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Incamiciatura Pilastri

HP: Carico costante e centrato sul pilastro

  • Il pilastro interno continua a portare il carico di prima (Nv), il ΔN viene portato dal vecchio + nuovo

Modulo elastico:

Deformazioni che la variazione di carico provoca valgono:

HP: Congruenza delle deformazioni

Valido in esercizio, dove la risposta del cls è lineare

  • ... A lungo termine...

  • Vecchio pilastro

  • Camicia

Oppure, approssimando (errore 2% a favore di sicurezza):

In questo modo, nel tempo, il modulo elastico si riduce per la camicia, mentre per il vecchio pilastro no, avendo questo esaurito gli effetti della viscosità nel tempo la camicia si scarica, a discapito del vecchio pilastro

  1. La cosa migliore è far maturare il CLS il più possibile prima di ricaricarlo, anche in camicia
  2. Occorre fare due verifiche, a t0 e dopo 50 anni

SITUAZIONE INIZIALE

σv(0) = N1/Av

Δσc(0) = Nc/Ac

- CARICHI PERMANENTI A to

Δσv(0) = ΔNv2/Av = EvAv/(EvAv+EcAc)

t = to

Δσc(0) = ΔNc2/Ac = EcAc/(EvAv+EcAc)

- CARICHI PERMANENTI A LUNGO TERMINE

Δσv(∞) = ΔNv2/Av = EvAv/(EvAv+Ec/(1+φc))Ac)

t = ∞

Δσc(∞) = ΔNc2/Ac = Ec/(1+φc)Ac/(EvAv+Ec/(1+φc))Ac)

- CARICHI VARIABILI

Δσv(0) = ΔN3/EvAv+EcAc

Δσc(0) = ΔN3/EcEvAv+EcAc

COMPLESSIVAMENTE:

σv = σv(0) + Δσv(∞) + Δσv(0)

σc (INIZIALMENTE NON) C'È LA CUCITURA = σc(0) + Δσc(∞) + Δσc(0)

CIO' È VALIDO IN ESERCIZIO, OCCORRE TENER PRESENTE CHE IL COMPORTAMENTO NON LINEARE IN CONDIZIONE DI SII ROVINE DI MOTO LE AUTOTENSIONI CHE SI CREANO PER I FENOMENI VISCOSI

NOTO DI PSAMIS: IN TCM CONSIDERANDO LA PRECOMPRESSIONE ALLO SLC PERCHÉ NON AVEVANO LA GARANZIA CHE IL TR#FOLO SI ANNERVASSE E PERDESSE LE AUTOTENSIONI

Definizione mattoni

Materiale ceramico non vetrinato o pasta pressata.

Malte

Composte da: SABBIA + LEGANTE + ACQUA

Il DM 87 le divide in 4 classi

  • Classe M1
    • Resistenza: fm ≥ 12 N/mm2
    • Legante: cemento
  • Classe M2
    • fm ≥ 8 N/mm2
    • Legante: cemento
  • Classe M3
    • fm ≥ 5 N/mm2
    • Legante: cemento + calce idraulica (bastardo)
  • Classe M4
    • fm ≥ 2.5 N/mm2
    • Legante: cemento + calce idraulica (bastardo), pozzolana (pozzolonica), calce idrata (idrialica)

Sabbia

(65÷70% del volume)

  • Aumentare volume
  • Opporsi al ritiro
  • Ridurre costi
  • Favorire passaggio CO2

Non deve contenere componenti: organici, ferrosi, argillosi

Granulometria: 0.5-1 mm (grossa)

Origine: letto di fiumi, cave, macinazione rocce, scorie di altoforno, marina ma di lave prima

Malte aeree

  • Calcare carbonato calcico: CaCO3
  • Ca(O) ossigeno di calcio, argianico (arganico?)
  • Gessello idrato di calcio (Ca(OH)2)

Legge costitutiva unificata di materiali pieni

DM '87 limite sforzi per numerico in campo elastico.

EC 6 freccia legge costitutiva parabolica e

parabola rettangolo (bonus nuove classi,

stress-block legge bastione...)

Effetto di

confinamento vale

in presenza dei

materiali

(per il "bd" cavo

circolare

occorre un effetto

metodo tensioni ammissibili DM '87

massima tensione ammissibile: σamm =

Rp / S

verifica pressoflessione σ =

N / φA

verifica pressoflessione deviata

σ =

N / φuφbAovale

DM '87 propone quale metodo

semi-probabilistico ma

SLC abbastanza inutile xk il sistema è

molto rigido e lo

SLC è uguale a tensioni ammissibili ma con tensione

più alta effetto

7) CORDOLI IN C.A. O MURATURA ARMATA

Questa tecnica prevede la realizzazione lungo il perimetro delle pareti di un elemento strutturale con la funzione di un cordolo di coronamento. Tale cordolo realizza un collegamento tra la struttura della copertura e i muri su cui essa insiste e migliora il collegamento tra le murature ortogonali favorendo il comportamento scatolare della struttura. Per la realizzazione dei cordoli in calcestruzzo armato si parte dalla realizzazione dei fori verticali per il collegamento con le murature sottostanti per poi posare le armature del cordolo. Si posizionano i casseri e si getta.

Bisogna fare attenzione nel praticare i fori che devono essere realizzati in maniera alternata. Generalmente l'altezza del cordolo è pari al minimo tra lo spessore della muratura e 40 cm. Non è quasi mai possibile realizzare cordoli per i piani intermedi dato che bisogna operare delle aperture nelle pareti per posizionare armature e casseri.

Per quanto riguarda i cordoli in muratura armata invece bisogna smontare la copertura per realizzare due paramenti di mattoni pieni a incatenamento regolare con interposto un traliccio costituito da barre longitudinali. I mattoni vengono allettati su malta cementizia limitando il getto alla copertura delle armature.

8) CREAZIONE DI SOTTOSTRUTTURE IRRIGIDENTI IN C.A.

Questa tecnica prevede di realizzare elementi in calcestruzzo armato (generalmente pilastri) da inserire all'interno della muratura esistente per migliorare la rigidezza del paramento murario. L'intervento prevede la rimozione della muratura, la pulizia della zona che fungerà successivamente da cassero. Alla base di ogni pilastro va però realizzato un plinto di fondazione.

9) PRECOMPRESSIONE

Ricordando che la resistenza di una muratura agli sforzi flettenti e di taglio è conseguente al carico assiale presente si può intervenire precomprimendo l'elemento per aumentare la resistenza alle azioni orizzontali. La compressione avviene con dei trefoli che vengono inseriti nella muratura, ancorati e post tesi. La precompressione deve essere ben centrata per evitare sollecitazioni flessionali dovute all'eccentricità del carico.

Questo obiettivo può essere raggiunto utilizzando una precompressione per la quale si inseriscono dei trefoli all'interno del muro per una determinata altezza. Successivamente questi trefoli vengono ancorati e infine post-tesi per generare l'azione cercata. Si evita ai piani bassi, si fa su murature in buono stato per evitare che si creino ulteriori danneggiamenti.

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
62 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/08 Scienza delle costruzioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Leibniz96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Consolidamento delle strutture e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Pisani Marco Andrea.