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SEMINA
Viene effettuata verso il 10 maggio (2-3 settimane dopo il mais) utilizzando la seminatrice a file (da frumento) o di precisione 2
mettendo i semi a 2-4 cm di profondità nei terreni secchi e fino a una distanza di 50 cm tra le file, mettendo 30-40 piante/m per
2
ibridi precoci e terreni freschi oppure 20-25 piante/m per ibridi tardivi e terreni asciutti.
CONCIMAZIONE
Per ottenere 6 t/ha di granella, è opportuno dare 80-100 kg/ha N (2/3 alla semina (urea) e il resto in
copertura), 40-50 kg/ha P O tutto alla semina e 30-50 kg/ha K O tutto alla semina.
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IRRIGAZIONE con un periodo critico che è l’inizio
È una coltura meno esigente del mais ed ha un Cet di 200 l/kg s.s. (20% in meno del mais),
fioritura in cui è opportuno irrigare in condizioni di poca acqua; in caso contrario utilizzare il metodo di irrigazione per infiltrazione
laterale (da solchi).
DISERBO
Si può intervenire meccanicamente effettuando una sarchiatura sull’interfila.
Il sorgo è una coltura molto sensibile ai diserbanti, quindi è necessario dare basse quantità di prodotto in pre-emergenza contro
graminacee e dicotiledoni e/o in post emergenza. Crea molti problemi l’infestante dello stesso genere Sorghum halepense, ma ad
oggi non esistono prodotti che riescono a distinguere il sorgo selvatico da quello coltivato.
CRITTOGAME E INSETTI
Crittogame: il Carbone (Sphaceloteca sorghi) lascia delle galle cilindrico-coniche al posto della granella, può essere contrastato
utilizzando delle sementi conciate e varietà resistenti, i Marciumi radicali (Periconia circinata) provocano la marcescenza delle
radici e della base dello stocco, poi l’allettamento: si combatte usando varietà tolleranti.
Insetti: le Cimici (Blissus leucopterus) provocano dei danni con punture sulle foglie che favoriscono lo sviluppo dei funghi e batteri,
sono difficili da combattere con la lotta chimica a causa della loro grande resistenza genetica; gli Afidi (Aphis maidis) effettuano
danni sulle foglie delle piante giovani, colpendo la parte inferiore e le zone protette: si possono utilizzare degli insetticidi sistemici;
la Piralide (Pirausta spp.), come nel mais scava delle gallerie nello stocco e provoca lo sfaldamento. Invece la Diabrotica, molto
pericolosa nel mais, non attacca il sorgo; questo fatto ha indotto gli agronomi a consigliare la successione mais-sorgo,
proprio per interrompere il ciclo dell’insetto.
RACCOLTA
Viene effettuata con la mietitrebbia da frumento quando la granella ha raggiunto il 20-25% di umidità (15 giorni dopo la
maturazione fisiologica, quindi non secco) dando una resa di 4-6 t/ha; con disponibilità irrigue, fino a 8t/ha di granella.
UTILIZZAZIONE E QUALITÀ
La granella è quasi totalmente destinata all’alimentazione animale, parte è usata sotto forma di farina secca, oppure per pressatura
del granello o fioccatura, e in parte anche utilizzata da industrie per l’estrazione dell’amido o dell’olio dal germe.
Il sorgo essere usata come pianta da foraggio o da erbaio.
Sorgo da erbaio: può essere utilizzato per il consumo fresco oppure da insilamento.
Il sorgo da consumo fresco consumo fresco (sorgo gentile, sorghi zuccherini) perde via via
d’importanza. Si coltiva con tecnica simile a quella del mais in coltura fitta: 30-50 kg/ha con semina in
file distanti 20-30 cm. Si raccoglie non prima dell’inizio fioritura, perché contiene durrina che
tramite la glicolisi si trasforma in acido cianidrico. Il contenuto di durrina è maggiore con la siccità e
ed all’insilamento;
diminuisce con lo sviluppo della pianta, poi scompare alla fioritura, all’essiccamento
è assente negli ibridi moderni. Richiede una concimazione N da 100 a 150 kg /ha.
Il sorgo per erbaio da insilamento (sorghi zuccherini da granella/Saccharatum) viene seminato a 35-50 cm tra le file, 40-50
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semi/m , si raccoglie a maturazione latteo-cerosa (30-33% s.s) e fornisce 10-12 t/ha di s.s.
Si possono utilizzare varietà:
1) A foglia larga: sono sorghi simili al mais, hanno uno stelo grosso più o meno succoso e possono arrivare a crescere in altezza
fino a 4 m. È più adatta all’insilamento (soprattutto quelli da granella);
2) A foglia stretta: sono i sorghi gentili detti di tipo Sudan grass con elevata precocità (fioritura 50-60 giorni), una taglia ridotta ed
una grande capacità di accestimento:
3) A taglia ridotta: è alto 1,5-2 m, ha uno stelo sottile ed elevato accestimento e rapidità di ricaccio; rispetto al sorgo a foglia larga è
più ricco di proteine ma più legnoso, è meno produttivo perché più precoce e permette fino a cinque tagli, se seminato a maggio.
Si deve scegliere in base al diametro dello stocco, la legnosità del culmo la capacità di ricaccio.
Molti ibridi sono stati ottenuti dall’incrocio: per esempio gli ibridi di Sorghi zuccherini x Sudan grass (gentili) hanno foglia larga
(come gli zuccherini) ma un accestimento rapido e sono molto rustici (come Sudan); gli ibridi sorghi Sudan x Sudan sono molto
fogliosi in quanto mostrano eterosi, hanno un rapido ricaccio e risultano essere ingigantite.
Gli ibridi possono essere usati come foraggio fresco, fieno, silo-sorgo, fieno-silo.
RISO Oryza sativa, Rice, Riz, Arroz
Il riso è una delle colture più importanti al mondo, in termini di superficie coltivata è la seconda dopo il frumento e ricopre fino a 160
troviamo l’India,
milioni di ettari a livello mondiale. Tra i principali stati produttori la Cina che ha una superficie coltivata minore, ma
grazie all’introduzione delle
una quantità di produzione più alta varietà ibride), USA.
Il riso ha un ciclo primaverile estivo ed è coltivato tra i 20° e i 45° di latitudine. In Italia si coltivano 230.000 ettari situati quasi tutti
tra le province di Vercelli, Novara e Pavia; qualche ettaro è coltivato anche in Veneto, Toscana e Sardegna.
TECNICHE DI COLTIVAZIONE
L'acqua è un volano termico: serve ad evitare le escursioni termiche, soprattutto notte-giorno, che il riso mal sopporta. Il livello
dell'acqua viene variato in funzione delle esigenze della coltura.
In base ai diversi ecosistemi la tecnica di coltivazione del riso cambia: questo sistema in cui l’acqua è
- Sistema irrigato (detto Irrigated Lowland); i livelli produttivi più elevati sono ottenuti con
presente per quasi tutto il ciclo colturale. La tecnica irrigua è presente nel 56% delle totali superfici a riso ma rappresenta
addirittura il 78 % della produzione mondiale. Può essere a sommersione discontinua nelle zone in cui non ci sono
problemi di sbalzi di temperatura oppure a sommersione continua controllata tipica nei nostri ambienti;
- Sistema pluviale (detto Lowland rice): è cosiddetto riso delle terre basse, nelle quali la sommersione non è controllata
dall'uomo ma è causata da monsoni o fiumi straripanti. La produzione è casuale e dipende da come fa variare la
disponibilità d’acqua il buon Gesù, solitamente inferiore perché non si ha controllo diretto sull'acqua ed il riso è facilmente
il livello dell’acqua può infatti arrivare dai 100 cm di altezza all’asciutta.
sottoposto a stress: È una tecnica usata su terreni
pesanti in zone povere del mondo ad alta densità di popolazione;
- Sistema di montagna o degli altopiani (detto Upland rice o Hill rice): anche questo sistema si serve di acqua che arriva
Come nel sistema pluviale la produzione è determinata dal clima dell’annata, se piove o esonda un fiume si
naturalmente. L’arroz serrano è prodotto con questa tecnica.
ha una buona produzione, altrimenti si produce pochissimo.
- Sistema coon acqua profonda (detto Deepwater): è un sistema di coltivazione marginale, le produzioni sono molto basse
perché l’acqua può raggiungere
e a volte è addirittura necessario raccogliere in barca anche i 5 m di profondità. Alcune
varietà di riso arrivano a 7m di altezza, quindi è difficile che vengano sommerse del tutto; in caso dovesse succedere la
pianta muore. La semina avviene a secco sul terreno arato prima delle inondazioni (per esempio prima della stagione dei
monsoni o l’alzarsi del livello del delta di un fiume), poi il riso cresce fino ad uscire con la parte apicale fuori dall'acqua per
portarvi l’infiorescenza. Grazie a delle opere idrauliche il sistema deepwater è in continua riduzione.
BOTANICA
Fa parte della tribù Oryzaea che comprende 12 generi, tra cui il genere Zizania, un riso selvatico che usavano
gli indiani d'america e che cresce spontaneamente in alcune zone paludose del Canada, e il genere Oryza che
include i risi coltivati. La specie da noi coltivata a scopo alimentare è Oryza sativa che comprende due
subspecie, la indica e la japonica. Le differenze genetiche tra le due si traducono in forti differenze
morfologiche e di adattabilità. La lunghezza del chicco si esprime come rapporto tra lunghezza e larghezza; se è
maggiore di 3 il riso è considerato lungo:
- La subspecie indica ha un rapporto lunghezza/larghezza maggiore di 3, è quindi un riso a chicco lungo
ed una specie brevidiurna. Esso si presta facilmente all'alimentazione con bacchette in quanto non
rimane colloso dopo la cottura (es: Basmati). Il riso indica è adatto a climi tropicali, è per questo che in
Europa si stanno coltivando dei risi subpsecie japonica con un chicco allungato che richiama gli indica ma che hanno
esigenze adatte ai nostri climi.
- La supspecie japonica ha un chicco più tondo rispetto alla indica, è una specie neutrodiurna e nei nostri ambienti è la
subspecie più produttiva. Tiene meno bene la cottura e risulta più colloso.
Radice: Il riso ha delle radici particolari che presentano tessuti aeriferi connessi alla parte epigea, un sistema di tubazioni che
porta l’aria (e quindi l’ossigeno) dal culmo e le foglie agli apparati radicali.
In condizioni di asfissia durante la germinazione, contrariamente a quanto avviene nel frumento, esce prima la piumetta e poi la
radichetta. Questo comporta problemi: i piccoli moti ondosi creati dal vento fanno andare le piantine tutte ai bordi della risaia,
perché non si è ancora ancorato al suolo, quindi appena il riso emette la piumetta bisogna abbassare il livello dell'acqua e dopo
l’emissione delle radici che avviene in 2-3 giorni si alza di nuovo.
e internodi cavi, l’altezza varia da 0,6 a 7 m.
Culmo: il culmo ha 5-7 nodi pieni
Foglia: La foglia ha una guaina e una lamina ruvide perché è ricoperta da peli piccoli e duri a causa del contenuto di silice: è una
tecnica utile per riconoscere sott’acqua il riso dal resto delle infestanti. Le auricole sono ridotte a dei peli alla base della lamina. L