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PIETAS, ENCICLOPEDIA VIRGILIANA
DEFINIZIONE DI TRAINA,
- senso del dovere
- affettività: è un sentimento
- bipolarità: è divina e umana
- reciprocità pius
Valore religioso, sociale e morale, politico di I secolo a. C. e dell'età augustea (impiusAugusto vs Antonio): amore familiare, amor patrio, amicizia (Cicerone), per gli misericordiadei e gli alleati, come per tutti gli uomini.impiae Georgiche), pius piusle guerre civili sono (vd. a cui il Enea e il Augustomettono fine impius fides,Latino diventa al momento della rottura del patto, quindi della e anche per la sua opposizione al fato.impiusEnea viene definito solo una volta, da Didone nel libro IV, ma l'occorrenza di pius nell'Eneide pius Aeneas,prevalente è per lui, con l'epiteto formulare e per ipietasTroiani, ma tratti di si possono vedere anche in altri personaggi (Didone, Lauso, Mezenzio, Giuturna, Turno), anche se parziale, perché solo in Enea essa si
realizzanella totalità dei suoi aspetti pur a seguito di conflittualità. Nel duello finale Enea realizza i valori preannunciati nel duello contro Lauso, Turnoquello del duello contro Pallante (libro X). Conclusione con la morte di Turno è omaggio a tutte le vittime, soprattutto giovani, della storia. L’Eneide pietas, si conclude col trionfo della ma non nel personaggio di Enea, conflittuale, bensì nella predizione della grandezza di Roma del colloquio Giove-pietasGiunone: la si arresta davanti al mistero della Provvidenza, che sacrifica la (fortuna) felicità individuale al bene comune.
LA CONSAPEVOLEZZA DI MORTE IN TURNO, DI BENEDETTOa differenza che nel duello tra Ettore e Achille, Turno è consapevole del suo destino daprima del combattimento, quando parla con la sorella Giuturna (nel suo monologoEttore è ancora incerto se vincerà lui o l’avversario). Inoltre questa consapevolezza hain Virgilio uno spazio molto maggiore (due
discorsi di Turno a Giuturna). Il libro XII è costituito da frammenti narrativi giustapposti in cui Turno ha diversi modi di porsi: grande attesa per il duello finale, che genera frustrazione nel lettore, con evoluzione interiore di Turno. Quando Sace arriva, Turno si è già di fatto deciso a intervenire. Turno prende letteralmente (e anche metaforicamente) le redini togliendole a Giuturna: volontà di agire + senso di colpa per aver indugiato + dolore per il lutto di Amata + preoccupazione per la sua città. superbus, Turno è ma questo è un termine neutro associato a tutti i comandanti di arista, entrambi gli schieramenti; allo stesso modo la sua è violenta in quanto indipendentemente dal fatto che sia compiuta da Turno. Alla consapevolezza di morte di Turno si aggiunge il fatto che è consapevole che qualche dio supero abbia mandato la sorella ad assistervi (Tilly). Turno prende consapevolezza della morte.attraverso domande retoriche, come Didone, ma a differenza della regina lui non deve solo accettare la morte, ma soprattutto riceverla onorevolmente. Secondo discorso: maggiore urgenza, maggiore oscurità e perentorietà nel riconoscimento della condanna a morte. Motivo del rigetto dell'indugio e quindi del rifiuto dell'aiuto di Amata. furor Motivo del che emergerà nel duello e troverà il suo coronamento e termine nella Sette a Tebe morte (cfr. Eteocle dei di Eschilo). Non è tanto il discorso tra Giove e Giunone a sancire il destino di morte di Turno, perché la consapevolezza gli era giunta anche prima, quanto il dialogo tra Giunone e Giuturna. Durante il duello, l'istanza della consapevolezza della morte non è portata avanti da pathos Turno, ma da Giuturna nel suo discorso, carico di (piange il fratello ancora prima della sua morte, secondo modello tragico): i discorsi dei due fratelli sono tutti senza risposta. pathos. Rispetto almodello-Ettore Virgilio intensifica la consapevolezza e ilIl lungo spazio di testo tra l’accettazione della morte e la morte effettiva creano uneffetto di dissonanza e straniamento.
VIRGILIO. L’EPICA E LA STORIA
APPENDICE, TRAINA,è il libro più lungo, quello detto della morte di Turno, di cui prende via viaviolentus superbus humilisconsapevolezza trasformandosi da fisso e aincipit: similitudine iniziale (vv. 1-9)
su una decina di paragoni di animali da preda, sette sono per Turno e nessunoper Enea (La Cerda)trasfusione di metafora: il guerriero è il leone e il leone è il guerrierofocus: commiato di Enea dal figlio (vv. 435-440)
ethosquasi esatta metà, punto di importanza capitale per l’ di Enea (vd. parola-labor)chiavemodelli dell’Aiace sofocleo e dell’Ettore omerico; Enea tuttavia non è destinatoa morire, bensì a vincere, ma la sua vittoria non è riconosciuta come sua, vi sidissociadramma umano
di Enea che vince non per sé, ma per il figlio e i posteri, senza quell'amor gloriae quell'amor fati dell'eroe epico e del saggio stoico visione pessimistica: negazione della vita e della storia (primi versi) visione ottimistica: continuità di valori tradizionali (ultimi versi) explicit: uccisione di Turno (vv. 930-952) dell'ethos ribaltamento di Turno e realizzazione dell'ideologia romana l'abnorme elemento dell'esitazione di Enea si può ricondurre alla pietà mostrata da Achille verso Priamo: Enea però non può non uccidere perché è pur sempre parcere subiectis, superbus debellare un eroe epico: è vero il Turno è un dal'ultio Mars Ultor) (cfr. costruzione da parte di Augusto nel 20 del tempio di è un dovere imprescindibile, dati i legami di alleanza e ospitalità con Evandro, e hybris Turno ha peccato di pietas furor l'ira, la non è impassibilità eNon esclude il e ma li legittima: è dell’Eneide furor, dunque erronea l’interpretazione come trionfo del che associal’ira di Enea a quella iniziale divina e a quella funesta di Achille. Il vero finale in luce, trionfo dell’utopia, è il colloquio di Giove e Giunone. Morale finale: è sempre l’individuo, nella sua concretezza storica ed esistenziale, a pagare il prezzo dei paradisi futuri.
INTRODUZIONE, TARRANT, XII AENEID
L’azione ha luogo in 24 ore. Alcuni hanno avanzato l’ipotesi che il libro sia incompiuto, ma simmetrie e parallelismi (vd. colloquio Giove-Venere del libro I col colloquio Giove-Giunone) nel libro XII si portano a termine temi iniziati precedentemente: la rabbia di Giunone, che non si estingue totalmente neanche dopo l’intervento di Giove. Il tema della rabbia ritorna in alla fine con l’ira di Enea; la guerra di Troia ripetuta e rovesciata: l’attacco della città di Latino è
una sorta di vendetta per l'attacco di Troia; discordia. La guerra in Italia come guerra quasi civile: vd. termine Enea-Latino = gener-socer. Pompeo-Cesare = In quanto tale, la sconfitta dei Latini da parte dei Troiani perde in gloria. Turno-Enea = Romolo-Remo. Il libro offre anche in molte occasioni (dialogo Giove-Giunone, stipula dei patti, colloquio Enea-Iulo...) visioni del futuro dei due popoli. Dualità del personaggio di Turno (cfr. Conte): è italico e argivo, è Achille e Ettore, è un eroe ipermascolino ma nel finale anche una eroina abbandonata, vuole morire, ma anche essere risparmiato (mancanza di constantia), è feroce ma anche sottomesso, attrae l'odio e insieme la simpatia del lettore. Enea e Turno, anche se si incontrano solo alla fine, sono costantemente giustapposti nel libro: il duello è necessario perché il personaggio di Turno non avrebbe mai potuto sottomettersi al nemico. Enea = autocontrollo; Turno = passione.ma sono anche il doppio l'uno dell'altro (nonsimultaneamente, ma in momenti successivi): entrambi hanno padre mortale e madre divina, hanno armi di Vulcano, a volte sono descritti con uguali termini e Enea diventa il più feroce (per uccidere Turno, Enea deve assumere le sue caratteristiche)... (Iliade), Duplicità di Enea nel duello finale. Egli è sia un secondo Achille sia un secondo (Odissea) parcere subiectis, Odisseo nella sua uccisione dei Proci. Il nel sistema di valori romano, è dispiegato per i popoli vinti, ma non per i loro comandanti (vd. gestae divi Augusti); perciò Enea è perfettamente conforme alla norma. L'esempio di clementia Cesare che aveva usato verso Bruto prima di essere da lui assassinato era sicuramente vivo nella memoria dei lettori. Ma nonostante tutte queste ragioni razionale, Enea agisce comunque spinto dall'emozione del momento. Enea più volte autogiustifica (più credibilmente per seche per il lettore, vd. attacco alla città di Latino) le sue azioni: l'uccisione di Turno può essere un sacrificio per la morte di Pallante o la punizione per un suo crimine, ma le due motivazioni si escludono. Il fatto che il balteo "ricordi" a Enea della morte di Pallante fa pensare che se ne sia in parte dimenticato, e il lettore è partecipe di questa dimenticanza perché non vede il.