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IL FORO DI COSTANTINO

Elemento chiave nella pianificazione della città, posto di fronte alla porta vecchia collegava il

palazzo imperiale con i nuovi quartieri residenziali. A pianta circolare o ovale, era racchiuso da

colonnati a doppio ordine; era collegato a Mese e Regia da porticati ed al centro si ergeva la

colonna di costantino sulla quale dominava una sua statua in bronzo (si dice ricavata da una statua

.

del dio del sole)

I SANTI APOSTOLI

- Chiesa del mausoleo di Costantino, unica, ad essere completata per la sua morte, Eusebio ne

è nostro testimone oculare. Fu poi sostituita da Giustiniano con un altro edificio e nella seconda

.

metà del 1400 sostituita dalla moschea Fatih di Maometto II

- Venne costruita lontano da palazzo ma dentro le mura, un chiaro segnale di sfida alla

tradizione romana che non permetteva la sepoltura entro le mura e al costume della tetrarchia di

situare il mausoleo dell’imperatore entro il recinto del palazzo: solo un esempio simile si riscontra

nella storia, ovvero il mausoleo di augusto incluso nelle mura aureliane

- l’unica fonte che ci dona una descrizione della chiesa costantiniana si trova in Vita Costantini di

Eusebio: di indescrivibile altezza sorgeva in un immenso giardino con altri grandi edifici, un palazzo

reale e delle terme: tutto ciò che occorreva per sostare nel luogo in cui ogni uomo potesse venerare i

resti del divino Costantino (ecco il suo disegno).

- Costantino aveva disposto che la messa venisse celebrata sopra la sua tomba che era

circondata dalle statue dei dodici apostoli, cosa sconcertante per i cristiani ortodossi e infatti il figlio

.

Costanzo spostò poi la tomba del padre in un luogo separato dalla basilica

Palazzo, ippodromo, foro con colonna e la chiesa degli apostoli con mausoleo:

- Tutto indica la presenza di Costantino (tutta la città è sua proprietà)

- Tutte le caratteristiche della Roma capitale (sette colli, palazzo e ippodromo come

sul palatino, foro e colonna come quelli di Traiano, mausoleo imperiale entro le mura

come Augusto). Anche se non era pura e semplice imitatio di Roma, più un ex voto a

cristo per la grazia ricevuta nella battaglia contro Licinio.

MILANO

La mappa della metà del 300 rispecchia un conflitto di concezioni politiche e religiose (tra

che vide incrociarsi i destini del niceno

fazioni religiose, ortodossi vs ariani, e tra vescovo e imperatore)

Atanasio, l’antiniceno Aussenzio, Costanzo II, niceno ma oppositore di Atanasio (fini perciò

e l’anti-imperatore Magnenzio.

per nominare vescovo Aussenzio)

IL PERIODO DELLA TETRARCHIA

Dimora sul finire del terzo secolo del tetrarca Massimiano, Milano era una città provinciale di tutto

rispetto.

Vi erano:

- Foro

- Circo

- Teatro

- Anfiteatro

- la strada che conduceva fuori città in direzione Roma dotata di porticati per oltre un chilometro e mura di cinta

fuori delle quali Massimiano fece costruire il suo mausoleo (come da usanza romana).

LA FINE DEL IV SECOLO

Di necessità virtù, Milano divenne, data la sua postazione lungo il confine minacciato dai barbari

residenza semipermanente degli imperatori che si succedevano, e quindi una

(insieme ad altre città)

capitale semipermanente dell’impero romano d’occidente

(forse la principale) (Ausonio nel 385 la cita

.

come settima città dell’impero per ricchezza e bellezza architettonica)

Morto Costanzo II, sostenitore di Aussenzio, questi nel 374 venne deposto a favore di Ambrogio,

eletto da una congregazione di niceani (la famiglia di ambrogio era per tradizione filonicena) e di

antiniceni (particolarmente neutrale era la posizione di Ambrogio) al tempo non ancora battezzato

e tantomeno vescovo.

LA POLITICA DI AMBROGIO

- nei 24 di vescovato Milano divenne la diocesi di riferimento in tutto l’occidente superando

anche Roma.

- Affranca il potere ecclesiastico dall’interferenza di quello temporale (dichiarò a Teodosio I

che egli entro la chiesa non era altro che un semplice membro della comunità). È da qui

che muove lo scisma tra Oriente e Occidente.

- Percorre il sentiero dell’ortodossia.

- Sconfisse sia l’eresia che l’interferenza temporale.

- Il suo impegno principale era il rafforzamento della fede mediante la venerazione dei martiri

anche mediante la costruzione di chiese in loro onore:

al di fuori delle mura sorgono e sorgevano,

1. ad ovest della città la basilica ambrosiana, sostituita dalla grandiosa chiesa romanica di

Sant’ambrogio;

2. a nord-est, sulla strada maestra che porta a como, la basilica di San Simpliciano, le cui

mura esterne sono tutt’ora in piedi;

3. a sud-est, fuori della porta della città in direzione di roma, la basilica di san nazaro; fuori

la porta verso pavia San lorenzo;

4. nel centro la cattedrale santa tecla una navata e doppie navate laterali su ciascuno lato, tutte

su archi colonnati; una campata del coro, rialzato, come nella basilica lateranense di Costantino; 80x45

metri, dava spazio ad un’assemblea di quasi tremila persone: non molte meno della cattedrale del

. Sorgeva su

laterano, e ciò a milano, che certo non sarà stata popolosa quanto la roma costantiniana

un vasto lotto nel centro che presumibilmente richiese il sacrificio di considerevoli proprietà

edilizie, e se ne deduce una data di costruzione anteriore al 355. Inoltre, date le dimensioni,

il costo presumibile degli espropri e la costruzione dispendiosa e accurata delle fondamenta

e delle murature, il contributo finanziario dev’essere stato notevole, e aver comportato forse

l’ausilio imperiale. Ritengo pertanto che l’opera venisse iniziata tra il 345 e il 350 sotto

Costante, fervido partigiano di Atanasio e della fazione nicena in Occidente, noto per il suo

sostegno generoso alle congregazioni cristiane.

SANT’AMBROGIO, SAN NAZARO E SAN SIMPLICIANO

Fondate da Sant’Ambrogio.

Le prime due furono completate già nel 386, san simpliciano venne a quanto sembra programmata poco

prima della sua morte nel 397.

- Presentano una bassa qualità, determinata probabilmente Da un sostegno finanziario poco

generoso e da una particolare fretta nell’edificazione.

- Collocate, in quanto a chiese cimiteriali e dedicate a martiri, su più antichi impianti funerari e tutte

provviste di reliquie.

Ambrogio voleva che la sua diocesi, residenza degli imperatori, fosse in competizione con quella

vecchia capitale del mondo intorno a cui costantino aveva posto santuari a commemorazione dei

martiri locali.

Cosi come le loro collocazioni, anche le loro piante rivelano connotazioni politiche:

- Sant’Ambrogio (basilica di tipologia consueta, con navata centrale, due navate laterali, abside semicircolari e

: L’altare di fronte all’abside doveva originariamente ospitare unicamente il

serie di archi su colonne)

sarcofago del fondatore, Ma l’insistenza o la protesta popolare, data la situazione insolita per milano

indussero sant’ambrogio a dividere il luogo sotto l’altare con altri due martire locali. È quindi

possibile interpretare la pretesa originaria di Ambrogio a quel posto d’onore come

un’implicita risposta al primo sito della sepoltura di costantino.

- San Nazaro , le allusioni alla chiesa degli apostoli a Costantinopoli sono evidenti. Aveva un impianto

a croce, e chiaramente il modello a cui ambrogio guardò fu la chiesa degli apostoli di costantino,

segnodella vittoria di cristo. Inoltre, le reliquie originarie appartenevano agli apostoli Andrea

Tommaso e Giovanni, come all’apostoleion vi erano state a lungo ospitate le reliquie dell’evangelista

luca e degli apostoli andrea e timoteo.

- San simpliciano sembra aver perso qualsiasi connessione con Costantinopoli. Essa non assomiglia

più alla chiesa di ambrogio o a quella degli apostoli di costantino, né nella funzione né nella pianta

(anche le reliquie dei martiri perdono il posto d’onore dell’abside, venendo collocate in un braccio della

.

costruzione)

SAN LORENZO

È l’unica non fondata da Sant’Ambrogio.

Vi si fa riferimento col nome attuale per la prima volta introno al 590, ma forse la dedica a San lorenzo risale

già al 500, quando il vescovo di milano del tempo, Lorenzo I, fece costruire al suo fianco la cappella di san

sisto. A data similmente tarda risalgono inoltre le dediche delle cappelle adiacenti di Ippolito ed aquilino.

- Va considerata come un gruppo di costruzioni l’una all’altra legate fin dall’inizio: tutto poggia su un’immensa

piattaforma comune composta di blocchi di pietra.

- Appartiene ad una serie di chiese impostate su un sistema a doppio guscio il cui esempio più noto è la chiesa

dei santi sergio e bacco a Costantinopoli, risalente ai primi anni di Giustiniano.

- Sant’aquilino: richiama alla mente, nella pianta, nella decorazione e nella dimensione, il mausoleo costruito da

Massimiano fuori le mura di milano intorno al 300. Ed effettivamente, come è stato dimostrato, sant’aquilino non

era un battistero, bensì un mausoleo, presumibilmente imperiale.

Abbiamo detto della povera qualità delle costruzioni ambrosiane; bene, il sostegno imperiale sembra sia stato

probabile per la costruzione di san lorenzo, ecco che si avvalora la tesi di aquilino come mausoleo.

La datazione di san lorenzo: dovrebbe fissarsi agli anteriori degli ottanta del 4 secolo, l’anfiteatro le cui

pietre vennero usate per costruire la piattaforma del complesso doveva già essere stato demolito nella metà

degli anni ottanta quando Ausonio compose la sua descrizione in versi di milano nella quale elenca gli edifici

più importanti non citando proprio l’anfiteatro.

Inoltre, se consideriamo anche che l’anfiteatro era di origine demaniale, e che senza dubbio San lorenzo necessitò di un

finanziamento imperiale (data la sua qualità), non si può non collegare i due eventi.

SAN LORENZO E POLITICA

Ambrogio ne fece menzione con il nome originario di Basilica Porziana nel 386.

Fin dal 378, una basilica, a quanto pare contesa da antiniceni e niceni, era stata sequestrata dall’imperatore

Graziano. Data l’insistenza sia da parte dei niceni che degli antiniceni, e l’evidente coinvolgimento

dell’imperatore e della corte (ancora nel 386), la porziana non doveva essere una chiesa insignificante.

E a una chiesa di tale importanza non si confà, come sembra successo alla Porziana, di sparire da un

momento all’altro dalla storia di milano: se non continuando a vivere con un diverso nome.

È San lorenzo, la porziana per la quale ambrogio e gli imperatori si batterono negli anni tra il 378 e il 386?

San Lorenzo potrebbe interpretarsi come chiesa di palazzo, progettata per il culto della corte. Dopotutto, gli

ariani della corte pu&ograv

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
13 pagine
8 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/07 Civiltà bizantina

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher luacab di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Civiltà bizantina e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Basema Hamarneh.