Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 78
Riassunto esame Teorie e tecniche della comunicazione, prof. Marinelli, libro consigliato Teorie delle comunicazioni di massa, Bentivegna Pag. 1 Riassunto esame Teorie e tecniche della comunicazione, prof. Marinelli, libro consigliato Teorie delle comunicazioni di massa, Bentivegna Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 78.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Teorie e tecniche della comunicazione, prof. Marinelli, libro consigliato Teorie delle comunicazioni di massa, Bentivegna Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 78.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Teorie e tecniche della comunicazione, prof. Marinelli, libro consigliato Teorie delle comunicazioni di massa, Bentivegna Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 78.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Teorie e tecniche della comunicazione, prof. Marinelli, libro consigliato Teorie delle comunicazioni di massa, Bentivegna Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 78.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Teorie e tecniche della comunicazione, prof. Marinelli, libro consigliato Teorie delle comunicazioni di massa, Bentivegna Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 78.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Teorie e tecniche della comunicazione, prof. Marinelli, libro consigliato Teorie delle comunicazioni di massa, Bentivegna Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 78.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Teorie e tecniche della comunicazione, prof. Marinelli, libro consigliato Teorie delle comunicazioni di massa, Bentivegna Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 78.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Teorie e tecniche della comunicazione, prof. Marinelli, libro consigliato Teorie delle comunicazioni di massa, Bentivegna Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 78.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Teorie e tecniche della comunicazione, prof. Marinelli, libro consigliato Teorie delle comunicazioni di massa, Bentivegna Pag. 41
1 su 78
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

UN ROVESCIAMENTO DI PROSPETTVA

Una efficace ricostruzione del processo di rovesciamento di prospettiva offerto

dall’approccio degli usi e gratificazioni può snodarsi lungo i seguenti per poi

integrarsi con quelli suggeriti da Rubin.

Il punto incontrovertibile dal quale sembrano prendere le mosse tutti gli autori

è senza dubbio quello di un restituita centralità dell’audience all’interno del

processo comunicativo.

L’aver riconosciuto che uno stesso prodotto può soddisfare bisogni diversi degli

individui significa aver abbandonato qualsiasi idea circa l’esistenza di una sola

valutazione valida per tutti

Ma ciò che si ignora completamente è quel consumo rituale de media e non in

un consumo che parte da un bisogno. I limite più serio che incontra l’approccio

degli usi e delle gratificazioni consiste nella focalizzazione dell’attenzione

sull’individuo marginalizzando l’insieme dei rapporti fra tutti i sistemi coinvolti.

TEORIA CRITICA E TEORIA CULTUROLOGICA OVVERO L’INDUSTRIA

CULTURALE COME OGGETTO DI STUDIO

UNA CONTRAPPOSIZIONE STORICA:TEORIA CRITICA VS RICERCA

AMMINISTRATIVA

Non vi è saggio o contributo dedicato alla ricostruzione delle teorie delle

comunicazioni di massa che non contenga almeno un cenno alla tradizionale

contrapposizione tra teoria ricerca critica e ricerca amministrativa.

La vera contrapposizione nasce dalla centralità all’interno della teoria critica

del concetto di totalità in contrapposizione a quello di frammentazione della

ricerca amministrativa più che i ricercatori si affannavano a rilevare dati

empirici da accumular più i teorici critici sostenevano che non è possibile

cogliere la complessità dei fenomeni rinunciando alla categoria della totalità.

Ogni singolo fenomeno preso in esame infatti è posto in relazione con

molteplici altri. Rinunciare a ricostruire la trama delle relazioni significa

rinunciare secondo i teorici critici alla buona ricerca scientifica.

La scuola di Francoforte riteneva che la ricerca empirica fosse resa nei fatti

impossibile dal dilagare dello pseudoindividualismo

Oltre a questioni di ordine metodologico ci sono questioni relative alla stessa

esistenza dei media. Per i teorici critici il sistema dei media mira a riproporre i

rapporti di forza presenti nell’apparato economico e sociale per gli appartenenti

al filone della ricerca amministrativa i mass media non sono altro che strumenti

usati per raggiungere determinati scopi per i teorici critici i medi murano alla

manipolazione degli individui: per gi altri studiosi invece possono mirare a

persuadere o a influenzare agli individui.

Un terreno comune incontro può essere la teoria a medio raggio di merton che

si oppone sia al motto non sappiamo se quel che stiamo dicendo sia vero però

esso è almeno importante sia a coloro che sembrano riferirsi al motto è

dimostrabile che le cose stiano così ma non siamo in grado di stabilirne

l’importanza.

ELEMENTI DELLA TEORIA CRITICA

Al pari del funzionalismo la teoria critica una delle teorie complesse.

Dal punto di vista politico e culturale in quegli anni si andava affermando in

europa una corrente di pensiero che pur rifacendosi al marxsismo rifiutava sia

l’ortodossia sovietica che il revisionismo socialdemocratico. Gli studiosi della

teoria critica privilegiarono i riferimenti al giovane marx e agli studi

sull’alienazione e nello stesso tempo non sono esenti dalle influenze della

fenomenologia e dell’esistenzialismo.

Gli autori dell0istituto,marxisti di formazione,contestano al marxismo di ridurre

troppo semplicemente la cultura e l’arte all’economia.

Il concetto di totalità alla base di questa elaborazione rifiuta qualsiasi

possibilità di accontentarsi dello studio di uno specifico fenomeno provo di una

contemporanea contestualizzazione e di una individuazione delle strutture di

potere esistenti.

Può apparire paradossale che autori così fermamente così fermamente

contrari all’analisi di un singolo fenomeno abbiano pubblicato negli anni

cinquanta la personalità autoritaria,un libro che presentava dato di ricerca sul

grado di democraticità dei cittadini americani.

Horkeimer e Adorno colgono la nascita di un nuovo fenomeno,quello

dell’industria culturale nella società contemporanea affermando che a

produzione di prodotti culturali segue la stessa logica e dinamica di qualsiasi

altra produzione industriale.

Individuano anche il concetto di genere. Alla luce della consapevolezza che non

si può realizzare sempre lo stesso prodotto si rende necessaria l’elaborazione di

regole per la produzione ma anche di regole per il consumo,si rende necessario

pervenire alla stereotipizzazione della produzione ma anche a quella dei

meccanismo di fruizione. Come la teoria ipodermica vi è l’idea di passività del

pubblico.

L’INDUSTRIA CULTURALE E LA NASCITA DEI GENERI

Horkemer e Adorno affermano che film e radio non hanno più bisogodi

spacciarsi per arte. Essi si autodefiniscono industrie.

L’easy listening o consumo distratto divengono obiettivi per l’industria

culturale.

Nell’industria culturale si propongono nuovi generi nel tentativo di evitare un

improbabile rifiuto d parte del pubblico. Obiettivo principale è quello della

manipolazione del pubblico. L’offerta mediale punta alla produzione della

mediocrità o all’inerzia intellettuale.per gli individui privati di qualsiasi

individualità non vi è possibilità di fuga.

La serrata e accorata critica mossa dagli studiosi della scuola di Francoforte al

sistema dell’industria culturale che priva gli uomini di individualità può ancora

affascinare tuttavia la teoria critica è di scarsa utilità per comprendere

realmente il rapporto tra il sistema mediale e gli individui che di tale sistema

consumano i profitti. Tale teoria non si interessa agli individui e agli spettatori.

LA CULTURA DI MASSA NELLA TEORIA CULTUROLOGICA

Per Morin la standardizzazione non comporta necessariamente la

disindividualzzazione per questo vi è un sincretismo culturale ossia la tendenza

a omogeneizzare tutto sotto un unico denominatore (nel wester c’è anche

storia d’amore ecc)

L’analisi catastrofica di Morin solleva alcune perplessità.

In primo luogo la teoria culturologica è assolutamete priva di sistematicità e ha

certamente mancato di dar vita a un filone di studio che la assumesse come

riferimento poi non si discosta molto dalla teoria ipodermica ovvero

matematico e informazionale in cui gli individui sono sempre passivi.

I CULTURAL STUDIES E IL CONTRIBUTO DELL’APPROCCIO

COMUNICATIVO

LA NASCITA DE CULTURAL STUDIES

L’esigenza d studiare a cultura di massa si diffonde tra gli studiosi alla metà

degli anni cinquanta fino agli anni sessanta. Ricorrendo all’approccio di altre

discipline come la storia sociale la storia letteraria e la semiotica,l’oggetto di

studi cultura si arricchisce di molteplici sfaccettature. Per dare un idea la

cultura è vista come un processo continui di produzione di significati sociali.

Questo filone di ricerca che inizio a studiare con grande serietà quei prodotti

della cultura popolare come i fumetti..

L’esigenza di difendere le espressioni della cultura popolare,innanzitutto

studiandole e dando quindi loro dignità,si manifestò i Inghilterra qualche anno

dopo la seconda guerra mondiale.

Nell’Inghilterra degli anni cinquanta si verificarono profonde trasformazioni che

indussero gli studiosi a interrogarsi sulle loro conseguenze. Sul fronte socio

economico le più significative possono essere rintracciate nella ripresa

economica e nello sviluppo industriale e nell’affermazione del welfare state

nella ritrovata unità dell’occidente. Sul fronte culturale i segni evidenti di una

americanizzazione della cultura destavano forti preoccupazioni tra gli studiosi

della storia sociale e della storia letteraria timorosi di perdere segmenti

rilevanti della cultura popolare inglese.

In questo clima di opinione Hoggart pubblica il suo volume the uses of literacy.

Per la prima volta mediante il ricorso alle tecniche analitiche degli studi

letterari venivano studiati prodotti culturali della più disparata natura:musica

giornali quotidiani.

Il continuo riferimento alla funzione dell’ideologia che gioca un ruolo rilevante

all’interno della corrente è alla base della revisione dei modelli comunicativi.

I temi di maggiore interessa intorno a quali i cultural studies lavorano possono

essere individuati nella revisione dei modelli comunicativi da un lato e da

un’analisi mai condotta prima sul momento del consumo mediale.

UN NUOVO MODO DI GUARDARE L’AUDIENCE

Gli studiosi che si rifanno ai cultural studies mutano profondamente le

prospettiva di analisi innovando tanto dal punto di vista metodologico quanto

da quello mediologico. A partire dal riconoscimento che il consumo televisivo

avviene per lo più in ambito familiare,lo strumento di analisi prescelto è quello

dell’approccio etnografico vale a dire di uno studio che si svolge all’interno del

contesto naturale entro il quale normalmente si manifesta il fenomeno in

esame.

Nell’ambito di quell’approccio che usualmente viene definito family

television,Morley rappresenta un costante riferimento. Mediante l’analisi di 18

nuclei familiari tradizionali a con differenti condizioni socio economiche

residenti nella zona a sd di Londra,studia le reali modalità di consumo

televisivo che si realizzano in ambito familiare. Innanzitutto l’esposizione al

mezzo televisivo viene considerata come un’attività sociale che talvolta

diventa collettiva.

Inoltre il consumo televisivo entra di diritto a far parte delle relazioni familiari

domestiche attraverso le quali si esprime la vita quotidiana del soggetti.

Contrariamente a quanto implicitamente assunto riguardo all’esposizione al

mezzo televisivo come un’attività che ne esclude altre,Morley sostiene che

numerose attività accompagnano il consumo televisivo. Vi è la trasformazione

del concetto di audience che proviene da un0analisi diretta del consumo

televisivo da parte dei soggetti.

Nel guardare la televisione noi abbiamo la capacità di attivare diversi livelli e

modalità di attenzione di attingere a diverse competenze. La televisione non è

più distruttiva ma vi sono vari usi che se ne fanno:può essere solo di sottofondo

può accompagnare altre attività,rea temi di discussione.

Nell’ambito di quella che ormai viene definita audience resea

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
78 pagine
9 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fabiola_91 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teorie e tecniche della comunicazione e dei nuovi media e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Marinelli Alberto.