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Classicismo vs Romanticismo, posizioni a confronto Pag. 1
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Visioni poetiche a confronto: classicismo vs romanticismo

Posizioni filoclassiche Posizioni filoromantiche

“Ora che cosa facevano i poeti “…La smania poetica degli antichi

antichi? Imitavano la natura, e veniva soprattutto dall’ignoranza, per

l’imitavano in modo ch’ella non pare la quale meravigliandosi

già imitata ma trasportata nei versi balordamente d’ogni cosa, e credendo

loro, in modo che nessuno o quasi di vedere a ogni tratto qualunque

nessun altro poeta ha saputo poi accidente, e immaginarono

ritrarla così al vivo, in modo che noi un’infinità di forze soprannaturali e

nel leggerli vediamo e sentiamo le di sogni e di larve…”.

cose che hanno imitate”. [Cavaliere Lodovico di Breme – In

“Discorso di un italiano”].

[Leopardi – Discorso di un italiano].

“Ricordiamoci che il più grande di “Gli antichi non sono né gli ebrei, né

tutti i poeti è il più antico, il quale i cristiani, né gli inglesi della poesia.

non ha avuto modelli, che Dante sarà Non sono un popolo di artisti eletto

sempre imitato, agguagliato non mai, arbitrariamente da Dio; né

e che noi non abbiamo mai potuto possiedono essi solo una fede

pareggiare gli antichi, perché essi beatificante nelle bellezza; né hanno

quando voleano descrivere il cielo, il un monopolio della poesia”.

mare, le campagne, si metteano ad

osservarle, e noi pigliamo in mano un [Schlegel – Frammenti – 91]

poeta”. “…Soltanto la memoria delle glorie

[Leopardi – Lettera ai Sigg. passate diveniva ogni giorno

compilatori della biblioteca italiana]. maggiore; ma l’orgoglio nazionale

fatto in tal guisa orgoglio di

provincia, invece di liberare come

altrove i voli dell’ingegno, lo

incatenava nel breve ricinto ove per

accidente era comparso nascendo”.

[Borsieri – Introduzione alla

biblioteca italiana].

“Non è del poeta ma del filosofo il “Il principio generale a cui si possano

guardare all’utile e al vero: il poeta ridurre tutti i sentimenti particolari

ha cura del dilettoso, e del dilettoso sul positivo romantico…è questo: che

alla immaginazione, e questo la poesia e la letteratura in genere

raccoglie così dal vero come dal debba proporsi l’utile per iscopo, il

falso, anzi per lo più mente e si studia vero per soggetto e l’interessante per

di fare inganno, e l’ingannatore non mezzo. Debba per conseguenza

cerca il vero ma la sembianza del scegliere gli argomenti pei quali la

vero.”. massa dei lettori ha o avrà, a misura

≠ che diverrà più colta, una

“Bisogna distinguere due diversi disposizione di curiosità e di

inganni; l’uno chiameremo affezione, nata da rapporti reali, a

intellettuale, l’altro fantastico. preferenza degli argomenti, pei quali

Intellettuale è quello per esempio una classe sola di lettori ha una

d’un filosofo che vi persuada il falso. affezione nata da abitudini

Fantastico è quello delle arti belle e scolastiche, e la moltitudine una

della poesia a’ giorni nostri”. riverenza non sentita né ragionata, ma

ricevuta ciecamente. E che in ogni

“…è meglio fingere in maniera che il argomento debba cercare di scoprire

volgo abbia sì bene da tali finzioni e di esprimere il vero storico e il vero

quel diletto ch’è il fine della poesia, morale, non solo come fine, ma come

ma non le creda fuorché più ampia e perpetua sorgente del

coll’immaginativa, e quindi senza bello: giacchè il falso può bensì

nessun danno. Il fine della poesia non dilettare, ma è temporario e

è l’ingannare ma il dilettare: accidentale”.

l’inganno pel poeta è un mezzo,

capitalissimo certo, ma basta [Manzoni – Lettera a Cesare

l’inganno dell’immaginazione. Taparelli].

[Leopardi – Lettera ai Sigg.

compilatori della biblioteca italiana].

“Noi non vogliamo che il poeta imiti altri “Parve cosa così mirabile e quasi

poeti, ma la natura, né che vada miracolosa l’opera della poesia agli

accattando e cucendo insieme ritagli di antichi greci che l’adeguarono a un

roba altrui; non vogliamo che il poeta sacro afflato, a un entusiasmo, a un

non sia poeta; vogliamo che pensi e furore, a una divina mania […] Ma il

immagini e trovi, vogliamo ch’avvampi, più umile canto popolare, se un

ch’abbia mente divina, vogliamo che i raggio d’umanità vi splende, è poesia,

poeti dell’età presente e delle passate e e può stare a fronte di qualsiasi altra e

avvenire sieno simili quanto è forza che sublime poesia”.

sieno gl’imitatori di una sola e stessa [Croce - La poesia].

natura, ma diversi quanto conviene

agl’imitatori di una natura infinitamente

varia e doviziosa”.

[Leopardi – Discorso di un italiano].

“…Vollero i romantici escludere

l’imitazione dei classici, propriamente

detta. I romantici domandavano che si

riconoscesse espressamente che,

quantunque i classici abbiano scritte cose

bellissime, pure né essi né alcun altro non

ha dato né darà mai un tipo universale,

immutabile, esclusivo di perfezione

poetica”.

[Manzoni – Lettera a Cesare Taparelli]. La storia dell’imitazione della poesia

antica, soprattutto all’estero, offre, tra

l’altro, anche il vantaggio che si

“Chi si attendesse di vederci sacrificare possono sviluppare nel modo più

sugli altari dell’antichità vivrebbe semplice e completo gli importanti

ingannato, e andrebbe errato ancor più concetti di parodia involontaria e di

chi per amore di cose nuove ne tenesse arguzia passiva.

=

dimentichi dell’eredità dei nostri

maggiori. Non mai imiteremo quei figli [Schlegel – Frammenti – 39].

sconoscenti, pei quali il primo atto di

padronanza si è il distruggere le amicizie, Non ci si dovrebbe mai richiamare

il regime domestico, l’idea persino delle allo spirito dell’antichità come a

virtù ond’era accurato il buon padre che un’autorità. Poiché è una

gli ebbe un giorno arricchiti”. caratteristica degli spiriti di non

lasciarsi afferrare con mano e

[Borsieri – Introduzione alla biblioteca contrapporre.

italiana]. [Schlegel – Frammenti – 44].

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Publisher
A.A. 2013-2014
4 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/14 Critica letteraria e letterature comparate

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Gerson Maceri di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della critica letteraria italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Ortolani Donata.