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Il mondo dei rotoli

I rotoli, a differenza delle tavolette, hanno una capacità testuale molto più elevata. Il rotolo era formato da 20 collemata, ovvero fogli. Il primo foglio viene chiamato protocollon, mentre l'ultimo escatofollion e rimarrà così fino al medioevo. Nel mondo romano invece potevano avere incipit liber e in fondo explicit est liber. Il bastoncino con cui scrivevano si chiamava onballos in greco e hombellicus in latino. La cornua era la protuberanza per tenere in mano il rotolo.

Nel rotolo greco, in ogni collemata c'erano tre colonne e la scrittura usata era una scrittura continua, in cui non c'era divisione nelle parole, ma nelle lettere. Grazie allo studio di Guglielmo Cavallo, si capì che era usata questa scrittura per una lettura ad alta voce.

I testi all'interno dei rotoli erano testi molto lunghi ed era molto difficile trovare un preciso punto o passo. In più, sono anche scripti transversa carta, ovvero sono scritti in verticale.

Rotoli letterari erano scritti solo nella parte interna, quelli scritti sia nell'interno che nell'esterno sono molto rari e si chiamano opistografi. Venivano scritti solo sul lato recto, ovvero il lato che aveva le fibre orizzontali, per facilitare la scrittura.

Exultet erano rotoli di pergamena liturgici, come i rotoli pasquali nell'Italia meridionale. Questi exultet hanno sempre la stessa parola all'inizio del testo. La loro diffusione inizia nell'VIII secolo e la loro origine avvenne per un contatto tra le comunità e i monasteri bizantini e greci. Landolfo I di Benevento (962-969) divenne vescovo e volle creare tramite gli exultet un simbolo della sua autorità. Questi rotoli, durante le messe pasquali, erano srotolati per tutta la navata della chiesa. Le figure erano al contrario rispetto alla scrittura per il pubblico. Oltre al disegno centrale ci sono dei medaglioni con delle figure, che rappresentavano i duchi di Benevento come dei santi.

Queste immagini servivano per il pubblico non alfabetizzato. Si distinguono comunque vari disegni, come delle scene bibliche sia del nuovo che del vecchio testamento, personaggi storici come autorità locali, santi, scene liturgiche, come il vescovo che riceve il rotolo. Altri raggruppamenti sono l'Alfabeto latino, formati da 31 rotoli, di cui 27 sono in scrittura beneventana, 2 in scrittura gotica, 1 manoscritto in scrittura carolingia e 1 in scrittura beneventana-gotica.

Rotoli obituari

Ovviamente non esistono solo gli exultet, ma ci sono anche i rotoli obituari (morti), ovvero rotoli dei morti. Erano una sovrapposizione e costruzione di fogli di pergamena che venivano aggiunti. Come quando moriva un monaco, la notizia si dava ad un altro monastero, che aggiungeva un'altra pergamena a quello della notizia, creando lunghi rotoli. Quindi il rotolo veniva allungato ad ogni monastero fino a 20-25 metri. Il primo frammento è del 968 e si diffusero nel centro-nord della Francia.

Belgio e Germania. Questi rotoli durarono fino alla Rivoluzione francese. Colui che trasportava il rotolo veniva chiamato rotulifer, roliger, breviger, gerocus. Questi rotoli sono comunque importanti perché per ogni pergamena, si conoscono delle nozioni in più e sono sia datate che localizzate. Il prosopofragico studia liste delle abbazie e i nomi. Dal rotolo al codice (IV secolo d.C.) Il passaggio dal rotolo al codice è un passaggio lento e che avviene non in modo radicale. Fonti indirette ci hanno aiutate a comprendere la situazione: un epigramma del I secolo d.C. di Marziale parla di un libretto in pergamena, serrato in piccole tavole e che si può leggere con una sola mano. In questo epigramma si dice che questo libretto (libellius), che non ha ancora il nome di codice, si può comprare nella bottega di Secundus. Quindi questi libretti venivano venduti già compilati. Ci sono molte teorie sul perché si passa dal rotolo al codice e bisogna.

comprende imotivi dell'evoluzione. Con il codice si aveva una maggior praticità nel trasporto, maggior resistenza nel leggerlo e maggior rendimento nell'uso scolastico, come il semplice reperimento di un passo preciso nel testo, ed una maggior capienza testuale. Cambiando il materiale si scrive sia sul verso (sinistra) che sul recto (destra). I manoscritti non venivano numerati con fronte-retro, ma veniva numerati per folio. Guglielmo Cavallo apporta importanti sottolineature: il codice fu importantissimo perché era diffuso ad una fascia più larga, invece che quella senatoriale del rotolo. Quindi socialmente il rotolo diventa statale, un retaggio per pochi. Sempre per Cavallo, il codice, risente anche dell'affermarsi della cultura giuridica. Viene messo in relazione anche con la scrittura libraria Maiuscola Biblica. C'è quindi una forte esigenza di rinnovamento. Importanti esempi sono: la commissione delle 50 Bibbie da parte di Costantino, i

codici.biblici del IV e V secolo

La Maiuscola Biblica viene chiamata così e messa in relazione della Onciale Latina (importante e tramandata per lungo tempo). Caratteristica importante è la particolarità delle 4 lettere A, D, E, M. Per questo la Maiuscola Biblica viene chiamata anche ADEM. Queste lettere sono particolari perché sono in minuscolo ma hanno la stessa grandezza delle altre lettere che sono in maiuscolo 23/10/2020

Il codice

Nell'età tardo antica (II-III secolo) arriva il codice in modo molto graduale. Dai romani era visto come un oggetto di bassa qualità

In Oriente potevano essere di due tipi: codice di papiro e codice membranaceo. Il codice di papiro arrivava dall'antico Egitto, e nei centri culturali era presente. Qui il codice veniva salvaguardato

In Occidente. L'impero romano si stava sgretolando ed i politici decidono che vogliono ricreare tutti i documenti sotto forma di codice

I codici iniziano a essere

di tipo religioso, nascono così gli scriptoria (nascono dal IV.secolo e si diffondono nel Medioevo), dove venivano creati i codici religiosi. Il codice membranaceo poteva essere di forma rettangolare, quadrata e successivamente di forma oblunga (legata ai testi di carattere giuridico), la mise en page era su più colonne; le scritture che venivano solitamente usate erano la Maiuscola Biblica (in Oriente, con alfabeto greco) e la onciale (in Occidente, con alfabeto latino). Ravenna e Roma erano centri dei codici membranacei e su di questi venivano scritte leggi del cristianesimo. La confezione del codice comprendeva il fascicolo, quindi la preparazione delle pergamene. 1. La confezione di fascicoli. 15. La foratura. 16. La rigatura. 17. Il fascicolo è la singola parte del codice. Liber quadratus era il nome che si usava quando la forma delle pagine era quadrata o rettangolare, simile ad un libro moderno. Più pagine creavano un fascicolo e più fascicoli componevano.

Il fascicolo costituisce con la sua presenza l'unico criterio su cui riposa la definizione di libro.

Tutto partiva dal taglio della pergamena, creando un rettangolo ideale. Ogni fascicolo era l'unità minima di lavoro del copista e del miniatori. Fascicoli sono composti da fogli piegati a metà ed inseriti l'uno dentro all'altro:

I tre problemi della pergamena - Lisierre (pronuncia francese): ovvero la mancanza strutturale della pergamena - Callosità: ispessimento della pelle in certi punti - Fori di conci: tirando troppo la pelle, la pergamena poteva rompersi, creando dei fori

Due scuole di catalogazione.

Esistevano due scuola di catalogazione: la suola italiana e la scuola vaticana

Nella scuola italiana (latina), l'intero foglio veniva chiamato appunto foglio, mentre la metà di questo prendeva il nome di carta. A seconda del numero dei fogli in un fascicolo, questo cambiava la sua nomenclatura: BINIONE (2 fogli, 4 carte);

TRINIONE(3 fogli, 6 carte); QUTERNIONE (4 fogli, 8 carte); QUINIONE (5 fogli, 10 carte),.OMNIONE (più fogli).Nella scuola vaticana (greca), il foglio veniva chiamato bifoglio e la sua metà foglio •

Quando uno studioso si trova davanti un codice, si può trovare davanti a dei casi:particolari, ovvero -Tallone (parte strutturale), quando una carta viene strappata e per non far uscireanche l’altro foglio corrispondente, si lascia un pezzo del foglio strappato, lungo la.linea centrale -Brachetta (parte aggiuntiva), quando viene cucita una parte di pergamena per.aggiungere un foglio in più -Fondello (parte aggiuntiva), quando si rafforza un fascicolo con una striscia di cartao pergamena. Questo si può trovare nei manoscritti ce hanno subito un restauro,.ovvero un palinsesto, quindi un nuovo riutilizzoIl richiamo consiste nel trovare parole o frasi a fine fascicolo, ne riportano l’inizio del •.fascicolo successivoLa segnatura invece,

Consiste nello scrivere a fine fascicolo un numero o una serie di • lettere o simboli, in modo da creare una progressione.

La foliazione o cartulazione consiste nella numerazione dei fogli o delle carte del • fascicolo, sempre su lato recto.

La paginazione fa parte del libro moderno, eccetto nei manoscritti dell'Abbazia di • Montecassino che nell'800 hanno subìto impaginazione. Di solito, il conservatore deve dare una paginazione semplice:

Ci sono diversi modi di riunire i fascicoli in modo provvisorio - Legge di Gregory, regola ferrea, anche chiamata regola del vis-à-vis. Lui fu il primo a studiare questa tecnica. I fogli di pergamena nel lato pelo sono più grigiastri, mentre il lato carne è più bianco/giallastro. È una differenza ben visibile, quindi colui che crea il fascicolo deve mettere il lato carne con il lato carne, e il lato pelo con il lato pelo. L'inchiostro penetra nel lato pelo, mentre nel lato carne tende a scivolare.

Imanoscritti greci solitamente dal IX secolo, iniziano con il lato carne, mentre imanoscritti latini iniziano col lato pelo. Solo dal XIII secolo i latini si allineano con i.manoscritti greci -Leon Gilissen ha studiato le piegatura del foglio. A seconda della piegatura si crea il.fascicoloNella piegatura in-folio c’è solo una piegatura; in-quarto creo quattro carte. Questa.piegatura rispetta la legge di GregoryLa mise en texte è una misura preventiva del testo. Spesso ci sono dei buchi,operazione fatta a mano da colui che ha preparato il libro. La funzionalità è quella dideterminare le linee di scrittura. La foratura e

Imanoscritti greci solitamente dal IX secolo, iniziano con il lato carne, mentre imanoscritti latini iniziano col lato pelo. Solo dal XIII secolo i latini si allineano con i.manoscritti greci -Leon Gilissen ha studiato le piegatura del foglio. A seconda della piegatura si crea il.fascicoloNella piegatura in-folio c’è solo una piegatura; in-quarto creo quattro carte. Questa.piegatura rispetta la legge di GregoryLa mise en texte è una misura preventiva del testo. Spesso ci sono dei buchi,operazione fatta a mano da colui che ha preparato il libro. La funzionalità è quella dideterminare le linee di scrittura. La foratura e

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Publisher
A.A. 2020-2021
14 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/09 Paleografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher FiammyFarne di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Codicologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Magionami Leonardo.