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CAUSALE DI UN'IDENTITÀ CONTABILE.
Può essere la crescita che genera i consumi, e non i consumi che generano la crescita.
Le unità residenti (in senso economico) sono le unità che hanno sul territorio nazionale un centro prevalente di
interesse economico, ovvero che vi esercitano la loro attività per almeno un anno, indipendentemente dalla loro
cittadinanza e dalla loro effettiva presenza sul territorio del paese.
I redditi hanno una contropartita: lavoro, capitale. Sono tipicamente stipendi o dividendi.
I trasferimenti non hanno una contropartita, almeno non diretta, si tratta ad esempio di rimesse dei lavoratori,
trasferimenti al budget dell’Unione Europea, oppure aiuti internazionali.
RNL = PIL - Reddito sul territorio destinato ad agenti non residenti + Reddito percepito su attività all'estero ad
agenti italiani.
RNLd = RNL + trasferimenti netti dall’estero.
RNL o RNLd o PNL < PIL l’Irlanda, dove sono insediate molte filiali di società straniere che localizzano in Irlanda
→
una quota importante dei loro profitti
RNL o RNLd o PNL> PIL il caso estremo del Timor Est, piccolo paese. Enclave nell’Indonesia, che in quegli anni,
→
per una situazione di guerra civile, riceve molti aiuti internazionali. In questo caso, il RNLd del Timor contabilizza
questi aiuti, perciò il RNLD è molto superiore al PIL.
In realtà ci sono diversi motivi per voler considerare le attività illegali o sommerse:
- Questa attività esiste. Se l’analisi economica si interessa a quello che esiste, non può
escludere questa componente a priori.
- Alcuni trasferimenti internazionali sono calcolati sulla base del PIL. Se non si cercasse di
misurare questa parte dell’attività economica, si darebbe un premio ai paesi con forte
componente dell’attività inosservata. Vuol dire che un paese meno virtuoso dovrebbe
contribuire meno rispetto agli altri.
Si distinguono diversi tipi di attività dell'economia non osservata:
- Economia sommersa (lavoro lecito ma non registrato)
- Economia illegale (lavoro illecito, spaccio)
L’autoproduzione riguarda ad esempio i lavori domestici, il fai da te, l’insieme delle produzioni realizzate
→
senza remunerazione.
I contributi degli ecosistemi Il rinnovo dell’ossigeno da parte delle piante, la regolazione dei flussi idrologici
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da parte delle foreste e dei suoli, quando non sono artificializzati, se dovessero essere prodotti dall’uomo
necessiterebbero una spesa che rientrerebbe nel PIL. Dunque i sistemi ecologici svolgono delle funzioni utili. Ma
non sono considerati nel PIL. Ora questi servizi se sono quantificati sembrano fornire servizi tutto tranne che
trascurabili.
Ammortamento = Perdita di valore del capitale in un determinato periodo Motivi possono essere : usura
→
fisica, svalutazione, obsolescenza.
PIN = Prodotto Interno Netto = PIL – Ammortamenti
RNN = RNL – Ammortamenti
RNNd = RNLd – Ammortamenti
tasse: sono il corrispettivo di un servizio di cui il contribuente potrebbe usufruire (ad esempio lo smaltimento dei
rifiuti urbani)
imposte:sono pagate senza che ci sia corrisposta una contropartita, un servizio fornito dalla collettività.
Per le finalità della contabilità nazionale questa distinzione è spesso irrilevante e potremmo utilizzare
indistintamente i due termini, o si potrà usare il generico termine di “tributi”
imposte nette sono la differenza tra imposte pagate e sussidi ricevuti(sovvenzioni ecc…).
→
imposte dirette colpiscono direttamente la ricchezza, già esistente (il patrimonio) o nel momento in cui si
→
produce (il reddito) ad esempio IRPEF, IMU, TARES
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imposte indirette colpiscono indirettamente la ricchezza, nel momento in cui viene spesa (es. l’Iva che
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colpisce i consumi) o trasferita (es. l’imposta di registro che grava sui passaggi di proprietà)
Imposta sulla produzione e le importazioni sono prelievi obbligatori unilaterali, in denaro o natura, operati
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dalle AP o dalle istituzioni dell'Ue su produzione e importazioni di beni e servizi, sull'utilizzazione del lavoro, sulla
proprietà o sull'utilizzo di terreni, fabbricati o altri beni impiegati nell'attività di produzione.
- Tali imposte sono dovute indipendentemente dal conseguimento di profitti.
- Si distinguono in: imposte sui prodotti ed imposte sulla produzione.
imposte sui prodotti IVA e altre imposte sui prodotti come accise su alcolici, tabacco e prodotti energetici.
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Imposte sulla produzione Tali imposte si distinguono dalle precedenti in quanto incidono indipendentemente
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dal livello di produzione. Per esempio, una licenza deve essere pagata indipendentemente dal livello di attività e
perciò rientra in questa categoria.
IVA Ogni azienda che vende sul mercato fa pagare l’IVA ai consumatori. Deve poi versare questi ricavi
→
all’Erario. Ma prima può dedurre l’IVA che ha pagato sulle sue forniture. Uno dei motivi è che altrimenti, se non si
facesse questa deduzione, dovrebbe pagare delle tasse sulle tasse pagate, ossia pagherebbe dell’IVA su un
prezzo già comprensivo dell’IVA. Al contrario l’IVA è pensata per essere applicata senza doppia imposizione, ed
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è stabilita in modo da vertere sul Valore Aggiunto senza doppio conteggio.
“IVA a debito”: è un debito per l’azienda che ha venduto il bene: ha raccolto queste imposte ma sono destinate
all’Erario.
“Iva a credito”: è l’IVA già pagata dall’azienda per le sue forniture, perciò viene a ridurre il suo debito nei
confronti dell’Erario e perciò è contabilizzata a suo credito.
Osservazione n.1: Quando i due settori si uniscono, rimangono invariati l’IVA e il Valore Aggiunto dovuti.
Osservazione n.2: Il fatto che i due settori si siano fusi cambia il fatturato ma non VA e l’IVA da versare. Ciò
significa che il fatturato non è una misura convincente per misurare l’attività economica (infatti se Pirelli e Fiat si
fondessero, e mantenessero la stessa produzione, il fatturato diminuirebbe ma non il Valore Aggiunto), dunque il
fatturato non dà dati economici interessanti, mentre il Valore Aggiunto lo fa.
Fatt. Netto Fatt lordo IVA a debito IVA a credito IVA dovuta
= + . (1 + τ) . (τ) . (τ) . (τ) − . (τ)
A
= + . (1 + τ) . (τ) 0 . (τ) = (τ)
B
= 0
τ. . = τ. ( + ) = τ. ( + )
Totale
In sintesi: - L’IVA tassa una volta e una sola volta ogni euro di VA:
- Il ricavo dell’IVA è invariante rispetto alla distribuzione dell’attività fra aziende.
- Esempio azienda A compra azienda B, l’IVA complessiva generata rimane invariata.
- Il ricavo dell’IVA non modifica I guadagni dell’azienda (almeno se non cambia
quantità).
- Perciò possiamo dedurre che il consumatore finale paga tutta l’IVA. In effetti, il produttore può
sempre “scaricare” l’IVA che paga sui suoi acquisti. Solo il consumatore finale non può farlo.
VA al costo dei fattori produttivi = VA al prezzo di mercato - imposte nette sulla produzione e IVA
Valore aggiunto a prezzi base: è il saldo tra la produzione ed i consumi intermedi, in cui la produzione è valutata
a prezzi base, cioè al netto delle imposte sui prodotti e al lordo dei contributi ai prodotti.
Prezzo base: misura l’ammontare effettivo ricevuto dal produttore. Include i contributi sui prodotti ed esclude le
imposte sui prodotti ed ogni margine commerciale e di trasporto fatturato separatamente dal produttore.
spesa pubblica:
- Spesa per funzionamento (funzionamento dell’amministrazione, spesa per erogare servizi),
- Spesa per investimento,
- Trasferimenti Alcuni studiosi sostengono che è ingannevole parlare di incidenza della spesa
→
pubblica nel PIL se si includono i trasferimenti. Un motivo è che i trasferimenti sono, a loro volta,
una spesa di altri agenti economici (Ad esempio consumi delle famiglie)
L’espressione “risparmio negativo” suona un po’ strano, tuttavia è concettualmente corretta. Se si preferisce
un altro termine si potrà parlare di disavanzo o indebitamento del settore pubblico.
il risparmio complessivo di questa economia chiusa è :
Reddito disponibile Spesa Risparmio
Famiglie Y-T C Sf=Y-T-C
Stato T G Sg=T-G
Totale Y C+G Sf+Sg=Y-C-G
Y=C+I+G+X-M+ stock in economia chiusa Y=C+I+G + stock abbiamo: I= Sf+Sg=S+stock. Questa identità è
→ →
∆ ∆
spesso utilizzata per dire che il disavanzo pubblico riduce l’investimento. In effetti se Sg diventa “più negativo”, I si
riduce.
In economia aperta
Le cose sono un po’ più complicate in economia aperta, dove rientrano anche i termini M e X.
Vale sempre l’identità Y =C+I+G+X-M + stock
∆
E se definiamo S come parte del reddito non consumata:
S = Y – C-G
Allora S = I+X-M + stock
∆
Ossia, I = S –(X-M) - stock
∆
Sf + Sg = I + (X-M) + stock
∆
-(X-M) = “risparmio del resto del mondo” più elevato è il valore (X-M), più basso sarà l’investimento
→
Un paese ha un surplus commerciale se il risparmio è superiore all’investimento (il caso tedesco) mentre avrà un
deficit se il risparmio è minore dell’investimento (il caso della periferia)
Risparmio- Investimento netto=Export – Import S-I=X-M
→
1 – le identità contabili non possono fornire un’informazione di tipo causale
2-non dimentichiamo che I rappresenta solo l’investimento privato. Se si sostiene che il disavanzo pubblico
riduca l’investimento, questa affermazione sicuramente è non sensata se si considera il disavanzo pubblico
generato da investimenti pubblici non dimentichiamo che I rappresenta solo l’investimento privato. Se si sostiene
che il disavanzo pubblico riduca l’investimento, questa affermazione sicuramente è non sensata se si considera il
disavanzo pubblico generato da investimenti pubblici
3 – non dimentichiamo anche la variazione di stock. È vero che la variazione di stock spesso rappresenta una
piccola frazione del PIL. Tuttavia, può rappresentare una frazione non trasc