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L'espressione del volto
L'elemento più importante è il volto, infatti è: - il canale più rilevante della comunicazione non verbale - sede dei principali sensi sensoriali - identifica le persone I muscoli facciali producono le espressioni del volto: - muscoli zigomatici (rendono possibile il sorriso) - muscoli corrugatori (livello del sopracciglio -> avvicinano le sopracciglia ed il movimento è associato a espressioni negative) Questi raggruppamenti muscolari sono controllati dal nervo facciale. L'espressione del volto è particolarmente importante per l'espressione delle emozioni. Bisogna distinguere tra espressione volontaria vs. involontaria. Le recenti scoperte hanno permesso di capire meglio la distinzione tra queste due componenti. Il nucleo del nervo facciale può essere attivato in due modi differenti: - Componente involontaria. Quando l'individuo è sollecitato da un punto di vista emotivo siRileva attività nell'ipotalamo e nella parte inferiore del cervello (sistema limbico). Queste due aree agiscono sul nucleo del nervo facciale attraverso due vie che si chiamano extra piramidali. Espressione volontaria -> ipotalamo e sistema limbico. Componente volontaria. Quando l'espressione è dissimulata e non spontanea il percorso è differente: gli impulsi hanno inizio nella corteccia motoria e arrivano al nucleo del nervo facciale attraverso il tratto piramidale. Rispetto ad altre parti del corpo, soprattutto la parte inferiore del viso occupa molto spazio nella corteccia motoria. Per questo possiamo produrre dei perfetti e molto articolati movimenti facciali.
Origine evolutiva dell'espressione delle emozioni. Darwin ha sostenuto l'universalità delle espressioni del viso, delle emozioni. Ha osservato le similitudini tra la mimica facciale umana e quella dei primati. Secondo Darwin l'espressione delle emozioni fondamentali è
innatae gradualmente va a subire un’evoluzione come conseguenza dell’adattamento all’ambiente. Molte ricerche si sono contrapposte a questa ipotesi ed hanno inquadrato l’espressione facciale delle emozioni come risultato di un processo di socializzazione, quindi si evidenzia il ruolo importante delle norme culturali nei processi di controllo delle espressioni del viso.
Ekman e Friesen hanno compiuto degli esperimenti sulla popolazione del Bornio e della Nuova Guinea. Le popolazioni che vivevano nella foresta non erano mai venute a contatto con soggetti occidentali o caucasici, né direttamente né indirettamente. I soggetti di queste culture primitive poste davanti a delle fotografie di persone di razza caucasica che esprimevano delle emozioni, hanno fornito un’interpretazione molto vicina a quella fornita dai soggetti della nostra stessa cultura. Quindi riconoscevano delle espressioni come manifestazione di emozioni che già erano a loro conosciute.
Allo stesso modo venivano registrati dei filmati che ritraevano alcune espressioni spontanee facciali di individui che appartenevano a queste tribù primitive e venivano mostrate a degli studenti universitari americani. Ekman e Frisen trovarono una sostanziale concordanza tra il giudizio degli osservatori, sia che provenissero dalle tribù della Nuova Guinea sia che fossero studenti americani. Questi studi depongono a favore di un'universalità delle espressioni delle emozioni attraverso il volto e fanno capire che ci sia una componente innata molto forte. Ekman successivamente ha elaborato la teoria neuroculturale: propone che alla base delle espressioni delle emozioni ci sia un certo numero di programmi neurofisiologici innati che ne determinano l'universalità. Questi elementi però in qualche modo interagirebbero con altri elementi appresi che dipendono da alcune caratteristiche riferibili alla cultura di appartenenza. Questa teoria si inserisce in unApproccio multi disciplinare. Sistemi di descrizione e codifica delle espressioni delle emozioni
FAST (Facial Affect Scoring Tecnique) il più datato
Individuava tre diverse aree del volto che venivano separate. Questo sistema di codifica aveva individuato differenti posizioni (8 posizioni per le sopracciglia e la fronte, 17 per gli occhi e le palpebre, 45 per la parte inferiore del volto). Alcuni giudici analizzavano le espressioni di alcuni visi a rallentatore ed attribuivano i movimenti che caratterizzavano le diverse emozioni.
FACS (Facial Affect Coding Scheme)
È stato elaborato da Ekman e Friesen alla fine degli anni '70 e anni '80. Il FACS si basa sull'individuazione di alcuni movimenti di base del viso, si parla di unità di azioni fondamentali. Sono state individuate 46 unità d'azione. Le unità d'azione sono dei singoli movimenti muscolari che combinati tra di loro vanno a rappresentare le espressioni prototipiche delle emozioni.
Il FACS ha permesso di disvincolarsi dalle descrizioni e interpretazioni soggettive, permettendo una codifica standardizzata delle unità d'azione presenti in una data espressione. Ci sono delle emozioni più facili da analizzare, mentre altre sono più complesse.
Ekman ha individuato le emozioni basilari del viso e ne ha individuato i movimenti facciali.
L'espressione del volto: il FACS
Ciascuna delle 46 unità d'azione possono apparire sul viso con una differente intensità. Il sistema FACS individua le unità d'azione che combinandosi formano le espressioni del viso. Un analista FACS può selezionare un'espressione e decomporla in singoli movimenti muscolari di cui è composta. Possono essere individuati dei livelli di intensità dei movimenti muscolari. Si distinguono 5 livelli di crescente intensità:
- Livello A: tracce deboli dell'azione
- Livello B: evidenza leggera dell'azione
livelli hanno un range piuttosto ristretti.
3. Livello C: segni marcati o pronunciati del movimento
4. Livello D: segni intensi o estremi dell'azione
Comprendono la maggior parte dei movimenti facciali.
5. Livello E: intensità massima del movimento. È un livello raro.
Espressioni di emozioni primarie
Ekman definisce un numero ristretto di emozioni primarie assieme ai suoi colleghi. Le emozioni primarie vanno considerate "famiglie" di emozioni, non si parla di un'emozione specifica ma di una categoria più ampia, perché all'interno di ciascuna famiglia di sono sfumature diverse.
Sono primarie quelle emozioni la cui espressione sono:
Universali: comuni a tutti i membri di una stessa specie (uomo -> felicità, paura, tristezza...)
Spontanee: hanno un'origine fisiologica, sono emozioni vere e sentite spontaneamente
Innate: ogni bambino a qualunque etnia appartiene presenta lo stesso repertorio espressivo di base
Il bambino ha la capacità innata di riconoscere le espressioni altrui, perlopiù quelle della madre agli inizi. Darwin parla del processo di risonanza emotiva: riprovare la stessa esperienza emotiva dell'interlocutore (anche gli scienziati che hanno scoperto i neuroni specchio ripropongono lo stesso concetto elaborato da Darwin -> conoscenza motoria di un comportamento).
I segnali del volto
Ekman ha distinto tre tipologie di segnali del volto:
- Segnali statici: permangono per un lungo periodo di tempo (colore della pelle)
- Segnali lenti/variazione lenta: quei tratti che cambiano lentamente nel tempo (le rughe o le alterazioni del tono muscolare dovute all'età)
- Segnali rapidi: sono quelli che hanno maggiormente interessato Ekman; i movimenti dei muscoli facciali creano delle variazioni passeggere nell'aspetto del viso (rughe temporanee, cambiamenti di forma e di disposizione dei lineamenti) -> durata di
dimissioni vengono accettate. Prima di essere dimessa ha un crollo psicologico e dice di aver mentito, perché in realtà era peggiorata molto; ha simulato un miglioramento per uscire dalla clinica e suicidarsi. Si domanda come mai l'équipe non si sia accorta della sua simulazione. Ekman inizia a ragionare sul tema della lie detection o della dissimulazione delle emozioni. Decidono di rivedere bene le sedute terapeutiche in cui la paziente simulava il miglioramento, solamente che solo con il fermo immagine si notano delle espressioni sul volto di tristezza profonda e dolore. Le espressioni sono talmente veloci che i terapeuti non se ne erano accorti. Realizza anche altri esperimenti in un contesto giudiziario ad esempio, con un condannato e con un esperimento di persone che vengono considerate dei ladri perché hanno rubato dei soldi e solo dalle micro-espressioni che questo si capisce, quindi grazie al fermo immagine. Grazie al fermo immagine si possono rilevare anche
durante i dibattiti politici come quello tra Trump e la Clinton, infatti Trump, con la sua micro-espressione, rappresenta sul volto uno stato di sconforto e paura perché è stato attaccato.
Caso di cronaca degli anni '90 -> assieme a degli amici aveva assassinato i genitori, ma aveva raccontato il falso; pochi giorni dopo crolla e racconta la realtà dell'omicidio. Il giornalista incalza il ragazzo che aveva detto di aver trovato i genitori già morti al suo rientro in casa.
L'espressione del volto e la menzogna. Come può trasparire il controllo delle emozioni durante i dibattiti politici come quello tra Trump e la Clinton, infatti Trump, con la sua micro-espressione, rappresenta sul volto uno stato di sconforto e paura perché è stato attaccato.