Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
I parte imparano che non ci si puó isolare dal male che c'é nel mondo, ma accettare di
esserne coinvolti. Il chorus dovrá poi diventare anche strumento di Dio e combattere il
male per poter crescere spiritualmente(quindi crescita opposta alla stagnazione),
accettando che Dio sa, come ha fatto e detto Thomas durante il sermone sulla
contraddizione di gioia e lutto. Il coro, all'inizio della parte II, sente la contraddizione di
essere in lutto per il male e celebrare il bene che si sacrifica, ma non trova ancora pace
conciliatrice in essa. Il I discorso, pessimistico, del chorus(Parte II) é legato al passato di
Eliot(in Wasteland), essi detestano il mondo della pace precaria e non si fanno illusioni
sull'umanitá e su un mondo migliore, amano l'inverno(il mondo sia pulito in inverno)
come bisogno di glaciazione di tutte le passioni(quando scrisse questo dramma Eliot si
convertí al cristianesimo e il suo attivismo). Il secondo discorso(i smelt the death-
bringers) é brutale ma poeticissimo. Il coro capisce bene il male "presente", ma non lo
vedono come mezzo per futura purificazione. Il bene lo combatte, ma che senso ha se
non migliora niente? Che muoiono a fare i giusti? Non vedono che tutto é "woven on the
loom of fate". Capiscono di essere protagonisti nel rituale, nella ruota del mondo che
grazie a loro appunto acquista di significato, ma sono troppo disgustati dal male.
Chiedono perdono a Thomas per questo. Mentre Thomas é trascinato dai preti in
cattedrale per cercare rifugio il coro riflette sul loro rifiuto di accettare cosa accade, e
cominciano ad aver paura del "nulla eterno" che rischiano nel non accettare il disegno di
Dio, che c'é qcs di peggio della violenza fisica. Ma non sono ancora pronti, chiedono
aiuto al Signore per superare "the last fear for we are dust". Durante l'assassinio
percepiscono tutto il peso del mondo cattivo. Trascendere il male grazie al rituale é
giusto, ma realizzarlo davvero, e vivere contrastandolo e, come Becket, sacrificarsi per
l'umanitá futura pur nelle nostre piccole vite, é difficile e doloroso. E questo é il
messaggio finale che voleva dare Eliot, il significato di ogni rito liturgico e del suo
dramma. Eppure stranamente durante l'omicidio chiedono "the air to be cleared and
world to be cleaned", un impossibile, disperata richiesta. Nell'ultimo speech non sono piú
brutali, ringraziano Dio, capiscono la sua "wheel" e la loro parte. Anche in un mondo
terribile tutto parla di Dio. Ma anche Thomas stesso dice cose importanti: parla di come
la gente, grazie anche ai riti, faccia diventare la realtá mito per sopportarla meglio: é una
cosa positiva, naturalmente; dice anche, peró, che molti umani vedono i fatti e la storia
in chiave politica per giustificare interessi e moralitá, e dai risultati male e bene si
confondono. Ad esempio la faccenda politica del Re d'Inghilterra, che volendo potere
unito nega il papato ed é scomunicato, é il centro dei discorsi dei cavalieri alla fine, che
"tentano"(come i 4 tentatori) Becket a tornare alle sole questioni politiche, questioni
mondane di intrighi e causa/effetto, cercano di riportare Becket al livello terreno, e si
infuriano quando sentono che ormai Becket ha del tutto trasceso questo distorto modo di
vedere il bene ed il male, e lo uccidono per questo. Pare anzi che storicamente non
avessero neppure l'ordine di ucciderlo, l'hanno voluto fare. Il fantastico twist di far
scendere i cavalieri dal palco e parlare agli spettatori, per discorrere come un processo
su cause ed effetti é il finale atto di Eliot di partecipazione col pubblico. Essi saranno tesi
verso le argomentazioni terrene, o hanno abbandonato questi pensieri mondani? La
ruota é incomprensibile, quindi non si puó capire mai causa ed effetto delle azioni.
James Joyce.
Ulysses. Il primo episodio(Telemachus) comincia alla torre dove stanno Stephen, il
prot., il suo amico e un inglese. Guardano il mare dalla torre, il suo amico Buck Mulligan
definisce il mare madre. Stephen ricorda, a causa sua, che non ha voluto pregare prima
che sua madre morisse. Buck lo critica e glielo ricorda in ogni cosa che fa, per torturarlo.
Stephen é un poeta del revival irlandese, dice che il suo aspetto potrebbe essere
simbolo dell'arte Irlandese mentre Buck lo critica. Si parla qui di costruzione di identitá
culturale nominando anche Yeats, ma Joyce fa notare che sono fesserie grazie a una
lattaia che nemmeno capisce il gaelico di un inglese. Buck colpevolizza Stephen per la
madre, e lui ha un cruccio con Buck per questo. Cerca di convincere Stephen a chiedere
soldi ad Haines per bere, Buck é la nemesi in ogni senso, cerca di dominare Stephen.
Haines compara la torre al castello di Amleto. Si forma un parallelo di Stephen come
Amleto e Buck come Claudio. Haines ammira l'arguzia di S. Alla fine chiama Buck
l'usurpatore perché ha ottenuto le chiave della sua Torre Martello. Stephen rivela che
vede religione e stato come freni alla libertá di pensiero. Il secondo episodio(Nestor)
riguarda la storia e il modo in cui le persone la usano. Il preside della scuola la manipola
per i suoi fini e per il suo nazionalismo xenofobo, e manipola pure il fine ultimo della
storia umana come raggiungimento della luce di Dio. Stephen al contrario sente la storia
come grande macigno sopra di lui per via della morte della madre e dei difficilmente
comprensibili insegnamenti positivi che deve dare, e naturalmente lui non ha una
risposta chiara su questo utilizzo, al contrario di Deasy. Deasy presume che Stephen sia
feniano, ordina, grida; é pro-inglese unionista. Nell'episodio precedente l'inglese Haines,
coinquilino, usava la storia per giustificare cosa hanno fatto loro agli irlandesi. Egli vede i
cristiani come tesi verso la luce bianca, gli ebrei come peccatori neri spinti dal denaro.
Ma giá Deasy é avido e materialista. Il romanzo non rispetta questa distinzione di colori,
i protagonisti, Stephen e Bloom, sono sempre vestiti di nero, opposti a Deasy e Buck,
"luminosi" personaggi dell'episodio precedente. Stephen non si fa trascinare dal discorso
aggressivo di Deasy, risponde solo sugli ebrei, non sulla storia o le donne, é evasivo"Dio
é solo un grido per strada". A Stephen non piace la violenza e resiste passivamente. Dá
fine alla contesa, e non risponde all'ultima frase fuori mentre cammina. Nel terzo
episodio(Proteus) Stephen cammina sulla spiaggia e discrimina tra il mondo materiale
come esiste e come i suoi occhi lo percepiscono, chiude gli occhi e lascia che l'udito
prenda il sopravvento. Riflette ancora sul significato di figliazione, il peccato originale e
altro, tutto relativo a Cristo. Cristo é generato, non creato, direttamente collegato al
genitore(appunto), padre, nel senso di stessa natura discesa, Stephen invece é stato
creato, non generato, perché benché il padre, Simon, lo abbia generato, non ha con lui
nessuna relazione o dipendenza, lui viene "dal nulla". Vorrebbe parlarne agli eretici
studenti del passato. Pensa a tantissime cose, la gioventú a Parigi a medicina, la
conoscenza con un nazionalista in esilio(Egan), il disgusto per i genitori e la morte della
madre, passando un attimo in spiaggia pensa ai danesi vichinghi sbarcati lí, una
carcassa di un cane, un cane vivo che gli abbaia e lui pensa alla sua paura, considera
nella storia i pretendenti alle corone, si chiede se anche lui é un "pretendente", guarda il
cane che piscia e scava, e ricorda l'indovinello che fece a scuola agli allievi, della "volpe
che sotterra sua nonna". I padroni del cane sono raccoglitori di molluschi(e chissene
frega?), pensa a un sogno strano, guardando la donna della coppia che ha il cane,
ricorda un rapporto sessuale, loro gli passano davanti, guardano il suo cappello, scrive
un piccolo poema da un pezzo di carta strappato alla lettera polemica di Deasy... si
sdraia, altri pensieri, altre azioni, il capitolo é tutto sui pensieri, forte! C'é scarsa
punteggiatura in ogni episodio, il che sfuma i confini tra dialogo, pensiero, narrazione, in
questo episodio ancora peggio visto che i pensieri del monologo interiore schizzano da
una parte all'altra. La mente di Stephen, persona di alta cultura, genera un linguaggio
tutto simbolico(il mare come madre). Nei primi episodi vedevamo piú socializzazione,
ora é tutto interioritá. Il pg era comparso in un precedente romanzo pieno di orgoglio e
misantropia, ora il suo fallimento parigino fa sentire sofferenza, lo spinge a criticarsi ed é
aperto alla crescita spirituale(é un poeta). Benché sia preda del solipsismo che cerca di
rifiutare menando il bastone su un muro, guardandosi attorno, vivendo il mondo,
pisciando e scaccolandosi, ha un contatto con esso e produce alla fine una poesia.
L'episodio é associato e Proteo, il Dio mutaforma, e in effetti vediamo che il mondo di
Stephen é manipolato e morphed in varie figure(il cane diventa pantera, lupo, avvoltoio),
una caratteristica sposta il contesto. Centro di questi episodi sono prima la madre, poi il
padre di Stephen, e il patriota esiliato che conosceva a Parigi che era figura paterna. Il
quarto episodio(Calypso) sposta su Bloom, vero prot. Comincia alle 8 come Stephen,
entrambi vedono la stessa nuvola(occasione per lui di pensare alla tragedia del popolo
ebreo), sono in lutto, e persone invadono la loro casa. Bloom é perso in un viaggio, la
sua identitá non é tutta ebraica, partecipa molto all'identitá irlandese. Centro
dell'episodio é il sospetto che sua moglie Molly abbia una tresca col direttore d'orchestra
Blazes Boylan, tutto parte dalle 3 lettere che ha, una sua(v. giú), una da Milly, loro figlia
che ha un fidanzato a Mulligar(Bannon, amico in comune di Buck con un altro amico suo
che si sono visti in spiaggia. Molly é dominante, Leopold é la donna asservita, si nota da
come la serve a letto. Leopold deve andare a un funerale alle 11, di Dignam. L'episodio
si conclude con lui che fa la cacca, pensa di scrivere su qcs, sente le campane, ha un
pensiero di compassione per Dignam. Il quinto episodio(The Lotus Eaters) parla di
escapismo e intossicazione in droghe e in pensieri esotici(il paesaggio dell'est, il té, i
missionari che convertono i nativi) che distolgono da pensieri tristi, in questo caso
l'amante della moglie di Bloom Molly. Pensa a tante cose, é un po' feticista, pensa alla
messa come occasione per conoscere donne. Il parallelo con l'Odissea é che i marinai
mangiarono le foglie di loto e dimenticarono casa. Naturalmente il simbolo del fiore la fa
da padrona, il suo pseudonimo, il fiore/spilla nella lettera. Il sesto episodio é sul funerale
d