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3.3 VALORE COGNITIVO DELLA CONSULENZA

– I PROCESSI DI CREAZIONE DELLA CONOSCENZA D’IMPRESA

3.3.1

La conoscenza, secondo Nonaka e Takeuchi, è categorizzabile secondo due dimensioni

 Epistemologica, secondo la quale la conoscenza si divide in tacita (scaturisce da eventi personali,

difficilmente formalizzabile, risiede nella mente delle persone) ed esplicita (facilmente

trasferibile fra soggetti attraverso linguaggi formali e sistemici).

La conoscenza tacita è la base per il successo dell’impresa, nella quale creare la conoscenza

significa mobilitare, condividere, diffondere la conoscenza tacita fra gli individui.

 Ontologica, consente di categorizzare la conoscenza in relazione ai soggetti protagonisti della sua

creazione.

Il processo di Knowledge Creation si evolve in uno scambio di informazioni (iterazione) fra

individui in una sorte di spirale di processi di conversione di conoscenza.

[vd. fig 11 pag. 57]

Diverse tipologie di iterazione (quattro, che fra poco vedremo) permettono di condividere una

conoscenza tacita o espressa, e di convertile fra loro.

Vediamo i diversi tipi di iterazione che danno luogo alla spirale della Knowledge Creation:

1. Socialization: condivisione di conoscenza tacite fra individui, generando nuove conoscenza

tacite. Spesso realizzata attraverso la condivisione di esperienze di lavoro sul campo (durante il

loro realizzo) Conoscenza Simpatetica

2. Externalization: consente, attraverso dialoghi e riflessioni collettive, la condivisione di

conoscenza tacita; processo comunque complesso perché tale conoscenza è comunque collegata

ai modelli mentali degli individui Conoscenza Concettuale.

3. Combination: consente di produrre nuovo e conoscenze esplicite a di produrne di nuove

assemblandole con le atre; la condivisione sulla rete internet ha agevolato questo tipo di processi

 Conoscenza Sistemica.

4. Internalization: premette la conversione della conoscenza esplicita in una nuova conoscenza

tacita; apprendimento tramite l’azione Conoscenza Operativa.

3.2 INTERVENTO CONSULENZIALE E INDUZIONE DI NUOVA CONOSCENZA

Alla luce di quanto detto prima sulla Kowledge Creation è possibile formalizzare una mappatura

creation possibili all’interno di un intervento

dei sentieri di knowledge consulenziale; è evidente

come più è intensa l’interazione fra cliente e consulente e maggiori saranno i percorsi attivati di

Knowledge Creation (in questo senso è da preferirsi l’approccio meta-consulenziale).

La Socializzazione, che scaturisce dal confronto face to face fra consulente e cliente, porta alla

condivisione fra i due soggetti di conoscenze implicite e quindi ad una possibile loro messa in

discussione che porta così all’apprendimento di nuove conoscenze implicite.

Ad esempio si può arrivare a mettere in discussione le proprie tecniche di problem analysis,

solving o a ridiscutere i propri modelli mentali critici.

Attraverso la condivisione delle proprie conoscenze esplicite cliente e consulente arrivano a

formalizzare delle nuove conoscenze tacite, specifiche del contesto aziendale oggetto

dell’intervento; proprio qui risiede la difficoltà maggiore: far tesoro delle esperienze positive

(best practise) adattandole al contesto oggetto degli interventi futuri (ogni impresa è una realtà a

se).

La Esteriorizzazione permette a cliente e consulente di esprimere cooperativamente le proprie

conoscenze tacite attraverso concetti espliciti (es. modelli di analisi del contesto), così da

condurre alla formazione di nuove conoscenze esplicite facilmente trasmissibili in futuro.

gli agenti integrano le conoscenze ottenute durante l’intervento con

Attraverso la Combinazione

quelle preesistenti.

L’interiorizzazione è un momento intimo, che si presenta sia dalla parte del cliente che da quella

dell’agente; in entrambi i casi gli agenti fanno proprie nuove conoscenze implicite maturate

dall’esperienza vissuta.

[vd. pag 67] –

CAPITOLO 4 IL FUTURO DELLA CONSULENZA DIREZIONALE

La recente crisi economica e le dinamiche esigenze delle imprese hanno modificato

profondamente il settore della consulenza direzionale; fra le molte incertezze, il business della

consulenza continua a crescere e con esso si modificano profondamente le richieste delle imprese.

Il mercato presenta dei trend ben precisi: le imprese tendono ad internalizzare i servizi con un più

alto know how tecnologico (knowledge intensive; come R & S, servizio al cliente) ed a

esternalizzare sempre più le attività materiali e quelle immateriali a minor valore aggiunto

(gestione infrastrutture tecnologiche e attività di back office).

Le possibilità di competere con successo nel settore della consulenza direzionale sono legate alla

capacità delle società di intercettare queste nuove esigenze, e molti sono gli esempi in questo

senso: diversificazione dei servizi offerti (gestione diretta delle attività che i clienti vogliono

esternalizzare), sviluppo di network e alleanze con player sia interni che esterni al settore (questo

permette alle società di avere una maggiore presenza sul territorio e alle grandi società di

“customizzare” il servizio sulle esigenze del cliente tramite le società più piccole; all’opposto per

i piccoli consulenti è l’opportunità di crescere e trovare clienti che non avrebbero mai trovato) e

attivazione di relazioni di lungo periodo con i clienti (minori costi di marketing e minori

investimenti necessari per mantenere la fiducia del cliente).

E’ possibile quindi ipotizzare un duplice scenario evolutivo per il ruolo di consulente

direzionale:

 Per i settori ridotto potenziale creativo di nuova conoscenza (es. consulenza inerente

problematiche di routine) il trend nelle imprese per ridurre i costi, porta le imprese di consulenza

a dedicarsi principalmente nelle attività di problem solving e implementazione (la fase di problem

finding e problem defining rimane al cliente)

Si andrà sempre più verso un On Line Consultant (le best practise e il problem solving avviene

tramite software e materiale disponibile su internet) e Outsourcing Provider (assumere la gestione

delle attività che il cliente decide di esternalizzare).

 Per i settori ad elevato potenziale creativo di nuova conoscenza, i clienti cercano sempre più di

internalizzare le attività immateriali, perciò il consulente si orienta sempre di più verso un

maggiore coinvolgimento nelle attività di implementazione e maggior coinvolgimento del cliente

nelle fasi che delega al consulente (così da incrementare il bagaglio conoscitivo del cliente).

Sarà quindi sempre più importante per le società dare un servizio di supporto al cliente sia nella

realizzazione del servizio e sia nella creazione di conoscenza (così da aumentare il patrimonio

cognitivo del cliente).

BANDO FONDO PER PRESTITI ED ALTRI STRUMENTI FINANZIARI

(2007-13)

– FINALITA’ E ARTICOLAZIONE

1 DEL FONDO

Il fondo è istituito ai sensi del regolamento CE n. 800/2008 della Commissione Europea e

pubblicato sulla L. 214/30 del 09/08/2008; è stato istituito per favorire la crescita competitiva del

sistema produttivo regionale.

Il fondo è stato istituito per supportare programmi di investimento finalizzati a:

 Costruzione di un nuovo impianto;

 Estensione della capacità produttiva per i prodotti esistenti;

 Diversificazione dell’apparato produttivo: aumento produttività, riduzione impatto ambientale,

aggiungere prodotti nuovi al portafoglio prodotti;

 Trasformazione dell’apparato produttivo: modifica dei cicli produttivi volta a realizzare nuovi

prodotti anche appartenenti a settori diversi.

2 SOGGETTI BENEFICIARI E SETTORI AMMISSIBILI

I soggetti beneficiari dei contributi sono: imprese operanti nei settori estrattivo e manifatturiero,

imprese operanti nel settore delle costruzioni e in altri settori (produzione e distribuzione di

energia elettrica e gas, manutenzione autovetture e motocicli, etc.), che esercitano tali attività

economiche in via prevalente.

Ulteriore requisito per accedere al fondo sono:

 iscrizione dell’impresa al RI, già al momento della presentazione della domanda;

 imprese deve essere di piccole medie dimensioni secondo legge.

– CRITERI PER DETERMINARE LA DIMENSIONE DELL’IMPRESA

2.1

Sono definite come medie imprese:

o numero dipendenti inferiori alle 250 unità;

o fatturato non superiore a 50 milioni di euro o un totale della situazione patrimoniale non

superiore a 43 milioni di euro.

Sono piccole imprese:

o ha meno di 50 dipendenti;

o ha un fatturato non superiore a 10 milioni di euro o un totale della situazione patrimoniale non

superiore a 10 milioni di euro. all’ultimo bilancio

NB: Per Numero di Dipendenti si intende il numero di dipendenti occupati

prima della data di presentazione della domanda.

si intende l’importo risultante dall’ultimo bilancio approvato prima della data di

Per Fatturato

presentazione della domanda. risultante dall’ultimo bilancio approvato.

Per Totale Situazione Patrimoniale si intende il valore

NB : Per numero di dipendenti, ammontare del fatturato e totale della situazione patrimoniale si

2 la somma dei valori riferiti all’impresa, di quelle ad essa collegate direttamente o

intende

indirettamente e di quelle ad essa associate in misura proporzionale alla partecipazione detenuta.

Sono IMPRESE ASSOCIATE:

 Le imprese di cui l’impresa detiene tra il 25% e il 50% del CS;

 Le imprese che detengono tra il 25 e il 50% del CS dell’impresa richiedente;

Sono IMPRESE COLLEGATE:

 Le imprese di cui l’imprese detiene più del 50% del CS;

 Le imprese che detengono più del 50% dell’impresa richiedente.

3 TIPOLOGIA DI INVESTIMENTI E SPESE AMMISSIBILI (OGGETTO DELLE

AGEVOLAZIONI)

Possono essere oggetto di agevolazione:

Investimenti che hanno ad oggetto una unica unità produttiva, facente parte dell’impresa, che

a) deve essere comunque: destinata alla svolgimento di una delle attività ammissibili e ubicata in un

comune della regione Toscana.

b) Investimenti avviati dal giorno dopo la presentazione della domanda (sono comunque ammesse le

spese sostenute a titolo di caparra confirmatoria per l’investimento in oggetto; tali spese non

soggette ad iva ma ad imposta di registro (0,50%));

c) Investimenti ultimati entro 18 mesi dalla data di pubblicazione del provvedimento di concessione

dell’agevolazione. data di avvio dell’investimento, ai fini dell’ammissione al bando, la data

NB: si considera come

in cui viene sottoscritto il contratto, confermato l&r

Dettagli
A.A. 2013-2014
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher tommaso.ceccarelli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Consulenza direzionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Ciampi Francesco.