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Nascono vicino al nucleo (dove c’è un centro chiamato centro
organizzatore dei microtubuli o centrosoma che è fatto da due
centrioli, ovvero delle strutture microtubulari messe
perpendicolari, e da una tubulina chiamata gamma da cui
partono i microtubuli, la cui estremità + solitamente è quella
che guarda verso il citoplasma cioè è quella di crescita) e poi
si irradiano verso la periferia.
CENTROSOMA: struttura da cui nascono i microtubuli.
CENTRIOLI: sono fatti di microtubuli e hanno una struttura
particolare, in quanto sono fatti da nove triplette di microtubuli
periferici.
proteine associate: anche i microtubuli, come i microfilamenti,
hanno delle proteine associate: ad esempio le MAP, proteine
che stabilizzano i microtubuli.
proteine motrici: come i microfilamenti, anche i microtubili
possono essere associati a delle proteine motrici: le dineine.
Queste proteine si sposteranno sopra i microtubuli utilizzandoli
come rotaie.
Pur essendo strutture dinamiche, i microtubuli possono dar
luogo a strutture dinamiche come ciglia e flagelli, strutture
deputate al movimento. Le ciglia e i flagelli, pur avendo
funzioni diverse, sono fatti nella stessa maniera: hanno una
struttura portante chiamato assodema (negli spermatozoi
alterazioni dell’assodema possono causare infertilità maschile
funzione: dirigono il trasporto intracellulare, fanno il fuso
mitotico ( dunque nella separazione dei cromosomi durante la
mitosi o la meiosi hanno un ruolo molto importante).
MICROFILAMENTI: sono i filamenti più sottili che
compongono il citoscheletro. Sono fatti principalmente dalla
proteine actina che è globulare ma che forma delle strutture
filamentose. I microfilamenti sono strutture polarizzate. Sono
strutture dinamiche perché regolano la forma della cellula; a
questo scopo il citoscheletro può cambiare la sua
organizzazione. L’actina è localizzata sotto la membrana. I
filamenti di actina nascono da tante actine globulari che si
uniscono, formando il filamento. Due filamenti intrecciati
formano i filamenti di actina che hanno un’estremità +
(solitamente è l’estremità di crescita, legandosi ad ATP) e
un’estremità - (solitamente è l’estremità in cui viene
degradata). L’actina si polimerizza sotto la membrana
plasmatica (l’actina cioè nasce sotto la membrana) al di sotto
della quale ci sono delle proteine che aiutano a polimerizzare
l’actina. L’actina può polimerizzare in due modi: o in maniera
filamentosa o in maniera molto larga (diramazione chiamata
branching); a seconda del tipo di polimerizzazione l’actina avrà
rapporti con certi tipi di proteine (ad esempio la proteina
filamina, o la proteine villina, spettrina, distrofina, che formano
delle strutture diverse legandosi all’actina.
Funzione: è coinvolta nel movimento cellulare (il movimento
cellulare delle cellule più semplici è chiamato movimento
ameboide, o il movimento dei fibroplasti), è coinvolta nel
processo della divisione cellulare (l’actina si unirà con la
miosina facendo una strozzatura e dividendo le due cellule
figlie), da sostegno alla membrana.
Essendo coinvolta in numerosi processi, un suo
malfunzionamento può causare problematiche importanti. La
distrofia muscolare, ad esempio, è una malattia genetica in cui
c’è un’alterazione della proteina distrofina che sta sotto la
membrana e che interagisce con l’actina.
ameba: (ha un movimento molto lento) per camminare deve
polimerizzare l’actina sotto la membrana, mandare avanti la
parte del citoplasma e poi tutto il corpo cellulare va indietro. é
un movimento che fanno varie cellule: le amebe, le cellule
embrionali, le metastasi. Movimento lento che si basa sulla
polimerizzazione dell’actina.
L’actina può polimerizzare in maniera lineare, facendo come
dei piedi chiamati filopodi. Se fa una polimerizzazione
allargata, l’actina forma dei piedi più grandi che si chiamano
lamellipodi. Entrambe sono delle estroflessioni che si formano
grazie alla polimerizzazione dell’actina e che permettono il
movimento.
Le cellule si possono unire in vari modi:
-cellula/cellula;
-cellula/matrice extracellulare;
e in tutti questi casi l’actina è richiamata in causa.
a differenza dei microtubuli e dei
FILAMENTI INTERMEDI:
microfilamenti che si assomiglisano, i filamenti
intermedi sono un po’ diversi. Sono costituiti da varie
proteine come la cheratina, la vimentina e la desmina.
Non sono strutture polarizzate. I filamenti intermedi
sono localizzati sopratutto nelle giunzioni cellulari,
poiché servono per supportare la tensione, lo stress
della cellula.
Funzione: supportano la tensione, lo stress meccanico;
per questo si trovano principalmente nelle giunzioni.
Struttura: i filamenti intermedi sono costituiti da una
famiglia di proteine (mentre i microtubuli e i
microfilamenti sono costituiti da una proteina, la
tubulina e l’actina) specifiche per i vari tipi cellulari,
come le cheratine e la vimentina.
Non tutte le cellule posseggono i filamenti intermedi
(dunque probabilmente i filamenti intermedi sono stati
una specializzazione di alcune cellule);
localizzazione: non è solo citoplasmatica ma è anche
nucleare (nel nucleo i filamenti intermedi sono presenti
nella forma delle lamine che sostengono la membrana
nucleare, trovandosi al di sotto di essa)
I filamenti intermedi sono suddivisi in vari tipi a seconda
delle proteine che li costituiscono:
-cheratine (presenti negli epiteli);possono essere acide
o basiche. Alcune malattie degli epiteli sono dovute
all’alterazione di queste proteine che sono molto
importanti nelle cellule epiteliali (nei capelli, nelle
unghie, ecc); proteine che possono essere utili anche
nella diagnosi dei carcinomi perché a seconda del tipo
di cheratina si può dedurre da dove la patologia è
partita. Resistono allo stress meccanico, quindi queste
proteine avranno un ruolo molto importante nelle
giunzioni (le cellule, cioè, quando si uniscono tra di loro
devono resistere a stress meccanici) che si chiamano
desmosomi e enidesmosomi a seconda del tipo di
legame tra cellula.
-vimentina e vimentino-simili; (presenti nel tessuto
connettivo, nel tessuto muscolare, dove hanno un ruolo
molto importante ma anche in altre cellule come le
cellule semenchinali e negli spermatozoi)
- neurofilamenti; filamenti intermedi specifici per le
cellule nervose. Sono costituiti da diverse proteine che
si assemblano. La Sla o almeno alcune forme si pensa
siano dovute ad un accumulo e ad una cattiva
organizzazione di questi neurofilamenti.
Il modo in cui queste proteine si organizzano per
formare i filamenti intermedi differisce
dall’organizzazione caratteristica dei microfilamenti e
dei microtubuli, perché diversa è la funzione di questi
filamenti, ovvero resistere ad uno stress meccanico.
L’unità di base è una regione a alfa elica (che si
assomiglia in tutti i vari tipi che costituiscono le
proteine, mentre differiscono le parti finali; per questo si
pensa che derivino tutte da una proteina di partenza e
che poi si siano specializzate a seconda dei vari tipi
cellulari) che si avvolge in un dimero e questi dimeri in
maniera antiparallela forma un tetramero e otto
tetrameri formano un filamento che ha abbastanza forze
per resistere a stress meccanici (non c’è la parte
globulare ma c’è questo filamento sfalsato).
Come si fa a capire l’importanza di questi filamenti
intermedi? facendo esperimenti sui topi, ad esempio se
si induce una sovraespressione d NF-L o NF-H
(proteine dei neurofilamenti), i topi manifestano una
malattia simile alla SLA.
I filamenti intermedi, a differenza dei microtubuli e dei
microfilamenti, non sono strutture dinamiche, ma sono
strutture stabili perché non hanno necessità di fare
cambiamenti di forma (tuttavia fanno dei cambiamenti
le lamine nucleari perché la membrana nucleare si
disassembla ad un certo punto del ciclo cellulare e si
riassembla a causa di segnali che arrivano alle lamine
che saranno fosforilate e quindi si disaggregano e poi
riaggregano grazie alla defosforilazione delle lamine) ->
quindi si può dire che i filamenti intermedi sono
strutture stabili, ma che, in alcuni momenti del ciclo
cellulare, alcuni tipi possono cambiare, come le lamine.
Microtubuli e microfilamenti interagiscono con molte
altre proteine, come le proteine motrici. I filamenti
intermedi interagiscono con altre proteine, come la fma
non interagiscono con le proteine motrici, ma con la
filaggrina o la plectina (necessaria per la vita, perché è
una proteina che interagisce con altri importanti
filamenti, come quelli di actina e microtubuli, si è vista
questa cosa grazie ad esperimenti sui topi).
Cheratine difettose: le cellule non sono aderenti, si
formano degli spazi vuoti e di conseguenza si formano
delle bolle. Questa alterazione delle cheratine può
provocare delle problematiche come l’epidermolisi
bollosa semplice.
I microfilamenti, microtubuli e filamenti intermedi
devono lavorare bene; ci sono delle tossine naturali che
vanno ad influenzarli ad esempio l’amanita phalloides
fungo è velenoso perché lega i filamenti di actina e
quindi va a modificare l’organizzazione delle cellule,
creando delle importanti problematiche.
Un’altra importante sostanza è la colchicina che blocca
la mitosi, andando ad agire sul fuso mitotico, poiché si
lega a tubulina libera (la colchicina o sostanze simili
sono anche i componenti dei chemioterapici, poichè
possono bloccare la divisione incontrollata delle cellule
tumurali, influenzando la formazione del fuso mitotico).
Questa molecola, però, agisce su un meccanismo
biologico di base, cioè su una tubulina: quindi tutte le
cellule risentono del trattamento non solo quelle
tumorali ma anche quelle sane (bisognerebbe avere una
molecola specifica che ha effetto solo per certe cellule).
PROTEINE MOTRICI: sono in contatto son microtubuli
e con microfilamenti ma non con i filamenti intermedi.
Queste sono delle proteine particolari che sono in
grado di utilizzare energia, cioè idrolizzare ATP, che si
legano a microtubuli e microfilamenti. La miosina è la
proteina motrice dei microfilamenti, unendosi con
actina, mentre la dineina e la chinesina sono le proteine
motrici dei microtubuli, legandosi a tubulina. Esse
servono, all’interno della cellula, a far muovere gli
organuli o a fare s