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Costruzione di un sapere sociale: Appunti di Economia Pag. 1
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APPUNTI ECONOMIA – PAROLE CHIAVI

Economia – E’ definita come la scienza sociale che analizza produzione, distribuzione e scambio di beni e servizi destinati al consumo; essa può comprendere

diversi aspetti, come ad esempio la finanza ma anche la politica (ministri) o la gestione della casa (spese). Ha il paradosso di essere sia teoria che pratica

quotidiana. Inoltre è mondiale ma incentrata sull’Occidente. Oggi è l’epoca del “trionfo del mercato” nella quale l’economia sembra prevalere su tutto, anche sulla

morale.

Mercantilisti – Sono quegli economisti considerati, secondo Dennis Clerk, i fondatori della scienza economica. Essi si svilupparono in 3 stati a partire dal 1500,

cioè Spagna, Francia e Inghilterra. I mercantilisti credono che lo sviluppo economico di un paese debba passare necessariamente attraverso la conquista dei

mercati stranieri, con il commercio e l’esportazione. Il commercio era per loro come una sorta di guerra. Tra i principali mercantilisti fa ricordato l’inglese William

Petty, che nel suo testo, “Aritmetica Politica”, attribuisce enorme importanza al commercio dato che anche un paese piccolo con le risorse che si ritrova in questo

modo può arricchirsi e raggiungere in potenza gli stati più grandi. Petty fa l’esempio dell’Olanda.

Fisiocrati – Sono quegli economisti che si sviluppano in opposizione al mercantilismo. Fondatore è l’economista francese Francois Quesnay (fu medico alla corte

di Luigi XV). I fisiocrati sostengono la dottrina secondo la quale è l’agricoltura il solo settore che consente un aumento reale della ricchezza di una nazione. Solo

l’agricoltura, infatti, consente di produrre, mentre l’industria si limita a trasformare e il commercio a distribuire. Inoltre la Francia, grazie all’ampia disponibilità di

terreni coltivabili, poteva benissimo favorire l’agricoltura a discapito della manifattura. La produzione agricoltura, doveva concentrarsi sul grano (metà del cibo

europeo era costituito da pane) e lo Stato doveva sovvenzionare i produttori agricoli con delle leggi. Con la produzione agricola si creano anche delle “eccedenze”

che permettono l’accumulazione di risorse. Per i Fisiocrati la società si divide in 2 grandi classi: società produttiva e società sterile. Le attività che producono

eccedenze (agricoltura) sono produttive, le altre (manifattura e commercio) sono sterili. Il capitale in più che si ottiene attraverso l’agricoltura, secondo Quesnay,

deve essere utilizzato per migliorare la produzione.

Economique – Testo utilizzato da Quesnay per spiegare il processo agricolo. Secondo Quesnay la società e divisa in 3 classi: Proprietari Terrieri (nobiltà, clero);

Lavoratori Sterili (artigiani, commercianti) e Lavoratori Produttivi (agricoltori). Il ciclo produttivo parte dai Proprietari Terrieri, che comprano le merci e

permettono la distribuzione. Quesnay dice che lo stato dovrebbe mettere delle imposte ai proprietari terrieri, che in questo ciclo si trovano avvantaggiati, come ad

esempio l’imposta unica sulla terra.

Liberismo – Nuova corrente economica sviluppatasi nel 1776 grazie a Smith, un economista scozzese considerato il primo tra gli economisti “classici”. Smith

supera i concetti di mercantilisti e fisiocrati e apre una nuova strada all’economia: quella liberista. Introduce inoltre il “Teorema della Mano Invisibile”, secondo il

quale afferma che gli individui, pur perseguendo obiettivi individuali, agiranno per produrre un benessere collettivo. Ciò lo porta ad affermare anche che il sistema

economico non richiede interventi esterni per regolarsi, ma si auto-regola. In questo modo si permette l’equilibrio dei mercati e anche uno sviluppo economico del

paese e della società. Smith si distanzia in particolar modo dai mercantilisti e la loro politica protezionistica, a favore di una libero-scambistica. Gli effetti che

porterebbe una politica di questo tipo riguarderebbero una maggiore estensione del mercato, attraverso la soppressione dei freni messi dallo Stato al commercio

interno ed esterno. Per Smith lo stato deve limitare i propri compiti alla difesa della nazione e alla giustizia.

Teoria del valore di scambio – Importante teoria elaborata da Smith sui valori delle merci. Ogni merce, infatti, possiede 2 valori: un valore d’uso e un valore di

scambio. Smith spiega questi concetti attraverso la metafora dell’acqua e del diamante. L’acqua ha un elevatissimo valore d’uso (bene fondamentale per l’uomo)

ma un basso valore di scambio. Al contrario il diamante ha un basso valore d’uso (rarità), ma un elevato valore di scambio. Il valore di scambio è il potere

d’acquisto, e rappresenta il potere di un oggetto di acquistare un altro oggetto. Per questo il diamante, che richiede parecchio lavoro per essere estratto e utilizzato,

ha un elevato valore di scambio.

Lavoro produttivo e non produttivo – Smith opera un’importante distinzione tra i lavori considerati produttivi e non produttivi. Sono produttivi tutti quei lavori

che permettono la fabbricazione di oggetti materiali, che si possono vendere sul mercato. Sono non produttivi tutti quei lavori che offrono solo dei servizi (medici,

insegnanti).

Ricardo – Economista inglese tra i maggiori esponenti della scuola economica classica. La sua opera fondamentale si intitola “Principi dell’economia e

dell’imposta”, nella quale afferma che il problema principale dell’economia riguarda la giusta distribuzione del prodotto nazionale tra proprietari terrieri, capitalisti

e lavoratori. Ricardo da un’importanza fondamentale all’agricoltura attraverso il concetto di rendita. Molti paesi infatti si basano sull’agricoltura, ma essa non

distribuisce in maniera egualitaria ciò che si produce, compresi salari (per i lavoratori) e profitti (per gli imprenditori) che si generano al suo interno. La rendita si

determina con la differenza tra i costi di produzione delle terre, a seconda della fertilità. Maggiore fertilità comporta infatti minori costi di produzione. Gli

imprenditori, però, pagano tutti la stessa rendita e per questo alcuni si ritroveranno avvantaggiati ed altri no. La rendita è pagata dal capitalista al proprietario

terriero, che ci guadagna. Questa è detta “teoria della rendita differenziale”.

Rivoluzione industriale e sociale – Dopo la rivoluzione americana, anche quella industriale, che ebbe inizio in Inghilterra, cambia profondamente il quadro

politico-economico dell’Europa, con l’impiego dei moderni mezzi meccanici, il miglioramento dei trasporti (ferrovie) e l’utilizzo di nuove risorse (carbone). In

Inghilterra diverse riforme si susseguono, fino a quando il duca di Wellington sconfigge Napoleone e vengono attuate delle riforme anti-conservatrici e religiose

(discriminazione cattolici). La società si evolve e cominciamo ad emergere gli interessi di nuove classi sociali fino ad ora sfruttate, come gli operai. Nel 1832 viene

fatta la riforma elettorale che permette di ridistribuire l’elettorato in maniera più omogenea; una riforma sugli orari di lavoro di donne e bambini nelle fabbriche,

che da 16 passano a 12 ore di lavoro; una riforma per assistere i più poveri (New Poor Law) attraverso la quale i ricchi dovevano impegnarsi a finanziare o

costruire case di accoglienza per i disagiati; si sviluppa inoltre il cartismo e nuovi importantissimi diritti, quali la carta del popolo, le costituzioni, il suffragio

universale maschile, la segretezza del voto. In Francia dal 1830, quando sale al trono Luigi Filippo d’Orleans, che tradirà il popolo a favore dei nobili, ci saranno

diverse insurrezioni che faranno emergere interessi di repubblicani e socialisti. In Italia nasce la carboneria e si susseguono diversi moti a Parma, Bologna,

Firenze… l’aspirazione massina è ottenere una costituzione per sancire i diritti dell’uomo. Il clima politico cambia, anche se gli staterelli italiani sono tutti diversi

tra loro e bisogna sistemare i problemi singoli di ognuno. E’ il momento di Mazzini, le cui idee e azione politica contribuiranno alla nascita dello stato italiano,

insieme all’opera di Garibaldi. Anche Cavour darà un grosso contributo. Egli muore nel 1861, quando l’Italia è unificata territorialmente ma non economicamente

(differenza tra Nord e Sud). Nel 1885 si afferma in Italia il liberismo, così come in Germania. Lo sviluppo industriale in questi 2 paesi si farà sentire molto meno, a

causa anche della minore disponibilità di materie prime (l’Inghilterra invece era ricca di carbone). Le esposizioni universali saranno il simbolo dell’era liberista

(attraverso anche alcune importantissime invenzioni come cinema, ascensore ecc…) a cui seguirà, a partire dal 1900, quella protezionistica e nazionalistica. E’ il

momento infatti in cui gli stati cercano di ottenere, uno per uno, il predominio sugli altri.

Protezionismo – Corrente politico-economica che si sviluppa dal 1900, tra i principali promotori va ricordato l’economista tedesco List. Il protezionismo si basa

sull’applicazioni di dazi di entrata molto alti alle merci straniere, creando così una protezione per i produttori interni agli stati. Esso serve anche a favorire le

industrie piccole e giovani.

Dumping – Particolare fenomeno interno al protezionismo, che consiste nella vendita sottocosto di prodotti nazionali all’estero, per vincere la concorrenza con

quelli esteri, e nella vendita a prezzo molto alto degli stessi prodotti all’interno del proprio paese, per recuperare le perdite.

Vito Cusumano – Economista italiano, nasce nel 1844. Nel 1868 si laurea con una tesi sul diritto internazionale e nel 1871, vincendo un concorso, va in

Germania, a Berlino, dove segue le lezioni di economisti come Wagner ed Hengel (socialisti cattedratici) e ne rimane affascinato. Fa diversi resoconti di queste

teorie e le porta in Italia, dove dopo i primi timori iniziali cominciano a diffondersi e a contrastare i principi liberisti. Secondo Cusumano Smith sbaglia a vedere lo

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A.A. 2011-2012
2 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/04 Storia del pensiero economico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ahmed89 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e storia del mondo contemporaneo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Travagliante Pina.