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Esodi, deportazioni forzate e stermini nell'Europa del ventesimo secolo

1. Introduzione

Gli spostamenti forzati di popolazione che si verificano durante la seconda guerra mondiale sono tra i più grandi della storia (almeno di quella europea). Le conseguenze per le popolazioni sono probabilmente tra le più importanti mai registrate. Per avere un'idea nell'ordine numerico in cui ci muoviamo basta pensare che nel maggio del 1945 c'erano in Europa 40 milioni di profughi, senza contare i tedeschi in fuga dall'armata rossa, e circa 10 milioni di deportati nei campi di concentramento tedeschi.

2. La Germania nazista:

a. Il programma Heim Ins Reich

Il senso di questo programma di spostamento di popolazione realizzato dai nazisti tra il 1939 e il 1941 era quello di rimuovere le popolazioni tedesche che si trovavano al di fuori dei confini tedeschi e che non erano difendibili perché ciò avrebbe comportato un conflitto con la Germania. Ricordiamo

innanzitutto che la Germania in quel periodo era alleata con l'Italia per via dell'asse Roma-Berlino del Patto di Acciaio e in secondo luogo c'era il "Trattato di nonaggressione" e di collaborazione economica con l'Unione Sovietica. Per cui il programma di rimpatrio, forse ispirato ad un programma analogo realizzato negli anni '30, prevedeva che le minoranze tedesche situate nella Turchia nell'area di influenza sovietica (più i tedeschi dell'Alto Adige il cui progetto non fu mai realizzato) erano molto numerose e che dovevano essere rimpatriati, non perché in realtà la loro patria non fosse là dove vivevano, ma perché dovevano essere riportate nel Reich tedesco dove si contava di impiegarle nei territori sottratti alla Polonia. La parte occidentale della Polonia era stata annessa alla Germania (mentre la parte centrale della Polonia costituì un c.d. Governatorato Generale) allo scopo di trasformarla in.

raggruppamenti tedeschi anche al costo di espellere tutta la popolazione polacca. Uno dei mezzi usati per questo fine era quello dell'insediamento delle minoranze tedesche che vendicavo rimpatriate per esempio dalla Galizia e dagli Stati Baltici. Questo fece si che fu ideata la c.d. "Ingegneria demografica", ciò significava che per fare spazio ai tedeschi che tornavano dal Baltico e dalla Galizia gli ebrei e i polacchi venivano deportati. In quel periodo per i tedeschi era più importante reinsediare questi tedeschi etnici che non espellere gli ebrei perché la politica di sterminio degli ebrei non nasce dal nulla ma ha inizio con un processo che inizia nel 1939 e si conclude nel 1942. Nei primi due anni la politica antiebraica non è prioritaria ma è prioritario reinsediare queste popolazioni che vengono rimpatriate. Tra il 1940 e il 1941 vengono espulsi circa 500.000 tra ebrei e polacchi dal "Governatorato Generale" per far posto ai

tedeschi rimpatriati. I programmi tedeschi prevedevano addirittura l'espulsione di tutti i polacchi e degli ebrei che vivevano in quei territori, ma alla fine non venne messo in atto per il semplice motivo che le vie di comunicazione servivano per l'attacco all'Unione Sovietica e un così massiccio trasferimento di popolazione avrebbe intasato queste vie. Nel giugno del 1941 ha appunto inizio l'attacco all'Unione Sovietica. A questo punto la guerra, nelle idee dei tedeschi, era praticamente vinta perché la Germania aveva il controllo di quasi tutta l'Europa, a parte l'Inghilterra che però nella metà del 1941 era alle corde perché quasi strangolata dalla guerra sottomarina e perché era quasi completamente isolata, anche se gli Stati Uniti cercavano di supportarla in qualche modo. Attaccando l'Unione Sovietica la Germania riapre la guerra rendendo quasi inevitabile la sua sconfitta. Sconfitta che può.

essere evitata solo se vince infretta la guerra con L'unione Sovietica. Questo, come sappiamo, non gli riesce.

La guerra della Germania contro l'Unione Sovietica viene concepita come una sorta di crociata ideologica e razziale volta a sterminare i nemici comunisti slavi ed ebrei della Germania nazista e per questo che tale guerra viene (per l'occupazione della Francia la Germania conduce con estrema violenza perde poche migliaia di uomini mentre con l'Unione Sovietica le perdite saranno molto più elevate).

Basti pensare che dei 5.700.000 prigionieri sovietici circa 3.300.000 muoiono (percentuale così alta che non si è mai registrata su nessun altro fronte). Stessa sorte ha avuto la comunità ebraica polacca, su circa 3.000.000 di ebrei ne rimarranno circa 300.000 mentre altri 300.000 emigreranno dopo la guerra perché i nazionalisti polacchi, che si erano visti liberare dagli ebrei e pertanto visto risolvere il problema ebraico, quando

vedono rientrare gli ebrei che erano scappati cominciano a perseguitarli e pertanto gli ebrei cominciano ad emigrare in massa soprattutto in Israele che era stato fondato come Stato da poco (attualmente la comunità ebraica in Polonia conta poche centinaia di migliaia di persone).

b. Il Generalplan Ost;

c. Il genocidio degli ebrei;

Nel 1941 la situazione europea e quella che abbiamo visto nel precedente punto a.. L'avanzata tedesca porta buona parte dell'Unione Sovietica occidentale nella mani dei tedeschi. L'obiettivo finale dell'attacco all'Unione Sovietica è quello di instaurare quello che i tedeschi chiamano Generalplan Ost cioè "Nuovo Ordine Europeo". Questo piano comporta il controllo dell'Europa occidentale ma comporta la creazione di un vero e proprio impero coloniale tedesco nell'Europa orientale. Un programma del 1942 chiamato "Piano Generale Orientale" prevede di colonizzare tutta la parte

dell'Europa compresa tra la Polonia e gli Urali e nel contempo di espellere o assimilare con la forza gli abitanti slavi. L'obiettivo finale era quello di giungere al confine lungo gli Urali e tracciare delle vie di comunicazione lungo le quali sarebbero sorti degli insediamenti tedeschi. In questo contesto era previsto che solo i tedeschi potevano possedere la terra e i suoli urbani e che solo i tedeschi potevano accedere all'assistenza sanitaria. Il piano prevedeva, inoltre, che una percentuale delle popolazioni che vivevano in questi territori dovevano essere espulsi in Siberia oltre il fiume Ural. Questo piano doveva essere compiuto in 30 anni e comportava uno spostamento di circa 30/50 milioni di persone. È da tenere presente che queste cifre, seppure enormi, non contemplavano gli ebrei, perché gli ebrei erano considerati "accantonati", cioè venivano considerati già morti prima del trasferimento, prima di iniziare l'operazione.

questo perché prima che iniziasse questa operazione appunto, era già iniziata la pulizia etnica contro di essi. Contesto c'è da tener presente che l'idea di trasferire/eliminare gli ebrei dall'Europa non è stata una invenzione tedesca, ma ben prima che i tedeschi iniziassero le repressioni contro gli ebrei i polacchi avevano già messo a punto questi piani anche se non attuati completamente.

Quando i tedeschi invasero l'Unione Sovietica gli ebrei che abitavano in quei luoghi non furono affatto scontenti di questa occupazione, questo perché?

- Primo motivo perché gli ebrei non erano a conoscenza delle leggi antisemite contro di essi;

- Secondo motivo perché la parte occidentale dell'Unione Sovietica era stata invasa dai tedeschi nel 1915/1917 i quali avevano usato i loro operai come intermediari con la popolazione locale. Quindi i tedeschi agli occhi di queste popolazioni ebree (Ucraini, Bielorussi,

Lituani e Russi) apparivano qualcosa di molto simile a loro. Vedevano, inoltre, nei tedeschi i liberatori perché queste comunità ebraiche erano oppresse dai comunisti sovietici. In definitiva possiamo dire che il problema ebraico è stato creato dai tedeschi con la loro ideologia razzista e dal razzismo che prevedeva aprioristicamente che per gli ebrei non c'era posto nel nuovo ordine europeo. Questo progetto però può essere possibile solo se il numero degli ebrei è limitato. Ma quando i tedeschi occupano la Polonia (3.000.000 di ebrei), la Cecoslovacchia (alcune centinaia di migliaia di ebrei) e poi nel 1941 l'Unione Sovietica (3.000.000 di ebrei) il problema si complica perché come si può ben capire il numero degli ebrei è altissimo. La soluzione finale quindi è quella dello sterminio perché è impensabile spostare e far emigrare un numero così alto di persone.abbiamo già visto al precedente punto a. la c.d. crociata contro gli ebrei dell'Unione Sovietica fu particolarmente cruenta perché questi ebrei abitanti nella patria del comunismo venivano considerati il peggio del peggio, venivano considerati dei bacilli infettivi (Hitler stesso in un suo discorso si paragona allo scienziato che ha scoperto il vaccino della tubercolosi e pertanto come quel vaccino eliminava la tubercolosi lui sarebbe stato colui che avrebbe eliminato gli ebrei). Il rimedio pertanto più semplice per risolvere tutti questi problemi era quello di eliminare gli ebrei sul posto cioè direttamente dove vivono. Questo progetto, a differenza di quanto si potrebbe pensare, fu portato avanti non solo dai tedeschi, ma in gran parte dalla popolazione locale. Basti pensare che in alcuni casi ogni poliziotto tedesco era coadiuvato da sette/dieci collaboratori locali soprattutto Baltici e Ucraini; è per questo che per molto tempo l'olocaustoavvenuto in Unione Sovietica è stato occultato appuntoperché è fatto da popolazione Sovietica. È molto difficile capire perché queste popolazioni locali, soprattutto comeabbiamo visto Baltici e Ucraini, hanno collaborato con i tedeschi contro gli ebrei, ma una delle spiegazioni è che gli ebrei avevano delle nicchie sociali molto elevate, i più in evidenza erano professionisti, conduttori di industrie,avevano insomma dei ruolo sociali ai quali le nazionalità baltiche, ucraine,russe, polacche, bielorusse aspiravano e non potevano accedervi perché eranooccupati appunto dagli ebrei. Pertanto nel momento in cui gli ebrei vengonouccisi dai tedeschi (con fucilazioni e deportazioni nei campi di sterminio) da unlato gli può pure dispiacere ma dall’altro si vedono lasciati liberi i posti dicomandi che erano appannaggio degli ebrei.Per quanto riguarda l’Italia le cifre, rispetto ad altri paesi, non sono mo
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Publisher
A.A. 2004-2005
40 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher edlin57 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Graziosi Andrea.