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DIFFICOLTà EMERGENTI COLLEGATE ALLE STRUTTURE DI ALLEVAMENTO
Nel corso del tempo, negli allevamenti c’è stato un uso improprio degli antibiotici con conseguente
dispersione nell’ambiente.
Gli antibiotici creano un problema, creano una dispersione della flora microbica di un organismo,
alterandone la condizione fisiologica.
Se utilizziamo antibiotici ad ampio raggio facilitiamo l’antibiotico resistenza perché
quell’antibiotico agirà su tutti i microrganismi, che a questo punto acquisiscono mutazioni.
È quindi importante utilizzare antibiotici a basso spettro d’azione, ovvero sia è importante utilizzare
determinati antibiotici per determinati noxa.
Gli antibiotici veterinari sono diversi da quelli umani ed è quindi buona regola non utilizzare
antibiotici umani con gli animali.
Produrre nuove molecole per antibiotici, inoltre, ha costi altissimi.
Esiste un Focus dell’antimicrobico resistenza da parte della Commissione Europea e da parte del
Ministero della Salute, con manuali e piani d’azione di lotta ai crescenti rischi di resistenza
antimicrobica.
Il PIANO ATTUALE è rappresentato dal PNCAR 2017-2020 (Piano Nazionale di Contrasto
all’Antimicrobico Resistenza), il quale prevede vari ambiti di intervento: monitoraggio, prevenzione
e controllo delle infezioni, uso corretto degli antibiotici, formazione, comunicazione e
informazione, ricerca e innovazione.
Il piano interessa sia il settore umano che quello veterinario e ha come obiettivo quello di ridurre
sensibilmente l’utilizzo di antibiotici.
Le malattie, attraverso l’antimicrobico resistenza, si diffondono sempre di più (epidemiologia della
malattia) e potrebbero portare addirittura a morte nei casi più gravi: ciò avviene perché la malattia
diffonde più facilmente attraverso il noxa (cioè la causa patogena) che ha acquisito resistenza nei
confronti degli antibiotici.
A seconda del tipo di noxa abbiamo una mortalità più o meno elevata.
A riguardo, vi è anche un aspetto economico con perdita di vite, perdita di giornate lavorative e
aumento delle spese sanitarie (esemoio: durata della degenza). I farmaci di seconda linea, cui è
necessario far ricorso in presenza di infezioni causate da batteri resistenti sono spesso più costosi e
più tossici, con possibile ulteriore impatto sanitario ed economico.
I patogeni più resistenti agli antibiotici sono: staphylococcusaureus e pseudomonasaeruginosa.
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Per evitare di diffondere una malattia emarginiamo/isoliamo l’animale mettendoli in quarantena,
come forma di prevenzione, per evitare il contagio e salvare quindi il resto della mandria.
Determinate sostanze sono vietate per quegli animali che sono destinati alla produzione di alimenti:
ad esempio, il fibronil (un principio attivo usato come agente antiparassitario del cane) è vietato
nelle ovaiole perché è una sostanza che potrebbe ritrovarsi nelle uova e causare problemi non
soltanto agli animali ma anche ai consumatori.
Anche gli ortaggi potrebbero essere contaminati da batteri resistenti agli antibiotici: il letame
utilizzato per concimare non può essere portato sui terreni prima dei 90 giorni, perché deve essere
prima maturato. Se utilizzate prima della data indicata, può trasmette batteri resistenti agli
antibiotici.
In ambiente ospedaliero, i guanti dovrebbero essere cambiati continuamente e bisognerebbe
utilizzare aghi e apparecchiature sterili per minimizzare la diffusione dell’antimicrobico resistenza,
seguendo quindi le comuni regole igieniche.
I turisti. Che necessitano di cure ospedaliere durante un soggiorno in un paese ad alta prevalenza di
resistenza antibiotica possono fare ritorno nel paese d’origine portando con sé batteri resistenti agli
antibiotici. Anche i turisti che non sono venuti in contatto con i servizi sanitari possono trasportare e
importare batteri resistenti, acquisiti attraverso cibo o l’ambiente durante il viaggio.
Il 40% degli europei crede erroneamente che gli antibiotici siano efficaci nel combattere raffreddori
e influenza.
In Italia,il 25% della popolazione utilizza l’antibiotico in modo sbagliato. La prescrizione e il
consumo di antibiotici variano nei diversi paesi europei. Gli antibiotici vengono prescritti nell’80-
90% dei casi dai medici di base, principalmente per infezioni delle vie respiratorie.
Calcolando la proporzione fra gli antibiotici venduti e il peso del patrimonio zootecnico nazionale,
le maggiori resistenze si hanno in Cipro, Spagna e Italia (in questo preciso ordine).
Secondo un’indagine poi, condotta livello europeo, negli ultimi anni l’Italia è il paese che ha fatto di
più per ridurre lupo degli antibiotici, ma occupa ancora il terzo posto in classifica.
NORMATIVA PER LA BIOSICUREZZA:
-O.M. del 12 aprile 2008: normativa per la bio sicurezza per la malattia vescicolare del suino e per
la peste suina classica.
-Reg. CE 2075/2005: norme specifiche applicabili ai controlli ufficiali, relativi alla presenza di
trichine (parassiti) nelle carni.
È importante mangiare carne cotta.
-O.M. del 26 agosto 2005 modificata in O.M. del 10/10/2005 : misure di polizia sanitaria in
materia di malattie infettive e diffusive dei volatili da cortile.
Importante attenzione alle malattie aviarie perché possono essere zoonosi.
-Reg. UE 2016/429 art.10: normativa in materia di sanità animale, applicabile dal 21 aprile 2021.
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I professionisti degli animali si adoperano per mantenere sani gli animali detenuti, usare i farmaci
responsabilmente sotto controllo veterinario, ridurre al minimo il rischio di diffusione delle
malattie, adottare misure di biosicurezza.
Le misure di bio sicurezza sono attenuate mediante:
-misure di protezione fisica: che possono comprendere separazioni, recinzioni, tetti, reti, pulizia,
disinfezione, lotta agli insetti e derattizzazione, eliminazione di acque di scarico, barriere naturali o
artificiali rispetto ai corsi d’acqua circostanti che impediscono agli animali acquatici di entrare o
uscire dallo stabilimento interessato, comprese misure contro le inondazioni e le infiltrazioni
d’acqua dai corsi d’acqua circostanti, ecc.
-misure di gestione: che possono comprendere procedure per l’ingresso e l'uscita degli animali, dei
veicoli, delle persone e dei prodotti, procedure per l’uso delle attrezzature (pulizia degli abbeveratoi
e delle mangiatoie, utilizzo di determinati disinfettanti che non creano problemi alle mucose
dell’animale in questione), condizioni per i movimenti , misure di quarantena degli animali
introdotti di recente o malati, sistema per lo smaltimento sicuro dei cadaveri di animali e degli altri
sottoprodotti di origine animale (fatto da strutture ad hoc che abbattono qualsiasi agente patogeno
attraverso determinate temperature e determinate pressioni per un determinato periodo di tempo,
ottenendo delle farine animali. Gli animali invece vengono interrati in terreni idonei se
l’allevamento non è di tipo intensivo e vi è la morte sporadica degli animali. Gli allevamenti di tipo
intensivo, invece, prevedono la morte di propri animali ogni giorno: per questo motivo raccolgono i
cadaveri, li mettono in speciali sacchetti, li congelano e, raggiunto un numero sostanziale, li
consegnano a queste strutture ad hoc per lo smaltimento).
MICROBIOMA: rappresentazione genetica di tutti i microrganismi presenti sull’animale e
all’interno dell’animale.
MICROBIOTA: insieme di una popolozione microbica che colonizza un determinato distretto
dell’organismo.
La BIOSICUREZZA è uno dei principali strumenti di prevenzione a disposizione degli operatori e
delle altre persone che lavorano con gli animali per prevenire l’introduzione, lo sviluppo e la
diffusione di malattie animali trasmissibili da e all’interno di una popolazione animale. Le misure di
bio sicurezza adottate dovrebbero essere a sufficienza flessibili, adeguate al tipo di produzione e alle
specie o alle categorie di animali interessati e tenere conto delle circostanze locali e degli sviluppi
tecnici.
Sebbene la bio sicurezza possa richiedere alcuni incentivi iniziali, il risultato della diminuzione
delle malattie animali dovrebbe costituire un incentivo positivo per gli operatori, che si trovano
quindi ad affrontare minori spese sanitarie (quindi vi è la sostenibilità economica dell’allevamento).
I biocidi, quali i disinfettanti per l’igiene veterinaria o per le aree in cui sono presenti animali e
mangimi, gli insetticidi, i repellenti o i rodenticidi svolgono un ruolo importante nelle strategie di
biosicurezza, sia livello di aziende agricole che durante il trasporto degli animali. Per tale motivo
dovrebbero essere considerati parte della bio sicurezza.
NORMATIVA NAZIONALE:
Regolamento di polizia veterinaria DPR 8.2.1954 n.320 che decadrà quando entrerà in vigore quello
fatto nel 2016 e applicabile dal 2021.
Iscrizione anagrafica nazionale BDN CAPI
Georeferenziazione degli allevamenti (individuati con le coordinate geografiche)
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Il Reg. UE 429/2016parla anche delle definizioni di:
Zona soggetta a restrizioni: una zona in cui si applicano restrizioni ai movimenti di taluni animali o
prodotti e altre misure di controllo delle malattie, per prevenire la diffusione di una malattia
particolare ad aree in cui non si applicano restrizioni; una zona soggetta a restrizioni può, se del
caso, comprendere zone di protezione e di sorveglianza.
Zona di protezione: una zona che circonda e comprende il luogo di un focolaio, in cui si applicano
misure di controllo per impedire la diffusione della malattia al di là della stessa.
Zona di sorveglianza: una zona, istituita attorno alla zona di protezione, dove si applicano misure di
controllo volte ad impedire la diffusione della malattia al di là della zona di protezione.
Normativa regionale di riferimento:
- L.R. 18/12/2013 n.47 norme sul controllo del randagismo, anagrafe canina e protezione degli
animali da affezione
-L.R. 10/1/2011 n.1 -> 300m (2° mod)
(L.R. insediamenti Allevamenti DPA 500 metri da insediamenti urbani)
O.M. 3/8/2015: proroga, con modifica, dell’ordinanza contingibile ed urgente 6/8/2013 concernente
la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani. Valida fino al 9/9/16.
Normativa orizzontale sulla salute e sicurezza sul lavoro: D. L.vo 9/4/2008 n. 81.
Le norme non prevedono allevamento in gabbia per i polli da carne.
BENESSERE ANIMALE:
Il soggetto che riesce ad adattarsi all’ambiente si trova in uno stato di benessere, con una
espressione fenotipica.
Il soggetto che invece non riesce ad adattarsi si trova in una condizione di stress, seguito da ridotto
benessere animale e infine malessere se le condizioni persistono.
È bene sottolineare che le tematiche relative al benessere si possono capire solo con