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CORPUS MEDICORUM GRAECORUMCORPUS ASTROLOGORUM

Oggi la FONDAZIONE LORENZO VALLA pubblica testi latini, greci e medievali.

S ocietàI talianaS tudioM ediE evaleL atinoÈ pubblica, alla Certosa del GalluzzoAlle spalle di tutto questo quei repertori che non si citano mai. Ogni settore ha le suebiografie, dove si trova di tutto.

L’Annè philologiqueOpera voluminosa importante dalla fine dell’Ottocentosono censito tutto quello che viene editato sull’antichità classica.

2021Medioevo Latino (dal 1970) Tutto quello che riguarda il medioevo latino, anno peranno. L. BYZANTNISCHE e ZETSH FHRicerche settoriali: , tutto sulla Bizantina.

Medical Bibliography Tutto sugli studi medievali, non solo quelli latiniBibliografia Generale della Letteratura Italiana, ed. SalernoThe Revue d'histoire ecclésiastique (RHE) Gigantesco bollettino bibliograficosulle storie della Chiesa.

RIVISTA BIBLICA, annualmente nel mondoSCRIPTORIUM, una rivista (franco-belga)

fondata nel 1946, semestrale, che raccoglie isaggi di varie discipline più un bollettino che raccoglie la bibliografia degli studicodicologici.

È importante documentarsi su come i catalogatori si comportano a proposito lacitazione e la non citazione dell'edizione nel documento. I modi in cui si citano i testi. Vi sono delle tradizioni sul modo di citare. Allora per i testi classici probabilmente è inutile citare i riferimenti. In certi casi (lacuna...) per alcune categorie testuali c'è una tradizione: si citano in particolar modo es. Aristotele c'è un'edizione considerata quella di riferimento perché è la prima. Manuel Bekker, ha curato Aristotele, opera omnia, tutta l'opera di Aristotele, negli anni 30 dell'Ottocento. La prima edizione sulle opere di Platone, scandito per pagina, numero di riga. Ricapitolando: Numero di fogli, Autore, Titolo, Incipit, Excipit, Rinvio all'edizione del

testo e ai repertori di riferimento.

Descrizione esterna del manoscritto

Descrizione del codice com'era in origine e attenzione ai mutamenti, alle perdite o alle aggiunte.

Uno degli aspetti più importanti per l'analisi è lo studio della fascicolazione.

Il fascicolo è l'unità di misura del libro; una serie di fogli piegati, inseriti uno dentro l'altro fino a raggiungere la misura voluta e cuciti all'interno della piega con ago e filo.

Il libro è perciò composto da fascicoli e la tecnica rimane la stessa anche oggi.

Il fascicolo è composto da fogli piegati in due:

  • Bifoglio
  • Binione (2 fogli)
  • Ternione (tre fogli)
  • quaderno
  • Quaternione o (4 fogli) è il più comune
  • Quinione o quinterno (5 fogli)
  • Senione o sesterzo (6 fogli)
  • Settenione
  • Ottonione
  • (finisce la terminologia perché nel ME è difficile andare oltre)

Esempio di quaderno

Si apriva il fascicolo sul piano e si cuciva al centro, (si poteva cucire anche dall'esterno. Quando apro il fascicolo (squaderno) vedo il filo al centro e ottengo un numero pari di bifogli ed un filo che passa sulla piega. Il compilatore deve contare per ogni fascicolo il numero di fogli che lo compongono e poi rendere conto della fascicolazione, notare quanti fascicoli compongono il codice. Il copista, nel suo lavoro, è in grado di organizzare il codice. Ha la misura dell'intero. Prima copia nei fogli e poi provvede alla fascicolazione. Normalmente i copisti non segnano i fogli o le pagine, ma i fascicoli sì: numera i fascicoli. Forse anche per motivi pratici (i copisti erano pagati a fascicolo). Li numera a numeri romani (e poi dal XII secolo, in cifre arabe), a lettere minuscole, con il sistema registro. 2223 Il copista può segnare il fascicolo in vari modi: e/o all'inizio e alla fine. Normalmente in quest'area: IV IV Nel primo recto del fascicolo.

fascicolo finisce con il verso dell'ultimo foglio. normalmente il copista mette qui la segnatura. Nel 90/95 % dei casi è il copista che numera. Il compilatore deve spiegare come e dove il copista segna il fascicolo. A partire dal XII/XIII secolo, in occidente viene introdotta dai notai la segnatura a registro. Per indicizzarli 1 I avevano introdotto lettere e numeri a , A (sistema passato anche negli incunaboli e nelle cinquecentine) La lettera indica il numero del fascicolo, mentre il numero quello del foglio. 4 5 6 Il compilatore, se necessario, chiama a , a , a , anche se non è scritto dal compilatore. reclamantes Nel tardo medioevo e passa alla stampa il sistema dei o dei richiami. Nell'ultimo verso del fascicolo, il copista scrive, in basso le prime 3-4 parole del fascicolo successivo. Non indica il numero del fascicolo ma è comunque un'indicazione per il fascicolatore. 23 24 nelle registrazioni, si indicano solo quando non corrispondono. Può essere

successo:La fascicolazione attuale non corrisponde più all'originale.

E' caduto un fascicolo un foglio del fascicolo.

Si contano i fogli dal primo alla metà del fascicolo segnalata dal filo. A volte il codice può essere rilegato piuttosto stretto ed è difficile vedere il filo.

Possibili problemi:

I fogli sono dispari. (O c'è un foglio in meno, o c'è un foglio in più).

Quando manca un foglio, ipotesi:

  • Il copista ha tagliato un po' meno della metà affinché il foglio da solo tenga bene;
  • Il foglio è stato tagliato via prima di scrivere;
  • Il foglio è stato tagliato dopo e allora manca una parte del testo.

Nel caso di un quaternione al quale manca un foglio ed una parte del testo, va segnalato nella descrizione interna. Questo è un caso molto frequente: è un passaggio.

Il codice è composto da 36 fascicoli, dal materiale al testuale. Catalogazione a parole:

“al 7 manca il 4° foglio con caduta di testo…”

Storicamente dalla fine dell’Ottocento, ci si rende conto che la fascicolazione ha moltaimportanza anche per il rapporto con il testo.

Altri sistemi che devono poter indicare il numero del fascicolo, come è composto e sec’è qualche problema. 5 10

Voglio indicare che l’8° è un quinione: VIII oppure VIII 10(-III)

Se manca il 3°: VIII 10, 10 8 10

Oppure: I II , III , IV … VIII VI (-II)

Oppure: 1 , 2

Oppure: 1x10 (quinione), 1x8 (quaterione), 1x6 (ternione)

Perdite o aggiunte in esponente o al rigo.

Altra descrizione: 1x10, 1x10, 1x1010 10 10I , I , I ,quando si susseguono fascicoli della stessa consistenza-13x10, 1x10

I sistemi numerici rispetto ai sistemi con le lettere hanno il vantaggio che mipermettono una verifica immediata.

Altro sistema2x8 (16) sono arrivato a contare al numero 16.-12x8 (16), 1x10, (26), 1x10 (35)=== 2425

La fascicolazione va di pari

passo con il testo ed è strettamente legata allacomprensione di tutto il codice. Può capitare che in qualche manoscritto la fascicolazione non si veda affatto o si veda quale è. Dal momento in cui il codice viene assemblato ad oggi può capitare che la fascicolatura sia stata rifatta. Possono crearsi problemi con la fascicolazione successiva perché i testi non si susseguono in giustapposizione e che il compilatore deve rimettere in ordine. Solo nella descrizione, naturalmente!

Il caso della rifilatura. Attenzione alle segnature che tendenzialmente venivano eseguite verso il margine (con la rifilatura possono cadere). In questo caso il compilatore segna: manoscritto a numero romano visibile soltanto da fascicoli 7 a 9, le altre segnature cadute con la rifilatura. A volte le lettere o i numeri possono essere decorati da segnature colorate o da motivi ornamentali. Quando la segnatura è a posteriori (non fatta direttamente dal copista) va indicata di mano del

Copista dianche se in maniera diversa. Perciò si indica sempre: oppure,mano diversa.EleuteriCodicologia8 30 settembre 2014Studio delle segnature dei fascicoli.

Esempi:Le segnature sono fatte dal copista. Valutiamo l’ipotesi che il codice sia copiato da piùcopisti e ciascuno metta le segnature ai fascicoli che copia. Es: i copisti sono tre, ifascicoli 1-20. Ciascun copista ha un compito di alcuni fascicoli, avranno collaborato?Avranno scritto tutti insieme? Ci può essere il caso che uno solo abbia provveduto allesegnature (1-20)Ciascuno numera la sua parte. Ipotizziamo queste segnature: 1-8, 1-7, 1-5

Ognuno pone segnature autonome. Poi le tre parti (i tre gruppi di fascicoli) sonoassemblati in un secondo momento.

Ancora un caso diverso: una prima segnatura (1-8, 1-7, 1-5) e poi una segnaturaancora (1-20). Può verificarsi.

E’ interessante notare se i tre testi che compongono attualmente il codice sianocoerenti tra loro. 2526

Altro caso: un unico testo

ed un unico copista e queste segnature (1-10; 1-5). Perché non ha usato una numerazione complessiva? Ipotesi: gli ultimi cinque fascicoli sono stati copiati a distanza di tempo e poi sono stati assemblati insieme. Attenzione anche al materiale scrittorio: ad esempio la carta diversa può segnare una cesura. Cesura che può essere rappresentata dal cambio d'inchiostro o anche dal cambio di scrittura. Altra spiegazione per il caso che il copista abbia ricominciato la serie: spesso è la spia che ci dice che il copista ha cambiato l'antigrafo e psicologicamente era ricominciare da capo. Il copista può anche cambiare il posto alle segnature. Grande elucubrazione del rapporto tra il copista e la propria scrittura. Confronto con il rapporto di oggi con una pratica che si ha sempre meno occasione di utilizzare. Il copista cambia, adatta, adegua la sua scrittura al contenuto e alle finalità. Le segnature sono comunque importanti perché ci dannoVIII secolo. La pergamena era ottenuta dalla pelle di animali, solitamente pecore o capre, che veniva sottoposta a un processo di lavorazione per renderla adatta alla scrittura. La carta, invece, era prodotta a partire dalle fibre vegetali, come ad esempio quelle di lino o canapa, che venivano ridotte in poltiglia e successivamente pressate e asciugate per ottenere un foglio sottile e resistente. Nel medioevo, i codici venivano organizzati in fascicoli, ovvero gruppi di fogli piegati e cuciti insieme. Ogni fascicolo era contrassegnato da una segnatura, che consisteva in una lettera o un numero scritto in alto o in basso sulla prima pagina del fascicolo. Questo sistema permetteva di tenere traccia dell'ordine dei fascicoli all'interno del codice e facilitava la consultazione e la ricerca di specifici contenuti. La scelta del materiale scrittorio dipendeva da diversi fattori, come la disponibilità delle risorse, il costo e la durabilità. Il papiro, ad esempio, era molto diffuso nell'antichità, ma la sua produzione richiedeva molta acqua e tempo, rendendolo costoso e meno accessibile. La pergamena, invece, era più resistente e duratura, ma richiedeva una lavorazione più complessa. Con l'avvento della carta, che era più economica e facile da produrre, la pergamena iniziò a essere gradualmente sostituita. È interessante notare come l'evoluzione dei materiali scrittori abbia influenzato la storia del codice e della trasmissione del sapere. La disponibilità di nuovi materiali ha permesso una maggiore diffusione dei testi e ha contribuito allo sviluppo della cultura scritta.
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Publisher
A.A. 2021-2022
62 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/09 Paleografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nora96_96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Codicologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Eleuteri Paolo.