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L'impero romano e la sua dissoluzione
Al momento della sua dissoluzione, l'impero romano è un impero cristiano e quindi l'imperatore è il rappresentante di Dio in terra, difensore della fede. Il processo di cristianizzazione delle popolazioni barbariche è un importante fattore di commistione culturale. I regni (formazioni statali organizzate per il controllo di un territorio guidati da una classe dirigente coesa ed un capo chiamato re) si affermano in Europa come una nuova realtà emersa dal declino romano, anche se la forma politica dell'impero non scompare dalla scena. L'imperatore Teodosio aveva diviso l'impero in occidentale e orientale da destinare ai due figli Onorio e Arcadio. La capitale della parte orientale, Costantinopoli, divenne il centro dell'impero bizantino (che dura fino alla caduta permano turca del 1453). Nella parte occidentale, invece, la chiesa per affermare la propria egemonia chiedeva sostegno alla monarchia: Carlo Magno fu incoronato
imperatore dal papa (natale 800) sancendo una sorta di legame tra chiesa e impero: sacro romano impero che nell'843 si sfaldò dando vita a 3 regni: regno di Francia, regno di Germania, regno d'Italia. A seguito della dinastia carolingia, l'istituzione imperiale viene restaurata da Ottone I di Sassonia, re di Germania e Italia, fino ad identificarsi col solo regno di Germania. Con l'imperatore Carlo IV di Lussemburgo viene istituita la bolla d'oro che affida l'elezione degli imperatori a sette grandi eletti (quattro principi e tre arcivescovi) rendendo difficile la continuità dinastica. Stati monarchici l'Europa della prima età moderna costituisce un universo variegato di formazioni politiche diverse. In particolare, in Francia e Inghilterra (attraverso la guerra dei 100 anni) si definiscono gli stati monarchici: regni territorialmente definiti nei quali un gruppo etnico maggioritario esprimeva una classe dirigente che operava in
base a specifiche leggi e consuetudini definiscono e limitano il potere sovrano e la successione al trono. Inoltre molte città, in nord Europa e Italia, mantenevano una propria autonomia, governandosi spesso in forma repubblicana.- Città-stato: centro urbano retto da un governo autonomo sia sul piano interno che esterno
- Signoria: forma di governo basata sul potere personale di un individuo che poteva dar luogo ad una dinastia e impadronirsi del controllo di più centri urbani. Affermatasi nell'Italia centro-settentrionale del XIII secolo a seguito delle violente lotte all'interno dei comuni tra fazioni rivali
- Stati imperiali: formazioni statali composite che aggregano realtà molto diverse tra loro, estendono il proprio dominio su territori difformi e su popolazioni di diverse lingue, costumi, religioni
- Regni compositi: effetto dell'azione del principio dinastico (potevano essere anche territori non contigui)
‘700 si va definendo il concetto di nazione:- rivoluzioni inglesi (1640-49 e 1688-89)- rivoluzione americana (1776-87)- rivoluzione francese (1789)Risorgimenti ottocenteschi e unificazioni nazionali: due popoli (Italia e Germania) ben identificaticulturalmente, ma ai quali non corrisponde un organizzazione statale unitaria. Due soluzionipossibili per i paesi di lingua tedesca:- piccolo tedesca (vuole aggregare al regno di Prussia un piccolo gruppo di formazioni statalia dominante cultura tedesca, questa soluzione avrà poi la meglio)- grande tedesca (coinvolgimento dell’impero asburgico)In Italia il dibattito ruota:- inclusione o meno dello stato della chiesa- configurazione repubblicana o monarchica che il nuovo stato dovrà assumereNazionalizzazione delle masse:- romanticismo (nazioni come organismi viventi che comprendono un popolo che si identificain un passato glorioso, in una comune esperienza spirituale e culturale. Nazione comesinonimo di tradizione e
- conservazione)- sentimento nazionalista (per raggiungere l'autodeterminazione e per la retorica della nazione civilizzatrice sulle popolazioni considerate inferiori)- razzismo e xenofobia (mito della purezza etnica)
Capitolo 4. il sacro e la religione
Sacro in ogni cultura umana vi sono alcuni luoghi ma anche persone che sono definiti sacri, cioè dedicati alla divinità e al culto, separati dalla comunità e in grado di collegare il mondo materiale all'altro mondo. Il sacro è in qualche modo legato alla magia, che è la credenza di poter sfruttare a proprio vantaggio l'universo delle forze ultraterrene. Il sacro è in grado di spiegare la realtà della vita, fornire un senso a ciò che sembra non averne. L'insieme di credenze, riti, istituzioni e uomini che interpretano e organizzano il sacro si chiama religione (organizzazione sociale del sacro). La religione circoscrive l'arco del sacro distinguendo lo spazio.
sacro dallo spazio profano, divide le persone sacre (sacerdoti) e le persone comuni (laici), divide il tempo sacro (preghiera) e il tempo ordinario (lavoro). Attraverso i riti, la religione organizza l'accesso controllato della popolazione al sacro.
Religioni monoteistiche adorano una sola divinità. Esiste un insieme di verità considerate indiscutibili (dogmi) per questo in ogni religione monoteista è essenziale un libro sacro che contiene l'essenza della verità.
Ebraismo: antico testamento
Cristianesimo: bibbia
Islamismo: corano
Dal momento che la sfera del sacro è l'origine della legittimità dell'agire, si capisce il motivo per cui l'autorità politica abbia sempre tratto vantaggio nel rivestire un ruolo sacrale; ha significato conferire al potere politico indiscutibilità.
Per circa tre secoli dopo la morte di Cristo, il cristianesimo, sebbene fosse diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo, era una
Il cristianesimo è una religione minoritaria, tra le tante che convivevano nell'impero romano. Molto attivi nel proselitismo (ricerca di nuovi seguaci attraverso la predicazione della parola di Dio), i cristiani si organizzavano in comunità locali che spesso venivano perseguitate dalle autorità romane per il loro eccessivo attivismo. Le comunità cristiane originarie presentano delle differenze relative alla natura di Dio, al suo messaggio e alla liturgia (insieme di riti e cerimonie pubbliche attraverso cui si esprime la devozione dei fedeli).
Nel IV secolo il cristianesimo diviene religione ufficiale dell'impero romano grazie all'editto di Milano, promulgato da Costantino nel 313, che garantisce ai cristiani la libertà di culto. Tuttavia, dagli anni '40 vengono limitate le religioni non cristiane. Successivamente, con l'editto di Tessalonica, promulgato da Teodosio nel 380, il cristianesimo viene dichiarato religione di stato.
Diffondendosi in tutto il Mediterraneo, il cristianesimo entra in contatto con culture diverse:
ipagani (da pagus-villaggio, le aree rurali resistettero di più alla cristianizzazione) che adoravano gliidoli. Da qui nascono visioni diverse del cristianesimo, discussioni di carattere dottrinario- polemiche cristologiche: diverse posizioni sulla duplice natura di Cristo (umana e divina).La diffusione dell’arianesimo (che negava la natura divina di Cristo) induce Costantino aconvocare il primo concilio: il concilio di Nicea del 325 condanna l’arianesimo come eresiae formula il dogma della trinitàAvvalendosi del prestigio della città di Roma, la sede episcopale romana assume il ruolo-guida conil concilio di Calcedonia- 455: l’imperatore Valentiniano concede al vescovo di Roma la supremazia giuridica sulleChiese dell’impero occidentale. Il vescovo di Roma viene chiamato papaLa spinta evangelizzatrice cristiana è dovuta all’attività dei monaci (ecclesiastici che vivono incomunità nei monasteri dai quali i monaci si
Muovono per predicare in terre non ancora raggiunte dal messaggio cristiano.
Nel regno Franco, nel IX sec, viene dichiarata valida un'unica regola, quella benedettina di San Benedetto da Norcia per organizzare la vita nel monastero di Monteccasino.
Il clero (insieme delle donne e degli uomini di chiesa) assume pian piano una funzione di controllo sulla correttezza dei laici ai precetti cristiani.
Clero secolare composto da sacerdoti e guidato da vescovi.
Clero regolare composto da membri degli ordini religiosi e monastici e guidato da superiori e abati.
La motivazione del celibato e nubilato imposto ai sacerdoti e alle monache vuole garantire il totale impegno nel servizio religioso.
Nella religione cristiana si sviluppa una pluralità di culti rivolti a martiri e santi (le cui vite sono raccontate nelle agiografie). I santi sono ritenuti in grado, sia da vivi che da morti, di operare miracoli. Si diffonde così il culto delle reliquie alle quali sono attribuite facoltà taumaturgiche.
Le chiese o basiliche si riempiono di oggetti di culto. Si diffonde anche l'abitudine di andare in pellegrinaggio sulle tombe dei santi venerati.
Primato di Roma alla supremazia del vescovo di Roma sfuggono le comunità cristiane dell'area dominata dall'impero bizantino, in cui si va affermando l'autorità del vescovo (patriarca) di Costantinopoli. I teologi bizantini avevano ideato la teoria della pentarchia (superiorità paritaria di cinque sedi episcopali: Roma, Costantinopoli, Antiochia, Alessandria, Gerusalemme). Le dispute teologiche dipendevano dal diverso rapporto che le comunità occidentali guidate da Roma e quelle orientali guidate da Costantinopoli avevano stabilito con l'autorità politica:
- il potere papale romano tenta l'autonomia dei poteri politici ed a costituirsi uno stato autonomo della chiesa
- a Bisanzio l'imperatore continua ad interferire nella vita della chiesa
L'autorità imperiale
È interessata alla definizione dell'ortodossia (conformità al sistema di dottrine e ai dogmi affermati dall'autorità dei concili dei vescovi), quindi un insieme di dogmi da porre al disopra di ogni dibattito. Il potere imperiale nell'VIII secolo aveva istituito l'iconoclastia che impediva il culto delle immagini sacre, mentre in occidente il papa negò l'adesione all'iconoclastia. Nel 1054 papa Leone IX e il patriarca Michele Cerulario si inflissero a vicenda la scomunica (escludere un religioso o un laico dai sacramenti e dalla vita della chiesa in ogni suo aspetto). Nascono due distinte chiese:
- Chiesa romana (cattolica)
- Chiesa d'oriente (ortodossa)
Il papa Niccolò II emana un decreto in cui vengono fissate le procedure per l'elezione del papa (eletto dai cardinali), si stabilisce il ruolo dirigente della burocrazia papale romana (curia). Nel 1075 il papa Gregorio VIII emana il dictatus papae che fissa le linee
di una chiesa monarchica: