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L'ORGANIZZAZIONE DELLA POLIS GRECA
La città principesca diventa la polis democratica, dove si forma una nuova cultura. Essa era organizzata con un sistema di tripartizione, diviso in: Chora, zona di coltivazione solitamente fuori dalle mura. L'Asty, dove si svolgevano commerci e la vita di relazioni, anche chiamata città bassa. L'acropoli, luogo dove erano situati i templi e ultima fascia muraria dove rifugiarsi in caso di attacco, anche chiamata città alta. Inoltre c'è da sottolineare la sostanziale lontananza dal porto, per ragioni di difesa. Gli organi necessari al funzionamento della città greca erano, invece: Il focolare comune, luogo di culto consacrato al dio protettore della città, dove si offrivano sacrifici e si facevano banchetti rituali. Il Bouleterion, ovvero il consiglio dei nobili che rappresentavano i cittadini. L'agorà, cioè l'assemblea dei cittadini che si riunivano per ascoltare ledecisioni dei capi o per deliberare. Il luogo utilizzato per tale assemblea era solitamente un luogo all'aperto appositamente attrezzato. La popolazione della polis è sempre ridotta, non solo per la povertà ma anche per una scelta politica, avendo coscienza della propria civiltà ed essendo proporzionata alle risorse disponibili. Quindi si creò un organismo universale, rivelato da quattro fattori: Rispetto ed equilibrio con la natura, articolazioni in aree private, pubbliche e sacre, limite di crescita demografica e il principio di città unificata, dove non esistono zone chiuse e indipendenti.
➤ GLI ORDINI DEL TEMPIO GRECO
Dorico: Il più semplice e il più antico tra gli ordini architettonici della Grecia classica. L'ordine dorico è caratterizzato dall'ornamento del fregio a metope e triglifi alternati. Le colonne che sostengono l'architrave, sono solitamente tozze, scanalate, a circa un terzo dell'altezza ha
un leggero rigonfiamento che poggia direttamente sullo stilobate. La parte del capitello, l'echino è a forma di ciotola e su di essa poggia una lastra piatta cioè l'abaco. Quest'ordine veniva utilizzato nei templi rappresentativi di dei di sesso maschile.
Ionico: Quest'ordine è ispirato alla gracilità femminile. È più elegante e decorato. La colonna è alta, slanciata e sottile e ha una propria base. Il fusto è scanalato. Il capitello è composto dall'abaco e da un echino decorato da ovoli e volute. Il fregio si sviluppa lungo tutto il perimetro del tempio, ed in generale è decorato con bassorilievi. La cornice è provvista di dentelli.
Corinzio: È un elaborazione di quello Ionico. Il capitello corinzio aveva la forma di campana rovesciata ed era decorato con complicati disegni di piante, tralci e foglie. Ebbe molto successo nell'impero romano.
Significato dei singoli elementi:
Stilobate: Il
Basamento delle colonne del tempio greco.
Capitello: L'estremità superiore della colonna sulla quale poggia l'arco o l'architrave, diversa a seconda dell'ordine architettonico.
Echino: Parte centrale del capitello sotto l'abaco.
Architrave: Trave orizzontale sostenuta da colonne o pilastri.
Triglifo: Elemento decorativo del fregio dorico, alternato alle metope.
Metopa: Spazio rettangolare fra due triglifi del fregio, spesso occupato da motivi in bassorilievo.
Fregio: Negli ordini architettonici, la parte della trabeazione tra l'architrave e la cornice. Tipico ornamento dei templi antichi.
TIPI TEMPIO GRECO
La differenza tra le diverse tipologie riguarda principalmente il numero e la disposizione delle colonne:
Tempio in antis: due pilastri chiusi dal muro continuo del tempio individuano il pronaos; derivato direttamente dal megaron miceneo;
Tempio prostilo: il pronaos è individuato da quattro o più colonne.
nel fronte anteriore;Tempio anfiprostilo: presenta una fila di colonne sul fronte e una sul retro;
Tempio periptero (perì, intorno): è circondato su tutto il perimetro da un colonnato (peristilio) continuo;
Tempio a thòlos (o circolare): a pianta circolare, con la cella circondata da colonne.
Tempio diptero: è circondato su tutto il perimetro da una doppia fila di colonne.
➤ CORREZIONI OTTICHE
Da una certa epoca in poi le linee rette sono sottoposte a lievi curvature secondo gli assi di simmetria principali; gli interassi vicini agli angoli sono più brevi e le colonne progressivamente più grosse; gli assi delle colonne, anziché verticali, sono lievemente inclinati verso l’interno dell’edificio; le colonne dei lati corti sono talvolta più grosse di quelle dei lati lunghi, così che la colonna d’angolo risulta a sezione ellittica; i pavimenti sono lievemente convessi, e così via. Questi accorgimenti sonointerpretate comunemente come correzioni ottiche, cioè espedienti per compensare le differenze di condizioni visive dei vari elementi (ad esempio le colonne angolari, più esposte alla luce, apparirebbero più esili, e per conseguenza sono ingrassate) oppure per correggere alcune illusioni dell'occhio umano (ad esempio una linea perfettamente orizzontale apparirebbe un po' infossata al centro, e viene rialzata appunto verso le metà; una verticale sembrerebbe strapiombante, quindi viene inclinata all'indietro). Ma non sappiamo se le nostre abitudini visive siano uguali a quelle dei greci, anzi abbiamo motivo di credere che la loro sensibilità fosse più acuta. Quindi può darsi che percepissero le linee curve o inclinate come effettivamente tali. Indipendentemente dal loro preciso apprezzamento, è certo che queste deformazioni conducono ad indebolire l'autonomia concessa ai singoli elementi e
rafforzano l'unità complessiva. L'osservatore è sollecitato a guardare tutto l'organismo.