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ACCESSO ESCLUSIVO ALLA CONOSCENZA
Uno status elevato si dimostra e si mantiene attraverso il controllo di conoscenze, capacità ed esperienze rilevanti
per il ruolo.
La situazione particolare spesso definisce il significato relativo di vari tipi di informazioni e conoscenze sociali, e
la situazione definirà lo status relativo ai presenti (esempio del meccanico e del medico).
Tuttavia, per arrivare ad avere l’autorità, è necessario avere maggiore accesso alle informazioni rispetto alle altre
persone presenti nella situazione.
Gli inferiori che cominciano ad accedere alle informazioni possono compromettere lo status dei superiori.
Per salvaguardare lo status, le conoscenze sono spesso protette da codificazioni in gergo o da altre limitazioni al
loro accesso.
L’autorità, in genere, cresce quando i sistemi informativi sono isolati; si indebolisce quando i sistemi informativi
si fondono.
Effetti dei media: più un mezzo di comunicazione tende a separare le conoscenze dei vari individui in una società,
più ci saranno molti gradi gerarchici; più un mezzo di comunicazione tende a fondere i mondi informativi, più
favorirà forma ugualitarie di interazione.
NASCONDERE L’ESISTENZA DI UN RETROSCENA
Il ruolo gerarchico, più degli altri ruoli, dipende alla protezione delle prove, delle pratiche e dei rilassamenti da
retroscena.
Più si è capaci di nascondere il tempo e gli sforzi necessari per mantenere lo status elevato, più si appare potenti
ed onnipotenti.
Spesso gli sforzi di rappresentazione della gerarchia non si notano perché l’idea che non sono azioni è essa stessa
parte dell’agire dello status elevato.
In altre parole, gli individui autorevoli spesso devono controllare la propria immagine con una tale cura che non
sembrano controllare la propria immagine.
Perciò, il rapporto tra ruoli di gerarchia ed informazione è diverso dai ruoli di identità di gruppo e ruoli di
socializzazione.
La gerarchia prevede spesso un “metacontrollo”, cioè un controllo sul bisogno del controllo, cioè il possesso
apparente di qualità innate che trascendono umanità e mortalità.
Si crea un abisso tra superiori e subordinati, per far sembrare che la differenza fra le due categorie sia più
importante di qualche nozione od esperienza in più.
Le informazioni dei ruoli gerarchici devono sembrare “in conoscibili”. In questo senso, i ruoli gerarchici
implicano mistero quanto “mistificazione”, che può avere risvolti negativi come favorire cattivi governi e
mantenere al potere persone indegne.
La capacità di rappresentare ruoli gerarchici dipende in gran parte dalla limitazione delle informazioni e dalle
scarse possibilità concesse ai subordinati di accedere alle situazioni di ribalta. I ruoli gerarchici dipendono anche
dal fatto che i comportamenti da retroscena vengono mantenuti non solo segreti, ma anche negati, a differenza
degli altri ruoli (identità e socializzazione).
L’individuo di status elevato può mantenere la posizione elevata solo attraverso il controllo attento delle
informazioni ed attraverso l’occultamento del bisogno di controllo e delle sue tecniche.
Svelando le strategie per sembrare importanti, l’immagine importante di sé va perduta.
Effetti dei media: l’autorità si basa sulla privacy; le gerarchie vengono sostenute da quei media che favoriscono
una netta distinzione tra i comportamenti personali e le azioni pubbliche dei leader.
Le gerarchie, invece, verranno compromesse da quei media che svelano quelli che una volta era gli ambiti privati
delle autorità.
LUOGHI ED AUTORITA’
Il bisogno di segretezza spiega anche il tradizionale legame tra status sociale e controllo del territorio. Un
individuo di grado elevato, per dare di sé solo l’immagine adeguata al ruolo, deve tenere lontani i subordinati, in
modo da non far trapelare eventuali comportamenti inadeguati. Gli status elevati sono favoriti dall’invisibilità del
retroscena.
Lo status elevato non è legato solo al controllo del territorio, ma anche dal controllo informativo che
l’accompagna.
Che l’accesso all’informazione sia una categoria più vasta ed inclusiva, è dimostrato dalle regole del
comportamento visivo.
Una persona di grado elevato ha il diritto di guardare un inferiore per molto tempo oppure dall’alto in basso,
mentre l’inferiore non può fare altrettanto.
Questa non reciprocità del flusso informativo, associata alla relativa posizione sociale, si riflette anche nella
disposizione dei posti a sedere.
Effetti dei media: i cambiamenti nei media possono influire anche sulle gerarchie, alterando l’accessibilità ai
personaggi di status superiore.
I media che favoriscono il rapporto tra isolamento fisico ed inaccessibilità sociale, sosterranno la mistificazione
gerarchica; quelli che compromettono questo rapporto potranno portare ad un indebolimento di molti ruoli di
status sociale elevato.
CAPITOLO 4: LA FUSIONE DELLE SFERE PUBBLICHE
Meyrowitz prende in esame la stampa e la televisione.
Secondo il suo approccio, i media sono tipi di ambienti sociali che includono od escludono, uniscono o dividono
le persone in modi specifici.
Egli suddivide l’analisi sulle differenze tra “situazioni scritte” e “situazioni elettroniche” in 3 principali filoni,
corrispondenti ad altrettanti interrogativi:
1. in che misura il medium tende a separare o a unire tipi diversi di individui in mondi informativi simili o
diversi?
2. in che misura il medium permette grandi distinzioni tra comportamenti da “retroscena” privati ed informali e
comportamenti da “ribalta” pubblici e formali?
3. fino a che punto il medium rafforza o indebolisce il tradizionale rapporto tra situazioni sociali e collocazioni
fisiche?
L’influsso dei nuovi media dipende dalla loro diversità dai media precedenti e dal fatto di cambiare gli aspetti
della società che dipendevano dai modi comunicativi precedenti.
Meyrowitz esamina la tendenza dei media elettronici a fondere molte situazioni sociali precedentemente separate,
a fondere la linea di confine tra comportamenti pubblici e privati ed a rompere il legame, un tempo scontato, tra
posizione fisica e “posizione” sociale.
I tipi di accesso sono diversi per media diversi.
Un medium può tendere a creare sistemi informativi separati per individui differenti; un altro medium può
tendere ad includere molti tipi diversi di individui in un insieme comune di situazioni.
Meyrowitz prende in considerazione le caratteristiche dei media elettronici, come la televisione, che tendono a
frammentare in sistemi informativi separati per diversi settori della popolazione.
L’eterogeneità del pubblico televisivo è dovuto in parte al sistema economico della televisione, che “vende”
l’attenzione del pubblico agli inserzionisti pubblicitari.
Di conseguenza, la tv deve confezionare programmi televisivi che abbiano il più vasto pubblico possibile,
altrimenti i costi di produzione non verranno coperti dalle inserzioni pubblicitarie.
Ma la struttura economica televisivi non chiarisce del tutto la relativa eterogeneità del pubblico confronto ai libri.
Per chiarire questo aspetto, dobbiamo esaminare altri fattori che creano l’omogeneizzazione dei sistemi
informativi nei media elettronici.
“CODICI DI ACCESSO” AI MEDIA
La capacità e la formazione richieste per codificare e decodificare i messaggi di un determinato medium,
determinano in larga misura chi può usarlo ed accedere alle informazioni diffuse da esso.
Nell’ambito di una determinata forma di comunicazione, come per esempio la scrittura, i vari sistemi di
codificazione possono provocare conseguenze sociali molto diverse.
Per esempio, una scrittura complessa richiederà capacità complesse di codificazione e decodificazione e, di
conseguenza, creerà un’èlite capace di utilizzarla.
Più il sistema di scrittura è ambiguo, con più simboli da memorizzare, più limitato sarà il numero di persone in
grado di padroneggiarlo. Inoltre, se il materiale scritto è disponibile in numero limitato dalla lenta produzione e
dai costi alti, come i manoscritti, la limitazione nella sua diffusione sarà dovuta anche a questo fattore.
Ma la lettura e scrittura esigono anni di apprendimento ed esercizio mnemonico. La lettura non si apprende in una
volta sola, occorre anni per praticarla e superare diversi gradi di capacità.
Da questo si deduce che qualunque sistema di scrittura è più selettivo ed esclusivo del linguaggio parlato.
Le competenze necessarie alla lettura ed alla scrittura influiscono sull’accesso alla stampa in due modi:
1. la comunicazione attraverso la scrittura ed i libri è “automaticamente” riservata a coloro che ne conoscono il
codice d’accesso.
2. anche tra coloro che ne conoscono il codice di base, i messaggi possono essere rivolti a gruppi differenti in
base al grado di complessità dei messaggi codificati.
Dunque, bambini ed analfabeti sono completamente esclusi dalla comunicazione scritta, e la società è
ulteriormente divisa in molti altri insiemi specifici di sistemi informativi in base ai vari livelli di capacità di
lettura.
Nella stampa la variabile del codice influisce sull’informazione accessibile ai bambini in modo consistente, ma
allo stesso tempo incide sull’organizzazione della conoscenza ed esperienza degli adulti.
La conoscenza avviene per stadi: introduttivi, intermedi, avanzati.
La codificazione della stampa non costringe a suddividere tutto in compartimenti stagni, ma fa in modo che
questa suddivisione sia possibile e vantaggiosa. Il rivolgersi ad una parte del pubblico è, nella stampa, frequente,
efficace ed adeguato. La complessità del codice e lo sforzo implicito nella lettura orientano solo determinate
persone alla lettura di determinati libri.
Lo sviluppo e la conservazione secolare di sistemi informativi distinti, nella stampa, hanno favorito la diffusione
di contenuti sottintesi e di gerghi specialistici, incomprensibili agli estranei. E’, quindi, difficile per gli esperti in
una determinata materia comunicare con esperti di altre discipline.
Questo sistema di suddividere il sapere è talmente radicato che i campi di studio nuovi ed interdisciplinari come
“cultura popolare” e “comunicazione” a volte sono considerati privi di sostanza perché non tentano di ritagliarsi
un territorio isolato e le loro problematiche appaiono troppo comprensibili agli studiosi di altre materie.
La complessità del codice della stampa separa i sistemi informativi tanto all’interno quanto all’esterno dei