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POSTERIORI:
- Anconeo: estende il gomito
- Tricipite: diviso in capo lungo, capo mediale e capo laterale
I muscoli che agiscono sulle braccia sono:
- Gruppo anteriore: deltoide, sottoscapolare, coracobrachiale, grande pettorale, tricipite
brachiale
- Gruppo posteriore: sovraspinato, grande rotondo, infraspinato, piccolo rotondo, grande
dorsale
Muscoli dell'avambraccio
Abbiamo i muscoli pronatori (palmo della mano girato indietro) e supinatori (palmo della
mano girato in avanti)
Anteriori: flessori
Posteriori: estensori
Muscoli della mano
Muscoli adduttori, abduttori e lombricali (permettono il movimento delle dita).
Muscoli dell’arto inferiore
Muscoli dell'anca
Questa muscolatura va ad inserirsi sulla testa del femore. E’ una muscolatura profonda
che dà stabilità all’articolazione femorale. La parte inferiore dell’osso dell’anca è formato
dalla sutura di ischio e pube. La parte cava che si forma è detta forame otturato (non è
cavo ma c’è una presenza muscolare, in particolare dei muscoli otturatori).
- Gemello superiore, gemello inferiore e piriforme: ruoptano lateralmente la coscia estesa
e abducono la coscia flessa
- Quadrato del femore: ruota lateralmente la coscia
- Medio e piccolo gluteo: abducono e ruotano medialmente la coscia
- Otturatore interno ed esterno: si inseriscono nel foro otturato dell'anca
Questi muscoli sono disposti a raggiera. Il grande gluteo sovrasta tutta questa
muscolatura.
Muscoli della coscia
ANTERIORI:
- Quadricipite femorale: comprende retto femorale, vasto laterale, vasto intermedio e vasto
mediale (4 corpi muscolari); tutti quanti estendono il ginocchio. Hanno un unico punto di
inserzione: il legamento rotuleo o patellare, che passa sopra la faccia anteriore della rotula
e si inserisce sull’estremità prossimale della tibia.
- Sartorio: abduce e ruota lateralmente la coscia
- Adduttori: adducono la coscia
LATERALI:
- Tensore della fascia lata: estende il ginocchio, ruota lateralmente la tibia
POSTERIORI:
- Gracile: flette e ruota medialmente la tibia al ginocchio
- Semimembranoso
- Bicipite femorale: flette il ginocchio, estende l'anca
- Semitendinoso: flette il ginocchio
Muscoli della gamba
ANTERIORI:
-Tibiale anteriore: flette dorsalmente e inverte il piede
- Peroniero lungo, breve e anteriore: mantengono le concavità del piede quando si sta sul
tallone o sulle punte
- Estensore lungo dell'alluce e estensore lungo delle dita: estende le falangi
POSTERIORI:
- Tibiale posteriore: intraruota il piede
- Tricipite della sura: formato da gastrocnemio (flette la pianta del piede e il ginocchio) e
soleo (flette la pianta del piede). Questi muscoli si inseriscono sul calcagno attraverso il
tendine calcaneare (d'Achille).
Muscoli del piede
Muscoli flessori, adduttori, abduttori e lombricali
Le articolazioni
Articolazione: qualsiasi punto in cui due ossa si incontrano; esse servono a legare
segmenti adiacenti e a permetterne il movimento.
Lo studio delle articolazioni è detto artrologia.
Articolazioni ossee (sinostosi)
• E' un' articolazione immobile formata quando lo spazio tra le due ossa ossifica ed
esse diventano un singolo osso. Si possono formare per ossificazione di
articolazioni sia fibrose che cartilaginee.
Articolazioni fibrose (sinartrosi)
• Rappresenta un punto in cui ossa adiacenti sono unite da fibre collagene che
emergono da un osso, attraversano lo spazio tra le ossa e penetrano nell'altro.
- Suture: sono articolazioni fibrose immobili che legano le ossa della testa le une
alle altre. Sono parti ossee che si avvicinano incastrandosi. Esse mineralizzano,
cioè la matrice extracellulare si mineralizza e rende le chiusure suturate saldamente
tra loro.
- Gonfosi: ha una convessità che si adatta alla concavità. Sono fissate tra loro da
un legamento fibroso o da una fascia (es. articolazione dei denti). Rispetto alla
sindesmosi è stabile ma non è immobile come la sutura.
- Sindesmosi (sutura mobile): c'è un elemento fibroso che unisce due segmenti
ossei e che non ossifica ma rimane cartilagineo (es. fra radio e ulna o tra tibia e
perone)
Articolazioni cartilaginee (anfiartrosi)
• Sono caratterizzate dalla presenza di cartilagine tra un osso e l'altro.
- Sincondrosi (primarie): le due ossa sono connesse da cartilagine ialina. E' uno
strato cartilagineo in continuità con la struttura ossea (quasi indistinguibile). Non
permettono alcun movimento, con l'eccezione della prima articolazione sterno
costale. Es. articolazione temporanea tra epifisi e diafisi di un osso lungo del
bambino oppure il legame della prima costa con lo sterno, tramite cartilagine
costale ialina (essa rappresenta un'eccezione).
- Sinfisi (secondarie): le troviamo sul piano mediano. Le due ossa sono unite da
cartilagine fibrosa. Prevede la presenza di cartilagine permettendo i movimenti
piccoli e controllati. La matrice della cartilagine si modifica prima del parto. Es.
sinfisi pubica oppure l'articolazione tra i corpi di due vertebre, uniti da un disco
intervertebrale.
Articolazioni sinoviali (diartrosi)
• Hanno una struttura morfologica propria. Permettono movimenti più ampi, limitati da
muscoli, legamenti e capsule articolari. La loro superficie è ricoperta da cartilagine
articolare (ialina). C'è la presenza della membrana sinoviale, con un liquido
sinoviale, fondamentale per lubrificare e nutrire la cartilagine articolare e le superfici
articolari.
Nell'articolazione mandibolare, in quella radio-ulnare distale e ad entrambe le
estremità della clavicola, si forma un cuscinetto detto disco articolare. Nel ginocchio
le due cartilagini vengono dette menischi.
Le strutture delle articolazioni sinoviali sono:
- Tendine (foglietto di tessuto connettivo collagene duro che connette un muscolo
all'osso)
- Legamento (tessuto simile che lega un osso a un altro)
- Borsa (sacco fibroso riempito da liquido sinoviale localizzato tra due muscoli
adiacenti. Aiutano i tendini a scivolare sulle articolazioni). Le guaine tendinee sono
borse che avvolgono il tendine.
- Enartrosi (es. spalla e anca): un osso possiede una testa liscia semisferica che si
articola con la cavità di un altro osso. A dare stabilità a questa articolazione
abbiamo molti legamenti. Ci sono legamenti che servono a tenere la testa dell'osso:
il glomerale trasverso, i legamenti gleno-omerali (dalla cavità glenoidea fino alla
testa dell'omero). Vi sono poi i coraco-omerali. Si aggiungono i coraco-acromiali
che chiudono superiormente il cingolo scapolare. Abbiamo inoltre il legamento
acromio-clavicolare e il coraco-clavicolare. Vi sono elementi aggiuntivi che
proteggono l'articolazione (es. cuscinetti attorno alla spalla) e permettono di attutire
i traumi.
Un altro esempio di enartrosi è l'articolazione dell'anca. Nell'acetabolo è presente
un cuscinetto cartilagineo. Cè una parte adiposa centrale ma soprattutto il
legamento della testa del femore. Vi è un legamento ileo-femorale, uno ischio-
femorale e uno pubo-femorale.
- Articolazioni condiloidee: presentano una superficie ovale convessa su un osso
che si posiziona in una depressione di forma complementare all'altra (es.
articolazione radio-carpale del polso e metacarpo-falangee alla base delle dita)
- Articolazioni a sella: le superfici sono concave e convesse e si articolano tra loro. I
principali movimenti avvengono su due assi perpendicolari (es. carpometacarpale
del pollice o sternoclavicolare, dove la clavicola si articola con lo sterno)
- Articolazioni piane: le superfici ossee sono piatte o leggermente concave o
convesse. Le ossa adiacenti scivolano una sull'altra e hanno movimenti limitati (es.
ossa carpali del polso, ossa tarsali della caviglia, processi articolari delle vertebre)
- Articolazioni a ginglimo angolare (es.gomito, ginocchio e articolazioni
interfalangee): un osso ha una superficie convessa (non semisferica) che si
posiziona in una depressione concava sull'altro osso.
Un altro esempio di ginglimo è l'articolazione del ginocchio. Anteriormente c'è il
legamento rotuleo che passa superficialmente sulla faccia anteriore della rotula,
contribuendo a darne stabilità. Lateralmente abbiamo legamenti collaterali fibulari e
tibiali. Nella faccia posteriore ci sono legamenti poplitei, sotto ai quali ci sono i
legamenti crociati che tengono l'articolazione in sede, incrociandosi
nell'articolazione. Abbiamo poi i menischi (laterale e mediale).
- Articolazioni a perno: articolazioni a ginglimo laterale. I movimenti avvengono
rispetto a un solo asse. Vi è un osso che ruota all'interno di un anelo fibro-osseo.
Es. articolazione tra atlante ed epistrofeo e articolazione tra radio e ulna nel gomito.
Vi sono i legamenti collaterali ulnari, un legamento ulnare (abbraccia la testa del
radio permettendone lo scorrimento), i legamenti radiali.
MOVIMENTI DELLE ARTICOLAZIONI SINOVIALI
In posizione anatomica ciascuna articolazione è detta essere nella sua posizione zero.
- Flessione: movimento che diminuisce l'angolo di un'articolazione. E' comune nelle
articolazioni a ginglimo (es. piegando il gomito o il ginocchio)
- Estensione: movimento che allinea un'articolazione e riporta parte del corpo alla
posizione zero. Un'ulteriore estensione dell'articolazione oltre la posizione zero è detta
iperestensione.
- Abduzione: movimento di una parte del corpo sul piano frontale dalla linea mediana
(es. alzare il braccio su un lato del corpo)
- Adduzione: movimento sul piano frontale verso la linea mediana. Alcune articolazioni
possono essere iperaddotte (es. quando si sta con le caviglie incrociate o si
accavallano le dita). Si iperabduce il braccio se lo si alza abbastanza da attraversare
leggermente il piano della fronte o della testa.
- Elevazione/abbassamento: movimento che alza/abbassa una parte del corpo
verticamente sul piano frontale
- Protrusione/retrazione: movimento anteriore/posteriore di una parte del corpo sul
piano trasversale (orizzontale)
- Circonduzione: un'estremità dell'appendice rimane abbastanza stazionaria mentre
l'altra compie un movimento circolare.
- Rotazione: un osso gira sul suo asse longitudinale.
- Rotazione mediale (interna): compiuta dall'omero se si sta con il gomito
inclinato e si muove l'avambraccio per mettere il palmo sull'addome.
- Rotazione laterale (esterna): compiuta dall'omero se si fa un movimento
opposto con l'avambraccio che punta lontano dal corpo.
- Supinazione (dell'avambraccio): movimento che gira il palmo per rivolgerlo
anteriormente o verso l'alto
- Pronazione: movimento opposto con il palmo rivolt