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Organizzazione e funzionamento della Corte Costituzionale

Secondo l'art. 137 della Costituzione, sono stabilite con leggi costituzionali e ordinarie ulteriori chiarimenti riguardo all'organizzazione e al funzionamento della Corte. L'inviolabilità e l'insindacabilità per le opinioni espresse e i voti nell'esercizio delle loro funzioni sono regolati dalle leggi costituzionali 1/1948 e 1/1953.

L'art. 134 indica le competenze della Corte:

  1. Sindacato di legittimità costituzionale delle leggi, atti aventi forza di legge e leggi delle regioni
  2. Conflitti di attribuzione: fra poteri dello Stato e fra Stato e regioni (interorganici e intersoggettivi)
  3. Messa in stato d'accusa del Presidente della Repubblica per alto tradimento e attentato alla Costituzione
  4. Ammissibilità dei referendum abrogativi (art. 75 - l. cost. 1/1953)

Le decisioni della Corte rispettano il principio di collegialità, in quanto è presente un quorum strutturale di 11 giudici e le.

Le decisioni devono essere adottate a maggioranza assoluta (non è possibile astenersi). Le udienze sono pubbliche, salvo casi eccezionali riguardanti motivi legati alla sicurezza dello Stato, all'ordine pubblico o alla serenità dei lavori.

Nella fase iniziale della causa in esame, il presidente nomina un giudice relatore incaricato dell'istruzione e della relazione della causa, il quale sarà il responsabile, anche, dell'esposizione delle questioni oggetto del giudizio.

Presa dunque la decisione, verrà nominato un giudice redattore per la stesura del testo della pronuncia. Il testo è sottoposto all'esame del collegio e approvato con sottoscrizione del presidente e del giudice relatore.

Il termine di raffronto ai fini del giudizio è il parametro:

  1. Leggi costituzionali → devono seguire il procedimento aggravato cui art. 138 e (profilo formale) rispettare i limiti espliciti e impliciti e i principi supremi dettati dalla Costituzione
(profilosostanziale)
b) Leggi ordinarie statali, regionali e delle province autonome di Trento e Bolzano→ possono essere impugnate sia per ragioni formali, sia per ragioni riguardanti il contenuto delle prescrizioni normative rispetto a norme costituzionali
c) Decreti legge→ devono rispettare i requisiti di necessità e urgenza di cui art.77 e, se non convertiti, devono rispettare l'illegittimità della reiterazione. Questi sono requisiti necessari al fine di non "viziare" anche la legge di conversione e a cascata tutti i suoi effetti
d) Decreti legislativi→ sindacabile per violazione dei limiti posti dalla legge di delegazione, e quest'ultima sindacabile si sotto il profilo sostanziale che formale
e) Statuti regionali→ su ricorso del governo entro 30 gg dalla loro pubblicazione può essere posta la questione di legittimità. Comunque ogni statuto è controllato preventivamente per evitare vizi di legittimità

La legge deve essere formattata in modo armonioso con la Costituzione e rispettare i limiti stabiliti dalla stessa. I vizi di legge possono essere di due tipi:

  • Vizi formali: riguardano la procedura di formazione dell'atto, ad esempio una legge pubblicata senza essere stata promulgata.
  • Vizi sostanziali: riguardano il contenuto dell'atto, ad esempio una legge che discrimina tra uomini e donne.
  • Irragionevolezza della legge: quando la legge non concilia la pluralità e diversità di regole, valori e interessi costituzionalmente rilevanti.

La legge costituzionale 1/1948 prevede due modi per ottenere un giudizio della Corte:

  1. Accesso incidentale: durante un processo ordinario o amministrativo, è possibile chiedere al giudice "a quo" (il giudice da cui proviene la questione di legittimità) di sottoporre la questione di legittimità alla Corte in modo indiretto. Il giudizio incidentale si svolge davanti alla Corte.
  2. Questione pregiudiziale: un giudice può sollevare la questione di legittimità costituzionale durante un processo, se ritiene che una norma di legge sia in contrasto con la Costituzione. La Corte si pronuncia sulla questione pregiudiziale.

processo principale- d’ufficio da parte dello stesso giudice

Entrambi comunque devono precisare i termini e i motivi della questione, indicando:

  1. le disposizioni che si ritengono “viziate da illegittimità costituzionale” (oggetto)
  2. le disposizioni della Costituzione o delle leggi costituzionali che “si assumono violate” (parametro)

Per poter accedere al giudizio della Corte, è inoltre necessario che il giudice a quo accerti l’esistenza preliminare di due condizioni di ammissibilità:

  1. Rilevanza → se la risoluzione del dubbio è necessaria per l’esito del giudizio
  2. Non manifesta infondatezza → se la questione presenti realmente profili di incompatibilità con la disposizione di legge che si tratta di applicare

Qualora quindi il giudice abbia svolto ogni tentativo diretto a verificare tale dubbio, può ricorrere alla richiesta di legittimità da parte della Corte sospendendo il giudizio e

rimettendo ad essa attraverso un'ordinanza di rimessione.

La questione può essere riproposta all'inizio di ogni fase o grado ulteriore del processo.

L'ordinanza poi verrà notificata alle parti dal giudice a quo, che è altresì comunicata al Presidente del Consiglio e delle Camere, o, al presidente della Giunta e del consiglio regionale.

Tale ordinanza è inoltre pubblicata o sulla Gazzetta Ufficiale o sul Bollettino Ufficiale della regione.

Entro 20 giorni dalla notifica, le parti possono costituirsi dinanzi alla corte per esporre le loro deduzioni volte alla rilevazione dell'accertamento degli interessi perseguiti.

Gli "amici curiae" sono formazioni sociali che sono ammesse dinanzi alla Corte se perseguono interessi collettivi.

Trascorsi così 20 giorni, il presidente della Corte provvederà a nominare il giudice relatore, a fissare il giorno dell'udienza pubblica e a convocare la Corte per la discussione.

ACCESSO

IN VIA DIRETTA→ lo Stato e le Regioni possono impugnare leggi che invadono le competenze tra loro direttamente dinanzi alla Corte. Riguarda disposizioni già in vigore, e possono essere promossi entro 60 gg dalla pubblicazione dellalegge regionale o statale. Il ricorso promosso (o dal Pdc su deliberazione del Consiglio dei ministri, o dal Presidente della giunta su, può essere estinto se entrambe le parti accettano la rinuncia.deliberazione della stessa) Se la Corte ritiene che l’esecuzione dell’atto oggetto del ricorso possa comportare il rischio di un irreparabile pregiudizio all’interesse pubblico, può sospendere l’efficacia in attesa del giudizio finale. In ogni caso, il conflitto di attribuzione presuppone una lesione in concreto delle attribuzioni di un organo; perciò tale controversia deve essere attuale e corrisponde al carattere necessario per rendere valido il ricorso promosso davanti alla corte. E’ dunque inammissibile.

Un conflitto ipotetico.

TIPOLOGIE DI DECISIONI

ordinanza→ atto interlocutorio, in cui si rinvia l’udienza o atti in cui la corte non entra nel merito della questione per mancanza dei requisiti necessari o per vizi procedurali o per valutazioni che non necessitano di approfondimento.

sentenza→ quando la corte giudica in via definitiva

Le sentenze possiedono una struttura tipica:

  1. motivazione in fatto→ esposizioni dei fatti in causa
  2. motivazione in diritto→ ragioni che giustificano la decisione adottata
  3. dispositivo→ parte conclusiva che contiene la decisione

Le decisioni, a seconda del contenuto, possono distinguersi in:

decisioni processuali→ che sarebbero le ordinanze, ove la corte lascia impregiudicata la questione con pronunce di inammissibilità

decisioni di merito→ di accoglimento o di rigetto

  1. rigetto→ quando il dubbio non sussiste il giudice 'a quo', - questione infondata
monito è utilizzato come dialogo con il legislatore. Suggerisce criteri generali per elaborare soluzioni legislative, ma non costituisce un vincolo. Nel 2020, la Corte ha pubblicato un documento contenente tutti i moniti, ad esempio quando ha individuato le linee essenziali per la disciplina legislativa del settore radiotelevisivo. Un esempio è il caso Cappato, in cui la Corte ha rinviato il giudizio per 11 mesi per dare tempo al Parlamento di intervenire con una legge. L'accoglimento implica una questione fondata con una dichiarazione di illegittimità costituzionale, con varie forme di incisione manipolativa. Queste producono vere e proprie innovazioni nel sistema normativo, poiché la Corte non si limita ad eliminare la disposizione sottoposta a giudizio, ma la trasforma, la adegua o la integra. Un esempio è il caso Cappato con l'articolo 580 del codice penale, che riguarda l'aiuto al

suicidio è stato depenalizzato, NON eliminato ma trasformato in un'altra fattispecie. L'esito del giudizio può essere raggiunto seguendo diversi percorsi interpretativi che consentono di trarre da una medesima disposizione più norme:

  • sentenze interpretative di rigetto → a seguito di una mal interpretazione del giudice a quo, la Corte corregge l'interpretazione sbagliata con una compatibile a Costituzione, in quanto la considera "la vera interpretazione". Perciò dichiara "non fondata" la richiesta.
  • sentenze interpretative di accoglimento → il significato che si trae da una disposizione è considerato, anche dalla Corte, l'unico possibile. Perciò dichiara l'illegittimità della norma contraria a Costituzione.

Le tecniche di incisione delle sentenze cui è presente l'illegittimità sono diverse:

  • sentenze di accoglimento parziale (ablative) → la corte dichiara
Il testo viene ridotto nel numero di interpretazioni possibili. ES: la corte intervenne sul testo unico degli enti locali che aveva attribuito al sindaco il potere di adottare ordinanze "anche contingibili e urgenti" in materia di incolumità pubblica. La corte eliminò l'additivo "anche", affermando quindi che sono legittimi in tale materia solo provvedimenti straordinari. sentenze sostitutive → la corte dichiara illegittima una norma, che contestualmente sostituirà al fine di colmare il vuoto normativo creato. sentenze additive → quando è presente un vuoto costituzionale rilevante tanto che la Corte lo individua e lo aggiunge di significato. Ciò è escluso per leggi penali che potrebbero essere sfavorevoli al reo; ma non invece per quelle favorevoli. sentenze additive di principio → il significato daaggiungere viene rimesso al legislatore attraverso l'individuazione
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A.A. 2021-2022
5 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/08 Diritto costituzionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elecapo02 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto Costituzionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Morrone Andrea.