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MEDIAZIONE DELLA CONSAPEVOLEZZA DEL PROPRIO COPIONE DI VITA

Il copione è un piano di vita al di fuori della consapevolezza, che si basa su una

decisione presa durante l'infanzia, rinforzata dai genitori, giustificata dagli

avvenimenti e che culmina in una scelta decisiva. La conoscenza del nostro

copione di vita ci consente di individuare gli aspetti che desideriamo non si

ripetano più.

MEDIAZIONE DEL CORPO

Per scoprire i propri obiettivi bisogna entrare in contatto con ciò che le emozioni e

le sensazioni lasciano trapelare poiché il corpo e il cuore sanno perfettamente

quello che è giusto per noi. Vi è sempre una congruenza tra pensieri ed emozioni,

infatti ad esempio è impossibile stare male ed avere pensieri positivi. Se ad

esempio l'immaginazione lascia emergere troppi ostacoli non serve andare avanti,

ma è il momento di chiedersi se si é valutato tutto prima di decidere.

MEDIAZIONE DELL'INCONSCIO

Un'altra via per accedere al desiderio del cuore e riattivare la propria capacità di

sognare.

MEDIAZIONE DELLA BELLEZZA

Il saper contemplare la bellezza ci aiuta ad accogliere l'intensità delle emozioni e le

forze dei nostri desideri del cuore. È ritornare ad innamorarsi della vita, è

un'elevazione nell'anima.

Per raggiungere il proprio obiettivo bisogna procedere a piccoli passi e il primo

passo deve essere piccolo, sostenibile e accompagnato da emozioni positive =

programmazione (metodo Kaizen) Secondo la

programmazione neurolinguistica (PNL), vi sono alcune regole di buona formazione

dell'obiettivo.

1 L'obiettivo deve essere espresso in termini positivi poiché esprimere

l'obiettivo in termini negativi, secondo legge dell'attuazione, porta la persona

verso ciò che teme e non verso ciò che vuole. Inoltre l'esprimersi in termini positivi

rafforza la determinazione nel raggiungimento dell'obiettivo desiderato.

2 L'obiettivo deve essere specifico e verificabile concretamente. Bisogna

portare ciò che si immagina nella realtà tangibile a prescindere se poi i risultati

non sono soddisfacenti. Bisogna scegliere poiché anche se la scelta non cambia la

realtà esterna, cambia comunque noi stessi e il mantenere la mente concentrata

su un obiettivo concreto, ci aiuta a trovare delle alternative, a identificare le

difficoltà da superare e a diventare consapevoli dei nostri limiti.

3 L'obiettivo deve essere acquisito e mantenuto sotto la propria

responsabilità, non deve essere legato a scopi strategici, ma deve essere

consacrato ai propri valori. Inoltre per riuscire nei propri intenti, bisogna continuare

a credere nelle proprie risorse e qualità nonostante le difficoltà.

4 L'obiettivo deve essere ecologico, cioè non deve danneggiare l'equilibrio del

soggetto che cambia, degli altri e dell'ambiente circostante. E per raggiungere

questo obiettivo ecologico bisogna essere egocentrici evitando di essere egoisti.

Essere egocentrici significa credere fermamente nella prova visione della realtà e

rispettare quella degli altri se è diversa. Essere egoisti significa invece imporre

all'altro la propria visione delle cose.

5 Il raggiungimento di ogni obiettivo comporta la rinuncia a vantaggi

secondari, la perdita di qualcosa. Infatti le antiche leggi dharmiche ci insegnano

che ogni trasformazione interiore impone un sacrificio, una rinuncia per la

realizzazione di uno scopo superiore.

Sindrome di Peter Pan: esistono nel mondo degli eterni bambini che sono

sempre incentrati sui propri bisogni senza mai rendersi conto delle necessità

dell'altro. Cercano facili e immediate risposte ai loro problemi causando così una

sofferenza per il minimo insuccesso o per la minima difficoltà.

I due ostacoli maggiori che intralciano il raggiungimento dell'obiettivo sono la

paura e la rabbia. La paura di non farcela, di stare soli, di fallire, ci

impedisce di cambiare ed amare, ma dobbiamo imparare ad agire nonostante la

sua presenza

Riguardo la rabbia bisogna imparare ad esprimerla con dolcezza, senza eccessi.

Le emozioni di qualsiasi tipo vanno riconosciute, gestite o espresse,ma non inviate.

Inviare un'emozione vuol dire che noi abbiamo il permesso di esprimere ad

esempio la rabbia, ma questa non deve diventare tossica per qualcun' altro.

Vi sono alcune strategie per praticare l'arte del controllo della nostra impulsività e

della nostra rabbia:

- L'osservazione di sé. Quando vi è un'emozione negativa non bisogna opporsi,

ma osservarla riuscendo così a dissolverla piano piano. Se ad esempio sono

arrabbiato e mi dico "non devo provare tale emozione", la rabbia viene

ulteriormente alimentata, se invece io la osservo senza oppormi, la rabbia

gradualmente si dissolve.

- La disidentificazione, che è un esercizio utile per estraniarsi da ciò che procura

malessere. É una condizione di auto-osservazione che porta a scegliere modi di

reagire meno impulsivi.

- La celebrazione della vita, poiché è importante anche nei momenti difficili

rimanere centrati sulla bellezza della vita e lasciarsi incantare dalle piccole cose.

- La trasformazione dei pensieri irrazionali, cioè bisogna trasformare i

pensieri abitudinari in pensieri che pongono nella condizione di disattivare le

emozioni distruttive e parassite.

- Evitare legami tossici, non serve andare d'accordo con tutti.

- Capacità di riconciliarsi e perdonare. Bisogna compiere uno sforzo di

comprensione dei propri ed altrui limiti che possono causare sofferenza.

Per entrare in contatto con le nostre emozioni più genuine ed autentiche, bisogna

imparare a non giudicare e non giudicare non significa rinunciare a discernere.

Discernere è opinare, giudicare è sancire una definizione che non si limita a

determinare preferenze, ma impone precisi comportamenti.

L'ultima fase del processo di Coaching life consiste nell'agire affinché l'obiettivo

venga realizzato e per agire ci vuole coraggio di osare nonostante tutto. La

maggiore fatica per cambiare sta nel destituire le nostre abitudini per creare con

un certo sforzo nuove abitudini. Perché le nostre intenzioni diventino realtà occorre

imparare anche la legge del distacco che consiste nel staccarsi dall'idea

compulsiva di ottenere risultati e questo non significa rassegnarsi ma aprirsi alle

possibilità.

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
4 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Noemi.amari di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia della formazione e dell'orientamento e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Nanetti Franco.