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Ricerca quantitativa e qualitativa

La ricerca quantitativa si avvale di strumenti strutturati per misurare le proprietà e le caratteristiche che ci interessa mettere in relazione e quindi ci consente di utilizzare la statistica per sintetizzare i risultati che si ottengono. Ricerca quantitativa: introduce la misurazione delle variabili e l'analisi statistica dei dati (esperimento, inchiesta). Invece, la ricerca qualitativa si avvale di strumenti di natura descrittiva, come le interviste e le narrazioni, e di conseguenza si orienta a interpretare in modo complessivo un caso unico, attraverso una partecipazione del ricercatore nel contesto in cui avvengono i fenomeni, come avviene per esempio per la ricerca etnografica, lo studio di caso o la ricerca-azione. Ricerca qualitativa: indagine naturalistica, induttiva, orientata al caso unico, prevede empatia, contatto personale, flessibilità (ricerca etnografica, studio di caso, ricerca azione). Come si distinguono le ricercheQUALITATIVE E QUANTITATIVE Se vogliamo distinguere le caratteristiche delle ricerche qualitative e quantitative, dobbiamo tener conto che i due tipi di ricerca partono da credenze diverse, che si chiamano "paradigmi", che ci consentono di individuare delle differenze tra i due tipi di ricerca:
  • nel modo con cui interpretano gli scopi che ha la ricerca;
  • nei metodi che adottano;
  • nel ruolo che assume il ricercatore nel condurre il processo di costruzione di conoscenza;
  • negli strumenti che vengono utilizzati;
  • complessivamente nella natura dei dati - da una parte qualitativa e dall'altra quantitativa;
  • e poi nella generalizzabilità dei risultati che si ottengono e quindi nell'estensibilità degli esiti ad un universo più ampio di soggetti rispetto a quelli studiati.
RICERCHE QUANTITATIVE Le ricerche quantitative intendono descrivere dei fenomeni (es: dirci quali sono gli andamenti delle bocciature nella Scuola).

Secondaria di I grado), spiegare i fenomeni collegando dei fattori (es.: fattore di deprivazione socio-culturale consentono di spiegare insuccessi in lingua nelle prove INVALSI), prevedere degli eventi osservabili (es.: successo accademico a partire dai risultati dei test d'ingresso).

Quindi, la ricerca quantitativa ci consente di misurare dei fattori, di isolarli da un contesto e di studiarne le relazioni, ottenendo così dei risultati numerici, con lo scopo di individuare quelle che potremmo chiamare "leggi generali", analoghe a quelle che si ottengono con gli esperimenti scientifici, che unificano e accomunano più casi (es.: legge generale fornendo più tempo agli alunni, questi acquisiscono più conoscenze).

Naturalmente, si tratta di un intento ideale che viene detto "intento nomotetico", ossia di costruzione di leggi generali.

RICERCHE QUALITATIVE

Le ricerche qualitative hanno uno scopo idiografico, cioè sono interessate

A studiare il particolare, il singolo o il gruppo, con l'intenzione di comprendere le realtà educative indagate, approfondendo la loro specificità, attraverso il coinvolgimento e la partecipazione del ricercatore nel contesto in cui i fenomeni avvengono in maniera naturale.

Che cos'è la ricerca qualitativa? Con l'espressione ricerca qualitativa si intendono tutti quegli approcci di ricerca che prevedono che il ricercatore si metta in contatto diretto con una realtà educativa in condizione naturale (es.: l'integrazione di bambini iperattivi in un contesto di Scuola dell'Infanzia) e si focalizza l'attenzione su ciò che dicono e fanno i singoli attori, senza partire da categorie preordinate e predeterminate di analisi, cioè senza partire né da quadri teorici molto sviluppati né da ipotesi già formulate "a tavolino" sugli eventi che ci si attende di rilevare e osservare. Nella ricerca qualitativa,

Il ricercatore si focalizza su una situazione che è scelta come esemplare, perché in qualche modo è unica, e il ricercatore si avvicina alla stessa utilizzando degli strumenti e dei metodi che non portano a dei risultati numerici, ma bensì a forme narrative di interpretazione descrittiva di quello che avviene. Infatti, il ricercatore qualitativo si preoccupa di studiare la situazione cercando di cogliere i significati che i processi, che si svolgono, vengono ad assumere e non si propone degli obiettivi di generalizzazione, ma piuttosto di descrizione accurata, da tanti punti di vista, della situazione complessa e unica che ha scelto di osservare.

Le caratteristiche specifiche della ricerca qualitativa. Si possono dettagliare alcune caratteristiche specifiche della ricerca qualitativa. Innanzitutto, si tratta di uno "studio naturalistico", che si svolge conducendo un'analisi induttiva dei fatti, orientandosi al caso unico, attraverso un contatto

La ricerca qualitativa prevede di studiare dei fenomeni che si svolgono nell'ambiente naturale, a diretto contatto con oggetti, persone, situazioni. Una ricerca qualitativa è naturalistica, in quanto questo studio avviene senza forzature e intrusioni, che possono trasformare il contesto, da parte del ricercatore, che lascia che gli eventi accadano naturalmente così da cogliere come i soggetti costruiscono la realtà attraverso lo scorrere della loro vita quotidiana.

In una ricerca qualitativa, l'approccio ai fenomeni è di tipo induttivo: il ricercatore cerca di interpretare la situazione, cogliendone il senso,

senza partire o imponendo delle aspettative già formulate a tavolino (=preesistenti) sul fenomeno oggetto di studio. Ciò significa, dunque, che le teorie riguardo a ciò che accade in un contesto non si basano su teorie precedenti, ma piuttosto si fondano sull’esperienza diretta del contesto; in questo modo, l’approfondimento delle caratteristiche e delle dimensioni del fenomeno emerge attraverso l’interazione che il ricercatore ha con l’ambiente che sta studiando. Le caratteristiche della ricerca qualitativa: orientamento al caso unico Nella ricerca qualitativa, ogni oggetto è un’entità unica e particolare. Di conseguenza, la ricerca qualitativa, spesso, sceglie uno o più soggetti, proprio per la loro particolarità, e si concentra su un solo caso o su un ristretto numero di casi selezionato, perché diventano emblematici rispetto agli scopi della ricerca. Si tratta di descrivere in modo complesso e da tanti

Punti di vista il caso piuttosto che selezionare alcune caratteristiche specifiche come fa la ricerca quantitativa.

Le caratteristiche della ricerca qualitativa: contatto personale

In una ricerca qualitativa, per poter comprendere le realtà e i fenomeni-oggetto di studio, il ricercatore deve porsi in contatto diretto e personale con le situazioni che gli interessa studiare, proprio per cogliere anche particolari sfumature dei comportamenti e significati profondi, che da un'osservazione distaccata, invece, potrebbero sfuggire.

Le caratteristiche della ricerca qualitativa: empatia

Nella ricerca qualitativa, si attribuisce grande importanza all'empatia, cioè alla necessità e capacità del ricercatore di mettersi nei panni dei soggetti osservati, per capirne, nei loro processi e nelle loro interazioni, i sentimenti, le ragioni, i significati attribuiti alle esperienze, attraverso l'introspezione e la riflessione basata sull'osservazione.

diretta. Le caratteristiche della ricerca qualitativa: prospettiva olistica Nella ricerca qualitativa, ogni oggetto di studio è considerato come un sistema complesso, composto da più parti, che viene studiato secondo una prospettiva olistica, cioè nella sua totalità. I ricercatori sono chiamati ad accogliere ogni informazione possibile sul fenomeno che si sta indagando da tanti punti di vista, prestando attenzione alle relazioni molteplici che si possono rilevare con l'ambiente, in cui il fenomeno avviene, così da avere un quadro più possibile completo delle dinamiche che si realizzano e dei fattori che lo influenzano. Le caratteristiche della ricerca qualitativa: flessibilità Il ricercatore qualitativo non parte da aspettative, ma si costruisce le conoscenze del contesto in modo flessibile, deve cioè essere aperto a cambiamenti nell'interpretazione dei dati e, via via, restando nella realtà, costruisce la conoscenza ecategorizza le informazioni in modo progressivo. Ciò significa che lo stesso può essere modificato in qualsiasi momento del lavoro di indagine o addirittura emergere durante lo studio.

I PARADIGMI DI RICERCA IN EDUCAZIONE

Nella ricerca qualitativa, così come nella ricerca quantitativa, entra in gioco un sistema di credenze e di pre-concezioni che il ricercatore accetta di adottare, quando sceglie di accogliere un sistema di ricerca quantitativo o un modello di ricerca qualitativo. Naturalmente, vi è una differenza tra il sistema di credenze che guida la ricerca qualitativa, che è rappresentato dal paradigma fenomenologico ermeneutico, e il sistema di credenze che guida la ricerca quantitativa, che è stato per molti anni quello del positivismo, che è diventato successivamente quello del realismo critico.

Che cos'è un paradigma?

Un paradigma è un sistema di credenze che si riferisce alla convinzione della conoscibilità o

meno della realtà, delle relazioni che il ricercatore deve tenere rispetto alla realtà stessa, quindi la distanza/non intrusione oppure la presa diretta, e dei metodi che occorre adottare per conoscere la realtà stessa. Queste credenze devono essere assunte come pre-comprensioni della realtà, non vengono stabilite nell'alloro-verità, ma accettate per poter sviluppare la ricerca secondo una direzione quantitativa o una direzione qualitativa. Un paradigma è un sistema di credenze di base che derivano da assunti ontologici, epistemologici e metodologici. Rappresenta un punto di vista sul mondo che definisce la natura della realtà, il posto del singolo in essa. Le credenze in esso contenute devono essere accettate sulla base della fiducia: non c'è modo di stabilire la loro verità ultima. Fonte: Kuhn T., La struttura delle rivoluzioni scientifiche. Come mutano le idee della scienza. Torino, Einaudi, 1969. Per un ricercatoreÈ utile possedere delle credenze di base perché in questo modo può avere una prospettiva sulla realtà che lo indirizza a scegliere quali siano
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Publisher
A.A. 2022-2023
138 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/04 Pedagogia sperimentale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher s.filia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia sperimentale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Coggi Cristina.