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Analisi del terreno e gestione della concimazione

Si fanno spesso analisi del terreno soprattutto per quanto riguarda il fosforo e il potassio ma l'elemento più strategico da gestire che prevede una concimazione in copertura in più apporti. Per questo, soprattutto con la ripresa vegetativa, la levata, è la coltura che indica se è in uno stato azotato buono o non sufficiente. Uno strumento utilizzato è il tester della clorofilla, che da una indicazione del contenuto in clorofilla ma può essere calibrato anche per quanto riguarda l'azoto.

Dosi di concime:

  • Dipende anche dalla varietà in quanto si ha una varietà panificabile o di forza allora, in genere, gli apporti saranno più alti mentre per frumenti da biscotti o zootecnico si avranno apporti più bassi:
  • 140 - 180 kg N/ha;
  • 80 - 100 kg P2O5/ha;
  • 0 - 70 kg K2O/ha;

L'azoto viene distribuito a febbraio, all'inizio della levata in marzo e poi in botticella. In Francia gli apporti

Arrivano anche a 4. Per l'azoto esiste anche il problema di eccesso di azoto, causando l'allettamento, la piegatura delle piante per effetto di un indebolimento delle strutture vegetative.

Epoca di concimazione:

  • K: all'aratura o all'erpicatura, ma meglio prima delle colture darinnovo;
  • P: prima dell'ultima erpicatura, o localizzato con la seminatrice;
  • N: in copertura, in 2 - 3 frazioni.

Il tipo di concime è poco importante se non per i costi, per l'azoto si distribuisce nitrato ammonico o urea.

Scelta varietale:

La scelta varietale è molto ampia e si trovano il Bologna per il tenero mentre per il duro si trova il Creso oltre a molte altre varietà. Con sementi certificate l'agricoltore ha garantita germinabilità, purezza, peso delle cariossidi e la concia. Essendo autogamo, si può riutilizzare la produzione come seme, ma ci possono essere problemi di purezza o di germinabilità non perfetta.

L'innovazione varietale è limitata percui si è studiata la possibilità di impiegare ibridi, ma non hanno avuto unabuona distribuzione in quanto il guadagno in rese fa fatica a compensare ilcosto della semente.

Epoca di semina:
In Italia si fa solo la semina autunnale: al Nord entro ottobre mentre al Sud entro dicembre. Questo perché, in Italia, perché non sarebbero competitive rispettoad altre colture competitive. Nei Paesi più freddi, la maggior parte dellesuperfici sono seminate ad inizio primavera.

Si fa semina a 2-3 cm di profondità stando attenti che il seme rimanga coperto ma non troppo profondo in modo che non faccia fatica ad emergere. Si semina a file strette (15-22 cm) seminato a fila continua.

L'obiettivo in termini di densità è di 600 spighe per m per il tenero, che può derivare da culmi principali o di accestimento. Di fatto, si tende a seminare un uguale numero di cariossidi germinabili in

proporzione unitaria con il numero di spighe desiderate: 180 kg/ha grano tenero o 240 kg/ha grano duro (35 – 50mg/cariosside). Si possono aumentare le dosi nelle semine tardive, nei terreni malpreparati, o nella semina diretta. Gestione della flora infestante: Non ci sono grandi problemi in quanto non si fa monosuccessione e quindi la flora infestante è piuttosto variabile. Il diserbo non è molto costoso esiccome nessun diserbo può costare cali di resa significativi (30 – 100%), ogni due anni si può pensare di diserbare. Epoche di diserbo: Dato il lungo ciclo colturale si hanno molte epoche d’intervento possibili: Il diserbo si può fare nelle prime fasi, ma soprattutto dalle 3 foglie o dalla fine dell’accestimento per gli ormonici. La disponibilità di principi attivi è in funzione delle superfici coltivate. Insetticidi: Non si fanno interventi con geo disinfestanti, contro elateridi o nottue, perché il freddo autunnale.

Fa sì che non siano presenti alla semina. Sono poco diffusi interventi in copertura mentre contro gli afidi si fanno solo oltre la soglia dei 4 afidi per spiga.

Trattamenti contro funghi: La ditta sementiera in genere fornisce il seme conciato contro Carie, Rugginee Fusariosi. Siccome c’è una dinamica evolutiva nelle malattie è sempre necessario tenere d’occhio i ceppi che si stanno diffondendo. I trattamenti sono sempre svolti al Nord Europa dato il periodo più lungo di vegetazione e quindi la stagione molto più lunga richiede una sanità fogliare per molto più tempo. In Italia si fa un intervento in spigatura contro ruggini, Fusariosi e Oidio. Il complesso del mal di piede è il risultato di errori nella tecnica colturale come eccessi di concimazione azotata.

Raccolta: Si raccoglie quando le cariossidi scendono al di sotto del 14% di umidità così che in Italia avviene naturalmente ma non sempre in Nord Europa.

Eventuale ritardo può provocare perdite per crodatura (disseminazione prematura) o pioggia mentre per anticipo si hanno perdite meccaniche, fermentazione e riscaldamento. Al sud si raccoglie da metà maggio in poi, al Nord da metà giugno fino ad inizio luglio, al Nord Europa in estate, fino a settembre (umidità granella maggiore al 15%, da essiccare artificialmente). La raccolta presto in Italia permette un secondo raccolto. La raccolta si fa con mietitrebbie con mietitura e trebbiatura non separate.

Produzione:

La resa media mondiale è 2,5 t/ha di granella al 13% di umidità. Nel Nord Europa si va oltre le 10 t/ha di granella di frumento tenero mentre le rese medie italiane sono: 4,6 t/ha per il grano tenero e 2,8 t/ha per il grano duro.

Il frumento è il cereale più produttivo nel Nord Europa. Oltre alla granella ci sono altre produzioni:

- Pula: rimane in campo;

- Paglia: resti del culmo che può rimanere in campo ed è

sostanzaorganica che può essere utile anche se ha coefficiente isoumico basso e rapporto C/N elevato. Può essere utilizzata in zootecnia in quanto viene usata come lettiera. Può infine essere bruciata. Destinazione della granella: Le cariossidi per essere utilizzate devono andare al mulino dove si estraggono le frazioni amilacee. Non si estrae tutto l'endosperma in quanto il mulino ha la possibilità di frantumare le frazioni, la resa in farina è inferiore: più vogliamo la farina bianca più andiamo verso valori elevati mentre per la farina integrale si estraggono meno componenti amilacee. L'embrione viene eliminato con lo spuntatore e viene usato in mangimifici per estrarne gli oli. Composizione della granella: - Acqua: 12-14% - Amido: 60-70%, i granuli sono trattenuti in una maglia proteica - Proteine: 9-16%, importanti sono le proteine di riserva che sono rappresentate dalle gliadine le glutenine che con l'aggiunta di acqua alle

Le farine formano il glutine che conferisce elasticità e tenacità all'impasto ed è una maglia tridimensionale che riesce ad ingabbiare i gas prodotti dalla fermentazione e dà quindi la possibilità di lievitare e quindi tanto maggiore la qualità del glutine tanto maggiore il volume di pane.

- Grassi: 1-2%;

- Ceneri 1-2%.

Qualità molitorie della granella:

Dal punto di vista del miglioramento genetico, c'è molta attenzione agli aspetti legati alla qualità di panificazione e pastificazione. Per quanto riguarda il tenore di proteina totale, maggiore è, e migliore la qualità dal punto di vista tecnologico (valore ottimale a 13-14%). Per quanto riguarda gli aspetti quantitativi del glutine, c'è una differenza per diverse frazioni: le farine 00 hanno un tenore più basso mentre quelle 1 e 2 hanno maggiore contenuto ed è per questo che si usano queste per il pane. L'estrazione del glutine si

può fare con macchine lava glutine o manualmente (facendo l'impasto con acqua e sale e sciacquare l'impasto con attenzione). Bisogna valutare anche le caratteristiche di qualità del glutine con diversi metodi come il metodo Zeleny con sedimentazione in acido lattico e sale oppure metodi più sofisticati che si riferiscono al mixografo di Breadbender o all'alveografo di Chopin o fare elettroforesi capillare. Dal punto di vista merceologico, in passato si dava spazio al colore delle cariossidi e sul tenero si aveva il colore bianco o rosso. Nel duro si guarda il tenore in ceneri che non deve superare il 2% e si deve anche vedere il numero di carotenoidi, l'indice di giallo. Alveografo di Chopin: Macchina dove c'è una impastatrice in cui si producono dischi di pasta che si inseriscono in una parte della macchina che li sottopone ad aria compressa formando una bolla: ad un certo punto cede e la pasta si rompe. L'alveografo registra la

pressione interna, che inizialmente cresce, poi si riduce fino aquando la pressione cade per la rottura della bolla. Il tracciato che si ottienericava tre parametri:

Un frumento panificabile deve avere un W superiore a 150 e un P/L nontroppo elevato, non superiore ad 1 in quanto in questo caso sarebbe meglio percrackers. Glutine e W hanno una relazione lineare.

Nei Paesi anglosassoni si usa il mixografo di Braebender: il mixografo registralo sforzo rappresentato dalle pale che girano per impastare dopo aver taratol'impasto con un adeguato quantitativo d'acqua. Il primo parametro è quindi laquantità d'acqua consumata, il tracciato dovrebbe essere parallelo all'asse delleascisse dopo la prima salita. Questo sistema è quello che viene utilizzato nella realtàdella panificazione.

Vengono anche fatte delle prove di panificazione per testare le varie varietà. Siusano quindi sistemi su piccola scala che permettono nella fase di selezione

Di moltelinee di scartare le linee che non hanno performance accettabile con il metodo di Zeleny che richiede una piccola quantità di farina. Per la qualità tecnologica è importante sia il genotipo ma anche la concimazione azotata (magari mandare mail al prof per chiedere informazioni).

Orzo: Aveva 56 milioni da ettari, corrispondente ad una produzione globale del 6-8% dei cereali. È stata addomesticata nella mezzaluna fertile ed è una coltura che spesso si confronta al frumento essendo simile, anche se ha auricole lunghe glabre che abbracciano il culmo. Normalmente le cariossidi dell'orzo sono vestite, racchiuse in glumelle, e pertanto per consumarlo è necessario passarlo in una sgranatrice. Come il frumento ha una spighetta per ogni nodo del rachide, ma la differenza è che le spighette dell'orzo sono uniflore, sviluppano una sola carios

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Publisher
A.A. 2021-2022
150 pagine
2 download
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/02 Agronomia e coltivazioni erbacee

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher NicolasG98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Coltivazioni arboree e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Miceli Fabiano.