Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 29
Riassunto esame Comunicazione politica, Prof. Angelo Romeo, libro consigliato Moda e politica. La rappresentazione simbolica del potere, Marchetti Pag. 1 Riassunto esame Comunicazione politica, Prof. Angelo Romeo, libro consigliato Moda e politica. La rappresentazione simbolica del potere, Marchetti Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Comunicazione politica, Prof. Angelo Romeo, libro consigliato Moda e politica. La rappresentazione simbolica del potere, Marchetti Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Comunicazione politica, Prof. Angelo Romeo, libro consigliato Moda e politica. La rappresentazione simbolica del potere, Marchetti Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Comunicazione politica, Prof. Angelo Romeo, libro consigliato Moda e politica. La rappresentazione simbolica del potere, Marchetti Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Comunicazione politica, Prof. Angelo Romeo, libro consigliato Moda e politica. La rappresentazione simbolica del potere, Marchetti Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Comunicazione politica, Prof. Angelo Romeo, libro consigliato Moda e politica. La rappresentazione simbolica del potere, Marchetti Pag. 26
1 su 29
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Approccio non standard: non c’è una divisione netta tra le diverse fasi che possono avvenire parallelamente

• perché il processo non è lineare. Quindi, non prevende una distinzione netta tra queste fasi, il ritorno alla teoria

può avvenire nel corso della raccolta dei dati o della loro analisi, queste due fasi possono procedere

parallelamente, ecc; il processo non risulta lineare, ma prevede una continua interazione tra il livello teorico e

quello empirico.

L’approccio standard è un approccio numerico e quantitativo, un modello che prevende una toria, un’ipotesi, la raccolt

adei dati, l’analisi dei dati e dei risultati. Il sondaggio viene costruito alla luce di questa prospettiva che fonda il suo primo

obiettivo nella teoria di riferimento per poi fare una raccolta e analisi dei dati per arrivare a dei risultati. Attraverso questi

momenti della ricerca standard troviamo una deduzione, ossia una pre analisi, una operativizzazione, ovvero devo mettere

in gioco delle tecniche di analisi: per esempio costruire un sondaggio o un questionario. Una volta terminato quwsto

processo di analisi andremo ad organizzare i dati, ad interpretarli ed infine giungeremo ad una induzione.

Le Tecniche di rilevazione dei dati:

Le tre azioni/momenti importanti che il ricercatore svolge sono: L’osservazione, l’interrogazione e la lettura. Quando noi

ci poniamo nei confronti delle tecniche di rilevazione, qualitative o quantitative che siano, facciamo ricorso ad alcune

tappe importanti. Parliamo di osservazione, che non è espressamente tipica dell’approccio quantitativo, ma è tipica

dell’approccio qualitativo quanto dell’approccio qualitativo, perché nella ricerca quantitativa, a cui fa riferimento il

questionario e il sondaggio a cui abbiamo fatto cenno, quello che è la prte principale concentra sull’esperimento in termini

numerici dei dati. Nel campo della ricerca qualitativa si parla di osservazione partecipante, ovvero un osservazione che è

parte integrante della situazione senza intaccare un determinato dato o situazione. La seconda tappa importante è

l’interogazione che in termini di ricerca quantitativa è l’inchiesta campionaria, ovvero una scelta di numeri, per esempio:

quante persone interogare? A quanti individui somministriamo questo questionario?. Per quanto riguarda le ricerche

qualitative invece verranno fatte dalle interviste in profondità, che non hanno bisogno di una rappresentanza numerica ma

avranno come punto di riferimento il perché ed il come. L’ultima fase è la lettura, dove troviamo un’analisi dei dati

secondari per la ricerca quantitativa, mentre per la ricerca qualitativa abbiamno un’analisi dei documenti.

L’inchiesta campionaria:

Nelle inchieste campionarie (survey) le informazioni vengono rilevate interrogando direttamente i soggetti inclusi nel

campione. In genere, le indagini campionarie puramente descrittive vengono nominazte sondaggi, dato che lo scopo

dell’inchiesta campionaria è quello di controllare empiricamente delle ipotesi specifiche attraverso lo studio delle

relazioni tra variabili.

I dati forniti dai sondaggi possono avere limiti o errori: questi, infatti, non forniscono dati matematici, bensì dei dati

che presentano una collettività e la risposta della società a determinati eventi (opinione pubblica).

L’Opinione pubblica è l’insieme delle opinioni individuali dei soggetti di una società, e l’avvento dell’era digitale ci

permette di parlare di un “opinione pubblica aggregata” legata saldamente ai sondaggi e che raccoglie le opinioni della

maggioranza.

Da questo fenomeno scaturiscono due fenomeni frutto della democratizzazione digitale:

Pubblica discussione: grazie ai social oggi chiunque è legittimato ad esprimere un’opinione;

• Azione collettiva: azione finalizza a rendere operativa un’idea (es. manifestazioni e scioperi).

Il digitale ha poi portato alla nascita dei “movimenti d’opinione digitale” (MOD), dei movimenti nati sui social che non

hanno necessariamente finalità politiche e che possono anche rimanere nel mondo online senza mai sfociare in quello

fisico con azioni concrete. Per es: #METOO

Il dibattito politico contemporaneo fra Televisione e Web nell’era dei Big Data – Lezione 10

I Big data sono quantità enormi di dati riguardanti le caratteristiche di milioni di contenuti diffusi in rete.

l termine "big data" si riferisce a dati informatici troppo grandi, veloci, complessi, difficili o impossibili da elaborare con

i metodi tradizionali. Questi set di dati sono così voluminosi che il software di elaborazione dati tradizionale non è in

grado di gestirli. Il concetto di big data ha acquisito una maggiorazione solo all'inizio degli anni 2000, quando Laney ha

articolato l'attuale definizione di big data come "le tre V":

Volume: peso delle informazioni;

• Varietà: diversificazione dei tipi di informazione;

• Velocità: velocità con cui viaggiano le informazioni in rete;

Alle quali aggiungiamo anche la

Veracità: passaggio da contenuti iniziali a nuovi contenuti correlati.

Inoltre, i big data hanno delle proprietà importanti:

Proprietà utili: grandezza, modalità always-on e natura non reattiva (presenza che non influenza

• immediatamente il vissuto dei soggetti);

Proprietà potenzialmente problematiche: dati spesso non sono completi.

Vantaggi dei Big Data:

I Big Data ti consentono di ottenere risposte più complete perché hai più informazioni. Risposte più complete significano

più fiducia nei dati, che a sua volta suppone un approccio completamente diverso per affrontare i problemi.

La Computational politic, è una delle applicazioni di cui la politica odierna si serve per potenziare al massimo l’uso dei

big data nella politica, l’obiettivo di questa strategia computazionale è quello di condurre l’attività di sensibilizzazione,

persuasione e mobilitizzazione al servizio dell’elezione, la promozione ed opposizione di un candidato, una politica o una

legislazione (come avere successo).

Come cambia la politica: dall’origine classica ai giorni nostri

In Grecia, nella prima metà del V secolo a.C. si verifica una radicale trasformazione delle idee e delle istituzioni politiche:

un certo numero di polis, di città-stato, cambiarono il loro apparato politico in un sistema che riusciva a dare a un

considerevole numero di cittadini la possibilità di intervenire negli affari di governo, riconoscendo al popolo sovrano il

diritto di autogovernarsi. Ma già nei secoli precedenti alcune città (Megara, Elide, Mantinea, Argo) si erano date

ordinamenti democratici. Il primo riconoscimento al démos degli attributi della sovranità si ebbe nel VII secolo a Chio,

che è considerata dagli storici la prima democrazia greca[1].

Prima che la parola "democrazia" diventasse di uso corrente, gli antichi greci utilizzavano due termini per indicare la

condizione di parità necessaria a un buon governo: isogoria (uguale diritto di prendere la parola durante l'assemblea)

e isonomia (uguaglianza di fronte alla legge). Con la definitiva affermazione del popolo come unica autorità legittima di

governo, viene introdotto il termine democratia come "governo del popolo".

Con l’avvento della televisione invece, si avvia un processo di comunicazione politica, in cui è emersa una pertecipazione

dal basso (grassroots), incrementata successivamente dall’avvento del digitale.

Due esempi di comunicazione mainstream

Democrazia Diretta: Partecipazione del cittadino ai fatti della politica che prima venivano letti e raccontati solo

• da chi faceva giornalismo politico, avveniva quindi uno scambio verbale di contenuti non solo ascoltata ma

commentata.

Democrazia Rappresentativa: L’elemento di fondo è la prevalenza di dare voce ad un pubblico partito, politico

• o intervista diretta e così via, non c’è uno scambio ma un rappresentante della politica finalizzato a dare voce ad

un elemento di quella politica, ad un leader e quindi una democrazia rappresenrativa.

Da questo, e quindi dalla politica televisiva, si passa al web, dove i principali esponenti politici vengono messi “in vetrina”

dei social. Qui inizia ad esserci uno scambio diretto di contenuti, follower e così via.

La social TV

Un esempio di social TV è rappresentato da quei talk televisivi in cui si inseriscono anche argomenti non politici, che

possono ricevere voti di gradimento o meno sui social, oltre ai sondaggi politici. Il telespettatore diventa attivo ma non

sempre il suo interesse manifestato sui social e nell’esposizione ai talk diventa impegno anche offline. Può essere solo

concumo.

Moda e Politica, quale rapporto? La società di corte – Lezione 11 – Modulo 3

Moda e politica nel passato

La moda viene spesso utilizzata per rappresentare simbolicamente il potere: la moda, intesa come fenomeno

socioculturale, si è sempre intrecciata con i vari ambiti della vita sociale, specialmente con la politica perché tramite il

costume e la rappresentazione artistica è possibile leggere la politica e la cultura di un determinato periodo storico

(stratificazione sociale: Si intende una disuguaglianza che riguarda intere categorie sociali e che è stabilmente presente

nella cosietà. Il termine staticazione si riferisce, infatti, alla disposizione verticale dei gruppi sociali, in modo da formare

una serire di strati sovrapposti. Uno strato sociale è allora un gruppo di individui che dispone di una paragonabile quantità

di risorse economiche o di prestigio o che occupa una posizione simile nelle relazioni sociali di potere).

Simmel sosteneva che la moda è l’imitazione di un modello che appaga il bisogno di appoggio sociale delle persone e li

accomuna, ma allo stesso tempo soddisfa il bisogno di diversità, cambiamento e differenziazione (cultura delle apparenze);

questa visione mostra come la moda rappresenti l’estetica e l’identificazione in determinati stili e comportamenti

sociali, che rappresentano uno “stare bene o meno” nella società.

Sapir: I costumi differiscono dalle mode in quanto tipi di comportamento sociale relativamente permanenti. Anch’essi

cambiano ma con una partecipazione meno attiva e meno cosciente dell’individuo coinvolto nel cambiamento. Il costume

è, cioè, l’elemento di permanenza che rende possibile il cambiamento di moda.

Moda nell’ancien regime e nelle società di corte

Nel passato il rapporto politica-moda, in particolare nelle società di corte, veniva esplicato apertamente con i vestiti

utilizzati che rappresentavano in maniera ben chiara la di

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
29 pagine
1 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Dg995d di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Comunicazione politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Guglielmo Marconi di Roma o del prof Angelo Romeo.