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Analisi della distribuzione dei poli urbani in Italia
Osservando invece la quota di "poli" presenti in ciascuna regione, man mano che si passava dai servizi del primo a quelli del terzo livello, soltanto alcune regioni settentrionali (Piemonte, Lombardia, Liguria, Valle d'Aosta, Emilia) e due soltanto nell'Italia centrale (Lazio e Marche) evidenziavano una crescita della loro percentuale di poli sul totale. Le regioni meridionali, invece, mettevano in luce la presenza di una certa debolezza della rete urbana, confermata anche dalle modeste percentuali di comuni in grado di offrire servizi di quarto livello.
I flussi internazionali registrati nella bilancia in conto capitale, possono riguardare movimenti di capitali, trasferimenti finanziari effettuati da privati, dallo stato, oppure da imprese. A tal riguardo, come osserva Conti, i governi giocano ovviamente un ruolo centrale anche nella maggiore o minore apertura dei mercati nazionali ai capitali stranieri e la liberalizzazione dei movimenti di capitale è cresciuta continuamente.
sia per l'impulso ricevuto dagli accordi GATT derivati dal già citato Uruguay Round del 1993, sia per la politica di deregolamentazione nel movimento di capitali intrapresa dall'unione europea. Queste tendenze, insieme all'informatizzazione delle varie piazze finanziarie, hanno contribuito alla mondializzazione delle transazioni di capitali che caratterizza gli anni 90. Tale processo non è tuttavia privo di rischi, sia di tipo inflazionistico, sia di instabilità economica mondiale. Come sottolinea ancora il Conti, i flussi di capitale negli ultimi due decenni si sono così in parte modificati. Quelli principali si svolgono sempre tra paesi sviluppati ma con maggiore equilibrio fra gli Stati Uniti (dove si sono diretti molti investimenti giapponesi ed europei) e gli altri due poli centrali (Europa centrorientale e Asia orientale). Si sono invece molto ridotti i flussi verso il terzo mondo. Dal 1990 è invece cresciuto il flusso finanziario verso.L'Europa orientale (Ungheria, Repubblica Ceca e Polonia) e la Russia, sotto forma di investimenti diretti e di aiuti al processo di transizione verso l'economia di mercato. La crescente importanza delle attività finanziarie nell'economia mondiale ha prodotto anche un ampliamento delle reti internazionali delle maggiori banche del mondo che hanno aumentato la loro presenza e il loro potere finanziario aprendo filiali in molti paesi, oppure controllando la proprietà di altre banche estere, o anche associandosi con altre potenti banche di diversa nazionalità. In conclusione, il flusso internazionale dei capitali risulta dominato dagli Stati Uniti, dal Giappone e dall'Europa occidentale, con il supporto di tutta una serie di piazze minori, alcune sorte come nuovi centri finanziari, altri in virtù di un processo di ricentralizzazione del sistema finanziario in poche grandi piazze, frutto della concentrazione di grandi quote di capitali in pochi centri.
gerarchia è fondamentale per comprendere la complessità e l'importanza dei centri finanziari nel contesto globale.gamma diversificata di funzioni urbane superiori permette di evitare ilcondizionamento diretto delle fluttuazioni finanziarie internazionali. Al si ritrovanoterzo livelloalcuni centri internazionali localizzati in piccolissimi Stati, con la funzione di transito e rifugio dirisorse finanziarie che vengono attratte dalle agevolazioni fiscali accordate (i cosiddetti "paradisifiscali" o centri per poi essere ridistribuite quasi esclusivamente sul mercatooff-shore),internazionale; si tratta delle Bahamas, di Bahrein, Panama, Lussemburgo, principato di Monaco ealtri minori. Questi centri, sviluppatisi internazionalmente senza avere alle spalle una solidastruttura metropolitana, sono i più vulnerabili e disposti a fluttuazioni economiche finanziarie.All'ultimo della gerarchia si collocano infine le piazze finanziarie di importanza nazionale,livelloche nei paesi sottosviluppati sono spesso controllate da istituti finanziari stranieri e le nuove piazzedell'Europaorientale (Mosca, Budapest, Praga e Varsavia), dove si stanno costituendo oricostituendo i mercati finanziari.163. Forme e reti di trasportoI nonché quelli riguardanti i movimenti di persone, risultano condizionati nel loro flussi di merci, sviluppo da diversi fattori ed in modo particolare dalla disponibilità di idonee infrastrutture di trasporto, le quali, a loro volta, come si è visto attraverso la teoria dei grafi, tendono però a potenziarsi soltanto in conseguenza del manifestarsi di una crescita dei movimenti spaziali di beni e persone. Le vie di comunicazione sono pertanto legate al fenomeno della mobilità, da rapporti di interdipendenza e cioè da legami biunivoci di causa-effetto, che a livello mondiale danno origine al sistema della circolazione internazionale, capace non soltanto di saldare tra loro, in una catena senza fine, mari, continenti e spazi, ma anche di introdurre elementi discontinui di efficienza, a seconda del grado di
aggiornamento tecnologico delle infrastrutture e dei mezzi di trasporto, della loro adeguatazza rispetto al contesto geografico, dei metodi di gestione. Oggi, se questi elementi risultano di minor incidenza nella circolazione marittima e in quella aerea, che costituiscono il livello più uniforme, sono assai più evidenti nella circolazione terrestre, a causa della maggiore diversificazione, individuabile per tipo di vie (strade, fiumi, canali, ferrovie, condotte), per raggio d'azione (locale, regionale, nazionale, continentale), per funzione (commerciale, di viaggio, turistica, migratoria, energetica) e per tariffazione. Inoltre, se i sistemi di circolazione ad ampio raggio (ossia marittimi ed aerei) rappresentano una componente essenziale nel raggiungimento di equilibri economici internazionali e talvolta mondiali, quelli terrestri sembrano invece essere legati ad un ambito geografico prevalentemente di tipo nazionale o comunque più ridimensionato nel caso di.dall'antichità, l'umanità ha sempre cercato di sviluppare sistemi di trasporto efficienti per facilitare gli scambi commerciali e migliorare la comunicazione tra le diverse civiltà. Un esempio di ciò è la rete organica di comunicazione terrestre creata dai romani, che aveva lo scopo di controllare i territori conquistati e promuoverne lo sviluppo economico. Ancora oggi, la creazione e il potenziamento delle infrastrutture di trasporto sono motivati principalmente dalla necessità di raggiungere collegamenti più rapidi. Questo permette di ottimizzare l'utilizzo delle risorse e migliorare il funzionamento dei sistemi produttivi locali. Inoltre, le infrastrutture di trasporto offrono maggiori possibilità di sfruttamento e controllo strategico del territorio. In conclusione, la produzione e la mobilità sono strettamente legate all'interazione internazionale e ogni civiltà ha organizzato i propri sistemi di trasporto in base alle tecniche disponibili e alla propria cultura.dall'età moderna i momenti di forte sviluppo dell'economia vengono a coincidere con la crescita delle comunicazioni, con l'introduzione di nuovi mezzi di trasporto e con il miglioramento di quelli già in funzione. Così, se l'epoca delle scoperte e delle conquiste coloniali è caratterizzata da un considerevole miglioramento delle strutture destinate ai trasporti marittimi, a partire dal 1700 si assiste invece all'affermarsi su scala mondiale dell'economia mercantile, sia per il reperimento delle materie prime in maniera più agevole e al tempo stesso a costi relativamente bassi, sia per la conoscenza di nuovi prodotti agricoli, in parte coltivabili anche in Europa, sia per l'aprirsi di nuovi mercati di sbocco. Con la rivoluzione industriale crescono ulteriormente i commerci e la nuova fase economica è accompagnata e spinta dalla macchina a vapore che, oltre a sostituire la vela della navigazione marittima, determinaLa nascita della ferrovia, destinata ad evidenziare i processi di "colonizzazione interna" avvenuti in alcuni grandi paesi quali gli Stati Uniti. Durante la prima fase della rivoluzione industriale, l'infrastruttura che caratterizza l'evoluzione economica non è tanto la ferrovia, quanto canali e fiumi navigabili, capaci di trasportare materie prime a costi più bassi. Si comprende allora come in Europa le foci fluviali della fronte atlantica e le città ubicate lungo tali vie d'acqua siano diventati importanti nodi dell'organizzazione territoriale, almeno fino agli anni 30 del secolo scorso. A partire da tale momento l'importanza delle vie d'acqua interne viene meno, in quanto, allo scopo di ridurre gli elevati costi di trasporto, prevale la tendenza ad insediare le industrie nei pressi delle miniere. Durante la seconda fase della rivoluzione industriale il treno si viene a sostituire rapidamente alla chiatta, e di conseguenza i nodi
esempio, la costruzione di tunnel e ponti per superare ostacoli geografici), successivamente si èassistito a una vera e propria rivoluzione tecnologica nel settore dei trasporti. L'introduzione di nuovimateriali, come l'acciaio e il cemento armato, ha permesso la costruzione di infrastrutture piùresistenti e durature. Inoltre, l'avvento dei motori a combustione interna ha reso possibile la creazionedi veicoli più veloci ed efficienti. Questi progressi hanno contribuito a rendere i trasporti più rapidi edeconomici, favorendo lo sviluppo del commercio e delle attività produttive. Oggi, grazie all'utilizzodi tecnologie sempre più avanzate, come i sistemi di navigazione satellitare e le reti di comunicazionemobile, il settore dei trasporti continua a evolversi, offrendo soluzioni sempre più innovative e sostenibili.esempio il perfezionamento nella costruzione di navi rompighiaccio), successivamente le innovazioni hanno avuto come principale obiettivo la riduzione dei costi. La velocità dei mezzi ha avuto significativa importanza.