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Budget per il personal selling
o Budget per l’advertising
o Budget per la sales promotion
o Budget per le public relations
o Budget per la sponsorship
o
− Strategia di comunicazione commerciale
Strategia di personal selling
o − Messa in atto della strategia di personal selling
Strategia di advertising
o − Messa in atto della strategia di advertising
Strategia di sales promotion
o − Messa in atto della strategia di sales promotion
Strategia di public relations
o − Messa in atto della strategia di public relations
Strategia di sponsorship
o − Messa in atto della strategia di sponsorship
− Il tutto deve essere retto da coordinamento e controllo
Solitamente nell’affrontare il problema dello stanziamento i manager partono
dall’advertising, spesso predominante all’interno della comunicazione commerciale, a sua
volta predominante all’interno della total business communication.
Il punto di partenza per determinare lo stanziamento è un modello, che è possibile
chiamare “giudizio di convenienza economica”, basato su un mix di analisi oggettive e
valutazioni soggettive assieme all’uso di strumenti di what-if analysis (cosa succederebbe
se…?)
Per comprendere questo discorso facciamo riferimento agli effetti che l’advertising è in
grado di produrre sulla curva della domanda del prodotto; gli effetti sono:
− Effetto di spostamento: allo stesso livello di prezzo collocherò una quantità
superiore.
− Effetto di modificazione: si ha un irrigidimento della curva della domanda, che
quindi diventa meno sensibile alle variazioni di prezzo: è possibile aumentare il
livello di prezzo senza che diminuisca la quantità di prodotto venduta.
Il giudizio di convenienza economica permette di confrontare gli effetti negativi
(stanziamento) con gli effetti positivi (maggiori vendite, maggiori ricavi, minori costi, …)
della comunicazione, assieme a considerazioni derivanti dalla what-if analysis.
A un giudizio di convenienza economica elementare (in cui si considera solo l’advertising)
subentra poi un giudizio di convenienza economica più complesso (in cui si considera tutta
l’attività di comunicazione dell’azienda nel suo complesso).
Esiste una dimensione minima e una dimensione ottimale dello stanziamento; l’azienda
deve stanziare almeno la dimensione minima per poi muoversi, se riesce, verso la
dimensione ottimale.
− Asse x: dimensione dello stanziamento
− Curva a: vantaggi
− Retta b: oneri
− Al di sotto di OA non conviene investire
− Tra O e A i vantaggi sono inferiori agli oneri.
− Tra A e B la curva dei vantaggi cresce sia in senso assoluto che in senso relativo;
al crescere dello stanziamento i vantaggi crescono in senso assoluto e in senso
relativo, sono più che proporzionali alla dimensione dello stanziamento; così, se ad
esempio
si aumenta del 10% lo stanziamento, i vantaggi aumenteranno del 15%.
− Tra B e C la curva dei vantaggi crescer in senso assoluto ma non in senso relativo.
− Tra C e D c’è ancora convenienza.
− Al di sopra di D non c’è più convenienza.
OA = dimensione minima
OD = dimensione ottimale
Si può determinare il problema della determinazione dello stanziamento di comunicazione
da un punto di vista teorico (andando a vedere la dimensione minima e la dimensione
ottimale, anche se questo è un metodo che nel concreto ci dice poco) o da un punto di
vista più empirico.
Sono stati elaborati metodi empirici per la determinazione dello stanziamento di
comunicazione, divisi in due classi:
− Metodi elementari
Metodo della percentuale (percentuale sul valore delle vendite del prodotto)
o Nella determinazione della percentuale si pone un problema: bisogna riferirsi
al fatturato realizzato (passato) o alle previsioni del fatturato da realizzare
(futuro)? In ogni caso, utilizzare il fatturato è sbagliato da un punto di vista
teorico perché
questo metodo propone di determinare lo stanziamento (variabile
indipendente) partendo dal fatturato (variabile dipendente); a logica
dovrebbe essere il contrario. Oltre a questo errore logico vi è un altro rischio:
la valutazione della percentuale
è una decisione soggettiva dell’imprenditore, può essere giusta così come
sbagliata.
Metodo della parità con la concorrenza
o L’azienda nel determinare il proprio stanziamento deve tenere in
considerazione
lo stanziamento della concorrenza; ad esempio, se nel mercato ci sono 5
aziende e la totalità degli stanziamenti è pari a 1.000, allora ognuna stanzia
mediamente 200; il metodo dice quindi che l’azienda dovrebbe stanziare
anch’essa 200.
Un ulteriore considerazione potrebbe essere quella di vedere quanto
stanziano
con riferimento al fatturato di tutto il settore; ad esempio, se stanziano 1.000
e il fatturato del settore è 10.000, allora stanziano il 10%; ognuna stanzia
200
e fattura 2.000, quindi anche l’azienda di riferimento dovrà stanziare almeno
2.000.
Anche in questo caso il metodo è sbagliato da un punto di vista teorico.
Metodo dell’importo fisso per unità di prodotto venduta o vendibile
o Viene utilizzato soprattutto nei periodi di inflazione.
Si tratta di un metodo che non parte più dal quanto misura il fatturato in
valore ma in quantità (non più quanto si fattura ma quanto si riesce a
vendere).
Si tratta di individuare qual è la parte di ricavo di ciascuna unità di prodotto
che
si può destinare alla pubblicità (ad esempio, vendo il prodotto a 1.000,
destino 50; se vendo 100 prodotti allora destinerò 500).
− Metodi più sofisticati
Metodo dell’investimento
o Questo metodo va a determinare quali sono gli investimenti alternativi
dell’azienda; un’azienda può investire in formazione, in ampliamento degli
impianti produttivi,
in internazionalizzazione, … ma anche in pubblicità. Come si fa a
determinare quanto destinare a ciascuna aree? In base al rendimento
dell’investimento;
se la pubblicità è l’area con maggiore rendimento, allora investo
maggiormente lì.
Questo metodo ha dei limiti, poiché per comparare tra loro i vari rendimenti
è necessario che questi assumano forma monetaria; stabilire il rendimento
può essere a volte semplice, a volte molto complesso.
Metodo dell’importo disponibile
o L’azienda nella sua attività di gestione ha delle gerarchie di obiettivi, il che
significa che l’azienda destinerà le proprie risorse alla remunerazione di x, di
y, di z, …
e poi destinerà ciò che rimane alla comunicazione. Si ragiona secondo
priorità.
Questo metodo presenta il limite di non determinare quanto investire in
pubblicità.
Metodo degli obiettivi
o Si tratta del metodo più sensato teoricamente e più empirico:
• Più sensato: teoricamente non vi è un metodo migliore.
• Più empirico: è il metodo meno approssimativo perché permette di
costruire lo stanziamento in modo empirico partendo dagli obiettivi.
Quali sono gli obiettivi da cui si parte quando si utilizza questo modello?
Si dà per scontato che a monte ci siano gli obiettivi economici, quelli
maggiormente legati alla redditività.
Bisogna anche tenere in considerazione gli elementi di costo:
• Costi di ricerca
• Costi di produzione dei messaggi
• Costi del personale di comunicazione dell’azienda utente
• Costi di agenzia: ci sono agenzie specializzate nel mettere a
disposizione servizi di carattere globale che riguardano tutta la
comunicazione d’azienda (agenzie di comunicazione) o servizi di
carattere parziale (agenzie media).
IAA (International Advertising Association)
Riunisce 4.000 professionisti in 76 paesi; presenta il carattere della
tripartizione/quadripartizione:
− Professionisti che operano in azienda
− Professionisti che operano nelle agenzie pubblicitarie
− Professionisti che operano nei media
− Accademici
La IAA nasce nel 1938 a New York con il fine di sviluppare sotto il profilo economico e
migliorare sotto il profilo etico l’attività di comunicazione.
La IAA nel 1979 ha tenuto un congresso mondiale in Sud Africa, ponendosi così un terzo
obiettivo che si è quindi aggiunto agli obiettivi economici ed etici, ovvero l’obiettivo
dell’educazione;
la IAA volle iniziare a tenere dei corsi finalizzati alla formazione accreditata dei professori.
Economics
Ethics
Accreditation
Nel 2007 è stata condotta una ricerca su un campione piuttosto allargato (Italia + altri
paesi)
per andare a vedere come dovesse essere il profilo del professionista di comunicazione.
Gli aspetti più importanti che sono emersi riguardano, nell’ordine di importanza:
− Avere una predisposizione alle relazioni interpersonali
− Relazionarsi a livello interfunzionale
− Lavorare in team
− Avere una solida cultura generale
− Condividere le conoscenze
− Svolgere analisi previsionali
− Saper parlare in pubblico
− Sapere gestire le diversità culturali
− Sapere le lingue straniere
− Avere creatività (stupisce che sia così in fondo)
− Avere abilità tecnologiche
− Avere una formazione economica
Aspetti che invece andrebbero migliorati riguardano, nell’ordine di importanza:
− Capacità di effettuare controllo/valutazione dell’attività di comunicazione
− Capacità di effettuare pianificazioni strategiche
− Capacità di eseguire attività di ricerca
− Conoscenza dei media
− Avere creatività
− Capacità di effettuare produzione/esecuzione dei messaggi e delle campagne
pubblicitarie
È stata inoltre fatta una ricerca sulle forze a favore e a sfavore della comunicazione
internazionale:
− Driving forces:
Tecnhology
o Costs: più i costi sono contenuti più le aziende faranno comunicazione.
o Free markets: più i mercati sono liberi, più ci sarà commercio al loro interno,
o più le aziende faranno comunicazione.
Economic integration: più ci sono integrazioni economiche, più cadono le
o barriere,
più le aziende faranno comunicazione.
Peace
o Management vision: le aziende ben governate ragionano sul lungo periodo;
o tanto più lo sono, quanto più fa