Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 11
Costruzione e rottura dei legami affettivi Pag. 1 Costruzione e rottura dei legami affettivi Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 11.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Costruzione e rottura dei legami affettivi Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 11.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Costruzione e rottura dei legami affettivi Pag. 11
1 su 11
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Il sorriso come social releaser

Il sorriso è uno schema di comportamento che si sviluppa nelle prime settimane di vita e ha la funzione di suscitare una risposta materna dalla madre.

Dennis condusse un esperimento dopo aver osservato come i bambini sorridevano di fronte a un volto e a una voce umana. Egli affermava che questi non erano stimoli incondizionati e decise di identificarli.

I bambini furono quindi cresciuti e curati cercando di limitare al massimo la loro esposizione a volti umani e alla voce umana.

Col passare del tempo, Dennis avrebbe potuto osservare a cosa i bambini sorridevano spontaneamente.

Tuttavia, i suoi risultati non confermarono la sua teoria, poiché i bambini continuarono a sorridere di fronte a volti umani e alle loro voci, come a nessun altro oggetto.

Dieci anni dopo, Spitz e Wolf condussero ulteriori esperimenti sul sorriso infantile, indossando alcune maschere. Si accorsero che il sorriso era determinato dalle caratteristiche della configurazione visiva.

delvolto umano. Perche’ i bambini ridano la maschera deve essere dotata di due occhi centrali mobili.Spitz arriva a pensare che il sorriso e’ uno schema comportamentale che si attiva in risposta allecure materne ( cioe’ appresa tramite condizionamento operante ), non prende invece l’ipotesi chequesto possa essere innato.Bowlby afferma che il succhiare, il piangere, il sorridere siano alcuni dei molti schemi motori innatima ha anche una base di apprendimento ( esperimento di Brackbill che prende in esame due gruppidi bambini tra i 14 e le 18 settimane, un gruppo di questi, ogni volta che sorridevano ricevevanodelle ricompense rappresentate da particolari attenzioni da parte dello sperimentatore, alla finedell’esperimento i sorrisi dei piccoli erano frequenti e persistenti come previsto, si evince allora cheil sorriso e’ influenzato anche dal condizionamento operante come Spitz afferma ).

Capitolo III

Il lutto infantile e le sue implicazioni

Adolf Meyer sosteneva che le esperienze della prima infanzia e dell'infanzia determinano una predisposizione a patologie psichiatriche. La storia del paziente ed i suoi vissuti hanno quindi particolare importanza per questo noto psichiatra.

La teoria di Adolf Meyer con gli anni ha acquisito sempre maggiore importanza e validità, ma coloro che la sostengono non hanno ben chiari però quali processi dell'infanzia possono portare il soggetto a problemi psichiatrici. Bowlby evidenzia come la perdita di cure materne nei primi anni di vita dia luogo a personalità disturbate con comportamenti antisociali, con stati d'angoscia e depressioni patologiche.

La perdita della figura materna nel periodo che va dai sei mesi ai 6 anni d'età può portare gravi danni alla personalità di un individuo. Il bambino nei primi mesi della sua vita impara ad amare la mamma e sente un desiderio costante di stare accanto a lei, dai sei mesi in poi.

fase può durare diversi giorni o settimane) • Disperazione: (il bambino si rende conto che la madre non tornerà e diventa triste e depresso) • Distacco: (il bambino si adatta alla separazione e si distacca emotivamente dalla madre) Durante la fase di protesta, il bambino può manifestare comportamenti di attaccamento, come cercare la madre, piangere e mostrare segni di ansia. Durante la fase di disperazione, il bambino può mostrare segni di tristezza, perdita di interesse per le attività e difficoltà nel dormire. Durante la fase di distacco, il bambino può iniziare a sviluppare legami con altre persone e ad adattarsi alla separazione. È importante sottolineare che la separazione dalla madre può avere un impatto significativo sullo sviluppo emotivo del bambino. La privazione materna può influire sulla capacità del bambino di formare relazioni sicure e stabili in futuro. Pertanto, è fondamentale garantire un ambiente sicuro e stabile per il bambino durante la fase di separazione dalla madre.

La fase può durare più giorni ma poi il piccolo si calma ma desidera che lei torni

Disperazione (se la mamma non torna il piccolo passa alla fase della disperazione alternata a una fase di speranza)

Distacco (sembra che si sia quasi dimenticato della mamma e stenta a riconoscerla). Il piccolo tornato a casa evidenzierà un breve periodo di distacco che dipende da quanto è durata la lontananza per poi tornare quello di prima. Se il distacco è stato breve il bambino richiederà cure costanti per un lasso di tempo variabile ed avrà paura che la mamma andrà di nuovo via. Nel caso di allontanamenti della mamma che vanno oltre i 6 mesi il rapporto potrà anche non essere più recuperabile. Il bambino attraverso la fase di protesta, disperazione e distacco ha cercato di elaborare un lutto, si è disperato richiedendo la presenza della mamma ma se questa non torna metterà in atto delle misure di distacco dalla

persona persa.Il lutto di un bambino dura molto di meno rispetto a quello della persona adulta e nell'infanzia i processi che portano al distacco si sviluppano prematuramente perché mascherano un desiderio di dio per la persona persa. Impulsi a recuperare e rimproverare la persona persa: ruolo da essi svolto a livello psicopatologico

  • la collera è una reazione alla perdita (la collera è per Freud un esito patologico al lutto) e al dolore, questa collera serve per portare energia ai tentativi che il soggetto compie per recuperare la persona persa o per convincerla a non abbandonarci ancora (prima fase del lutto). Nei casi in cui la persona è morta e non semplicemente scomparsa il tentativo di recuperarla risulta patologico secondo appunto Freud ma questo impulso è qualcosa di fondamentale per l'elaborazione del lutto. Dopo queste manifestazioni l'individuo può accettare la realtà
  • Lo stesso processo accade per i bambini,

Queste risposte hanno basi biologiche antiche e sono presenti anche negli animali. Gli animali si trovano sempre in gruppo e lasciarlo significa incorrere in pericoli, chi scompare suscita l'agitazione di chi vuole rivederlo e il rimprovero perché se ne è andato.

Il lutto patologico si distingue dal lutto normale. Il lutto patologico è dato dall'incapacità di manifestare questi impulsi a recuperare e rimproverare la persona persa. Questi sentimenti vengono repressi ma continuano ad esistere all'interno della persona e finiscono per influenzare il comportamento in modo anomalo e distorto. (prendiamo il caso di un paziente: questi si mostrava agli occhi della psichiatra un soggetto inaffettivo e privo di sentimenti, la causa era da ricercarsi nell'infanzia. Il soggetto aveva avuto da piccolo un grave lutto, la perdita precoce della mamma e a questo lutto non aveva reagito con alcuna sensazione e non ricordava più gli anni).

precedenti alla perdita di questo affetto famigliare. Il paziente era arrivato troppo presto a elaborare il lutto tenendo dentro se collera e struggimento, compito dell'analista sarebbe quello di riportarlo alla fase iniziale del lutto facendogli provare voglia di rivederla e rimprovero per averlo lasciato e rimarrà fissato sull'idea della mamma, un altro processo difensivo prevede la dissociazione dell' Io, il soggetto nega a se stesso che quella persona sia davvero persa oppure può credere che comunica con lei mentre un'altra parte continua ad affermare ad amici e parenti la grave perdita irrimediabile che ha subito. Il lutto del bambino è molto accelerato rispetto a quello dell'adulto, gli impulsi a recuperare e a rimproverare la persona persa non hanno la possibilità di estinguersi ma persistono con gravi conseguenze. Due tradizioni nella teoria psicoanalitica Freud sosteneva che l'isteria e la malinconia erano

Manifestazioni di lutto patologico che si verificavano in seguito alla perdita di una persona cara. Gli studi e gli approfondimenti in merito sono stati molti ed è vera questa ipotesi che i disturbi psichici sono il frutto di lutti patologici. Ci chiediamo però come mai non tutti i soggetti reagiscono al lutto nello stesso modo, secondo Abraham la melanconia è dovuta ad eventi spiacevoli accaduti in età infantile ed hanno cioè sofferto di una paratimia primitiva. Edith Jacobson si riferisce ad una paziente di nome Peggy che all'età di 24 anni è affetto da una grave forma di depressione, i suoi sintomi sono dati dalla perdita del suo innamorato. Peggy pone l'accento su un argomento, all'età di tre anni è stata lasciata con il papà e la nonna materna perché la mamma doveva partorire. Dopo alcuni litigi il padre se ne andò e Peggy rimase delusa e in attesa della mamma ma al suo ritorno c'era

Il fratellino nuovo arrivato. La bambina affermava che quella era un'altra persona e cadde per la prima volta in depressione. Anna Freud e lo stesso Bowlby escludono però che i neonati o i bambini piccoli devono i loro disturbi nevrotici a un lutto patologico. Secondo Bowlby e Melanie Klein i processi di lutto quando si verificano nei primi anni di vita tendono ad avere maggiormente degli esiti patologici facendo sì che il soggetto sia maggiormente predisposto rispetto agli altri a reagire da allora in poi ad ulteriori perdite in modo analogo.

Se fra perdita precoce e successivi disturbi si hanno ancora dei dubbi non ve ne sono:

  • sul processo d'identificazione con i genitori che è parte integrante dello sviluppo normale ma che genera difficoltà nel caso di morte di uno dei due genitori.
  • L'altro può essere evocato dal genitore sopravvissuto i cui atteggiamenti verso il bambino possono modificarsi e diventare patogeni.

Capitolo IV

Effetti

Il fulcro di un legame affettivo è l'attrazione che un individuo ha per un altro individuo. Gli psicoanalisti si sono sempre interessati ai sentimenti dei loro pazienti ma hanno sviluppato con lentezza una struttura che gli permettesse di comprenderli. Questo vuoto è stato colmato dagli etologi (Lorenz in particolare con i suoi esperimenti sull'imprinting).

Quando il legame prevale, i legami persistenti e intensi anche se non a livello umano sono presenti in moltissime specie. Gli individui uniti da un legame affettivo tendono a mantenere la vicinanza l'uno con l'altro (genitore con il proprio figlio e genitore con un figlio non suo). Ogni tentativo di un terzo di intromettersi nel legame viene ostacolato.

  • È l'attaccamento madre-figlio non è dovuto dal cibo che la mamma procura al piccolo
  • L'attaccamento tra adulti non è necessario che sia accompagnato

Da rapporti sessuali, al contrario possono invece esserci rapporti sessuali indipendenti da legami affettivi.

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
11 pagine
6 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher flaviael di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia Sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Attili Grazia.