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PIACERE al PRINCIPIO DI REALTÀ.

22/10

Secondo Winnicot affiancate alle fasi di sviluppo indicate da Freud ci sono altre linee:

quella per L’ACCETTAZIONE DEL PRINCIPIO DI REALTÀ e quella verso la COSTRUZIONE

DELL’IDENTITÀ PERSONALE.

COSTRUZIONE IDENTITÀ PERSONALE -> processo che parte da una non distinzione tra

il bambino e l’ambiente. La distinzione tra me e non me si ha nel momento in cui si sente

indipendente, è la mancanza, la sensazione di non bastare a se stessi che fa nascere nel

bambino la consapevolezza che esiste qualcuno di esterno.

ACCETTAZIONE DEL PRINCIPIO DI REALTÀ -> il bambino rinuncia alla fantasia che

soddisfa immediatamente il desidero se pur illusoria per accettare un mondo esterno con

cui l’IO deve fare i conti.

Questi due processi sono paralleli l’uno all’altro.

Un passaggio importante è quello da NON INTEGRAZIONE/ORGANIZZAZIONE a

INTEGRAZIONE/ORGANIZZAZIONE.

NON ORGANIZZAZIONE -> il bambino non si sente un tutto unico ma prova delle

sensazioni che non sono collegate l’una con l’altra, sono sensazioni che si susseguono

senza che il bambino le possa comandare. !

34

ORGANIZZAZIONE -> è uno stato che si raggiunge con lo sviluppo, si ha un

organizzazione temporale (idea di passato, presente e futuro), spaziale.

I passaggi sono dati dalle cure materne, la madre sufficientemente buona secondo

Winnicot svolge 3 funzioni principalmente:

1) HOLDING (“contenimento, sostegno”) -> è un sostegno sia fisico che psichico, viene

fornito al neonato che non è un grado di funzionare da solo. Facilita il progresso di

integrazione, attraverso le cure e le esperienze il neonato si sente un’unità

indipendente, fino a sentirsi un “IO SONO”. Lo Holding comprende le cure diurne e

notturne, è differente da bambino a bambino perché ognuno ha le proprie

caratteristiche ed esigenze. Lo Holding segue anche tutti i cambiamenti del bambino

che man mano che si sviluppa cambia -> la madre sufficientemente buona declina il

suo holding in base alle necessità del bambino durante lo sviluppo. Questa

caratteristica della madre e importante anche durante l’adolescenza in quanto il

ragazzo vuole sentirsi indipendente ed autonomo e per questo va in qualche modo

contenuto (gli basta sapere che ha una casa in cui tornare).*

2) HANDLING (“manipolazione”) -> la madre per esempio continuando a toccare il

bambino gli fa sentire le sensazioni corporee e questo è di grande aiuto per creare

un’unità psico-somatica. Attraverso lo handling il bambino acquisisce uno schema

corporeo, crea una PERSONALIZZAZIONE (processo di integrazione psico-fisica) che

dipende dalla capacità della madre di maneggiare il bambino in modo naturale senza

causare urti. Winnicot pensa che una manipolazione adeguata possa essere rinforzata

da risorse sociali (=la madre utilizza degli oggetti per tenere il bambino).

3) OBJECT PRESENTING -> l’oggetto è lo strumento attraverso cui la pulsione ha la

possibilità di soddisfarsi, è il tramite attraverso cui il bambino riesce a soddisfare i

propri bisogni. Nella fase assoluta il bambino è fuso con l’oggetto che per lui è

l’ambiente e quindi la MADRE (presenta al bambino il mondo come qualcosa che è

piacevole scoprire, verso cui avventurarsi). Nella fase di indipendenza relativa il

bambino riconosce la presenza della madre (il non me). L’object presenting è

fondamentale per la strutturazione dell’io del bambino -> durante la crescita e le

prime esplorazioni la madre avrà cura di disseminare con il bambino oggetto che

soddisfano i suoi bisogni (giocattoli) che lui potrà imparare ad usare attraverso il

gioco. “L’uso da parte del bambino dell’ambiente non umano dipende dall’uso

pretendente di un ambiente umano” -> le cose possono essere conosciute solo in un

processo di umanizzazione. L’object presenting ha a che fare anche con l’esame di

!

35

REALTÀ -> verso i 2 anni il bambino può affrontare l’assenza della madre per un certo

periodo.

*[Lo Holding è meglio descritto da BION: il bambino neonato non è integrato, ha un

insieme di sensazioni che non sono collegate tra di loro che sono per lo più angosciose.

Queste sensazioni producono delle situazioni indigerite, sono delle sensazioni in cui non

ha le difese per far fronte.

La madre per Bion è dotata di REVERÌ -> capacità di fantasticare, comprende le

sensazioni del bambino e attraverso le cure gliele restituisce “digerite”.]

Durante lo sviluppo la madre svolge un ruolo di illusione inizialmente e poi di disillusione.

ILLUSIONE -> quando la madre riesce a riconoscere e soddisfare immediatamente i

bisogni del bambino, si illude di essere lui steso a svolgere le funzioni. Attraverso questa

illusione il bambino pensa di essere capace di padroneggiare il mondo e l’esperienza ->

se il bambino non prova queste sensazioni si sentirà a pezzi, non integrato e avrà grossi

deficit che possono portare a psicosi.

DISILLUSIONE -> la madre deve disilludere il bambino in modo che non si senta

onnipotente, sennò non riuscirà la sua dipendenza; questo gli permette di distinguere me

e non me. La disillusione coincide di solito con il periodo dello svezzamento, in questa

fase il bambino prova l’abbandono.

Come fa la madre ad essere sufficientemente buona? Winnicot per l’esperienza che

ha avuto come pediatra ritiene che la gravidanza (9 mesi di attesa) induca nella donna un

cambiamento psichico -> la donna si trova in uno stato particolare simile a una malattia

che però è normale (è differente dallo stato psichico normale della donna). Anche il padre

è in uno stato analogo, si vede lo stesso fenomeno in chi decide di adottare un bambino.

Chi attende un bambino si trova in attesa, preparazione, è attento a provvedere ad un

ambiente sicuro per il bambino. È un periodo di preparazione che avviene naturalmente,

non ha bisogno di essere appreso.

La madre per esempio è attenta a sentire i moti del bambino nella pancia che viene visto

attraverso le ecografie.

La nascita del bambino produce un ulteriore cambiamento -> “lei è il bambino e il

bambino è lei”: la madre è come se fosse e continuasse la fusione con il bambino come

quando era nella sua pancia, è come una parte di se e come tale ha una disponibilità

empatica a cogliere ciò che il bambino viene.

!

36

PREOCCUPAZIONE MATERNA PRIMARIA -> è un empatia che viene portata all’esterno,

la madre è totalmente identificata nel bambino.

La madri sane si orientano nel loro compito molto specialistico negli ultimi mesi di

gravidanza, esse si mettono nei panni del bambino, ciò le rende capaci di fronteggiare i

bisogni del neonato in un modo in cui nessuna macchina riuscirebbe. Non si tratta solo di

dare cure fisiche ma anche di riconoscere i bisogni del bambino e far fronte a questi nella

maniera più opportuna.

Anche la figura della suocera è importante in quanto non deve sopprimere la nuora e

farla sentire inadeguata; il padre quanto più riesce nella funzione di contenimento quanto

più la madre non si sentirà in ansia.

Questa preoccupazione si sviluppa gradualmente e diventa uno stato di ESALTATA

SENSIBILITÀ verso il termine della gravidanza e dura qualche settimana dopo la nascita

del bambino, dopo di che la madre non se la ricorda più. È una specie di fase

“AUTISTICA” -> è uno stato di chiusura in se stessa, come se la madre fosse fusa con il

bambino.

La madre fa da SPECCHIO al bambino -> come la madre si presenta al bambino così il

bambino si sente ed è la madre che si identifica con il bambino, lo guarda negli occhi e

“come ella appare è legato a quello che lei stessa vi scorge” -> il bambino si sentirà

come la madre lo vede, se la madre per esempio è compiaciuta del suo bambino esso

sentirà un immagine positiva di se.

Questa preoccupazione materna primaria fa in modo che la madre riesca a svolgere le

funzioni di holding, handling e object. È una modalità ISTINTIVA -> gli istinti sono

portatori di istantaneità. Una madre che è alle prime armi avrà più difficoltà di una madre

che ha più esperienza, il corredo biologico si aggiunge.

Per un genitore è fondamentale:

- essere stato bambino e aver ricevuto delle cure, ciò ci fa capire cosa vuol dire dare cure

- creazione del bambino in fantasia, nel gioco e anche giocare a famiglia o desiderare di

avere un bambino e qualcosa che aiuta poi alla preoccupazione materna primaria

- la partecipazione alla cura dei fratelli.

- esperienza del concepimento come fattore importante dell’attaccamento -> il coito che

porta un concepimento fa emergere l’aspetto più creativo, “fare un bambino insieme”

- travaglio e parto.

Nel passaggio da dipendenza a indipendenza si crea un’area di esperienza psichica che

permane lungo tutto il corso della vita e che è fondamentale perché noi essere umani ci

!

37

sentiamo vivi e possiamo rivestire le cose con qualcosa di noi: AREA GIOCO,

CREATIVITÀ E CULTURA -> ha a che fare con la capacità di vivificare le cose intorno a

noi, per Winnicot si possono far le cose in maniera creativa oppure no, l’importante è non

compiere queste azioni in maniera succube.

Il gioco è la prima esperienza che il bambino fa di creatività, il bambolotto è un

agglomerato di plastica ma nel gioco viene vivificato, il bambino può giocare a

nascondersi dal lupo anche se non c’è per esempio.

Questa esperienza non muore con l’essere adulti ma continua per tutto il corso della vita

e per Winnicot è il segno di più significativo di presentazione di un Vero se.

L’esperienza di Ernst è simile a quella che Winnicot descrive di AVVIO ALLA FORMA

LUDICA -> mentre per Freud il gioco è sublimazione per Winnicot è un area di esperienza

umana.

Per Winnicot il gioco fa parte di quella che chiama area TRANSAZIONALE DI

ESPERIENZA -> area intermedia tra mondo interno e mondo esterno, oggettivo e

soggettivo si intrecciano. Io non fantastico esclusivamente nel gioco ma trasferisco sulle

cose parte della mia soggettività. Il bambino per esempio usa dei cubetti che diventano

personaggi che fa muovere. Il bambino mette nel cubetto una parte della sua

soggettività, è un area nella quale ci sono sia oggettivo che soggettivo. La cultura

secondo Winnicot fa parte di questa area intermedia.

25/10

Win

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Publisher
A.A. 2018-2019
54 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elisademarie di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia generale dell'infanzia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Bondioli Anna Maria.