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Trattato sulla fusione degli esecutivi: firmato a Bruxelles nel 1965
La corte di giustizia el’assemblea parlamentare. Era prevista una sola commissione (non esiste più l’alta autorità) e viene istituito un bilancio unico (riunite quindi anche sotto l’aspetto finanziario). Gli Stati membri contribuiscono chi più chi meno alle finanze della Comunità. I parametri erano: grandezza, popolazione, ricchezza economica, e peso politico.
L’apparato resta lo stesso pero le funzioni continuano ad essere separate. Il Consiglio: quando agisce in funzione della CECA avrà funzione di controllo; quando agisce per le altre due avrà funzioni deliberative.
Il generale De Gaulle: uomo della destra liberale francese, nazionalista. Vedeva di cattivo occhio un'integrazione più stretta, e che la Francia subisse altre riduzioni di sovranità. Propugna un'altra visione dell’Europa, Europa non più dei popoli ma delle Patrie.
(fusione sì, ma nel rispetto delle proprie identità nazionali). A lui non va a genio che il Consiglio potesse deliberare a maggioranza; per contestare questa prerogativa del Consiglio lui non partecipò alle riunioni del Consiglio stesso (politica della sede vuota). Questo paralizza l'azione della Comunità. Si giunge ad un compromesso a Lussemburgo nel 1965 nel quale i capi di Stato furono d'accordo nel mettere da parte la norma del Trattato di Roma (il Consiglio delibera a maggioranza) Durante il mandato di De Grulle, il consiglio delibera a unanimità. Quando De Gaulle se ne va arriva Pompidu che era meno radicale, permettendo la continuazione del cammino dell'integrazione europea. Anzi, pone dei nuovi traguardi: propone l'abbandono della logica di finanziamento da parte degli Stati; i cittadini devolvono parte dei loro contributi fiscali direttamente alla Comunità Europea. La Comunità europea si regge su risorse
Realizzare l'unione di questi popoli europei è l'instaurazione di un mercato comune e l'avvicinamento delle politiche economiche. L'instaurazione di un mercato comune è avvenuto in tre tappe:
- L'eliminazione degli ostacoli tecnici agli scambi commerciali (dazi interni e creazione di una cintura doganale unica. Si crea da un punto di vista economico un UNICO territorio commerciale.
- Estensione della liberalizzazione ad altri settori (servizi, persone e capitali), non solo merci. Abbattimento di frontiere fisiche senza controlli, possibilità per ciascuno di esercitare la propria attività lavorativa negli altri Stati.
- Prevedere delle politiche in comune, che gli Stati conferiscono alla Comunità nell'interesse della Comunità e non degli Stati. Gli Stati limitano alcune prerogative e politiche esclusive, lasciano all'esclusiva gestione delle Comunità politiche commerciali, agricole e di trasporti.