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COSTO TOTALE
€ 531
Concimazioni organiche o minerali di impianto
-letame(400 qli/ha)+costo spargimento
400qli*1.1€/qle+60€=500€
Tracciamento e picchettamento
-Squadro e picchettatura(effettuata con strumenti laser)
€ 450
Acquisto barbatelle e messa a dimora viti
-Varietà Moscato
N°3333*2.80€/cad.=9332€
-Varietà Malvasia
N°3333*2.75€/cad.=9165€
-Varietà verdicchio
N°3333*2.20€/cad.=7332
-Messa a dimora barbatelle
N°3333*0.60€/cad.=1999
COSTO TOTALE
€ 11331(Moscato) € 11164(Malvasia) € 9331(Verdicchio)
Acquisto e posa in opera della struttura di sostegno
-Pali di testata:
cemento N°66*7.90€/cad.=521€
legno di castagno N°66*6.50€/cad.=422€
legno di pino trattatoN°66*9.35€/cad.=617€
ferro zincato N°66*11.30€/cad.=745€
COSTO TOTALE
€ 2305
-Pali intermedi:
Cemento N°594*4.85€/cad.=2880€
Legno di castagno N°594*4.65€/cad.=2762€
Legno di pino trattato N°594*5.80€/cad.=3445€
Acciaio zincato N°594*5€/cad.=2970€
COSTO TOTALE
€ 12057
-Distribuzione e posa in opera dei pali N°660*1.9€/cad.=1254€
-tutori in ferro (diametro 8mm h 1.2m)N°2673*0.34€/cad.=908€
-posa in opera tutori e fissaggio N°2673*0.32€/cad.=855€
-fili acciaio inox(kg/ha) Kg 100*3.60€/cad.=360€
-filo secondario acciaio inox(kg/ha) Kg 160*3.60€/cad.=576€
-Posa in opera fili
=950€
-Ancore e aste
N°66*4€/cad.=264€
-Posa in opera ancoraggi N°66*2.30€/cad.=151€
-acquisto e messa in opera gancetti
(tralcio/filo e filo/tondino) N°564*0.50€/cad.=297€
-acq. e messa in opera ganci tirante N°66*1.40€/cad.=92€
-acquisto e messa in opera collari
e tendifilo accessori N°66*1.80€/cad.=118€
COSTO TOTALE
€ 5825
Qui di seguito sono invece riportate le voci riguardanti i costi
aggiuntivi per le cure colturali sostenute durante il 1° e 2° anno di
età dell’impianto e le spese per la raccolta del prodotto che verra’
effettuata a partire dal 3°anno.
-lavorazione terreno interfilari+sottofila+trattamenti €
900
-Rimpiazzo fallanze +acq. e distribuzione fallanze
€1300
-Potatura anno di impianto+potatura invernale 1°anno,
scacchiatura+legatura
€2600
-Raccolta uva
200h/ha*7€/h=€1400
Spumantizzazione
Spumante naturale è il prodotto ottenuto dalla prima o dalla seconda fermentazione
alcolica di uve fresche, del mosto d’uve, del vino, atti a diventare vino da tavola o di vino di
qualità prodotto in regioni determinate, caratterizzato alla stappatura del recipiente da uno
sviluppo di anidride carbonica, proveniente esclusivamente dalla fermentazione e che,
conservato alla temperatura di 20°C in recipienti chiusi, presenta una sovrapressione non
inferiore alle 3 atmosfere e ad una gradazione alcolica minima al consumo di 9,5°”.
Gli spumanti possono essere classificati in:
naturali, se l’anidride carbonica si forma per rifermentazione; a loro volta questi
possono essere divisi in base alla tecnica di lavorazione: si può applicare il metodo
Classico, il metodo Charmat o il sistema Marone.
artificiali, nei quali la sostanza gassosa viene semplicemente addizionata; sono di
qualità inferire rispetto a quelli naturali.
IL METODO CLASSICO
E’ uno dei metodi più importanti tra i vari sistemi di spumantizzazione e consiste in una
lunga rifermentazione in bottiglia, seguita da una prolungata maturazione a contatto con i
lieviti.
Il metodo classico o champenois è un sistema costituito da lunghe e costose operazioni:
- “addition de la liqueur de tirage” o addizione dello sciroppo per la rifermentazione;
- “mise en bouteille” o imbottigliamento;
- “prise de mousse” o presa di spuma;
- “maturation sur lies” o maturazione sulla fecce;
- “remuage sur pupitres” o rimozione delle fecce sui cavalletti;
- “degorgément” o sboccatura;
- “addition de la liqueur d’expédition” o aggiunta dello sciroppo di
dosaggio; (passaggio non usato in caso specifico).
- “bouchage définitif” o tappatura finale
- “habilage” o etichettatura.
Addizione dello sciroppo per la rifermentazione ed imbottigliamento: esso consiste
nell’amalgamare vino di base dell’anno precedente, lieviti e mosto concentrato dell’anno in
corso e successivamente, nell’imbottigliare questo composto in bottiglie tappate con
“volgari” tappi a corona.
La massa che si è andata a creare viene arieggiata in modo tale che gli enzimi utilizzino
l’aria necessaria per svolgere il loro ciclo biologico, in più, un’areazione insufficiente può
compromettere la rifermentazione in fase di presa di spuma.
Il vino, nel quale sono stati a questo punto ben amalgamati i componenti viene
imbottigliato in bottiglie in vetro scuro e particolarmente spesso, per poter resistere alle
forti pressioni che si vengono a creare all’interno, a causa della formazione di CO2.
Presa di spuma: le bottiglie vengono raccolte in grandi cantine fresche (10°C) o locali
termo-isolati e arieggiati, in quanto più bassa è la temperatura, migliore sarà la finezza del
perlate.
Ora avviene il processo più delicato e cioè la “presa di spuma” ovvero la trasformazione
del vino in spumante. Quindi, i lieviti, nel giro di 120 giorni, fermentano gli zuccheri
andando a formare CO2 ed alcol etilico. La pressione che si va a creare è di circa 6 atm.
A questo punto il vino è già spumante, ma se non ci fosse il periodo di maturazione a
contatto con le fecce, non potrebbe raggiungere qualità e pregio elevati.
Maturazione sulla fecce: E’ una fase molto lunga, dato che può durare parecchi mesi (2
anni compresi i 120 giorni della presa di spuma) e conferisce profumo ed aroma allo
spumante. Avviene l’autolisi del lievito e cioè la morte e successiva rottura del lievito ed è
così che si liberano liquidi che conferiscono sostanze aromatiche. Le bottiglie vengono
accatastate orizzontalmente su lunghe listelle di legno. Periodicamente le bottiglie
possono essere rimosse per effettuare il cosiddetto “sbancamento”: le bottiglie vengo
scosse per evitare che le fecce si incrostino sulle pareti e per favorire il contatto delle
sostanze che si sono liberate per autolisi con tutta la massa liquida. Le bottiglie vengono
poi riaccatastate e lasciate immobili per un altro periodo.
Rimozione delle fecce sui cavalletti: Il remuage è un particolare scuotimento cui
vengono sottoposte le bottiglie, una volta ultimato il periodo di maturazione, per dar modo
alla feccia, di staccarsi definitivamente dalle pareti e dirigersi sul tappo. Per questa
operazione servono dei cavalletti di legno che sostengano il peso delle bottiglie e le
posizioni orizzontale e verticale ( abbastanza resistenti).
Per poter conoscere la posizione precedente a ciascun movimento, si segna il fondo della
bottiglia con vernice o con un gesso bianco. Al termine di questa fase le bottiglie sono in
posizione quasi verticale e, dopo accurati controlli, quelle pronte vengono tolte dalle
pupitre e conservate in posizione perfettamente verticale. Nel nostro progetto questo
processo viene effettuato in ottobre – novembre - dicembre.
Al termine della maturazione, la metodologia classica, prevede circa due mesi (gennaio –
febbraio) a -8°C ed il mese di marzo a 0°C per passare gradualmente dai -8°C a 10°C.
Sboccatura: eliminazione della fecce raccolte sotto il tappo, per ottenere un prodotto
brillante, cercando di perdere meno vino e anidride carbonica possibile. si ricorre al
sistema “a la glace”, che consiste nel porre la bottiglia, all’interno di una cella frigorifera,
nella quale la temperatura sia di circa 0°C e nell’immergere il collo in una soluzione
refrigerante a -25 °C per pochi minuti, in modo che la parte di vino contenente le fecce,
sotto il tappo, congeli. A questo punto la bottiglia può essere riportata in posizione normale
e si procede alla stappatura, togliendo il tappo a corona, con il quale si elimina anche il
cilindretto ghiacciato contenente le fecce.
Tappatura finale: A questo punto la bottiglia può essere tappata con il tappo di sughero a
fungo e, successivamente, ancora con la gabbietta metallica.
Per permettere un perfetto amalgama tra lo spumante e la liqueur d’expédition, le bottiglie
vengono conservate e tenute in cantina ancora per qualche mese e poi immesse sul
mercato.
Etichettatura: Poco prima di essere messe in commercio vengono poste l’etichetta e la
controetichetta. A questo punto le bottiglie di spumante sono definitivamente pronte per
entrare nel normale circuito commerciale.
I MACCHINARI E I LORO CONSUMI ELETTRICI
-diraspa pigiatrice
-tini per la macerazione
-pressa
-pompe
-concentratore o evaporatore
-tini fermentativi
-botti per l’invecchiamento
-imbottigliatore e dosatore
Questa sezione del progetto è volta ad esaminare le varie macchine presenti all’interno
della nostra cantina, attraverso una breve descrizione delle loro funzioni e delle loro
caratteristiche, dando però uno sguardo anche all’aspetto energetico che li riguarda.
DIRASPA PIGIATRICE
Per la cantina la scelta è ricaduta su questo tipo di macchinario, anziché su di una più
convenzionale diraspa pigiatrice, poiché ci permette di effettuare in anticipo la rimozione
del raspo dal grappolo, impedendo cosi che i tannini liberatisi da quest’ultimo vadano ad
influenzare la qualità del mosto.
Nello specifico, questa diraspa pigiatrice da noi utilizzata ha delle dimensioni di
197cm*107cm*160cm,così scelta sulla base di considerazioni di tipo
produttivo(produzione oraria e consumi elettrici) e dimensionali(ottimizzazione dello spazio
della cantina).
I dati sulla quale si basano questi calcoli sono:
-la superficie coltivata a vitigno pari a 21.87ha
-produzione unitaria ad ettaro pari a 100 qli/ha(espressa in quintali)
-produzione totale: 21.87ha*100qli/ha=2187qli(espressa in quintali)
CONSUMO ELETTRICO
-produzione oraria: 25 qli/h
-potenza assorbita(riferita all’ora): 1.8kw
-tempo di utilizzo giornaliero: 8h
-produzione giornaliera: 25qli/h*8h=200qli/gg
-energia giornaliera assorbita: 1.8kw*8h=14.4 kwh
-tempo totale di utilizzo: 2187qli/ 200qli/gg=10.94gg
-energia totale assorbita: 14.4kwh*10.94gg=157.5kwh
http://www.tem.it/it/prodotti/impianti-en