vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
E LA COMUNITÀ INSORGENTE DI PRASSI
Esiste una nuova relazione tra il controllo della comunicazione e l'autonomia della comunicazione. Perché emerga la resistenza occorre che sentimenti individuali vengano comunicati ad altri. Per questo i potenti hanno sempre esercitato un controllo sulla comunicazione e una manipolazione delle informazioni. Le modalità di comunicazione hanno sempre costituito un fattore critico nel determinare la portata delle rivolte, che nascono in maniera istantanea e imprevedibile spesso in luoghi distanti tra loro. La telefonia mobile e la comunicazione wireless hanno creato un sistema di reti che accrescono in misura esponenziale la loro connettività, attraverso il principio che un solo messaggero di un solo messaggio può raggiungere migliaia di persone. Se a questo aggiungi la capacità di diffondere informazioni in tempo reale e l'empatia nell'elaborazione del messaggio (le reti di telefonia sono in
quanto il messaggio è identificato dal ricevente comereti di fiducia, proveniente da una fonte nota) è chiaro come gli attivisti hanno usato la perconnettività perpetua moltiplicare l'impatto delle loro proteste. Terrore, bugie e cellulari: Madrid, 11-14 marzo 2004
L'attentato terroristico a Madrid del 2004 ebbe luogo in un contesto politico significativo: tre giorni prima delle elezioni parlamentari spagnole.
Il partito conservatore PP (Partido Popular) era fino ad allora in netto vantaggio sul partito d'opposizione, il PSOE (Partito Socialista).
Un errore di comunicazione provocato dal tentativo del governo di deviare la pubblica opinione, unito a episodi di manifestazioni spontanee, che si avvalsero di Internet e cellulari, ribaltò completamente l'esito del voto.
Fu tutta una questione di tempi. L'attentato avvenne l'11 Marzo, il 14 i cittadini si sarebbero recati alle urne. Appena l'attentato terroristico colpì Madrid
Il governo del PP affermò con la massima sicurezza che dietro le bombe c'era il gruppo terroristico basco dell'ETA. Quattro ore dopo, il primo ministro Aznar contattava già i maggiori quotidiani per assicurare la sua tesi. El Pais cambiò il titolo (già mandato in stampa) "Massacro terrorista a Madrid" con "Massacro dell'ETA a Madrid". La volontà del governo era di manipolare le informazioni sull'attentato (o almeno ritardarle fino alle elezioni) per ottenere un vantaggio politico (la responsabilità dell'ETA avrebbe sostenuto le politiche intransigenti del PP, mentre il coinvolgimento di Al Qaeda avrebbe sostenuto la lotta alla guerra in Iraq del PSOE). Il governo poté contare sul controllo sulla TV pubblica e l'influenza sulle emittenti private e i giornali madrileni. E nonostante rivendicò le responsabilità dell'attentato la sera dell'11 e i media internazionali.
diffusero la notizia Aznar continuò a insistere fino alla sera del13. Solo l'emittente radiofonico privato SER mise in dubbio la versione degli eventi e il quotidiano della città di Barcellona "La Vanguardia", che il 13 uscì col titolo "Le prove indicano Al Qaeda, mail governo insiste sull'ETA". Il 12 Marzo, all'indomani dell'attentato il governo organizzò una manifestazione, massiccia ed emotiva espressione del sentimento popolare contro il terrorismo di ogni origine, con tutti i partiti politici uniti in una rara esibizione di unità popolare. Fu il trovarsi insieme fisicamente e l'ondata di emozione della piazza a innescare l'idea che si potesse agire indipendentemente dai partiti. Internet svolse un ruolo centrale come fonte di informazione soprattutto dall'estero. Tra il 12 e il 13 Marzo i cittadini si convinsero dell'esistenza di una manipolazione da parte del governo. Il 13 era la“giornata della riflessione”, in cui per la legge elettorale spagnola è vietata ognidichiarazione elettorale o manifestazione politica pubblica. Fu un trentenne, istruito e politicamenteindipendente a dare il via a quella che sarebbe stata la protesta destinata a cambiare l’esitoelettorale. il 13 Marzò mando a dieci amici un SMS “Aznar la fa franca? La chiamano giornata diriflessione ma Urdazi conduttore della TVE manipolatore di notizie] lavora? Oggi 13M, h18 sede[ilPP, via Genova 13. Niente Partiti. In silenzio per la verità. Pasalo!”
I dieci amici inoltrarono il messaggio ad altri dieci loro amici e così via. Il mittente per ciascundestinatario era una persona conosciuta, così la rete di diffusione crebbe senza perdere la prossimitàdella fonte (anche il PP mando un SMS simile ma accusando l’ETA, ma restò dentro i canali delpartito e non raggiunse la massa).
Alle 18 centinaia di persone, soprattutto giovani,
Si ritrovarono in via Genova 13. Manifestazioni spontanee simili si svolsero in altre città della Spagna, a un orario concordato via SMS in migliaia di case si batterono fuori dalle finestre pentole e padelle.
Il Re di Spagna intervenne nella crisi. Spinse il governo a riconoscere la responsabilità di Al Qaeda; e per farlo distribui il nastro delle sue dichiarazioni alle reti televisive estere un quarto d'ora prima della messa in onda nazionale, il tempo per il governo di fare l'annuncio (alle 20:20 del 13 Marzo).
Il nesso tra il risultato finale delle elezioni e l'influenza degli attentati è stato dimostrato da un'analisi statistica condotta da Michavilla. Furono due i meccanismi che s'innescarono: l'attivazione/mobilitazione al voto e la conversione/cambiamento del voto.
L'aumento dei voti socialisti provenne da coloro che in precedenza si erano astenuti, gli ex votanti di altri partiti e i nuovi elettori (i segmenti).
dell'elettorato più giovane e istruito aumentarono notevolmente la loro partecipazione). Si trattò di uno spostamento di votanti, però, privi di una posizione ideologica, mossi da sentimenti di rabbia. Lo spazio pubblico che si formò con il ritrovarsi fisicamente insieme nelle strade fu una conseguenza del processo di comunicazione. Individualismo in rete e comunità insorgenti di prassi
La rilevanza di una specifica tecnologia, e la sua accettazione da parte del grande pubblico, non deriva dalla tecnologia in sé, ma dall'appropriazione della tecnologia da parte di individui e collettività per soddisfare i propri bisogni e praticare la propria cultura. Le caratteristiche tecnologiche della e del rimandano direttamente ai maggiori trend culturali su cui poggia la pratica sociale nella nostra società: l'individualismo e il comunalismo reticolare.
non una forma organizzativa. Gli individui autodefiniti mirano a interagire con gli altri seguendo le proprie scelte, i propri valori e interessi. Essi cercano rifugio in una comunità che risponda alle loro identità (l'individualismo reticolare ispira movimenti sociali). Queste comunità diventano trincee di resistenza contro un ordine sociale percepito come estraneo. Dall'incrocio di questi due modelli (individualismo e comunalismo reticolari) nascono dei movimenti sociali che trasformano la loro protesta comune in una comunità pratica. Reti di individui diventano comunità insorgenti.
Le comunità pratiche sono dei raggruppamenti sociali di individui che condividono valori, condizioni e norme. Si definiscono in base a criteri specifici, quali i confini territoriali, affiliazione religiosa, orientamento sessuale, identità nazionale. Tali legami non permangono al di là della pratica ma si esauriscono con l'esaurirsi.
di quest’ultima. La formazione spontanea di comunità di pratica impegnate nella resistenza al dominio trovano nella tecnologia digitale e le tecnologie di comunicazione idonee a creare comunità di insorgenti istantanee. “Yes We Can!” la campagna di Obama per le primarie presidenziali del 2008
Nell’ultimo trentennio gli stati uniti sono stati attraversati da un crisi di legittimità della politica, con una mancanza di sfiducia della gente nei suoi rappresentanti politici e un basso livello di partecipazione al processo politico. Nonostante ciò la campagna per le primarie del 2007-2008 ha registrato un’ondata di partecipazione e di mobilitazione politica. La personalità dei candidati (Obama e Hillary) e le novità portate dal candidato afroamericano (la prima campagna elettorale in rete) ha spinto quegli elettori emarginati e scoraggiati dalla politica a mobilitarsi.
Potere di voto a chi non ha potere. La democrazia risiede
nella capacità di contrastare il potere dell'eredità, della ricchezza e dell'influenza personale con il potere della moltitudine, il potere dei numeri. La partecipazione politica è essenziale per la democrazia. È un processo fondamentale per connettere segmenti senza potere della popolazione. Per le elezioni del 2008 la partecipazione politica è aumentata in maniera consistente. Un primo dato è fornito dalla registrazione dei votanti, cresciuta notevolmente dal 2004 al 2008, nonché l'affluenza durante le primarie che ha toccato dati record. Un dato importante è che la mobilitazione al voto da parte di coloro che fino ad allora si erano astenuti si è rivolta al Partito Democratico, così come anche i primi votanti e gli ex votanti del Partito Repubblicano o degli indipendenti. Sicuramente ciò è avvenuto in parte per una crescente disaffezione del popolo americano per ilpresidente Bush. Ma la variabile chiave che spiega questa inversione di tendenza (e soprattutto la mobilitazione per Obama) è sicuramente l'età e l'elemento razziale. La mobilitazione dei giovani nella campagna per le primarie 2008 è stata significativa. Ciò non si verificava dal 1966, in piena fioritura delle proteste. A partire dagli anni '70 il voto giovanile si abbassò progressivamente per tutti gli anni '80 e '90 e nel 2000 erano ancora molto basse. Le elezioni del 2008 rappresentano un risveglio dell'elettorato giovane (su cui fa leva la figura di Obama). Accanto ai giovani vi è stata poi una maggior partecipazione della minoranza afroamericana. L'aumento del voto nero si era già verificato per le elezioni del 1992, in cui Clinton riuscì a garantirsi questa fetta di elettorato in espansione (a Chicago l'organizzazione no profit "Project Vote!", capeggiata dall'ancora
Poco noto Obama, svolse una forte campagna di sensibilizzazione al voto della comunità afroamericana. Per questo motivo all'inizio della