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Estratto del documento

pesca solo la porzione di acqua pulita e poi distribuita dentro la città e prende il nome di

castellum aquae (un distributore) dove c’è l’acqua pulita, ci possono essere delle paratie

all’interno per direzionarla nei canali più o meno grandi fatti da tubi in terracotta oppure fatte con

fistule che sono tubi di piombo.

Dato che di acqua ce n’era poca si va ad integrare con piscine integrate che integrano la portata

giornaliera dell’acquedotto.

Il piombo è estremamente igienico ma a lungo andare è tossico.

Tantochè crearono i rubinetti per regolare il flusso di acqua, ed ottenere anche degli zampilli

(fontane).

La città romana è sistematicamente punteggiata di punti di acqua.

Le abitazioni standard non hanno l’acqua in casa ma le case patrizie si.

I poveri la prendono nelle fontane.

I sottoservizi di adduzione dell’acqua pulita si integra con l’acqua sporca, l’acqua del deflusso dei

liquami (latrine—> cessi) e tutti i liquami animali e i liquami organici come avanzi di pesce o carne

o la lavatura delle strade e spazi pubblici) la quantità di liquami portati fuori deve essere minore

dell’acqua potabile.

Ci sono i sottoservizi di smaltimento dei liquami (cloaca maxima).

La posizione della cloaca da la posizione dell’asse viario.

Il liquame scorreva con diversi tipi di caduta.

Ci sono pozzetti, pluviali, e ci sono caditoie integrate nel sistema viario.

Guardare latrine romane.

Le strade si lavavano perché erano tendenzialmente sporche, creano degli

attraversamenti pedonali per non far mettere i calzari dentro i liquami.

Dettagli
A.A. 2019-2020
3 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/21 Urbanistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AlessandroPlanning di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'urbanistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Torino o del prof Devoti Chiara.