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CAMPAGNA ELETTORALE

1.Passi per realizzare una campagna efficace

1.1) Analisi del contesto che costituisce lo scenario della campagna

Percezione del partito e del leader, percezione dei concorrenti sul clima di opinione,

domanda politica da parte dei singoli segmenti di elettori e cosi via.

Ti aiuta non a cambiare la tua proposta ma costruire una narrazione credibile della tua

proposta, e che si differenza e sia più efficaci che le altre.

1.2) Definizione dei contenuti e dei pubblici ai quali sono correlati gli obiettivi della

campagna

Obiettivi sono specifici, raggiungibili, distribuibili in una scansione temporale,

pertinente ai tratti identitari del partito, e che possono essere mesi un una forma

narrativa efficace.

1.3) Individuazione delle azioni comunicative e del piano media di campagna

Si deve decidere che media utilizzare, anche in relazione al pubblico, budget e

disposizione del partito. (Usiamo social media, spots, media tradizionale?)

2. Strattegia e tattica nelle campagne

Strategia è creare un contesto realistico in cui io posso prevalere. Quindi, definisce la

strada maestra. La tattica invece è cosa devo fare nel contesto quotidiano. Puo darsi che

a diario succedeno cose che non posso prevedere ma che dovrò combattere comunque.

I passi necessari perché il giorno dopo ci sia lo scenario della strategia è: Parto da:

Contesto del presente ( sapere la composizione dell’elettorato, priorità dei

- cittadini, strategie degli avversari)

Come esso possa essere modificato per avvicinarsi allo scenario ideale a cui si

- aspira

Exemple: Berlusconi va convertir, amb l’ajuda del president del consell, unes regionals en un

referèndum sobre ell mateix i va guanyar. Va ser gran estratègia.

Non è facile combinare tattica con strategia. A volte sembra opposto. La tattica nel

breve periodo ed è quindi efficace solo se è guidata da un ragionamento strategico che

le sta a monte. L’essenza della tattica è l’adattamento, ma senza che questo modifichi, di

fatto, le premesse strategiche su cui si è impostata la campagna.

3. Unicità di ogni campagna

Tranne nel caso di Berlusconi, non puoi fare ogni elezioni la stessa campagna, perché

non vincerai, perché gli altri già sanno le tue proposte e è più facile combatterle.

Ragioni: Gli sfidanti, quindi, possono studiare le campagne precedenti per

1) anticipare le mosse dell’avversari

Magari ha funzionato una volta, pero già non più

2) Il contesto competitivo e le preferenze dell’elettorato cambiano,

3) mutano. (Berlusconi nel 1996, Prodi lo sapeva e ha attivato le

contramisure)

Esempio: 1196 si crea un movimento, l’Ulivo, che renova l’offerta politica del

centrosinistra. Prodi si presenta come un tipo diverso di leader e contrapposto a

Berlusconi. Riesce a cogliere il bisogno di cambiamento con credibilità. Sebenne è vero

che aveva avuto grandi incarichi, nessuno lo conosceva e si è presentato come nuovo.

4. Analisi della situazione politica

Incumbent e sfidante

Incumbent: Se sei il governante, davanti una campagna devi mettere un po di temore

per l’altro, che propone molti cambi, che sono un rischio. Io mi presento come quello

che ha fatto bene. Se sei ‘l’incumbent’ devi dire che con un altro le cose andrebbene

andato peggio. Devo acusare gli sfidante di parlare molto, ma governare è un’altra cosa.

Rose Garden strategy, si chiama.

Sfidante: Gli sfidante dice che si sarebbe potuto fare di più. Dice che ha fatto scelte

sbagliate e che io sono un’alternativa credibile, che farò meglio. Devo fare due cose:

convincere le persone che si deve cambiare. Dire anche che sono la persona giusta per il

cambiamento.

Ti devi presentare come nuovo, coraggioso, che sa come affrontare i temi di manera

diversa…

È ovvio pero che in un momento in cui la politica è discreditata, è più facile presentarsi

come sfidante.

Fattori interni:

- Caratteristiche del candidato (personalità, storio politico-professionale; punti di forza e

debolezze (programatiche e di immagine)

- caratteristiche del partito e della coalizione (storia politica e posizionamento; punti di

forza e debolezze programmatiche)

- convinzioni della classe dirigente o percezioni degli elettori

Fattori esterni:

- Caratteristiche degli avversari del candidato, loro scelte, debolezze, forza…

- Caratteristiche contestuali: sistema elettorale

- Caratteristiche dell’elettorato: stato opinione pubblica, temi preeminente nell’agenda

pubblica… 5. Elaborazione della strategia

Analisi dell’elettorato

1. Il tema

2.

Programmi e proposte

3. Personalità candidato

4. Candidate concept

5. Agenda setting

6.

1) Analisi dell’elettorato

Devo sapere la mia base elettorale. Quali sono secondo il candidato le motivazioni per

cui gli elettori dovrebbero votarlo. Avere un obiettivo di voti da conquistare.

Si deve dividire i destinatari in tre: la propria base (non si deve convincere ma

mobilitarli perché il giorno del voto non vanno al mare); gli incerti (quanti sono e

quanti potenzialmente vanno a votare e convincerli per votare me); la base

dell’avversario.

Tra gli incerti, esattamente devo distinguire tra gli incerti che propendeno per uno tra i

partiti o quelli che non hanno preferenze marcate.

Se vedo che non ce la faccio con base e indecisi, devo provare di corrodere la base

dell’avversario, ma è difficile, perché non devi convincerli ma convertirli. Non farli

pensare che è un tradimento senò che è momentaneo, che in questo momento

rappresenti i suoi valori meglio tu.

2) Tema

Tema come theme: Dobbiamo differenziare tra theme e issues, issues voldrà dire

programmi, proposte, argomenti.

Avressemo potuto tradure la parola come ‘slogan’ ma viene inteso banalmente come

semplice in Italia.

Il tema, quindi è, rispondere a: per chè ti sei candidato?

È l’insieme tra la ragione per l’elezione del candidato e la sconfitta dell’avversario.

Il tema non è quindi semplicemente uno slogan, deve anche costituire l’archotrave.

7 caratteristiche che un tema deve avere:

Semplicità

1. Dev’essere comprensibili a tutti, soprattutto ai segmenti a chi mi rivolgo e chi

presta poca attenzione alla politica.

Inclusività

2. Rappresenta la sintesi di tutta la campagna. Richiama il tema spesso valori di

base largamente condivisi, che devono però essere coerenti con la storia

personale del Candidato (New Labour, new Britain, come esempio. O la ‘force

tranquille’ di Miterrand, che si basa in dire che gestirò ma senza grandi

cambiamenti)

Narratività

3. Propone un progetto per il futuro e sancisce la riuscita di un piano promesso in

precedenza. K0ekezuibe del cabdudati va associato a una serie di eventi positivi

che si propone di realizzare (Esempio: Reagan “It’s morning America again”)

Emotività

4. Comunicare un senso di urgenza e di stabilire un legame affettivo tra candidato

ed elettori. Il messaggio deve incanalare le aspettative, le aspirazioni e anche le

paure della popolazione. (Esempio: Nicolas Sarkozy con “Demain ne se fera pas

sans toi”)

Contrasto

5. Il tema dev’essere diverso dagli altri, perché bisogna scegliere. Il confronto puo

essere presentato in modo implicito o esplicito, ma deve essere riconoscibile per

i destinatari. (Esempio: Clinton 1996 “un ponte verso il ventunesimo secolo”)

Credibilità

6. La campagna dev’essere fedele alle convinzioni del candidato e riflettere le

caratteristiche principali che gli elettori gli riconoscono. Questo è stato il senso

dei temi utilizzati da Romano Prodi nel 1996 e nel 2006, incentrati sulla

proposta di una leadership coerente con la sua persona anziché replicare il

modello incarnato dal suo rivale Berlusconi.

Coerenza

7. Un tema è utile solo se viene impiegato come nucleo concettuale per realizzare

tutti gli altri messaggi della campagna e se viene ripetuto, in forme e modalità

adattabili, per ricondurre le comunicazioni specifiche a un’argomentazione

generale che comprende tutte le altre. Per questo, modificare il tema è

un’operazione rischiosa, così come lo è cambiare strategia. (Esempio: campagna

presidenziale Kerry 2004)

3) Programmi e proposte

Tre condizioni perché il programma elettorale diventa importante in un’elezione.

Che gli elettori siano informati e che ci sia attenzione a un tema specifico, che

1) l’agenda lo marchi come priorità.

Si su quel determinato argomento, i candidati hanno delle proposte diverse

2) I cittadini devono essere in grado di confrontare accuratamente le posizioni dei

3) candidati tra di loro e con le proprie

Esempio: Campagna Prodi 2008, che ha vinto, per due voti al Senato.

Il differenziale nelle percezioni di competenza sui vari problemi influisce sulla

comunicazione in quanto: candidati e partiti sono più credibili quando affrontano

argomenti su cui gli elettori li ritengono più capaci.

(Esempio: Democratici USA, sono più efficaci quando trattano argomenti come

l’ambiente e i servizi sociali.)

Il risultato è che i candidati tendono, razionalmente, a concentrarsi sugli aspetti

“posseduti” dai propri partiti, evitando rispondere affermazioni degli avversari.

Sebenne, è vero che ci siano state campagne che lo hanno ignorato e si sono riusciti.

(ES:1992 Clinton impostò la sua comunicazione sull’economia e soprattutto

sull’equilibro nella gestione del bilancio. E nel 2000, Bush si defini come

“conservatore compassionevole”.)

Questi esempi dimostrano che in certe condizioni è possibile conquistare un vantaggio

rispetto alle posizioni di partenza, purché si elabori una strategia precisa che comprende

messaggi adeguati e proposte rilevanti.

Uno studio negli USA ci dice che i candidati sono più propensi a invadere l territorio

programmatico degli avversari quando sono in svantaggi e quando un problema è

ritenuto particolarmente importante dell’elettorato.

Su quali aspetti e programmi si dovrebbe allora focalizzare una campagna

elettorale?

Argomenti proposizionali:

- Argomenti performativi: sono obiettivi su cui tutti stiamo d’accordo. La

- differenza è chi risolve meglio, chi performa meglio.

argomenti referendum

-

Due scenari in cui può essere opportuno incentrare la competizione su argomenti

performativi:

Le elezioni primarie, dove i candidati appartengono allo stesso partito: dunque le

1) divisioni programmatiche fra di loro sono meno ampie

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
22 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/04 Scienza politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jprat di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Comunicazione politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Grandi Roberto.