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In cosa tradizione e modernità si possono alleare per fare sistema e tentare
così di rispondere alle sfide prospettate dai cambiamenti odierni?
Oggi abbiamo a che fare con importanti metodi di cambiamento, dovuti in
particolare a:
1. Accelerazione del progresso tecnologico
2. Lo sviluppo di discipline con importanti implicazioni sociali ed etiche
3. La crescita della globalizzazione
4. I fenomeni di polarizzazione e le loro conseguenza
Siamo nella società della globalizzazione , ma dobbiamo stare attenti a
non restare superficiali
Ritorna la domanda di prima: come facciamo a creare un ambiente
educativo positivo per tutti? 27.02.2023
La pedagogia si occupa di studiare gli aspetti ontologici, epistemologici e quelli
legati alla metodologia a cui ci si approccia all’oggetto della nostra conoscenza.
Inoltre, nel momento in cui dobbiamo conoscere un qualcosa c’è alla base uno
promuovere
scopo, nel caso della pedagogia questo è il , ossia incoraggiare
uno spostamento in avanti che coincida con il bene comune al singolo e agli
altri.
Teoria dell’educazione
È un testo che struttura il pensiero pedagogico tramite delle questioni
fondamentali. Nell’introduzione, in particolare, troviamo le chiavi di lettura.
1. Nel primo capitolo si esplicita cosa sia l’educazione, che può essere
pensata in vari modi ma di cui tutti abbiamo un sapere implicito
importante, che dobbiamo far emergere
2. Nel secondo capitolo si mettono a punto termini e concetti, c’è una
chiarificazione lessicale di alcuni termini che usiamo anche abitualmente
3. Nel terzo capitolo si affronta il nodo teorico del volume, che consente di
ragionare su 5 idee chiave dell’impalcatura della teoria educativa
Prima di approfondire il primo capitolo è importante ribadire alcuni concetti:
la pedagogia è una scienza teorico-pratica: consiste nell’elaborazione di
una buona teoria assicurandoci sia valida e nella parte applicativa reale
(nelle classi etc) ma tra queste due parti non esiste una superiorità della
teoria o della pratica è un processo circolare, sono due aspetti che
devono essere tenuti assieme
pedagogia non deve modellizzare la pratica
L’educazione come metafora
L’educazione è un argomento molto vario, che comprende diversi momenti
della vita delle persone e della storia stessa dell’uomo. Per questo motivo è
difficile dare una definizione non vincolante e normalmente si preferisce
utilizzare metafore , che sono molto generative e riescono a trasmettere
2
immagini
Nel testo le metafore utilizzate sono:
1. la metafora dell’ostetrica: ripresa da Socrate e Platone. L’idea di
paragonare l’opera dell’educatore all’ostetrica risale al Teeteto, in cui
Platone immagina che il filosofo Socrate, la cui madre era ostetrica, stia
discutendo con il suo allievo, il quale si mostra dubbioso.
L’educatore ha il compito di aiutare l’allievo a tirar fuori la conoscenza
che è già in lui, liberandole da una fase di fatica (metafora con il parto) e
3
permettendogli di raggiungere la verità (partorendo). E la posizione
4
dell’educatore non è semplice, come dice Socrate lui si mette in
imbarazzo, perché si pongono domande scomode e non semplici.
2 Meta + fero: portare un cambiamento
3 Sofferenza non intesa negativamente ma intesa come generatrice, portatrice di un qualcosa
di non espresso
4 Verità che è personale del soggetto, l’educatore aiuta semplicemente il soggetto tramite
delle manovre
2. La metafora della pianta: occorre incoraggiare la crescita della pianta,
che tuttavia posseggono già un progetto di crescita (fisica e mentale),
che corrisponde al seme nella metafora. È importante anche l’idea di
dare un supporto, una base, correggendo nel caso la costituzione del
terreno per riorientarne lo sviluppo tema del potere, chi ha il diritto di
orientare e in che verso? Cosa diversifica un sostegno da un imposizione?
Da molti studi è emerso come in casi in cui è stato negato il contatto
umano, il bambino decideva di lasciarsi morire, anche dal punto di vista
fisico, avendo la stessa sorte di una pianta senza sole o acqua
3. La metafora del vaso: questa metafora trasmette l’immagine di un
oggetto concavo, che può accogliere qualcosa. Era il pensiero contrario a
meglio una testa ben fatta che una testa ben
quello sottolineato Manet
piena l’educazione non può essere fatta solo sul riempimento di
informazioni, ma saper ragionare. In alcune epoche era più semplice
pensarla così, come se ci fosse un insieme di nozioni da apprendere per
potersi definire educati. Il vaso è un recipiente e pertanto riceve, senza
entrare in contatto con chi versa. Il contatto avviene solo tra ricevente e
contenuto ed è un’interazione bilaterale, il contenuto modifica il vaso
come il vaso modifica il contenuto.
4. La metafora dell’argilla: richiama il dare forma, il dare vita. Tramite le
mani di un artigiano (=educatore) si modella un materiale per dargli una
forma definita. L’artigiano quindi ha una sua competenza, una sua abilità,
e immagina da prima che forma vuol dare all’argilla tramite una
manipolazione, in un processo di formazione lungo ed leaborato
5. Metafora del passaggio di testimone: la conoscenza si tramanda da un
educatore ad un bambino, che attivamente accoglie la conoscenza per
portarla avanti. Non si tratta quindi di custodire la conoscenza ferma, in
un deposito, ma di mantenerla in movimento.
6. Metafora della casa in costruzione: emerge l’importanza del progetto,
della progressione temporale, del supporto fisico-materiale che orienta.
Emerge anche il tema dello scaffold, dell’andare avanti in progressione,
poggiandosi su ciò che è stato posto in precedenza e ampliandolo sempre
di più. 28.02.2023
Quindi l’educazione sembra governata da un dinamismo, la ricerca di equilibrio
all’interno di due antinomie.
L’educazione dei falsi sinonimi
L’ educazione è sia una forma di pensiero sia una forma di agire. Come forma
di agire si caratterizza per intenzionalità (ossia son presenti degli scopi e
obiettivi) e ci consente una lettura retrospettiva (riflette su quanto ha
realizzato, anche per cogliere se il verso che si sta prendendo sia giusto o
meno, per offrire il sostegno migliore possibile e eventualmente modificare gli
obiettivi posti).
Tramite il termine educazione si apre un campo semantico molto complesso e
variegato, i temi su cui ci soffermeremo sono:
1. Sviluppo VS Educazione
= un processo inevitabile e = un processo dovuto alla
naturale predisposizione di alcune
Tema della natura
occasioni. Per questo motivo,
l’UNESCO sottolinea come
troppi giovani non abbiano
l’opportunità di coltivarla.
Tema della cultura
Questo apre al binomio natura-cultura:
Nativisti: lo sviluppo è predeterminato dalla sua dotazione biologica e
tutto è dovuto a questo (attitudini, inclinazioni)
Empiristi : lo sviluppo è plasmato da coloro che sono attorno e da
questi elementi dipenderà la sua capacità di sopravvivenza e
successo (alla nascita l’uomo è pochissimo in grado di sostenersi da
solo, è necessario che sia accompagnato molto più di altri animali)
Non esiste un fattore prevalente, sono elementi opposti legati da un
rapporto bidirezionale e per questo motivo sono discussi i criteri di
libertà, potere e delle caratteristiche personali proprie dei soggetti.
il bambino selvaggio
Il caso di Victor,
Storia realmente accaduta di un bambino che viveva in una
condizione selvaggia che viene preso da un medico, il quale tenta di
rieducarlo. Ma questo bambino, totalmente privo delle capacità
proprie degli esseri umani, non era in grado di apprendere gli
insegnamenti del medico.
Con Rousseau si inizia a parlare anche di stadi dello sviluppo, pur
restando in un’ottica di continuità, il cambiamento è sempre
caratterizzato da realtà in continua evoluzione e questa continuità è
dovuta proprio all’identità dell’individuo.
Debesse introduce il concetto di tappe: ogni periodo dello sviluppo è
dominato da particolari attività e lo sforzo dell’educatore deve vertere
su queste attività che sono specifiche per quel momento (in altri
momenti sarebbero attività precoci o troppo tardi). Ne parla anche la
Montessori, tramite i periodi sensitivi e sensibili, sottolineando come
ci siano dei momenti nello sviluppo del bambino in cui ha alcuni
bisogni specifici ed è determinato a risolverli. Nel caso del bambino il
compito dell’educatore-genitore è di lasciare spazio al bimbo di
sperimentare e superare i suoi bisogni, senza lasciarlo totalmente
solo o negargli il bisogno né accompagnarlo eccessivamente nelle sue
attività.
2. Educazione
= è un processo intenzionale, deriva da
Educere ex ducere
- = condurre fuori, guida verso fuori. Ed è l’opposto
seducere
di ossia condurre dentro, verso di se se l’educatore è
seduttivo è pericoloso, porta a sé senza lasciare spazio di crescita
all’altro (la seduzione può essere utilizzata all’inizio ma bisogna subito
smettere di utilizzarla o il sedotto ne resterà dipendente).
prospettiva puerocentrica: questa prospettiva è nuova, recente. Si
parte dalla persona che apprende perché questa presenta un certo
patrimonio e il compito dell0educatore è di far emergere i punti di
forza e permetterne l’espressione. I rischi di un’educazione
puerocentrica, che sta prendendo il sopravvento ora, sono
principalmente l’individualismo (quindi la perdita della dimensione
sociale), l’egocentrismo (mancata acquisizione delle competenze
sociali), assenza di ruolo (incapacità del senso del limite che porta ad
una mancanza di definizione del sé e questo causa una continua
ricerca del limite, perché senza limite non si ha riconoscimento né
consapevolezza)
Edere
- : nutrire, allevare, curare. Questa è una prospettiva è
maggiormente adultocentrica.
Educazione è il processo intenzionale attraverso cui qualcuno cerca di
far raggiungere a qualcun altro una condizione o uno stato (personale,
migliori
fisico, esistenziale, conoscitivo) ritenuti di quelli di partenza.
Gli elementi fondamentali risultano, quindi, essere l’educabilità, la
relazione educativa e l’intenzionalità
3. Istruzione:
= processo organizza