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La teoria del medium secondo Meyrowitz

Secondo Meyrowitz, la teoria del medium è l'evoluzione degli studi dei teorici dei media della prima generazione. Egli riprende l'opera di Innis, in quanto egli raccoglie seimila anni di storia istituzionale dell'occidente e la riscrive in funzione dei media che l'hanno condizionata. La sua produzione teorica di maggior rilievo è "Impero e comunicazioni" e "Tendenze ascrivibile a due volumi: edella comunicazione". Nello specifico, egli analizza, a partire dagli anni '30, il controllo economico delle materie prime, i cosiddetti "Staples", ovvero i vari media che nel corso della storia hanno favorito la nascita dei "monopoli del sapere". Il risultato è una storia della civiltà occidentale in cui le tecnologie della comunicazione segnano lo sviluppo fi "Imperi" (da qui il titolo della sua opera) che si caratterizzano per il tipo di medium che si afferma. Innis iniziò a studiare anche le fasi del ciclo della cellulosa.

Cioè la sua utilità, travestita da carta industriale, negli stabilimenti tipografici. Così arriva ad affermare che senza la carta, l'economia contemporanea non avrebbe mai potuto funzionare, basti pensare all'economia staple mercantile o alle tipografie. La carta risulta essere quindi l'oper eccellenza, il prodotto di base che piega a sé lo sviluppo economico e sociale del mondo. Durante l'evoluzione di questi media, secondo Innis, una componente fondamentale è la competizione; che non riguarda soltanto i media stessi, ma si rispecchia nelle competizioni esistenti tra i gruppi sociali. Infatti, egli afferma che la storia degli imperi non è soltanto la storia dei media ma anche dei gruppi sociali che se ne avvantaggiano per consolidare il loro potere.

I bias

Secondo Innis, ogni forma di comunicazione si caratterizza per un bias o "tendenza" a durare nel tempo o a estendersi nello spazio. Bias che si traducono in monopolio nel

Momento in cui alcuni gruppi entrano in controllo della forma di comunicazione e identificano con essa i propri interessi, religiosi e politici. Ad esempio, i bias che hanno a che fare col tempo si identificano con materiali pesanti ma duri, come la pietra, su cui gli egiziani incidevano i geroglifici; tuttavia, questa verrà, in seguito, rimpiazzata dal papiro che enfatizza invece lo spazio, perché più leggero e trasportabile. La storia dell'occidente si costruisce dunque in un processo dialettico fra diversi monopoli mediali che però, si intrecciano a mutamenti sociali e politici. Innis fu il primo a considerare la comunicazione come elemento decisivo nel disegnare la storia dell'occidente.

McLuhan, al contrario di Innis, non si occupa del nesso tra forme tecnologiche e potere ma del rapporto tra forme tecnologiche e cultura. Nel volume "La Galassia Gutenberg", egli mette in relazione il succedersi delle diverse fasi storiche con il rapporto da

Il processo di evoluzione della comunicazione umana si è sviluppato attraverso l'utilizzo di diverse tecnologie, suddivise in tre fasi:

  1. La fase tribale: in cui le società arcaiche si basavano sull'oralità e sulla comunicazione gestuale.
  2. La fase alfabetica e tipografica: caratterizzata dalla nascita della scrittura con l'introduzione dell'alfabeto fonetico. Questo processo culmina con l'avvento della stampa nel Quattrocento, con la diffusione del libro.
  3. La fase dei media elettronici: che inizia con l'invenzione del telegrafo, seguita dalla radio e infine dalla televisione, che segna la fine dell'era tipografica.

Nel suo successivo volume, McLuhan cerca di dimostrare come i nuovi media elettronici possano riportare l'uomo alla sua originaria unità organica. Egli afferma che i media sono un'estensione dei sensi, un'estensione corporea che agisce sull'interazione tra l'individuo e l'ambiente.

Questo concetto viene riassunto nella nota formula "il mezzo è il messaggio", in cui il medium comprende qualsiasi estensione di noi stessi che implichi un allargamento delle nostre capacità sia motorie che percettive. McLuhan anticipa la contemporanea realtà planetaria sempre più interconnessa grazie alle tecniche di trasmissione dei messaggi e al ruolo sempre più importante delle tecnologie della comunicazione nelle vite degli individui (villaggio globale). Più volte McLuhan utilizza il termine ambiente in relazione ai media, nella convinzione che ogni tecnologia comunicativa è in grado di dare origine ad uno specifico ambiente umano e sociale. Gli ambienti non sono solo dei contenitori, sono processi che cambiano totalmente il contenuto, ecco perché i media sono il messaggio. Inoltre, i media variano in base alla loro "temperatura", da qui la distinzione tra:

  • media caldi: quei media che impegnano i nostri sensi con
comunicazioni ad "alta definizione", ad esempio la fotografia o il cinema, che quindi non richiedono all'individuo di assumere un ruolo mentale attivo. Media freddi: sono quei media a "bassa definizione" che si affidano al recettore, hanno una portata informativa e richiedono all'individuo di assumere un ruolo mentale attivo, come accade per la televisione o il fumetto. Infine, McLuhan afferma che i nuovi media non sono altro che i vecchi media che si sono riconfigurati e ristrutturati. Il contenuto di ogni medium è sempre un altro medium: ad esempio il contenuto della scrittura è il discorso. Nessun medium ha significanza da solo, ma è in continuo rapporto con altri media. MORPHING MCLUHAN – CAPITOLO 3 Per quanto riguarda McLuhan, Meyrowitz sviluppa un'interessante riflessione, nel suo discorso sulla Media Ecology, intitolato Morphing Medium Theory for a New Millennium. McLuhan: "Vorrei che McLuhan diventasse, usando laIl testo formattato con i tag HTML sarebbe il seguente:

Sua stessa terminologia, più “obsolescente”, termine che non vuole essere sinonimo di “obsoleto”, ma vuole invece veicolare l’idea di una minore centralità del pensiero di McLuhan. Meyrowitz, infatti, ricorda le difficoltà di lettura e di comprensione del sociologo canadese, che sfida la scrittura lineare con le sue “esplorazioni” che attraversano i confini, grazie all’utilizzo di vocazioni, paradossi e aforismi. Il riconoscimento di cui gode McLuhan, come una tra le figure più importanti del pensiero novecentesco, spingerebbe chi, come Meyrowitz, si è formato sui suoi insegnamenti, a godere del suo ritorno. Invece il sociologo statunitense, sostiene che bisogna andare oltre McLuhan. Ecco, quindi, che il discorso di Meyrowitz si articola in tre parti:‐ le “tentazioni” di fermarsi a McLuhan tra questetentazioni, la principale è legata al carattere “profetico” delle sue analisi.

capaci di descrivere, molti mutamenti invisibili ad altri. McLuhan era stato capace di vedere al di là della superficie costituita dal contenuto dei programmi televisivi, radiofonici e dei libri, per considerare la natura sottostante a ogni medium, concetto sintetizzato nel suo celebre aforisma "il mezzo è il messaggio". Le "difficoltà" di costruire a partire dalla sua opera tra queste difficoltà, vi sono: la mancanza, nei suoi scritti, delle strutture tradizionali in cui si sviluppano i testi accademici che, come tali, comportano la presenza di indici, note, capitoli che rispondono ad un preciso disegno. McLuhan utilizza invece un linguaggio poetico, con molti giochi di parole nonostante affronti temi di carattere scientifico. Quindi cosa ce ne facciamo di questo progenitore della media ecology? Meyrowitz risponde alla domanda spiegando la tecnica del "morphing": questa tecnica nasce con l'avvento della computer grafica econsistenella trasformazione fluida di un'immagine in un'altra. Meyrowitz utilizza il morphing come metafora per indicare un graduale superamento del pensiero di McLuhan: dev'esserci una ripresa delle sue riflessioni ma allo stesso tempo un superamento delle stesse. Da qui si ha quindi la possibilità di andare oltre l'opera di McLuhan.

LA TEORIA DEL MEDIUM E L'ECOLOGIA DEI MEDIA - CAPITOLO 4

Meyrowitz sostiene che siano tre le metafore che hanno guidato e guidano gli studi sui media:
  1. il medium come canale esprime l'attenzione degli studiosi al contenuto trasmesso attraverso i media;
  2. il medium come linguaggio si riferisce al potenziale espressivo, ossia a quelle che Meyrowitz chiama le "scelte grammaticali";
  3. il medium come ambiente si focalizza sull'avanzamento della nostra comprensione nei modi in cui le differenze tra i media fanno la differenza.
È in particolare quest'ultima metafora a guidare il pensiero di Meyrowitz.

che segue le impronte di McLuhan, al fine di analizzare la media ecology. Neil Postman in uno scritto del 1970, intitolato Reformed English Curriculum, riassume nelle espressione “ecologia dei media” lo studio dei media come ambienti, l’interazione tra le persone e le tecnologie di comunicazione. Un ambiente è infatti, un sistema complesso capace di esercitare una certa influenza sul modo di pensare, di sentire e di comportarsi degli esseri umani. Il testo di Postman contiene dunque la prima formulazione che si propone di comprendere la complessità della cultura umana a partire dalle relazioni esistenti tra le sue tante e articolate forme espressive. Fanno parte del sistema dei media non solo i mezzi di comunicazione ad anche ogni artefatto, ogni invenzione, innovazione che si posiziona “in mezzo” o attorno all’uomo e diventa inevitabilmente parte dell’ambiente umano. L’ecologia dei media si basa su una visione sistematica in cui il

mutamento di unsingolo elemento produce mutamenti che si ripercuotono nell'interoecosistema. Uomo e ambiente si relazionano influenzandosiNo sense of place,reciprocamente, come Meyrowitz dimostra inattraverso l'analisi di come la televisione determini la "caduta" diuna serie di barriere anche fisiche, oltre che sociali e culturali, chedeterminano quindi non solo il venir meno dei confini tra pubblico eprivato ma anche tra infanzia e età adulta, tra i generi e così via.L'avvento di internetNel 1991, grazie a Tim-Berners-Lee nascono il linguaggio HTML e ilWorld Wide Web. Il web è un'innovazione progettata per avere unaricaduta sociale, per aiutare le persone a collaborare, n
Dettagli
A.A. 2021-2022
11 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giorgiaarena03 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia dei media e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Polesana Mariangela.