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25/10/19
LA DEMOCRAZIA è IN CRISI
- Le democrazie muoiono, se diamo uno sguardo ai maggiori paesi del
mondo notiamo una febbre della democrazia: chi ha più potere? Il popolo
o il potere esecutivo? es. Brexit —> non basta referendum serve una legge
del parlamento: crisi della democrazia britannica fra popolo, parlamento e
potere esecutivo.
Mancata evoluzione da parte di paesi quali Cina o Russia, di un modello
democratico; in Europa paesi come la Polonia e l’Ungheria (i dirigenti)
vogliono realizzare una democrazia illiberale es. limitando la libertà di
religione. Storicamente istituti liberali si sono accompagnati a campagne
pacifiche e non belliche. Opzione: regressione della democrazia, involuzione
di democrazia che appare agli occhi di molti contraddittoria.
INDICATORI DELLA CRISI: 1) attenuarsi della partecipazione politica attiva;
70 anni fa, dopo la 2a guerra mondiale si è assistito per qualche decennio ad
un numero di votanti pari al 90% di aventi diritto al voto —> siamo arrivati al
50% . Un indagine dell’istat ha potuto accertare che la partecipazione
passiva è del 70%. De Santis chiama questo fenomeno apatia politica e gli
studiosi di scienze politiche, assenza di proposta giuridica. 2) crisi dei partiti
politici, mentre è aumentata la popolazione numero degli iscritti è diminuito
dagli 8 all’1%. (art.49) . 3) con la diffusione del web si sono creati due diversi
canali dell’opinione pubblica: public opinion tradizionale e quella attraverso
l’opinione mediata dai social media in cui cittadini captano ciò che vogliono
sentirsi dire —> fra questi due sistemi non c’è dialogo e nel secondo sistema
mentre sussiste una forte comunicazione manca dibattito e argomentazione;
da ciò deriva il 4 indicatore di crisi. 4) Diminuzione del carattere deliberation
che significa ascolto, disponibilità a modificare la propria opinione,