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Tipi di regole giuridiche
- Regole di comportamento, che disciplinano i comportamenti umani;
- Regole di associazione, che prescrivono come debbono essere organizzati enti, uffici e associazioni;
- Regole definitorie, che classificano persone o cose secondo certi criteri, es. quelle sulla cittadinanza;
- Regole sulle regole, che hanno per oggetto altre regole, es. regole sull'interpretazione delle regole (Art.12 disp.prel.c.c.);
- Distinzione tra regole primarie, che descrivono il comportamento permesso o vietato, e regole secondarie che prescrivono la sanzione nel caso di violazione delle primarie.
Sulla pluralità di ordinamento
Oggi prevale la tesi secondo cui esistono molti ordinamenti giuridici (pluralismo sociale comporta molti e diversi gruppi sociali).
Lo Stato diviene l'ordinamento generale che li ricomprende tutti.
Con "ordinamento dello Stato" si possono intendere due cose:
- L'insieme delle regole che l'ente Stato applica a se stesso e all'intera
società; - l'insieme delle cose rese ordinate dallo Stato con le sue regole. Nel secondo significato vengono posti lo Stato, la società e l'ordinamento giuridico come momenti transitori di un processo storico-culturale continuo. Enti collettivi Considerando la società come base, Stato come ente dirigente e l'ordinamento giuridico dello Stato come ordinamento generale, questo schema può essere riprodotto in merito agli enti collettivi entro la società (partiti, sindacati). Se lo Stato è però un ente necessario, gli enti collettivi sono volontari. Lo Stato infatti, come ente monopolizzatore della forza, nasce perché la società che esso organizza non è unita e omogenea. I partiti, i sindacati, le chiese e simili sono enti volontari che nascono volontariamente per raggiungere fini comuni a tutti gli aderenti. In conclusione: - Lo Stato è per necessità un ente che usa la forza per tenere unite le diverseparti della società edunque non può mai identificarsi con l'intera società (disunita); -Gli enti collettivi volontari, a differenza dello Stato raggiungono molto più facilmente l'unità tra le diverse parti, ma anch'essi non sempre; -È necessario sempre distinguere tra: 1) Stato in quanto ente monopolizzatore della forza; 2) Ordinamento giuridico dello Stato; 3) Società organizzata a Stato. Ordinamento giuridico dello Stato e altri ordinamenti Esistono entro l'apparato dello Stato apparati minori con un'autonomia tali da poter ricostruire ordinamenti giuridici minori. È necessario però: -che esista una pluralità di soggetti unificati da un'unica organizzazione; -che tale organizzazione abbia una sua capacità normativa; -che questa normativa sia amministrata dalla stessa organizzazione. Ordinamento militare I militari sono i membri di tale ordinamento. Questa organizzazione possiede eelaborare delle norme di coordinamento o di controllo, ma non può interferire direttamente nelle decisioni e nelle regole interne di tali ordinamenti.assumere diversi atteggiamenti: - di riconoscimento (l'ordinamento dello Stato riconosce quello esterno, es. con la Chiesa) - di indifferenza (l'ordinamento dello Stato non ostacola ne protegge quello esterno) - di opposizione (l'ordinamento dello Stato vieta l'esistenza dell'altro e cerca di distruggerlo) IN CONCLUSIONE esiste dunque una pluralità di ordinamenti giuridici quando entro l'ordinamento generale, lo Stato, riconosce come ordinamenti giuridici alcuni ordinamenti giuridici autonomi rispetto ad esso. Oggi in Italia, Regioni e Comuni hanno un ordinamento giuridico perché riconosciuto dallo Stato mentre altre organizzazioni usano le regole comuni dello Stato e per questo non rientrano nella pluralità di ordinamenti (es. famiglia, o associazione musicale). Le fonti dell'ordinamento italiano Poiché le fonti sono molteplici l'unico criterio razionale di esposizione è in base ai criteri di gerarchia e dicompetenza. L'adesione della Repubblica Italiana all'Unione Europea comporta una complicazione: i trattati che disciplinano l'unione sono autorizzati ad erogare alla costituzione italiana e su questa base anche i regolamenti comunitari. Il Costituzionalismo La Cost. italiana è composta da 139 articoli più 18 disposizioni transitorie e finali approvata dall'Assemblea Costituente il 22/12/1947 entrato in vigore il 01/01/1948. E' una Costituzione scritta e rigida. Esistono però stati privi di una Costituzione scritta (come la Gran Bretagna) dove vigono delle leggi costituzionali scritte ma che non formano un unico testo. Il costituzionalismo moderno nasce dalla lotta per la garanzia dei diritti di libertà e di proprietà con l'affermazione dello Stato che garantisce libertà e proprietà dei cittadini rimanendo esterno alla società stessa. Il sistema capitalistico basato sulla separazione dei mezzi di produzione eIl concetto di forza lavoro è caratterizzato dalla concorrenza tra borghesi e dal bisogno di certezza di questi ultimi nel vedersi riconosciuti i loro diritti. Quindi, con l'affermarsi della borghesia nasce il bisogno di avere una Costituzione. La borghesia protegge i suoi interessi di classe e garantisce la sua libertà e la sua proprietà, essendo l'unica a disporne. In realtà, il meccanismo costituzionale fondato dalla borghesia si è rivelato uno strumento utile per tutte le classi (es. organizzazioni sindacali o diritto allo sciopero). La Costituzione nasce quindi come oggetto di lotta e dunque nasce scritta. La Costituzione inglese nasce in modo peculiare e non dispone di uno specifico testo costituzionale basandosi su un processo di adattamento consuetudinario. In generale, le Costituzioni difendono libertà e proprietà ma sono libere di aggiungere norme di ogni genere. Non esiste dunque un contenuto fisso. Distinzione tra
costituzioni rigide e flessibili- rigide: modificabili ma con procedure speciali e complesse- flessibili: sono modificabili con legge ordinaria
Storia Costituzionale Italiana
Lo Statuto Albertino ha retto lo Stato italiano dal 1848 al 1943.
Nel 1943 cadde il fascismo l'Italia si divise in due: al Nord la Repubblica Sociale di Salò mentre al Sud gli occupanti anglo-americani. Dai partiti politici antifascisti nacquero i Comitati di Liberazione Nazionale che guidavano la guerra partigiana.
Il 2 giugno 1946, attraverso un referendum, il popolo si pronunciò per la Repubblica ed elesse l'Assemblea Costituente che approvò la Costituzione oggi vigente.
La Costituzione
È un documento scritto approvato nel suo insieme nel 1947 ed entrato in vigore il primo gennaio 1948. Essa è modificabile dal Parlamento con una legge particolare. Deve quindi essere distinto il testo storico, costituito dal testo originario, dal testo attualmente vigente che consiste anche nelle
Variazioni approvate dal Parlamento. La Costituzione è un documento attuale poiché la collettività italiana si attiene alle sue regole. La Costituzione essendo scritta può essere interpretata in vario modo. (es. Art. 59 Cost. Interpretazione del numero dei senatori a vita) Se un'interpretazione prevale questa viene considerata come Costituzione vivente. Allo stesso tempo esiste nella Cost. un nucleo costante non soggetto ad interpretazione. La Cost. è la legge fondamentale del nostro ordinamento e per conseguenza tutti gli atti sono subordinati ad essa. A garanzia della supremazia, la Corte Costituzionale può annullare leggi o atti contrari alla Costituzione. A seguito dell'adesione dell'Italia all'Unione Europea, la Cost. nell'ordine gerarchico si spezza in due (vd. Art. 11 Cost. "tutto il diritto comunitario sia dei trattati che derivato prevale sulle disposizioni della Costituzione Italiana salvi i diritti di libertà").
e principi fondamentali)
- Norma fondamentale (Grundnorm/ Art.11)
- Diritti di libertà e principi fondamentali della Costituzione italiana
- Diritto comunitario
Regolamenti Comunitari
Sono atti normativi approvati dagli organi dell'Unione Europea, deliberati attraverso una procedura che coinvolge la Commissione esecutiva, il Parlamento Europeo e il Consiglio dei Ministri delle comunità.
L'Unione Europea non ha una competenza generale ma fa riferimento ai trattati. Tuttavia il principio di sussidiarietà rende mobile la linea di divisione tra competenze dell'Unione Europea e competenza dei singoli stati (l'Unione acquista competenza nei casi in cui l'obiettivo non può essere raggiunto pienamente a livello statale).
I regolamenti comunitari sono pubblicati nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea e sono immediatamente applicabili in tutti gli stati dell'Unione.
I regolamenti comunitari derogano alla Costituzione ma il limite
invalicabile è rispetto ai principi e alle libertà fondamentali (art.11). Se una legge italiana si rivela contraria ad un regolamento comunitario spetta al giudice comune verificare se sussiste conflitto. Il regolamento comunitario prevale sulla legge italiana purché rientri nella sua competenza. Se il giudice riscontra una controversia deve sollevare la questione davanti alla corte di giustizia. Sulla c.d. legge comunitaria La legge comunitaria non è un atto dell'Unione Europea ma una legge italiana che deve essere approvata ogni anno, con cui l'Italia recepisce nel proprio ordinamento interno delle norme giuridiche prodotte dall'Unione europea. Le leggi di revisione della Costituzione e le leggi costituzionali Le leggi di revisione costituzionale sono leggi che modificano il testo della Costituzione; le leggi costituzionali non fanno parte del testo della Costituzione ma si affiancano alla Costituzione, integrandola. Entrambe sono subord