è la quota del suolo sul livello del mare nel sito di realizzazione dell'edificio.

6.2. Coefficienti di forma per il carico neve

In generale verranno usati i coefficienti di forma per il carico neve contenuti nel presente paragrafo, dove vengono indicati i relativi valori nominali per le coperture a una o più falde, essendo a, in gradi sessagesimali, l'angolo formato dalla falda con l'orizzontale.

° ≤ α ≤ ° ° ≤ α ≤ ° ° ≤ α ≤ ° α > ° Coefficiente di forma
0 15 15 30 0,8
30 60 60 0,8
α 0,8 0,01 0 (60) / 30
α + α
0,8 0,02 0
  1. 0 , 4 ( 15) / 30 ( 60 ) / 30µ + α + α 1,63 0 ,8 0 ,8 / 30 0 ,8 0 ,8 / 30µ − α0,8 01 * 0 ,8 ( 60 ) / 45

µ1,µ2, µ3, µ1*I coefficienti di forma si riferiscono alle coperture ad una o più falde, e o da valutareαin funzione di come indicato ai punti che seguono.

a) Coperture ad una falda.

Si assume che la neve non sia impedita di scivolare. Se l'estremità più bassa della falda mina conun parapetto, una barriera od altre ostruzioni, allora il coefficiente di forma non potrà essere assuntoα.inferiore a 0.8 indipendentemente dall'angoloSi deve considerare la più gravosa delle tre condizioni di carico sottoriportate.

b) Coperture a due falde.

Si assume che la neve non sia impedita di scivolare. Se l'estremità più bassa della

falda terminacon un parapetto, una barriera od altre ostruzioni, allora il coefficiente di forma non potrà essere α.assunto inferiore a 0.8 indipendentemente dall'angolo

Si deve considerare la più gravosa delle quattro condizioni di carico sottoriportate.

c) Coperture a più falde.

Si dovranno considerare le distribuzioni di carico indicate al punto b), applicate sulle falde delle campate.

Inoltre dovrà essere considerata anche la distribuzione di carico sottoriportata. μ3

Particolare attenzione dovrà essere prestata per la scelta del coefficiente di forma quando una o entrambe le falde hanno inclinazione superiore a 60°.

7. AZIONI DEL VENTO

Il vento, la cui direzione si considera di regola orizzontale, esercita sulle costruzioni azioni che variano nel tempo provocando, in generale, effetti dinamici.

Per le costruzioni usuali tali azioni sono convenzionalmente ricondotte alle azioni statiche equivalenti definite al punto 7.1.

Peraltro, per

  1. costruzioni di forma o tipologia inusuale, oppure di grande altezza o lunghezza, o di notevole flessibilità e ridotte capacità dissipative, il vento può dare luogo ad effetti la cui valutazione richiede l'applicazione di specifici procedimenti analitici, numerici o sperimentali adeguatamente comprovati.
  2. Azioni statiche equivalenti

Le azioni statiche del vento si traducono in pressioni e depressioni agenti normalmente alle superfici, sia esterne che interne, degli elementi che compongono la costruzione.

L'azione del vento sul singolo elemento viene determinata considerando la combinazione più gravosa della pressione agente sulla superficie esterna e della pressione agente sulla superficie interna dell'elemento.

Nel caso di costruzioni o elementi di grande estensione, si deve inoltre tenere conto delle azioni tangenti esercitate dal vento.

L'azione d'insieme esercitata dal vento su una costruzione

La pressione del vento è data dall'espressione:

p = q c c cref e p d

Dove:

qref è la pressione cinetica di riferimento di cui al punto 7.4.

ce è il coefficiente di esposizione di cui al punto 7.5.

cp è il coefficiente di forma (o coefficiente aerodinamico), funzione della tipologia e della geometria della costruzione e del suo orientamento rispetto alla direzione del vento. Il suo valore può essere ricavato da dati suffragati da opportuna documentazione o da prove sperimentali in gallerie del vento.

cd è il coefficiente dinamico con cui si tiene conto degli effetti riduttivi

associati alla noncontemporaneità delle massime pressioni locali e degli effetti amplificativi dovuti alle vibrazioni strutturali. 7.3. Azione tangente del vento. L'azione tangente per unità di superficie parallela alla direzione del vento è data dall'espressione:

p = q c cf ref e f

dove:

qref e ce sono definiti al punto 7.2;

cf è il coefficiente d'attrito funzione della scabrezza della superficie sulla quale il vento esercita l'azione tangente.

7.4. Pressione cinetica di riferimento La pressione cinetica di riferimento qref (in N/m²) è data dall'espressione:

2q = v / 1.6ref ref

nella quale vref è la velocità di riferimento del vento (in m/s). La velocità di riferimento Vref è il valore massimo, riferito ad un intervallo di ritorno di 50 anni, della velocità del vento misurata a 10 m dal suolo su un terreno di II categoria (vedi tabella 7.2.) e mediata su 10 minuti. In mancanza di adeguate indagini.Il testo formattato con i tag HTML è il seguente:

statistiche è data dall'espressione: ≤v = v per a aref ref, 0 s o( )v = v + k a - a per a > aref ref, 0 a s o s o

dove: vref,0, a0, ka sono dati dalla Tabella 7.1. in funzione della zona, definita in Figura 7.1., ove sorge la costruzione;

as è l'altitudine sul livello del mare (in m) del sito ove sorge la costruzione.

Zona DESCRIZIONE vref,0(m/s) a0(m) ka(1/s)
1 Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia (con l'eccezione della provincia di Trieste) 25 1000 0.012
2 Emilia Romagna 25 750 0.024
3 Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria (esclusa la provincia di Reggio Calabria) 27 500 0.030
Sicilia e provincia di Reggio Calabria 28 500 0.0305 Sardegna (zona a oriente della retta congiun-gente Capo Teulada con Isola di Maddalena) 28 750 0.0246 Sardegna (zona a occidente della retta congiun-gente Capo Teulada con Isola di Maddalena) 28 500 0.0307 Liguria 29 1000 0.0248 Provincia di Trieste 31 1500 0.0129 Isole (con l'eccezione di Sicilia e Sardegna)e mare aperto 31 500 0.030 ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 7.5. Coefficiente di esposizione. Il coefficiente di esposizione ce dipende dall'altezza della costruzione z sul suolo, dalla rugosità edalla topografia del terreno, dall'esposizione del sito ove sorge la costruzione. E' dato dalla formula: z( ) = zc + zkln7ln zc = zemin <per z < zmin ( ) = cz + emin dove: k, z0, zmin sono assegnati in Tabella 7.2.
Categoria di esposizione Classe di rugosità del terreno
1 A
2 B
3 C
4 D
Categorie di esposizione kr z0(m) zmin(m)
I 0.17 0.01 2
II 0.19 0.05 4
III 0.20 0.10 5
IV 0.22 0.30 8
V 0.23 0.70 12

Nelle fasce entro i 40 Km dalla costa delle zone 1, 2, 3, 4, 5 e 6, la categoria di esposizione è indipendente dall'altitudine del sito.

Tabella 7.3
Classi di rugosità del terreno

Descrizione

Aree urbane in cui almeno il 15% della superficie sia coperta da edifici la cui altezza media superi i 15 m.

Aree urbane (non di classe A), suburbane, industriali e boschive.

Aree con ostacoli diffusi (alberi, case, muri, recinzioni, ...); aree con rugosità non riconducibili alle classi A, B, D.

Aree prive di ostacoli o con

Dettagli
Publisher
A.A. 2010-2011
15 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/09 Tecnica delle costruzioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Atreyu di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecnica delle costruzioni e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria o del prof D'assisi Ricciardelli Francesco.