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CONTROLLO DELLE AVVENTIZIE

Sono 75% foglia larga, 23% graminacee, in totale 130 spp. selvatiche, di cui 30 molto diffuse, 12

molto aggressive.

Periodo critico: periodo di tempo in cui la coltura è molto sensibile alla competizione esercitata

dalle infestanti. Le infestanti in questo periodo devono essere assenti. Va da 15 gg (2-3 foglie) a 40

gg dopo l’emergenza. Con semine precoci il periodo critico si allunga di 10-20 gg.

Se T basse la crescita è rallentata e quindi non inizierà dal 15° giorno, ma dopo. Se ne

avvantaggiano alcune dicotiledoni con germinazione precoce come Cirsium, Equisetum,

Anagallis…

Sorghum halepense (da rizoma e da seme) sorghetta

Panicum dichotomiflorum (giavone americano, panico) semi molto piccoli

Abutilon theophrasti cencio molle, 2 m, con 60 capsule con 60 semi. Germina un pochino prima del

mais e i semi resistono nell’intestino degli animali e possono essere distribuiti con letami e liquami.

8000 semi/pianta

Chenopodium album

Portulaca oleracea (porcellana comune)

Echinochloa crus-galli (giavone comune)

Digitaria sanguinalis (sanguinella)

Setaria glauca (pabbio)

Cynodon dactylon (rizoma) (dente di cane, gramigna)

Amaranthus Convolvolus Sonchus Ambrosia

Le infestanti sono piante indicatrici (indice di Landolt):

Rumex spp. di disponibilità/eccesso di azoto,

Equisetum spp. di condizioni di ristagni,

Ranuncolo Ortica di acidità del terreno perché acidofile.

Quando modifico la mia tecnica allora compaiono nuove specie:

1. Monosuccessione e stessi diserbanti, come l’atrazina: Sorghetta, Amarathus, Solanum,

Chenopodium;

2. Dopo il divieto: Xanthium;

Passando da una lavorazione continua a set aside: nuove infestanti come Sicyos angulatus,

3. Humulus lupulus, Ambrosia;

Con l’anticipo della semina: Stellaria, Polygonum aviculare, Faloppa convolvulus.

4.

Gestione agronomica: corretta e razionale rotazione colturale.

Gestione meccanica: lavorazione principale (contiene le perenni), preparazione del letto di semina

e sarchiatura (completa il diserbo chimico, ma attenzione ai rizomi).

Gestione chimica, nel biologico non è permessa quindi si utilizza la rotazione, la falsa semina e/o

strigliatura. E’ necessario il rilievo delle specie presenti, e confrontare con una soglia di intervento

che varia a seconda della specie. I programmi di intervento possono essere in pre o post

emergenza. In pre semina e pre emergenza devo utilizzare una miscela di principi attivi ad ampio

spettro, in post emergenza posso essere più preciso, ma importante la tempestività di intervento

(3a foglia) con la giusta dose.

Irrigazione

I=Apporto naturale - (run off + perdite per percolazione) + apporto falda + umidità terreno - ET

A luglio agosto: ETr=70.000 l/ha

300-400 l/kg s.s.

400 kg s.s./d

Irrigo tra la capacità di campo e il punto di appassimento (acqua facilmente disponibile), circa al

60%. 1000 m3=100 mm per intervento

E’ una coltura macroterma con grande CGR, C4 con grande velocità di crescita e accumulo di

biomassa. Questo necessita un’elevata quota idrica giornaliera. La WUE (efficienza e produttività

di utilizzo dell’acqua) molto alta.

Momenti critici per il mais 15 gg prima della fioritura e 15 gg dopo la fioritura. L’insufficienza

d’acqua e uno stress idrico in fioritura porta all’appassimento e al fallimento dei processi

fecondativi e quindi a una riduzione del numero di cariossidi per spiga.

Il mais in coltura asciutta è quasi scomparso (per aleatorietà delle produzioni).

Sistemi gravitazionali WUE=0,5-0,6 (Solchi nel mais con terreni poco sciolti migliorano la WUE)

Metodi a pressione WUE=0,7-0,9

metodi per aspersione: rete avvolta, rainger, Pivot, manichetta

AVVERSITÀ

Abiotiche: meteoriche come temperatura, siccità, ristagno idrico, vento, grandine.

Biotiche: animali ipogei come elateridi (ferretti), agrotidi (nottue);

animali epigei come piralide, diabrotica, tripodi.

Principali litofagi:

elateridi, si sviluppano ai primi stadi vegetativi con una T relativamente bassa nel terreno. Dopo

• un prato il rischio è maggiore, va considerata la presenza e la percentuale di attacco (che si

riduce con le semine più tardive). Le larve rimangono attive anche per 2-3 mesi;

nottue, 2 generazioni annue, mangiano i tessuti della guaina, penetrano nel colletto e provocano

• un danno irreversibile se attaccano l’apice meristematico;

afidi, attaccano foglie e pennacchio, sottraggono linfa e portano virus (Virus del nanismo giallo

• ruvido). Possono ridurre la disponibilità di polline e quindi ridurre la fertilità, sono particolarmente

dannosi su mais dolci;

piralide (Ostrinia nubilalis, al Nord, Sesamia cretica, al Sud) è una farfallina bianca, la prima

• generazione attacca e rovina lo stocco, la seconda entra nella spiga, nel tutolo e può attaccare

anche le cariossidi, da qui poi può avvenire l’attacco dei funghi. Ci sono ibridi resistenti alla

piralide;

diabrotica, ha superato come danno la piralide in alcune zone. E’ arrivata dagli USA in

• Jugoslavia nel 1992, ed è stata registrata a Venezia nel 1999 e a Milano nel 2002. Viene

attaccato l’apparato radicale e la pianta si alletta. L’adulto mangia sete e polline. E’ molto

pericolosa nella zone con mais in monosuccessione. Viene favorito l’attacco da inverni miti,

primavere piovose e estati calde. Anche la doppia semina può favorirne lo sviluppo perché rende

disponibile nuovo nutrimento. Difesa: trappola per il monitoraggio, rotazioni, semine precoci,

ibrido, insetticidi.

Principali malattie fungine:

Carbone, Ustilago maydis, forma galle bianche sulla spiga e sulla pianta, che si trasformano in

• massa nera polverulenta. Viene favorito da un clima caldo asciutto.

Elmintosporiosi, Helmintosporium turcicum e H. maydis, provocano disseccamenti longitudinali

• su alcune foglie, che poi si estendono. Viene favorita da alta umidità.

Cima pazza, Sclerospora macrospora, trasforma il pennacchio in una scopa disordinata, la

• pianta non è più produttiva.

Marciume dello stocco, Fusarium graminearum, la base dello stocco si copre di muffa rosa,

• con rammollimento, e anche stroncatura. Se non si stronca, il fungo entra nella pianta e si

manifesta sulla spiga e sulle cariossidi. Si ha la produzione di micotossine.

Fusariosi della spiga, Fusarium verticillioides, il vento trasporta le spore e gli insetti, come la

• piralide, aprono la cariosside. Vengono prodotte micotossine: Fumonisine (6000 ppm)

Marciumi, da Aspergillus flavus, si sviluppano attraverso sete o ferite, grazie alla piralide, in fase

• di maturazione, disidratazione e stress idrico. Si sviluppa una muffa verde: Aflatossine. Si

sviluppa anche in magazzino se Umidità > 15%, o se la spiga non è perfettamente sana o intera.

Marciumi della spiga, da Penicillum spp., si possono sviluppare in magazzino se la cariosside è

• danneggiata. Vengono prodotte Ocratossine.

Aspergillus - è molto termofilo (7-42°) resiste al secco, predilige un clima caldo, è tipico del post

raccolta.

Penicillum - ambienti freschi e umidi tipico del post raccolta.

Fusarium - dipende dalle condizioni in campo, clima caldo umido ed errori agronomici (irrigazione

gestita male e quindi ristagni idrici, semina troppo densa)

In agricoltura biologica è più comune un attacco da parte di funghi, perché è più difficile il controllo.

Un prodotto contaminato da tossine può portare epatiti, nefriti, cancerogenesi. Ci sono regolamenti

che fissano limiti ai contenuti di micotossine nei prodotti.

MISURE DI CONTENIMENTO DELLE MICOTOSSINE

Gestione integrata, accorgimenti agronomici e

Accorgimenti agronomici in pre-semina, pre-raccolta:

• avvicendamenti e gestione dei residui, che possono fungere da inoculo (trinciatura e

interramento dei residui favoriscono l’abbattimento della carica fungina totale, con aggiunta

di N perché C/N=30);

scelta varietale e miglioramento genetico (cicli brevi contengono contaminazioni);

vocazionalità ambientale (no terreni umidi e ristagni).

Influenza dell’agrotecnica:

• concimazione e irrigazione;

corretto investimento;

interventi fitoiatrici (anticrittogamici, semi o in magazzino);

epoca di raccolta troppo ritardata, quindi meglio ibridi medio precoci e giusta classe di

maturità;

presenza di infestanti aumenta l’umidità.

Controllo in fase di raccolta e post raccolta:

• raccolta tempestiva, pulizia della granella e rapido essiccamento;

evitare rotture della granella.

La medica va raccolta in fase di bottone fiorale (bleu), momento in cui le foglie basali sono ancora

verdi. Le graminacee a inizio spigatura.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE

La raccolta dipende dalla destinazione del prodotto. Per la produzione di granella: a maturazione

fisiologica (punto nero, quando stacco un granello e stacco il peduncolo vedo la cariosside

imbrunita, 24-26%) raggiungiamo la fine dell’accumulo nella granella e inizia la perdita d’acqua.

Aspettare quindi a raccogliere permette di risparmiare sull’essiccamento, ma non bisogna

aspettare troppo perché arrivano le piogge (se eccessiva umidità si può anche avere un fenomeno

di germogliamento in pianta). Per perdere 5-6% sono necessari 10-12 gg. Per una corretta

conservazione bisogna arrivare a un 14% di umidità.

Si utilizzano mietitrebbiatrici da mais con organi spannocchiatori. La granella troppo secca si

stacca facilmente.

Per l’uso zootecnico: insilato, pastone integrale (spiga), pastone di granella (granella umida).

L’insilato viene raccolto quando la biomassa ha un 35-40% di s.s., in questo momento la granella

ha una s.s. del 50-60%, quindi ha raggiunto un stadio di maturazione cerosa (spaccare la spiga a

metà e cercare la linea lattea sulle cariossidi, se è a circa metà, quindi al 50%, siamo a

maturazione cerosa). Vengono utilizzati ibridi di classe superiore, alti, con foglie grandi.

Concimazione azotata: +40-50 kg N/ha. La fibra lunga aumenta la digeribilità, va però trinciato a

2-3 cm perché deve esserci la giusta superficie disponibile per l’attacco dei batteri lattici per la

fermentazione. (pH<4 : ac. lattico, acetico, propionico, butirrico, gli ultimi due non li vorrei.) Quando

desilo devo fare attenzione a non riattivare la fermentazione aerobica. Viene utilizzato il trinciato

integrale di mais come piatto unico.

Mais

Coltura primaverile estiva, prevalentemente per l’alimentazione zootecnica. La granella può essere

utilizzata per l’alimentazione umana e zootecnica.

ORIGINE E DIFFUSIONE

E’ una coltura molto antica, originatasi in Centro America circa 8000 anni fa (Messico, Honduras,

Nicaragu

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
39 pagine
4 download
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/02 Agronomia e coltivazioni erbacee

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher meggbb94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Coltivazioni erbacee e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Bocchi Stefano.