vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
CRESCITA ECONOMICA
La crescita economica è la progressione degli indicatori che sono principali per indicare il benessere, il tenore di vita, ossia il PIL. Per poter confrontare i PIL di stati diversi li dobbiamo rapportare alla popolazione. La crescita economica la possiamo constatare vedendo quanto è variato il pro-capite in un periodo di tempo.
Tasso di crescita del PIL pro-capite Y/N = produttività media del lavoro. Se diminuiamo il denominatore, a parità di reddito, Y è prodotto dal numero minore di lavoratori. A parità di reddito, aumentiamo il numero dei lavoratori, un n maggiore di lavoratori partecipa alla stessa formazione del reddito quindi questo reddito si distribuisce su un n maggiore di lavoratori e l'apporto individuale di ogni lavoratore è minore quindi la produttività media del lavoratore dipende da tale divisione. Se i lavoratori sono minori, la produttività cresce. Se i lavoratori sono maggiori, la produttività diminuisce.
La produttività decresce. N/POP = tasso di occupazione, ossia quanti lavoratori ci sono sulla popolazione. Se diminuisce, l'occupazione è più bassa, quindi a parità di produttività, se la moltiplichiamo per un numero maggiore di lavoratori avremo un maggiore reddito pro-capite, con una occupazione minore a parità di produttività ci sarà un reddito pro-capite minore. Per aumentare il reddito pro-capite, bisognerà agire su uno di questi fattori o su entrambi. La produttività stimola la crescita. Aumentare l'occupazione senza aumentare la produttività significa non crescere. La produttività si aumenta:
- Capitale umano: costituito da doti naturali, istruzione, addestramento e capacità dei lavoratori. Essi sono più produttivi quando maggiormente è alta la qualità del lavoro. Oggi non occorre più solo capacità lavorativa, ma anche che abbiano la capacità di manovrare.
Tale capitale fisico, ogni dose aggiuntiva quindi il rendimento marginale sarà decrescente. Abbiamo bisogno di far crescere sia il capitale umano che quello fisico. Se si fa crescere solo il fisico, sia dal punto di vista quantitativo sia qualitativo, produce una crescita non proporzionale e quindi decrescente nel tempo. Per ovviare a tale decrescenza, si può farlo aumentare non solo in quantità, ma anche migliorarlo in qualità ossia in tecnologia quindi aumentare il rendimento.
Risorse naturali: Il reddito pro-capite non può essere infinito perché ci sono fattori che lo impediscono. Ci sono risorse fisiche, per esempio le materie prime, rendono non infinita tale crescita ma la si può ampliare. A parità di risorse naturali che impieghiamo si può ampliare la capacità di crescere. La tecnologia ci può aiutare di aiutare al meglio le risorse naturali e ridurre l'impatto ecologico delle imprese e a parità
di inquinamento si può produrre molto di più. Quindi la crescita non può essere illimitata ma la tecnologia può aiutarci a far crescere sempre di più l'economia. Tecnologia: conoscenze tecniche e specifiche. Capacità imprenditoriali: l'imprenditorialità e la capacità di management è importante perché le risorse siano impiegate in maniera efficiente ed efficace quindi occorre che vi siano imprenditori che vedano quali siano i settori più produttivi e allochino in maniera efficiente i propri investimenti e che facciano crescere l'economia, e che si sia capacità di management sia dal punto di vista produttivo che finanziario che possono rendere efficienti tali imprese. Contesto politico, giuridico, istituzionale: dei climi di incertezza posizionano gli imprenditori in situazioni favorevoli allo sviluppo economico. L'inefficienza del sistema giudiziario, le procedure giudiziarie.Durano molto di più rispetto ad altri paesi. Questo non incoraggia gli investitori e flussi di capitali dall'estero perché un imprenditore che viene dall'estero, nel caso in cui dovesse avere delle contese con qualche cittadino italiano, questo rappresenta una remora. Anche il contesto burocratico rappresenta un'altra penalizzazione del sistema istituzionale. Per far migliorare la crescita del paese e favorire l'imprenditorialità, è necessario far nascere un contesto politico giuridico e istituzionale che sia favorevole alla nascita di imprese.
RISPARMIO ED INVESTIMENTI
La produttività del lavoro dipende, uno dei fattori, è lo stock di capitale fisico ossia quanto capitale fisico abbiamo (macchinari, attrezzature, stabilimenti). Questo capitale fisico si può migliorare dal punto di vista tecnologico e di conseguenza migliorando il rendimento. Quindi dobbiamo crescere sia quantitativamente sia qualitativamente tale capitale fisico.
Si aumenta attraverso l'investimento. L'attività di destinare risorse a far aumentare il capitale fisico dipende dal risparmio. Il risparmio è il reddito meno la spesa corrente. Possiamo misurare il risparmio attraverso il tasso di risparmio = risparmio/reddito. Se consumiamo più di quello che guadagniamo, avremo un risparmio di segno negativo. Il risparmio è un flusso di risorse che va ad incrementare lo stock di possibilità che ognuno di noi ha a disposizione. Se si ha una ricchezza espressa in immobili, contanti, ecc.; tale ricchezza ogni anno può aumentare o diminuire. A tali ricchezze dovremmo detrarre i debiti. La crescita o decrescita della ricchezza dipende dal risparmio ossia quello che aggiungiamo a quello che possediamo detratto da quello che abbiamo speso. Il risparmio non è la ricchezza. Se risparmiamo in un anno, aggiungiamo al nostro stock di ricchezza quello che abbiamo risparmiato. La variazione della ricchezza.delle proprie entrate e quindi abbia un risparmio negativo. Con il passare degli anni, quando l'individuo inizia a guadagnare di più, può iniziare a risparmiare e accumulare ricchezza. Durante la fase di mezza età, l'individuo tende a raggiungere il picco delle sue entrate e può quindi aumentare il suo risparmio. Infine, nella fase di pensionamento, l'individuo può iniziare a consumare il suo risparmio accumulato per sostenere il proprio tenore di vita. Questo ciclo di consumo e risparmio è comune a tutti gli individui e dipende dal loro ciclo di vita.di quanto guadagni e quindi accumula un risparmio negativo che significa checontrae un prestito che dovrà restituire. Quando arrivano ad un momento della propria vita lavorativa, si affermeranno e guadagneranno di più e spenderanno quindi di meno rispetto al guadagno e realizzeranno un risparmio positivo. Successivamente quello che hanno accumulato con il risparmio servirà a vivere nella parte finale della propria vita. Si risparmia per ammortizzare nei livelli di consumo le fasi diverse della capacità di reddito degli individui. Un altro motivo è accumulare un risparmio precauzionale quindi al fine di sopperire imprevisti di breve periodo. Il risparmio serve per attenuare le oscillazioni di reddito. Si può risparmiare anche al fine di aiutare i propri figli, coniugi, ecc. quindi al fine di creare un'eredità. Un fattore che determina quanto risparmiamo è il tasso di interesse. Si assume che maggiore è il tasso di interesse,
maggiore sarà il nostro incentivo a risparmiare. Il tasso di interesse influisce anche sul rendimento del nostro risparmio. Il rendimento del risparmio incide sulla nostra ricchezza e incentiva a prendere decisioni di risparmio anche da parte di coloro che si pongono in un'ottica di consumo. Il risparmio è in funzione (dipendente) del tasso di interesse.
Il risparmio nazionale è formato dal PIL e si detrae la spesa corrente nazionale. La spesa è data da consumi, investimenti, spesa pubblica e saldo delle importazioni/esportazioni. Se le esportazioni eguaglino le importazioni e il saldo sia =0 allora il saldo non è significativo.
La prima parte (i consumi) si compone da una parte durevole e una non durevole (fpfs). La principale quota dei consumi delle famiglie è quella dei consumi non durevoli.
Gli investimenti sono le spese che le imprese sostengono per aumentare il capitale.
La spesa pubblica è in parte spesa corrente ossia stipendi.
acquisti di beni di consumo; e una quota di spesa pubblica per investimento quando si costruisce, per esempio, una strada. Se si vedono i bilanci pubblici si vede che la parte principale della spesa pubblica è la spesa corrente (spesa non durevole). Non rientrano i risparmi, le importazioni ed esportazioni che abbiamo ipotizzato pari a 0. La formula del risparmio la possiamo modificare scindendola nelle componenti di risparmio privato e pubblico che lo compongono. La parte del risparmio pubblico non è tutto quello che guadagniamo ma quello che definiamo reddito disponibile, ossia reddito destinato alle tasse. Per considerare il risparmio di un privato si fa la differenza tra il guadagno nominale e le tasse. Lo Stato si prende dal mercato le tasse. Dalla spesa pubblica bisogna detrarre le tasse, ossia tasse nette. È vero che lo stato si prende somme dalla popolazione ma poi le dà alla popolazione sotto forma di sussidi. Le imposte nette sono imposte al netto di sussidi. Per nonformula diventa quindi: reddito disponibile = reddito - consumi - tasse