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LE PIANTE OLEAGINOSE E OLEOPROTEAGINOSE

Le piante oleifere accumulano sostanze grasse nei semi che vengono utilizzati per usi alimentari, industriali ecc. Alcune di queste forniscono anche ingenti quantità di proteine. Tutte hanno la caratteristica di dare come sottoprodotto un panello o farine che vengono utilizzate soprattutto come alimento per il bestiame. Le diverse oleifere danno oli di differente qualità per:

  • Contenuto di acidi grassi mono e di insaturi apprezzati nell'alimentazione umana (es. oleico, linoleico ecc);
  • Usi industriali particolari quali industria delle vernici, degli oli lubrificanti, ecc.

Le colture oleoproteaginose hanno un contenuto in olio maggiore rispetto a quello proteico; le colture proteoleaginose hanno un contenuto proteico maggiore di quello in olio. La somma in questi semi di olio e proteine si aggira intorno al 60%. Quindi nelle prime si hanno 40% di olio e 20% di proteine. Nel secondo caso è l'inverso. La soia

è proteoleaginosa. La colza e il girasole sono oleoproteaginose. L’olio di palma è uno dei migliori oli anche dal punto di vista nutrizionale, soprattutto nell’applicazione industriale. Ma il più grande problema di questa coltura è che viene fatta massivamente a discapito delle foreste pluviali, andando a diminuire la biodiversità dell’ambiente. Quindi per questo si cercano delle soluzioni diverse all’olio di palma per evitare questi danni ambientali. Mais e cotone, non sono colture utilizzate principalmente per l’olio, ma vengono fatte talmente in larga scala che comunque si trova anche l’olio.

LE COLTURE OLEO-PROTEAGINOSE

IL COLZA (Brassica napus L. var. oleifera D.C.)

Incrocio tra B. campestris (rapa) x B. oleracea (cavolo) Coltura autuinno-vernina

Viene coltivata soprattutto in Europa centrale. In Italia è diffusa maggiormente al centro-nord, la pianura padana è l’area dove viene maggiormente coltivata.

botanici:La germinazione è epigea, i cotiledoni fuoriescono dal terreno. Le foglie adulte sono picciolate e hanno la lamina estremamente frastagliata. La prima fogliolina invece è cuoriforme. Hanno una cera bianca, la pruina. Radice fittonante. Stadio di rosetta stadio di maggiore resistenza al freddo, primo stadio di crescita, comune a tutte le crucifere, le foglie stanno tutte adagiate sul terreno e il fusto non si è ancora sviluppato. Quando arriva l'inverno deve aver raggiunto lo stadio di rosetta almeno con 5-6 foglie. Quando va in levata e il fusto comincia a crescere, verso marzo, la sua resistenza è molto bassa al freddo. Le infiorescenze sono a grappolo e si chiamano crucifere proprio perché la disposizione dei 4 petali del fiore è a croce. La fioritura è scalare. La fecondazione è per autofecondazione, ma soprattutto incrociata (entomofila). È una pianta mellifera. Il frutto è la siliqua ed è deiscente,

quindi si apre a maturità e rilascia i semi. e si vede una pianta in maturazione si osservano dal basso verso l'alto silique via via più immature fino ad arrivare all'apice che ancora è presente l'infiorescenza, con semi anche non ancora aperti. Problema tecnico collegato a questo è la raccolta che prevede delle perdite, perché la natura di questa specie è nell'avere una maturazione molto scalare. Il seme è piccolo e sferico. 1000 semi pesano dai 3,5-5 g. Contenuto medio del seme: 45% di olio e 25% proteine. Si semina a fine settembre, un mese e oltre prima del frumento. Ma è anche una delle prime colture autunnoverni che si raccoglie, già nella prima quindicina di giugno. Insieme all'orzo sono le prime due colture che vengono raccolte per prime e permettono di mettere una seconda coltura in campo. Esigenze ambientali: In Canada viene seminata a fine inverno, anche essendo autunnoverni, perché in.

Determinati ambienti è troppo freddo. Si adatta bene in terreni come quelli del frumento tenero, infatti si mette in rotazione con il frumento tenero o orzo. Terreni tendenzialmente argillosi o sabbiosi, basta che sia lavorato bene per il fatto che il seme è molto piccolo.

In campo da settembre, a ottobre ci sono le prime fasi e per la prima quindicina di giungo si ha la maturazione, la pianta si secca e si raccoglie. Se troppo secco si potrebbe avere l'apertura della siliqua e quindi la perdita del seme. Caso in cui il ciclo biologico e colturale si sovrappongono. Perché si raccoglie quando il seme si matura e si secca.

Avversità: Ha parecchie avversità, anche perché in campo ci sta parecchio, da settembre a giugno, quindi sei mesi. Mesi in cui vi possono essere molti organismi pericolosi per la coltura del colza.

Insetti: Altica, coleottero che si nutre delle parti verdi della colza. Meligete, insetto particolare della colza. Quando la colza ha i bottoni fiorali,

il peduncolo fiorale. Quindi si ha una perdita di fiori e di produzione. punteruolo → coleottero che si trova spesso nei magazzini e svuota i semi. I punteruoli dello stelo si nutrono della linfa dello stelo. Il punteruolo della siliqua punta e svuota la siliqua, che abortisce. L'olio di colza è ricco di due tipi di composti: Glucosinolati → composti che interagiscono con il sistema ormonale e provocano ipertrofia nella tiroide; Acido erucico → problemi al cuore. Per un periodo, prima che il miglioramento genetico creasse delle varietà esenti da questi due composti, la coltura della colza è stata evitata per un po' di anni. Fino a quando non sono state create 4 gruppi di semente. Tecnica colturale: 69. Avvicendamento: Mai far seguire o precedere la colza da colture della stessa famiglia, quindi le crucifere, perché queste soffrono della stanchezza del terreno. Preparazione del terreno: i semi sono molto piccoli e quindi c'è

Difficoltà nella preparazione del letto di semina. Si mette alla fine di settembre e il terreno si trova in tempera? No, il terreno è ancora troppo secco, anche un terreno di medio impasto. Un terreno secco che si lavora produce zolle molto dure e grossolane. Se il terreno è in tempera si fa una bella aratura, ci si deve assicurare che le zolle possano sminuzzarsi. Oppure si può fare una rippatura, con il ripper, per poi passare con l'erpice in superficie.

Semina: Per quanto riguarda la semina, dipende da come è stato preparato il letto di semina. Se il letto fosse preparato perfettamente si potrebbero investire 80-90 semi per m2 per ottenere 50-60 piante al m2. Però è raro. Infatti, solitamente si raddoppia, e anche più, per ottenere 50-60 piante al m2. La profondità di semina deve variare tra 1-2 cm, dipende dal tipo di tessitura. Semina a file con distanza tra le file tra 20-45 cm. Se si avesse una sarchiatrice a file

strette e un trattore con file strette si potrebbe mettere la colza a file leggermente più larghe per poter fare anche una sarchiatura, ma raramente di effettua sulla colza. Quindi diciamo che si mettono le piante a file più strette in modo che la coltura possa competere maggiormente con leerbe infestanti. Es. in agricoltura biologica che si farebbe? Se si avesse la sarchiatrice si potrebbe aumentare la distanza, in assenzano. File più strette per aumentare la competizione contro le malerbe.

Concimazioni: La colza è una coltura che può essere utilizzata come catch crop, ha un apparato radicale che si sviluppa bene prima dell'inverno. Fosforo e potassio si distribuiscono all'impianto con i quantitativi corrispondenti alla quantità che si pensa di produrre. È l'unica coltura che si fa nel corso che ha così necessità di quantità di zolfo. Non è l'unica coltura che ha bisogno di zolfo, tutte ne hanno bisogno.

ma è l'unica che ne ha talmente bisogno che ne viene indicata la distribuzione, mentre nelle altre se ne dimentica perché molto spesso lo zolfo viene dato accoppiato all'azoto, come ad esempio il Solfato Ammonico, che viene dato principalmente per l'azoto ammoniacale ma che contiene anche lo zolfo.

La colza è una coltura che ha anche bisogno di elevate quantità di azoto, ma essendo una coltura da catch e essendoci a fine estate autunno un grande quantità di azoto nativo, perché viene mineralizzato, non conviene darlo all'impianto, questo quindi viene dato appunto due volte in copertura a gennaio e marzo.

La colza, come le crucifere sono le 70 prime colture che si accrescono all'uscita dal periodo freddo dell'anno. Gli elementi nutritivi servono soprattutto all'inizio della levata. In piena primavera.

I problemi che può avere la colza alla raccolta. La maturazione dei semi è scalare. Quindi ci sono sempre

delle perdite, inoltre lasiliqua è deiscente, quando è seccatendono ad aprirsi e a disperdere isemi.Umidità di conservazione è 9%.Non si usa mettere a seccare la colza, quindi per la raccolta si aspetta che si arrivi ad un valore di umidità dellagranella di circa il 9%. Però è il modo in cui si perde più seme. Quindi una tecnica che viene sfruttata è quella diaspettare che le prime silique si aprano e si sfalcia come il fieno e si mette in andana, leggermente sollevata dalterreno, che crea un camino di aria che velocemente essicca il cordone di colza, quando è secca si mietitrebbia.Produzione ed utilizzazione: Un'utilizzazione molto importantedella colza è quella di catch crop.Dall'estrazione dell'olio di colza siottiene uno scarto che prende ilnome di panello proteico, questoviene utilizzato nella produzionedei mangimi concentrati.

Scheda riepilogativa

IL GIRASOLE (Helianthus annus L.)

Famiglia Compositae. Il girasole è una delle ultime, insieme all'asoia, colture che sono state introdotte in Italia. Coltura tipica del centro Italia. È la coltura che contiene la maggior quantità di olio, circa il 50%.

Caratteri botanici: Il frutto è un achenio, il vero seme è all'interno. La germinazione è epigea. Le foglie hanno una forma tipica a cuore, con il picciolo e il margine frastagliato. Peso di 1000 acheni -> 40-90 grammi. I semi sono grandi, ma hanno un elevato contenuto di olio e quindi il peso dei semi è basso. Il fusto è tomentoso o pubescente, ricco di

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A.A. 2021-2022
125 pagine
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SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/02 Agronomia e coltivazioni erbacee

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher annalu1999 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Coltivazioni erbacee e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi della Tuscia o del prof Campiglia Enio.