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C. CONTABILITÀ NAZIONALE IN ECONOMIA APERTA
Se nel sistema economico avvengono anche operazioni con il resto del mondo,
parliamo di economia aperta: gli scambi di beni e servizi diventano
importazioni ed esportazioni, a questi aggiungiamo operazioni relative
all’impiego di fattori produttivi (lavoro e capitale) da cui derivano redditi e
operazioni unilaterali (aiuti internazionali, rimesse degli emigrati) da cui
derivano trasferimenti. Agli aggregati di contabilità in economia chiusa,
aggiungiamo altri aggregati:
− Le IMPORTAZIONI che indichiamo con M
− Le ESPORTAZIONI che indichiamo con E
− I REDDITI E TRASFERIMENTI NETTI DALL’ESTERO (ricevuti meno
versati) che indichiamo con R
− Gli ACCREDITAMENTI VERSO L’ESTERO che indichiamo con B
Le tre equazioni keynesiane, adattate al caso di economia aperta, diventano
rispettivamente:
− M + Y = C + I + E (Importazioni +Prodotto= Consumo +
Investimenti + Esportazioni)
che rappresenta il CONTO DELLA PRODUZIONE.
In questo conto tra le risorse disponibili per l’impiego finale non figura più
soltanto la produzione, ma anche l’importazione di beni e servizi, mentre dal
lato degli impieghi figurano non solo i consumi e gli investimenti, ma anche le
esportazioni.
− C + S = Y + R (Consumi + Risparmi= Prodotto + Trasferimenti
dall’estero)
che rappresenta il CONTO DELLA DISTRIBUZIONE DEL REDDITO
Nel conto della Distribuzione del reddito, la somma di Y ed R dà luogo ad
un nuovo aggregato, il reddito disponibile, che si determina a conclusione di
diverse fasi della distribuzione del reddito ed è l’aggregato che viene
effettivamente suddiviso tra consumo e risparmio.
− I + B = S (Investimenti + Accreditamenti verso l’estero=
Risparmi)
che rappresenta il CONTO DELLA FORMAZIONE DEL CAPITALE.
Nel conto Formazione del capitale la distinzione tra risparmio ed
investimento viene meno poiché in economia aperta si può investire più di
quanto si è risparmiato, ricorrendo all’indebitamento con l’estero (in tal caso B
sarà negativo), oppure il risparmio può eccedere gli investimenti, nel qual caso
si ha di conseguenza un accreditamento verso l’estero (B positivo).
In economia aperta alle tre equazione precedenti se ne aggiunge inoltre una
quarta, che riassume le transazioni con operatori non residenti:
− E + R = M + B (Esportazioni +Trasferimenti dall’estero=
Importazioni + Accreditamenti verso l’estero)
che rappresenta il CONTO DELLE TRANSAZIONI INTERNAZIONALI
Nel conto delle Transazioni Internazionali, infine, si riprende l’aggregato
ottenuto a saldo dalla formazione del capitale (B) e mostra come
all’accreditamento o all’indebitamento verso l’estero hanno contribuito le varie
componenti delle transazioni internazionali: il saldo tra esportazioni ed
importazione e quello dei redditi e trasferimenti con l’estero.
D. COSTRUZIONE DEI CONTI NAZIONALI (IL SEC)
L’uguaglianza tra prodotto e spesa costituisce la base del Sistema Europeo
dei Conti economici integrati (SEC), cioè il conto delle risorse e degli
impieghi.
Il conto delle risorse e degli impieghi riassume:
− Il conto di equilibrio di beni e servizi
− Il conto della produzione.
IL CONTO DI EQUILIBRIO fornisce informazioni su beni e servizi scambiati,
però non conosciamo come si è formato il reddito e di conseguenza non
sappiamo se sono stati creati nuovi valori economici da parte del sistema.
È il primo conto del sistema e rappresenta il bilancio tra l’offerta complessiva di
risorse di cui dispone il sistema economico e la domanda complessiva (sistema
economico aperto agli scambi con il resto del mondo). Tra gli elementi
dell’offerta figurano la produzione totale, compresa quella destinata ad usi
intermedi di altre imprese, e le importazioni di beni e servizi dall’estero. Tra gli
elementi della domanda figurano i consumi intermedi e gli elementi della
domanda finale, sia interna (i consumi finali e gli investimenti), sia estera (le
esportazioni).
Gli investimenti a loro volta comprendono: gli investimenti fissi lordi e le
variazioni delle scorte.
IL CONTO DELLA PRODUZIONE esprime il valore della produzione totale
come la somma dei costi sostenuti per ottenere la produzione stessa: i costi per
beni e servizi intermedi e quelli per pagare i fattori produttivi primari. La
somma delle remunerazioni dei fattori produttivi primari è l’aggregato valore
aggiunto, chiamato prodotto interno lordo (PIL) quando ci si riferisce
all’intera economia. Il PIL è dato da:
( )=Produzione−Beni
Protto interno lordo PIL intermedi
Il conto delle risorse non contiene più né la produzione totale né i consumi
intermedi, ma soltanto risorse e impieghi finali. Fra le entrate presenta il
prodotto interno lordo e le importazioni di beni e servizi e, fra le uscite, la spesa
per consumi finali, gli investimenti lordi e le esportazioni di beni e servizi. Dal
conto delle risorse e degli impieghi risulta chiaro che il PIL esprime il concetto
di spesa finale. Il Pil è infatti ottenibile come somma delle componenti della
domanda finale interna (consumi finali e investimenti) e delle esportazioni
nette (E – M).
II SEC95 prevede che la distribuzione primaria del reddito venga descritta
attraverso il CONTO DELLA DISTRIBUZIONE DEL REDDITO. Gli aggregati a
saldo di questo conto sono:
− Il conto della generazione primaria del reddito (o distribuzione del
valore aggiunto) che descrive la divisione di quello che risulta dall'attività
produttiva, tra i fattori primari che vi hanno concorso:
R isultato di gestione=PIL−Retribuzione dei fattori della produzion e
− Il conto della attribuzione dei redditi primari, che descrive la fase in
cui i soggetti che possiedono i fattori che entrano nel processo di
produzione, si appropriano dei redditi che derivano dall’uso di questi
fattori +
Redditonazionale=Risultato di gestione Retribuzione dei fattor i
− La distribuzione secondaria del reddito descrive le modificazioni di
potere d'acquisto delle unità istituzionali non per effetto dell'impiego di
fattori produttivi, ma prevalentemente per effetto dell'intervento dello
Stato, attraverso le imposte correnti sul reddito e sul patrimonio e le
prestazioni sociali, e in parte attraverso sistemi privati (assicurazioni,
casse mutue, fondi pensione).
Reddito disponibile=Reddito nazionale−Imposte dirette+Contributi e prestazioni
− L’utilizzazione del reddito disponibile
Risparmio=Reddito disponibile−Cons umi
Gli altri conti previsti nello schema semplificato di contabilità SEC sono:
− Il CONTO DELL’ACCUMULAZIONE il cui aggregato a saldo è la
Formazione del capitale.
'
A ccreditamento netto verso l estero=( Investim enti fissi+ variazione delle scorte)−Risparmio
I CONTI PATRIMONIALI i cui aggregati a saldo sono:
Conto patrimoniale iniziale: Patrimonio netto (Ricchezza nazionale)
Conto patrimoniale finale: Patrimonio netto (Ricchezza nazionale)
E. IL PRODOTTO INTERNO LORDO (PIL)
L'intero sistema della contabilità nazionale ruota intorno al PIL, formato
dall'insieme di beni e servizi prodotti dall'economia esclusi quelli utilizzati come
input del processo produttivo.
Ad es.; la farina é un bene finale se venduta come farina; un bene intermedio
se venduta al panettiere per fare il pane. In questo caso il valore della farina é
incorporato nel valore del pane.
Il PIL è l’aggregato più importante della contabilità nazionale, in quanto offre
una misura del:
− Prodotto finale (PIL)
− Reddito nazionale
− Spesa finale
Il termine "interno" significa che si tiene conto dei valori aggiunti di tutte le
attività svolte all'interno del territorio economico.
Nel calcolo non conta la nazionalità del produttore ma la realtà geografica in
cui il prodotto/servizio viene realizzato. In altri termini, il PIL misura ciò che è
prodotto in Italia, non ciò che è prodotto da italiani.
La produzione che la FIAT realizza con le sue attività in Brasile non entra nel
calcolo del PIL italiano, ma in quello del PIL brasiliano.
Il termine lordo, invece, indica che si tratta di una misura lorda del valore della
produzione.
IL PIL, infatti, include anche gli ammortamenti. Tutti gli apparati (anche non
propriamente fisici come i software dei pc) che compongono il sistema
produttivo subiscono un deprezzamento, nel tempo e con l'utilizzo perdono
valore e vanno quindi continuamente ripristinati.
Il PIL corrisponde, quindi, alla produzione totale di beni e servizi
dell'economia, diminuita dei consumi intermedi ed aumentata dell'IVA
gravante e delle imposte indirette sulle importazioni.
II PIL non comprende i servizi prestati dalle casalinghe a favore delle proprie
famiglie: ciò deriva dal fatto che questa attività non è diretta alla produzione di
servizi da scambiare contro moneta o contro altri beni e servizi.
La produzione interna non contempla, inoltre, gli altri servizi autoconsumati
nell'ambito familiare o prestati, senza retribuzione, per simpatia verso ideali o
per solidarietà verso certe categorie di cittadini.
II PIL include invece I' attività sommersa, ovvero quella per cui non sono
rispettati gli obblighi fiscali o contributivi (stima effettuata con metodi
particolari);
II SEC95 prevede che comprenda anche I' attività illegale con pagamenti
volontari (es. gioco d'azzardo, la produzione e commercializzazione di droghe,
la prostituzione), ma non è ancora misurata in Europa (lo è solo il contrabbando
di sigarette).
Nel sec 2010 le attività' illegali di cui sopra sono state incluse nei conti!!!
Se si é interessati al valore della ricchezza prodotta dai residenti di una
certa nazione, indipendentemente dal luogo in cui I' abbiano prodotta, si
calcola il PRODOTTO NAZIONALE LORDO (PNL).
Prodotto nazionale lordo ai prezzi di mercato=¿
Prodotto interno lordo - Redditi al resto del mondo + Redditi al
resto del mondo
II periodo di riferimento è I' anno. II punto di partenza è la valutazione delle
singole attività economiche, che può essere eseguita al:
- Costo dei Fattori, cioè valutando la remunerazione dei fattori produttivi
- Prezzi Base: la valutazione è effettuata in base ai prezzi della produzione
- Prezzi di Mercato: valutazione è effettuata in base ai prezzi di acquisto di
beni e servizi
Il prodotto interno netto (PIN) è invece una misura della produzione al netto
degli ammortamenti, questa misura esp