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Il commercio nell'antica Etruria
V-VIcommercio ha fondamentale importanza a livello archeologico, può essere:
- Diretto
- Indiretto, ceramica attica proveniente dall'Etruria e tesaurizzata in Italia, il mercato etrusco plasmava quello attico: è una forma italica che il mercato etrusco richiede in prodotto figurato ad Atene, la quale lo rimanda in commercio in Etruria
- Commercio delle anfore per il vino verso l'Oriente (legami ceretani) e verso l'Occidente (legami vulcenti: vino ed olio verso il Golfo del Leone): legami anforacei (dai relitti con carichi misti: greci, latini, cartaginesi), ogni città costiera si specializzava in questa produzione. In Etruria i porti erano strappati apposta alle lagune (tranne Orbetello): territorio con 15 km nell'entroterra. Approccio lacustre, per questo si estendeva per oltre 15 km nell'entroterra.
Origini:
- Erodoto: vengono dalla Lidia, questo paese era stato ridotto alla fame, così il re, divisa in due parti la popolazione,
1. Strabone: gli Etruschi, originariamente chiamati Tirreni, lasciarono la regione guidati da Tirreno, suo figlio. Cambiarono però la loro denominazione in Tirreni, in onore di colui che li aveva condotti fra gli Umbri, dove fondarono città.
2. Dionigi di Alicarnasso: gli Etruschi erano una popolazione autoctona.
3. Evidenza archeologica: la cultura materiale villanoviana, originaria di Villanova (BO), presenta le stesse tipologie di sepolture ritrovate in Etruria.
4. Massimo Pallottino: non era rilevante da dove venissero gli Etruschi, anche se possediamo fonti indirette scritte secondo le quali per ogni città vi era un eroe fondatore (il più simile dalle fonti risulta essere Tarchon, fondatore di Tarquinia, secondo Strabone, Virgilio, Cicerone ecc. o di Lidia secondo Erodoto e Dionigi di Alicarnasso). Questo ricorda le fondazioni coloniali greche, ma è mito-storia, erano percepiti diversamente dagli etnografi greci.
La misteriosità dell'origine degli Etruschi è stata un'etichetta data e per molto tempo rimasta.
Tempo accettabile ma non modificabile, il mistero della provenienza è diventato un topos letterario in età moderna. Erano nominati come discendenti da maloro come si definivano? Da un cippo di Cortona del II sec. a.C. si legge TULAR RASNAL, in cui:
- TULAR: indica il confine;
- RASNAL: potrebbe essere un etnonimo etrusco, come loro si definivano.
Può essere un cippo di confine etrusco ma il II secolo a.C. è abbastanza recente e poi, perché a Cortona? Riletto come confine della comunità etrusca.
Cronologia
La cronologia standard funziona per questo areale.
Prima Età del Ferro (900-720 a.C.), cultura villanoviana:
- Da record funerario al 90%: standardizzazione dei corredi, incinerazione in vaso biconico defunzionalizzato (solitamente con un'ansa in meno), spezzato o prodotto così; può avere due tipi di copertura: ciotola capovolta o elmo ed può essere decorato da collanine.
postetutt’intorno = antropomorfizzazione. Visono pochi biconici che fanno da cinerario con ornamenti personali, man mano si differenziano imateriali, si usa il bronzo per elmo, scudo e lancia non funzionali ma armi da parata. Può esservi traccia anche del morso equino (il defunto possedeva un cavallo);
Da abitazioni miniaturizzate per il 10%: capanne dalle quali si può ricostruire l’alzato.
Periodo Orientalizzante (720-580 a.C.):
Da record funerario al 75%: nascono gli incineratoi nella Prima Età del Ferro e l’inumazione è prevalente ma mai restano anche se, in questo periodo, assoluta:
- Tombe a buca a Tarquinia con vasellame attico, contemporanee alle vicine tombe a camera ad inumazione;
- Tumuli nella necropoli della Banditaccia a Cerveteri con diametro variabile (da 10 a 65 m), la camera è scavata nel tufo e coperta da tamburo; le tombe sono a livello familiare, non singole e periodicamente riapribili.
Una struttura stabile di questo tipo
è la Tomba Regolini-Galassi (675-650a.C.) di altissimo valore simbolico oltre che economico, il vasellame è posto definitivamente in tomba (arriva in bronzo ma viene rielaborato in ceramica dagli Italici), serve per un banchetto rituale e costituisce il corredo d'accompagno insieme alle statuette in bucchero di donne che tirano le trecce in pianto rituale e al carro che ha trasportato il defunto: spostamento veloce; il è d'oro.corredo personale
I tumuli possono avere due dislocazioni:
- Dentro la necropoli urbana;
- Isolati nel territorio: è il caso dei tumuli monumentali come Montetosto o San Paolo, contesti ricchi ma spesso violati in colline di 65 m di diametro in pianura; non sono posti nella Banditaccia per marcare la fascia territoriale di una famiglia: potere economico ma anche politico.
Da abitati per il 25%.
Età arcaica (580-480 a.C.)
Le tombe passano dalla sfera privata alla sfera pubblica utilizzando le camere già esistenti dei tumuli,
Spostati nelle città già fondate. Tre tavolette d'oro di Pyrgi, a testimonianza di ciò vi sono le scritte in parte in punico (riassunto dell'etrusco), in parte in etrusco. Il termine evidenziato si traduce come Tefarie: pagare per la costruzione di un tempio, impiegare la propria ricchezza nella monumentalizzazione pubblica; mentre il benefattore è sepolto in una tomba modesta. Attraverso un concorso per la realizzazione delle opere pubbliche sono stati costruiti i templi monumentali di Pyrgi; comunque sia, le tombe non sono ancora considerate espressioni di isonomia.
Villa Poniatowski, sez. Lazio - Lezione 11 15/11/18
Il Museo
Villa Poniatowski era uno spazio ricreativo papale, il tipo di affreschi lo dimostra ma nel 1800 appare in rovina con le stalle per i cavalli; Barnabei decide allora di ristrutturare il complesso che nasce come Museo Falisco, non Etrusco, fino al 2001 (perché i primi scavi in Etruria sono quelli relativi all'Agro Falisco).
Adesso il Museo è completamente svincolato dal territorio, ha piena autonomia (non appartiene più alla Sovrintendenza archeologica), ha cambiato fisionomia: le collezioni sono fisse anche se la distribuzione dei reperti è burocratica (es.: tombe a Villa Poniatowski e ossa in altro polo museale). Il direttore è un etruscologo. Villa Poniatowski è stata aperta nel momento in cui Villa Giulia non riuscì a contenere nient'altro: è stata allestita nel 2001 un'area del Museo per Latini ed Umbri. Dal 1900 però, con la nuova riforma della Sovrintendenza, continuarono ad arrivare a Villa Giulia solo i materiali di ambito etrusco, quelli di ambito italico vennero dislocati nei musei dei territori d'appartenenza; ciò che è rimasto dell'ambito italico è funzionale a spiegare ciò che è esposto dell'areale etrusco. L'Orientalizzante a Preneste l'antica Palestrina, si trova nel Lazio Preneste.e, utilizzando la corretta cronologia, citroviamo nell'Orientalizzante IVA e IVB caratterizzato da sepolture che denotanouna particolare ricchezza, indice di differenziazione sociale. Le tombe a contestosingolo sono due:- Ponendo l'attenzione su Tomba Barberini,
Di ambito siro-palestinese in cui la caccia al leone, acrobazie su leone sono riferite ad ambito regale, a Palestrina sono simbolo di aristocrazia (aristoi intesi come possidenti, coloro che se lo possono permettere, non siamo in grado di capire se quelli che possono economicamente siano anche quelli possono politicamente).
Vi è poi un trono in bronzo (soggetto diffuso) noto con questa forma in area lesabino in ceramica, a Verucchio in legno: la forma rimane costante in più areali, è una forma significativa, può essere un simbolo di potere economica e, lato senso, politica; inoltre è realizzato in bronzo, il quale è un materiale semiprezioso.
Un altro esempio di potere dichiarato è un enorme scudo in bronzo da parata (frammentario) che, insieme alle cinture e accessori (in basso), svolge la funzione di costume da parata per l'auto rappresentazione (come tutto il resto!); vi è anche un carrellino per l'incenso, strumento che si
comprende in negativo: l'incenso è prodotto in area orientale, la stessa dei calderoni a scopo carneo per banchetto (ne parla Omero) e del tripode con animali e uomini che guardano dentro. Il c'è un sostegno dei calderoni è molto importante, repertorio animalistico orientale fantastico: grifi, leoni alati, il quale deve avere un significato. Il bestiario orientalizzante viene declinato in moltissime forme in ambito italico anche interno, non è un caso che queste siano per noi correttamente riconoscibili, ma ognuna di queste forme ha un bisogno narrativo: chi è in grado di recepirle e raccontarle? Chi ha più ci si allontana dall'areale contatti diretti con la costa, infatti, costiero e più queste figure vengono rilette in modo sempre più fantasioso (es.: Faleri: chimera con corpo di cavallo perché non conoscono il leone, con numerose protomi e coda di cavallo = miscelamento che implica comunque un significato ma noi non.siamo in grado di capirlo, anche perché non è detto che venga mantenuto costante sia sulla costa che nell'interno: mutamento). Vengono adottati anche costumi orientali: calici a sostegno con delle piangenti con le trecce – su modello della tomba Regolini Galassi in cui si trovano in bucchero: passaggio dalla classe più povera alla classe più nobile dei materiali messi in tomba. Alla domanda del perché l'ipotesi della mera auto rappresentazione è