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AUDIENCIA PREVIA AL JUICIO

A livello strutturale la principale innovazione realizzata dal legislatore spagnolo con la LEC 2000 è

l’introduzione dell’audencia previa, che ha una molteplicità di funzioni e possiamo dire da subito

che lo spirito degli atti introduttivi risulta perfettamente corrispondente con quello di questa fase

immediatamente successiva, ossia l’audencia previa.

Al riguardo dobbiamo fare un passo indietro dicendo che la carenza di una struttura disciplinare in

cui collocare le attività di preparazione della causa e le attività di istruzione in senso lato della

causa, era il principale elemento di disfunzionalità del processo come disciplinato prima della LEC

2000. Secondo i principali commentatori, il processo civile spagnolo non funzionava proprio perché

mancava un momento all’interno del quale concentrare le attività di preparazione e istruzione in

senso lato della controversia. In effetti, ciò che il legislatore introduce con la LEC 2000 è un

qualcosa di significativamente differente da una mera prima udienza. L’intento di fondo è

sostanzialmente quello di rendere il contatto tra le parti e il giudice molto più stretto e serio. Proprio

per questo che la audencia previa costituisce il vero fulcro del nuovo processo civile spagnolo.

Le finalità che devono essere perseguite dalla audencia previa: giudici e parti devono collaborare

per una tempestiva e definitiva chiarificazione delle rispettive pretese. Devono essere

definitivamente affrontate e risolte le questioni preliminari e pregiudiziali dopo di ché selezionate le

questioni effettivamente controverse di fatto e risolte le questioni, sempre in questa udienza, si deve

procedere alla selezione del materiale probatorio da acquisire al processo. Ovviamente le ragioni

alla base della istituzione di una simile udienza consistono nell’assunzione dei valori della rapidità e

della minor dispendiosità come elementi irrinunciabili del processo civile, per il raggiungimento dei

quali l’interazione tra avvocatura e giudiziario viene necessariamente intesa come ispirata a principi

di collaborazione.

In effetti, la quesitone di fondo del vecchio modello processuale era sempre consistita nel rischio

che una volta scambiate le alegaciones iniciales, si realizzasse una dispersione dei tempi del

processo e ciò era dovuto anche al fatto che, al momento della decisione, potevano riemergere

rilevanti questioni di carattere meramente preliminare o pregiudiziale (come vizi di competenza, di

giurisdizione o di capacità delle parti) che potevano provocare non solo un arresto del processo, ma

anche una necessità addirittura di tornare indietro per risolvere queste questioni.

È importante segnalare quella che è la norma manifesto (dal valore programmatico) in questa

prospettiva: art 414 della LEC, il quale indica chiaramente quali sono i contenuti funzionali della

audencia previa.

In primo luogo, un obiettivo essenziale da perseguire in audencia previa è la realizzazione di

accordi transattivi tra le parti. A tale riguardo, si deve dire che questo obiettivo viene perseguito

attraverso il conferimento al giudice di ampi poteri discrezionali: deve esortare le parti in ogni

modo a raggiungere accordi transattivi che possano scongiurare il proseguimento del processo.

Tuttavia si segnala come questa, seppur forte rimarcazione dell’obbligo del giudice di esortare le

al raggiungimento degli accordi transattivi, rischia di rimanere un’affermazione di principio

parti

perché, a differenza degli USA, questa indicazione o finalità di massima non è accompagnata da

specifici strumenti o poteri induttivi o sanzionatori del giudice che possano costringere le parti a

raggiungere accordi transattivi.

La seconda innovazione molto significativa è la previsione del tratamientos de las cuestiones

procesales y preliminares, ossia la trattazione di tutte le questioni preliminari e pregiudiziali in

questa udienza. Viene perseguito l’intento di ridurre la dispersione delle attività processuali

attraverso la previsione che se vi sono questioni preliminari e pregiudiziali devono essere sollevate,

devono emergere ed essere immediatamente decise in questa udienza; nel proseguio del processo si

tratterà solo del c.d. merito della controversia, ma la trattazione e l’istruzione nel merito della

controversia non potranno essere frammentate e interrotte dall’emersione di questioni pregiudiziali

e processuali. Ovviamente viene abolita la possibilità di proporre appello immediato avverso tali

L’eventuale impugnazione delle decisioni concernenti le questioni preliminari e

decisioni.

pregiudiziali potrà avvenire solo con l’appello della sentenza definitiva che decide il merito della

controversia.

Significativo è il controllo che il giudice deve esercitare in questa sede sulle alegaciones iniciales:

in particolare l’attore o il convenuto, ma anche il giudice d’ufficio, possono sollevare l’eccezione di

Che cosa si intende con ciò? Tanto il giudice d’ufficio quanto

demanda o contestaciòn defectuosa.

le parti possono eccepire il difetto di claridad e precision delle allegazioni avversarie. Se viene

sollevata questa eccezione il giudice può/deve ordinare alle parti di chiarire la demanda obscura,

che difetti di claridad e precision, oppure può/deve ordinare alle parti di integrare le domande, le

eccezioni o le difese che si manifestano come lacunose, ossia non esaustive e non complete. Il

mancato adempimento alla richiesta del giudice di specificare, chiarire o intregnare gli atti

introduttivi che non posseggano caratteristiche imposte dalla LEC 2000 può portare a sanzioni di

diverso impatto: può essere ordinata la sospensione del processo; possono essere considerati i fatti

provati così come formulati dall’attore o, se ad essere defectuosa e non integrata è la domanda

dell’attore, si può giungere sino al rigetto immediato della domanda.

Si crea una serie tecnica dove questi principi di controllo e rafforzamento dei poteri del giudice

nella prospettiva di una immediata chiarificazione dell’oggetto della controversia trovano

un’effettiva declinazione pratica e concreta. Il giudice controlla, su istanza delle parti o d’ufficio, il

rispetto degli standard di claridad, specificità, completezza ed esaustività e dove li ritenga mancanti

ordina alle parti di provvedere a sanare tale lacuna e se questa lacuna non viene superata il processo

può terminare, essere sospeso o proseguire ritenendo ammessi i fatti come dedotti dalla controparte.

PRACTICA DE LA PRUEBA

All’interno della Audiencia previa poi è possibile formulare alcune alegaciones complemantaries

che non alterino le pretese iniziali - pretenciones iniciales (come attività residuale); ma soprattutto

un ulteriore attività che deve essere svolta è la deduzione delle istanze istruttorie e a fronte delle

istanze avanzate dalle parti, al giudice spetta il compito di riduzione e selezione del materiale

probatorio effettivamente necessario per la risoluzione della controversia. Il riferimento è all’art

429 della LEC: in questa sede si anticipa il giudizio sulla ammissibilità e sulla rilevanza della prova.

Una disposizione molto interessante è l’attribuzione al giudice in questo contesto del compito di

valutare l’eventuale insufficienza dei mezzi di prova dedotti dalle parti. Il giudice ha il

potere/dovere di indicare alle parti i fatti che risultino allo stato privi di adeguati supporti probatori

(vacios probatorios). Ed è un disposizione molto importante dato che gran parte delle controversie

si perdono perché i fatti non risultano privati; conoscere invece in anticipo la prognosi del giudice

sulla carenza istruttoria di un determinato fatto (non stiamo parlando del mezzo di prova inteso

come risultato dell’attività istruttoria, ma ci si riferisce ad una carenza di deduzione o produzione) è

utile. Quindi il giudice indica che su di un determinato fatto non è stata dedotta alcuna prova; ma

non solo: nel compiere tale attività è anche previsto che il giudice indichi alle parti, oltre che il fatto

affetto da insufficienza probatoria, lo strumento istruttorio ritenuto più idoneo a colmare la carenza

istruttoria. l’art 24

Passando poi alla vera e propria practica della prueba, bisogna precisare che della

Costituzione spagnola prevede la costituzionalizzazione del diritto alla prova, ciò il diritto

costituzionale delle parti di utilizzare tutti los medios de prueba che risultino pertinentes. Quindi le

parti, in linea di principio, hanno il diritto di poter utilizzare tutti i mezzi di prova che siano

pertinenti, ossia rilevanti. Ma la riaffermazione di questo principio (ex art 282 della LEC) non

con l’affermazione di esigenze efficientistiche implicanti soluzioni innovative sotto questo

contrasta

profilo rispetto al passato. E proprio in un prospettiva di una gestione efficiente del materiale

istruttorio, gli artt 137, 194 e 289 della LEC introducono il c.d. principio di immediacion: è

l’esigenza di una presenza e di un controllo costante ed immanente del giudice sullo svolgimento

delle attività probatorie. In cosa si traduce questa presenza e questo controllo? Per un verso, nella

possibilità di emanare sanzioni nei confronti della parte che non dia esecuzione ad una prova che sia

stata ammessa, ma soprattutto si traduce in questa possibilità di senalamiento del juicio, ossia nella

possibilità per il giudice di indicare il fatto o i fatti affetti da insufficienza probatoria. Quindi il

potere/dovere di dedurre i mezzi di prova posti a fondamento dei fatti allegati permane a carico

della parti (riconduzione al principio dispositivo). Le parti per vedere accolte le proprie pretese ed

eccezioni hanno l’onere di dedure i mezzi di prova che comprovano i fatti dedotti. Ma all’interno di

questo principio dispositivo viene configurato il ruolo particolarmente attivo del giudice, nella

prospettiva della direzione di questa attività, ma anche in questa ottica collaborazione/senalamiento

tra giudici e parti nella raccolta e nella selezione del materiale probatorio effettivamente utile per la

definizione della controversia.

Queste sono le principali innovazioni realizzate dalla LEC 2000 nel processo civile spagnolo per

rispondere a quella crisi della giustizia civile che colpisce, sul finire del XX secolo, tanto gli

ordinamenti di civil law che gli ordinamenti di common law.

Anche altre soluzioni specifiche vengono elaborate. Ad esempio molto interessante è la

ossia l’onere dinamico della prova. L’onere della

elaborazione c.d. carga dinàmica de la prueba,

prova, nell’accezione italiana come sancito dall’art 2697 c.c., stabilisce che l’attore deve provare i

fatti

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Publisher
A.A. 2018-2019
81 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/15 Diritto processuale civile

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Vect39 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto Processuale Civile e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Ansanelli Vincenzo.