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Clinica psicodinamica - caso Katrina Pag. 1
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Estratto del documento

Dal tipo di difesa che essa riferisce, sembra risulti che non aveva chiaramente

riconosciuto l’attacco come aggressione sessuale; interrogata se avesse saputo

quali intenzioni fossero quelle dell’uomo,essa rispose di averlo capito molto più

tardi e di essersi opposta solo perché era sgradevole essere disturbata nel sonno,e

perché era una cosa che non stava bene.

Essa poi narra altre esperienze di un epoca un po’ più recente, e come dovette

difendersi contro di lui un’altra volta in una locanda; mentre era ubriaco fradicio e

altro ancora. Alla domanda di Freud, se in quelle occasioni avesse sentito qualche

cosa di simile alla recente difficoltà di respiro, risponde con decisione di aver ogni

volta sentito una pressione sul petto,ma meno forte della scena della scoperta.

Immediatamente dopo la conclusione di questa serie di ricordi, comincia a narrarne

una seconda, in cui si trattava di episodi nei quali aveva rivolto la sua attenzione a

qualche cosa che accadeva fra lo zio e la Franziska.

Dopo aver terminato queste due serie di racconti, si interrompe. E’ come

trasformata, il volto prima accigliato, sofferente, si è ravvivato, appare alleviata e

sollevata. Freud nel frattempo è giunto alla comprensione del suo caso: essa recava

allora dentro di sé due serie di esperienze che ricorda ma che non comprendeva, e

che non utilizzava per alcuna deduzione; vedendo la coppia durante l’amplesso

aveva immediatamente stabilito la connessione tra la nuova impressione e quelle

due serie di reminiscenze; aveva cominciato a capire e contemporaneamente a

difendersi da tale comprensione. Era seguito un breve periodo di elaborazione,

di”incubazione”, e poi si erano presentati i sintomi della conversione, il vomito quale

elemento sostitutivo per la ripugnanza morale e fisica: l’enigma con ciò era risolto,

essa non aveva sentito nausea alla vista dei due, ma al ricordo dell’aggressione

notturna, quando sentì il corpo dello zio.

Così dunque il caso sarebbe chiarito, ma Freud ancora non riesce a capire da dove

proviene quell’allucinazione della testa che le incute timore, per questo lo chiede

alla paziente. Ella risponde prontamente che ora riesce a riconoscerla: è la testa

dello zio. In seguito alla scoperta del tradimento, lo zio era diventato furioso nei

confronti di Katarina e la minacciava di continuo. La ragazza scappava sempre

quando si trovava lui davanti e temeva che l’acchiappasse in qualche posto di

sorpresa. 2

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A.A. 2013-2014
3 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/07 Psicologia dinamica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher swarovskyna di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Clinica psicodinamica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Xibilia Concetta.