Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 29
Condizioni di rischio nello sviluppo della comunicazione Pag. 1 Condizioni di rischio nello sviluppo della comunicazione Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Condizioni di rischio nello sviluppo della comunicazione Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Condizioni di rischio nello sviluppo della comunicazione Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Condizioni di rischio nello sviluppo della comunicazione Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Condizioni di rischio nello sviluppo della comunicazione Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Condizioni di rischio nello sviluppo della comunicazione Pag. 26
1 su 29
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

DEMOGRAFICHE

Genere femminile; Genere maschile;

Primogenito; Secondogenito;

Livello socioeconomico Livello

alto. socioeconomico

basso

NOUN BIAS: il primo lessico infantile è dominato da nomi o da verbi???

Anche se vi sarebbe una tendenza/facilità nell'apprendimento dei nomi ( referente

concreto ), la risposta a tale domanda dipenderebbe dalle Caratteristiche

strutturali della lingua che si apprende (struttura SVO) e dalla

frequenza/variabilità morfologica/posizione saliente che varia da lingua a

lingua.

Ad esempio...

→ l'Inglese il primo lessico del bambino sarebbe caratterizzato principalmente

dall'utilizzo dei nomi, visto anche l'importanza strutturale e salienza che rivestono

nella loro lingua (SVO)

→ Nel Cinese invece il primo lessico sarebbe caratterizzato principalmente dai verbi

( sOV ), visto la tendenza a nominare i nomi

→ Italiano: quadro interme dio (sVO).

DAL LESSICO....VERSO LA SINTASSI!

La fine del 2° anno è contraddistinta per ...

a) Incremento del vocabolario (specializzazione)

b) Comparsa delle prime combinazioni di 2/3 parole (emergenza)

Quale relazione intercorre tra lessico e sintassi?

a)Approccio innatista: processi distinti, indipendenti...

b)Approccio costruttivista: continuità tra i due aspetti...

→il lessico è un prerequisito dello sviluppo sintattico.

E ciò significa che esisterebbe una relazione causale e temporale tra i due processi.

Esisterebbe una “soglia minima/massa critica” , ovvero, una volta apprese 50/100

parole, il bambino inizierebbe a combinarle tra loro

NB: secondo diverse ricerche, sembrerebbe che gli enunciati prodotti dai bambini in

questa fase dello sviluppo sarebbero “qualitativamente differenti” tra loro a seconda

del numero di vocabolari appresi... a) bambini con poche parole

tenderebbero ad utilizzare le frozen phrases, ovvero frasi fatte, adottando un

“approccio olistico” nella segmentazione dell'input verbale che ascoltano.

b) bambini con un vocabolario più ampio producono frasi più flessibili, adottando un

“approccio analitico” e sono pertanto capaci di utilizzare le stesse parole in diverse

combinazioni.

Da che elementi sono composte le prime frasi? Quanto sono importanti i

predicati ( verbi e aggettivi )? Sembra non esserci una

“dipendenza” dai predicati, in quanto le prime frasi non contengono verbi o aggettivi.

Sono infatti più frequenti gli enunciati composti da due nomi “mamma libro” “papà

auto” e enunciati con un nome e un pronome deittico “questo mamma” “palla qua”.

Gradualmente poi andrebbero ad aumentare il numero di predicati prima e funtori poi.

Nb:I valori della frequenza d’uso dei predicati e dei funtori indicano che sono sotto-

utilizzati nella produzione, nell’uso effettivo che può farne

Tra le prime parole nel 1° anno (11/12 mesi) e le prime combinazioni nel 2° anno

a 18/20 mesi si manifestano le FORME TRANSIZIONALI “qualcosa di più di una

parola e qualcosa di meno della sintassi” (Dore et al 1977).[Così avviene un =

passaggio graduale della fase monotematica alle frasi – dal periodo olofrastico a quello

telegrafico – ]

ciò che differenzia le forme transizionali dalle combinazioni è il fatto che le

prime rispettano solamente uno, o al massimo due, dei Criteri di definizione

delle combinazione:

a)Il significato delle combinazione è diverso da quello di ogni singolo elemento

b)L’enunciato presenta un unico contorno prosodico intonazionale

c)Le parole che costituiscono l’enunciato sono presenti della produzione

spontanea in combinazione con altre parole (ricorrenza); una particolare

combinazione compare almeno tre volte (produttività)

Abbiamo diverse espressioni delle forme transizionali....

in primo luogo vi sono Combinazioni gesto+parola , in cui il gesto

• acquista un valore semantico che a seconda dei casi può essere:

1)EQUIVALENTE: il gesto enfatizza o esprime la stessa informazione semantica

dell’elemento espresso verbalmente ( B dice “ciao” e fa ciao con la mano)

2)COMPLEMENTARE: il gesto aiuta a identificare un preciso referente – se

nell’ambiente ci sono più oggetti (dice “palla” e indica l’oggetto)

3)SUPPLEMENTARE : attraverso il gesti SI AGGIUNGE un’ informazione diversa

da quella espressa linguisticamente, un significato non direttamente desumibile

dalla parola (dice “acqua” e fa il gesto non c’è più)

[Bambini sindrome di down per esempio hanno la combinazione gesto parola,

ma non arrivano al significato più alto, cioè quella con l’informazione

supplementare.

....le combinazioni supplementari anticipano le combinazioni di più parole. ]

in secondo luogo vi sono le Ripetizioni verticali e orizzontali (altra

• forma transizionale)

Si fa più riferimento all’aspetto conversazionale o dialogico (piuttosto che a

quello formale più inerente ai gesti)

Espressioni in cui il bambino ripete in turni successivi o nel medesimo turno

conversazionale la stessa parola riferita allo stesso elemento del contesto.

Anche se sta ripetendo la stessa parola si allunga il suo turno conversazionale e

la lunghezza dell’enunciato

Le ripetizioni verticale (più turni) precedono quelle orizzontali (parola ripetuta

nello stesso turno). Per produrre una combinazione la parola deve essere

ripetuta nello stesso turno

Rilevante lo scambio comunicativo e il ruolo del partner/adulto. Non deve

sovrapporsi e deve accogliere la ridondanza della comunicazione del bambino

in terzo luogo possono esserci combinazioni di una singola parola con un

• suono senza signficato

possono esserci anche le catene ( enunciati di più parole in rapida

• successione ) e - come già visto – anche le frozen phrases possono entrare a

far parte di tale categoria

Funzione delle forme transizionali – (D’odorico e Carubbi 1997)

= opportunità di articolare più elementi linguistici e focalizzare l’attenzione su aspetti

formali: aspetti formali assumono significato rispetto al contesto e all’interlocutore

16(/20 ,mesi – ripetizioni orizzontali  “ghio...ghio” zio zio

16 mesi – parole concatenate (parole diverse distanziate temporalmente) 

“ghio ...miao” (zio miao)

16 mesi – formule (frasi fatte, il bambino non separa gli elementi, li produce come

un unico agglomerato)  “chiè” chi è

16 mesi – elemento fonetico indifferenziato + elemento lessicale  “/a/ tota”

(carota) – se lo dice separato, indica che sta imparando a differenziare e

segmentare gli elementi (dice solo “tota”)

20 mesi – elemento morfologico libero + nome  “a palla roscia” (la palla rossa) –

l’elemento morfologico “a” comincia ad essere usato in più contesti e frasi

20 mesi – combinazione di due o più parole contenuto  “api mamma” (apri

mamma) – elemento predicativo come il verbo+ il nome

Sequenza evolutiva (combinazioni di più parole)

16 mesi – ripetizioni orizzontali (ampiezza del vocabolario)

16/20 mesi – infrequenti le parole concatenate e le formule nei bambini italiani (+

frequenti dei bambini inglesi)

20 mesi – elemento lessicale + elemento fonetico indifferenziato

> 200 p – combinazioni più complesse (2/3 parole contenuto)

22/02

MORFOSINTASSI

Da dove ha origine la grammatica? 3 filoni/spiegazioni:

1) posizione innatista/ Chomsky: esisterebbe una “grammatica universale”,

ovvero i bambini nascerebbero con delle conoscenze innate riguardo alla

grammatica e ai principi e alle regole che la organizzano. In quest'ottica,

l'ambiente avrebbe solamente il ruolo di “fissare i parametri” di una specifica

lingua.

2) posizione epigenetica/ costruttivismo / interazionismo: questo

approccio, basato sulle teorie piagetiane, ipotizza, come Chomsky, che il

linguaggio e la grammatica emergano naturalmente durante lo sviluppo umano

però non a causa della presenza di un dispositivo innato negli individui, ma

come espressione dell'interazione tra l'ambiente e tra le capacità percettive e

cognitive innate nell'uomo. Il linguaggio è una “soluzione” che l'uomo ha

trovato per rispondere a peculiari esigenze.

3) posizione sociocognitiva/ Bruner : il linguaggio e la grammatica

emergono principalmente a causa delle interazioni tra bambino e adulto

all'interno di una specifica cultura.

Morfologia:

Studia i principi e le regole che consentono di modificare la forma e il significato delle

parole. L’unità di analisi è il morfema = la sequenza minima di fonemi

dotata di significato.

Si distingue in:

a)Morfologia libera-> comprende elementi grammaticali (funtori) che

possono essere separati dagli elementi lessicali: articoli, preposizioni

(semplici e articolate), pronomi, congiunzioni e connettivi. (Articoli,

preposizioni, pronomi, congiunzioni)

b)Morfologia legata-> comprende elementi che specificano le modulazioni

della struttura della parola: flessioni dei verbi, dei nomi e degli aggettivi.

(Flessioni verbali, flessioni nominali, flessioni degli aggettivi) (Ad es.

rosso/rossa; rossi/rosse; mangio, mangiate)

Sviluppo morfo-sintattico nei bambini che imparano l’italiano

Italiano: lingua a morfologia complessa

Inglese: lingua a morfologia semplice

NB:Vi è uno stretto collegamento tra morfologia e sintassi! La morfosintassi

fornisce informazioni differenti, ma ugualmente utili-> la semantica rispetto a:

persona, numero, tempo, modo; la sintassi rispetto a: soggetto, verbo, oggetto.

Sintassi:

L’insieme dei principi e regole che governano il modo in cui le parole e altri morfemi

sono ordinati per formare una frase possibile in una data lingua. [Frase possibile:

“la porta della cucina è rotta” ; Frase non possibile: “la della porta è cucina rotta”]

La sintassi include i principi che descrivono:

a) La relazione tra diverse forme della stessa frase (ad es. la frase attiva “il poliziotto

ha arrestato il ladro” e la forma passiva “il ladro è stato arrestato dal poliziotto”)

b) I modi per inserire una frase in un’altra (ad es. “Paolo ha incontrato il ladro che è

stato arrestato dal poliziotto”)

c) le Regole della transitività

= che consentono di rendere esplicito il ruolo degli elementi: “chi-ha-fatto-cosa-a

chi” (svo)

NB: Regole che possono cambiare nelle diverse lingue relativamente all’ordine degli

elementi: stabilit

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
29 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mutanda90 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Condizioni di rischio nello sviluppo della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Longobardi Emiddia.