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Romano (miglior allievo di Raffaello) per gli archi trionfali, o quello di Filippo II o

Margherita d’Austria nel 1598 (si tratta dell’Arco di Porta Romana, considerato

l’ingresso principale di Milano in piazza Medaglie d’Oro: si presenta nella veduta

di Giuseppe Garavaglia incisa da Federico Agnelli) che vi giunge per sposare

Filippo III= porta alla creazione di un arco in muratura, in stile manieristico, con

effetto di bugnato magniloquente e iscrizioni di celebrazione, su modello antico,

congiunta alle mura spagnole+ si allestiscono anche degli spettacoli teatrali per

lei, ma arrivando nelle stesse settimane in cui muore Filippo II si cancellano

molti spettacoli per dovendo dare spazio al lutto per il re: non viene cancellata

la parte delle danze del coreografo Cesare Negri, in cui si hanno 8 ballerini del

08/12/1598, tra cui il padre di Torre (Francesco Turro), come scrive Negri in

Grazie d’Amore del 1602 e in Palazzo ducale era stato creato un teatro

provvisorio si mostra in questo modo l’interesse per gli allestimenti effimeri e

ritualizzazione del tempo, l’Entourage filospagnolo dei Torre e gli interessi

artistici coltivati in famiglia

Carlo Torre sarà un grande estimatore dei governanti di Milano grazie alla

 formazione filospagnola datagli dal padre, per questo non sarà apprezzato dagli

scrittori d’800 come Manzoni; Carlo ha una certa consuetudine, anche se non

produce mai nulla di artistico, nel capire determinati fatti artistici grazie ai

dialoghi con il padre: la morte di Torre del 27/07/1679 presenta l’indicazione

dell’età di 70, (nei registri delle nascite avviene dopo gli anni 70-80), ma la

registrazione di morte viene fatta da un dottore guardando il morto e fidandosi

dei parenti quindi la nascita quindi viene posta nel 1609 da alcuni e da altri nel

1612-3 (ha primo nome di Carlo Borromeo e il secondo del Nonno Bartolomeo),

poiché lui afferma di essere stato un ragazzo nella peste del 1630= sulla base

degli indizi nel Ritratto di Milano si scopre che ha zii materni della famiglia

Lucca, con ruolo nelle gerarchie ecclesiastiche, e fondatori dell’Oratorio di

Dottrina Cristiana, e uno sarebbe stato il committente di affresco di Morazzone

in area Cordusio, votivo ed esterno, la Madonna con Bambino e San Giuseppe e

i due Angeli: si chiamavano Giovanni Battista e Francesco Lucca e sono istitutori

delle scuole della Dottrina Cristiana, figure che avrebbero potuto dargli

protezione ed educazione dato che legate a Federico BorromeoTorre,

sopravvissuto alla peste del 1630 forse grazie ad uno sfollamento a Caronno

Pertusella, frequenta le scuole Cannobbiane, in cui insegna il protofisico (capo

dei medici di Milano) Ludovico Settala, padre di Manfredo Settala co-canonico di

Torre a san Nazzaro, poi si laurea in Diritto Canonico, Civile e Teologia ed

incomincia a seguire una carriera ecclesiastica, nel 1636 ottiene un Canonicato

a Santa Maria Fulcorina e nel 1642 a San Nazzaro, ottenendo un vitalizio dal tal

prestigiosa canonica (avendo una buona rete di protezione) con casa vicina e

poche incombenze

Grazie al tempo concessogli da tal carica diventa uno scrittore, componendo 50

 opere, tra cui la sua prima Canzone sulla Guerra dei Trent’anni, creando poi

anche romanzi (La Regina Sfortunata 1639), romanzi sacri (Il Gastigo ingiusto

1657), poemi eroicomici come I Numi Guerrieri del 1640 (spagnoli nella guerra

dei Trent’anni come eroi accompagnati dalle dee contro i francesi: la lingua è

quella di Tassoni e Marino), pastorali (Il Re Distaccato dal figlio 1641), drammi

di argomento morale (La Ricchezza schernita 1658), agiografie (Specchio per le

anime religiose 1652)e liriche (Sinfonie di Euterpe 1678)+ i drammi teatrali

dagli anni 40 sono messi in scena nel teatro ducale effimero, avendo un ruolo

primario nello sviluppo della drammaturgia cittadina = il Ritratto di Milano

dovrebbe essere stato scritto a partire dal 1674; Torre di certo è stato a Roma,

entusiasmandosi per l’arte Barocca, come mostra nelle sinfonie di Euterpe, e poi

a Bologna e Reggio Emilia, avendo dei riscontri sul campo: nel Ritratto di Milano

si riscontra che nel 1654 sia stato a Reggio dato che nella descrizione dei

governatori del palazzo ducale si sofferma sul marchese di Caracena, Luis de

Benavides Carillo, (la sua nomea lo paragona a dominatore del mondo)

governatore di Milano dal 1648-56 che combatte in tal anno a Reggio contro

Francesco I d’Este, duca di Modena-Ferrara con grandi velleità (alleanza con i

francesi) scontrandosi con gli spagnoli, dichiarandosi testimone di veduta e

raccontando come Caracena avverta i cittadini e contadini di andarsene prima

della distruzione della città, anche se in realtà poi Caracena perse

Torre era legato al comico Giovanni Battista Fiorillo, poi si avvicina al

 melodramma e nella maturità estrema dagli anni 50 crea testi edificanti e

didascalici messi in scena nelle scuole di Dottrina Cristiana, o drammi sacri

edificanti per conventi e monasteri di monache in cui era molto richiesto,

tratteggiando i personaggi popolari con comicità misurata e non canonica

anticipando Maggi; numerosi dei testi di Torre sono allestiti nel teatro di Palazzo

Ducale, costruito in legno nel 1594, bruciato nel 1695 e 1713+ il momento di

gloria cittadina di Torre è quando viene chiamato dalle monache di Santa Marta

nel 1666 a scrivere un’opera scenica detta La Pellegrina Ingrandita, ovvero la

Regina Esther, messa in scena davanti a Margherita Teresa, figlia di Filippo IV,

per andare a sposare Leopoldo d’Asburgo, unica opera da lui citata nel Ritratto,

mostrando come il monastero di Santa Marta tra i migliori di MilanoIl ritratto di

Milano esce nel 1674, con errata corrige nutrita e spacca la città tra sostenitori

e detrattori, chiedendo ai contemporanei gli errori: all’Ambrosiana si ha un

dossier di 7 fascicoli scritti dal Torre sui suoi errori: la data è perfetta per la

creazione dell’opera e le sue pecce sono veniali, frutto del lavoro di erudizione

appassionata+ contiene 9 tavole doppie fuori testo, incisioni di artisti con

vedute urbane animate di carrozze e personaggi

Più difficile è considerare l’edizione del 1714, dopo la morte di Agnelli e Torre,

 creata dal figlio di Agnelli che pensa di rieditare il Ritratto di Milano con le

aggiunte-correzioni episodiche (cambia l’arcivescovo nella dedicatoria): non è

un momento adatto dato che l’approccio alla storia nazionale-internazionale non

è più quello barocco del testo, ma a Milano la storiografia laica e religiosa viene

interpretata in modo nuovo nell’ultimo quarto del 600 virando verso resoconti

più documentati= negli anni 30 del XVII sec Bollandisti e Maurinisti iniziano a

praticare in Olanda-Belgio-Francia e attuano una verifica storiografica sugli Acta

Sanctorum seguendo un metodo storico-scientifico in cui le fonti non vengono

più accettate a prescindere: in Italia tal seme verrà colto da Benedetto Bacchini

(1651-1721), maestro di Muratori giunto all’Ambrosiana nel 1695 l’opera di

Agnelli è quindi anacronistica: la II° guida di Milano è quella di Latuada del

1737-8 (educatosi nell’Ambrosiana che ha collaborato con Muratori),

Descrizione di Milano Ornata con Molti Disegni in Rame delle Fabbricge più

Cospicue che si trovano in questa Metropoli, a spese del mercate di libri

Giuseppe Caroli: presenta dall’introduzione la frattura rispetto alla guida di

Torre, detto inaffidabile poiché non ha verificato le fonti (leggenda di San

Barnaba nella fondazione dell’Ambrosiana)+ dalla sua opera in poi il disegno di

Torre viene considerato come insieme di informazioni non verificate nel 700, e di

una Milano degenerata poi nell’800

Fattasi eccezione per l’articolo di Andrea Bragalini pubblicato nel 2004 non si

 hanno studi approfonditi sul Torre usando il suo testo solo come miniera di

informazioni: Torre si era mosso assecondando la sua erudizione variegata, a

contrario di Malvasia che con la sua Felsina Pittrice era stato molto più accorto,

mettendo a frutto della sua opera i tratti della riforma bollanista= altr guide

minori seguono quella di Latuada nel XVIII sec fino a quella Neoclassica di

Bianconi, Nuova Guida di Milano, uscita in più edizioni dal 1783-1795

16/04/18

Il ritratto di Milano viene concepito come una guida per i visitatori colti che

 giungono in città diretti a Roma per l’anno giubilare: Torre per l’ingresso a

Milano invita i suoi viaggiatori ad osservare le mura di cui è cinta, 9 miglia,

affermando che vi fosse una cartina di un suo amico a dimostrazione: dice che

le mura sono fatte di forme piatte e nella parte d’ingresso si ha una coro di selci

dure, per cui la metropoli viene detta la Monachessa delle città lombarde+ la

commissione ad Agnelli porta ad una delle più belle vedute cittadine, tra le

prime di Milano, ma non si è certi vi fosse inclusa una mappa della città intera;

nella seconda edizione si ha sia un’aggiunta del periodo successivo al Torre sia il

cambio della dedica= si tratta di un’edizione confusionaria, da cui viene

espunta la parte di errata corrige aggiunta dal Torre come un avviso ai lettori

per eventuali errori, pubblicando così com’era+ con l’opera di Bianconi il genere

verrà grandemente modificato, creando una guida di tipo neoclassico, depurata

dalle divagazioni erudite e storia ecclesiastica e religiosa, con varie edizioni a

partire dal 1787Dal 1706 Milano passa sotto il controllo degli austriaci,

portando alla fine del secolare dominio spagnolo; Manzoni utilizzerà il Torre per

ricreare la Milano dei Promessi Sposi, sia in relazione alla descrizione del

Lazzaretto sia per la Colonna infame (tra le principali motivazioni di accusa)

grazie alle sue indicazioni topografiche-architettoniche-di costume

La storia della Colonna infame, che inizialmente doveva essere solo un capitolo

 dei Promessi sposi, in seguito all’edizione del 1827 diventa un’opera autonoma

a causa della grande quantità di materiale ricavato dall’autore, terminando con

un brano contro Torre, eliminato dalla prima edizione del pamphlet posto in

calce alla Quarantana= Manzoni parla con ironia caustica di Torre e della sua

attività letteraria, citandone il passo in cui lui parla della vicenda di Gian

Giacomo Mora, fortemente accusato e della cui sventura egli si ritiene

soddisfatto, e Guglielmo Piazza mostrando come Manzoni non possa che

criticarne il pensiero barocco e semplicistico il diario del viaggiatore inglese

John Evelyn (1620-1706) , in cui si hanno i racconti del viaggio tra il 1644-6,

esce nel 1818: vi è una descrizione di Milano come una delle più grandi città

d’Europa, circondata da 10 miglia di mura al centro di una campagna che pare

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
80 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/03 Storia dell'arte contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Melissa. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della letteratura artistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Sacchi Rossana.