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La ricerca sulle cellule staminali in Cina
Possono dar vita a cellule differenziate di tessuti specifici, del fegato, per esempio, o del cuore, dei muscoli, dei nervi. Ha commentato Paul Berg, premio Nobel per la chimica della Stanford University: "Che fare? Certo, possiamo sempre condannare i cinesi come scienziati senza-Dio dell'Impero del Male. Ma potremmo anche dire: 'Ehi, aspettate un momento, anche noi vogliamo partecipare a questa corsa'". I cinesi però non si fidano. Soprattutto non si fida il professor Huang Shaoliang dell'Università Sun Yat-sen di Canton che, nel suo povero e scarsamente attrezzato laboratorio, ha cominciato a dedicarsi a studi sulle cellule staminali estratte da embrioni umani. Era l'anno 1995 e gli embrioni glieli forniva la vicina clinica universitaria per la fecondazione in vitro che, dopo aver impiantato gli embrioni migliori nell'utero della madre, gli metteva a disposizione i rimanenti, gli scarti. Un'abbondanza di embrioni e, anche, una mancanza
di aver rubato la sua idea o di avergli negato il riconoscimento che meritava. Tuttavia, è evidente che Huang si sentì tradito e deluso dal fatto che Thomson non avesse mai risposto alla sua email e che successivamente avesse pubblicato un articolo sullo stesso argomento. Questa storia mette in luce il tema dell'etica nella ricerca scientifica e delle relazioni tra i ricercatori. Huang, pur avendo condiviso apertamente la sua metodologia e i suoi risultati con Thomson, non ha ricevuto alcun riconoscimento per il suo contributo. Questo solleva interrogativi sulle dinamiche di potere e di competizione nel mondo accademico e scientifico. È importante sottolineare che la ricerca scientifica si basa sulla condivisione delle conoscenze e sulla collaborazione tra i ricercatori. Tuttavia, è anche fondamentale riconoscere e dare credito a coloro che hanno contribuito in modo significativo a un determinato campo di studio. In conclusione, la storia di Huang e Thomson ci ricorda l'importanza dell'etica e della correttezza nelle relazioni tra i ricercatori. È fondamentale rispettare il lavoro degli altri e dare il giusto riconoscimento a chi merita. Solo così si potrà promuovere una ricerca scientifica etica e di qualità.plagio,per carit‡. PerÚ ci Ë rimasto molto male: sostiene che mai e poi mai avrebbe pensato che uno scienziato americano potesse permettersi di lavorare con gli embrioni umani. Anche in America ci sono, dunque, degli scienziati senza-Dio? Ci sono, eccome. Quindi il professor Huang oggi non si fida. E anche se Ë convinto di riuscire a fare quanto prima una clamorosa scoperta, ora perÚ si trova a corto di embrioni perchÈ la clinica per la fecondazione in vitro che glieli forniva ha appena aperto un laboratorio di ricerca per mettersi in proprio nel grande business della clonazione terapeutica.
Una scienziata che invece dispone di ovuli congelati e di embrioni umani in abbondanza Ë la dottoressa Lu Guangxiu che a Changsha, nello Hunan, ha fondato all'inizio degli anni Ottanta la prima clinica per la fecondazione artificiale di tutta la Cina. Il suo Centro di ricerche sulle cellule staminali Ë altamente stimato in patria e all'estero.
signora Lu, una donna che oggi ha 64 anni ed è figlia di un famoso scienziato, il genetista Lu Huilin (autore di un trattato sulla riproduzione umana e l'ingegneria riproduttiva in cui anticipava l'avvento della clonazione), è considerata la ricercatrice di punta dell'intera Cina. Nel suo laboratorio la ricerca è indirizzata soprattutto sulla clonazione degli embrioni e sembra che l'équipe da lei diretta sia riuscita già nel 2000, senza tanta pubblicità,