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MITOSI
La mitosi prevede una serie di passi che producono la distruzione della parete nucleare per permettere la compattazione del DNA sottoforma di cromosomi. I centrioli migrando ai poli apposti, formano il fuso mitotico (formato da microtubuli). Essi si attaccano ai cromosomi a livello del centromero, facilitati dal cinetocore (proteina). Il centromero è composto da eucromatina costitutiva che non viene trascritta. Dopo la divisione dei cromosomi si ha il meccanismo di citodieresi che viene mediato da un filamento di actina che, formando un anello, divide la cellula.
CENTRIOLO
Il centriolo è l'origine del fuso mitotico. Essi si dividono prima della fase M dividendo quello originario. Esistono due tipi di microtubuli, quelli che legano al cromosoma e quelli che legano ad altri microtubili. I microtubuli sono formati da triplette di protofilamenti di tubulina (α e β). Un centriolo serve anche all'organizzazione dell'assonema nella parte.
basale del ciglio (composto da 9 coppie di tubulina più una centrale).
CINETOCORE: permette l'accorciamento della tubulina tramite molecole di dineina e in questo modo il cromosoma viene spinto dalla parte opposta. Nella coppia di centrioli solo uno produce microtubuli. Alcuni microtubuli servono unicamente a stabilizzare il fuso mitotico e altri non sono connessi. Quindi vi sono tre tipi di microtubuli. Nella cellula vegetale nella zona intermedia si formano pezzi di membrana che unendosi formano la piastra cellulare di divisione.
ISTOLOGIA: le due componenti di tutti i tessuti sono matrice extracellulare e cellule. Le categorie tessutali di base sono 5: tessuto epiteliale, connettivo, muscolare, nervoso e linfoide. I tessuti differiscono per la struttura delle cellule e per la quantità di matrice.
EPITELIO: cellule di forma variabile, mono o pluristratificate. La matrice extracellulare è praticamente inesistente e le cellule sono saldate tra di loro. Essi servono per
Un epitelio è un tessuto che riveste qualcosa dall'esterno (come l'epidermide) o all'interno (come l'intestino o l'apparato urogenitale). Un altro tipo di epitelio è quello ghiandolare, che è in grado di produrre un secreto, sia esterno che interno. Un epitelio di rivestimento ha cellule di forma irregolare. È sempre associato a un tessuto connettivo per consentire lo scambio di metaboliti con il sangue, che non può entrare all'interno di un epitelio di rivestimento a causa dell'assenza di matrice. Nella parte più interna, le cellule assumono una forma prismatica e diventano sempre più appiattite man mano che si va verso l'esterno. L'epitelio intestinale (villi) è monostratificato. In questo caso, oltre al tessuto connettivo, troviamo anche il muscolo liscio associato all'epitelio. In questo caso, abbiamo quindi una mucosa. Un epitelio può essere monostratificato con cellule appiattite (pavimentoso) semplice, monostratificato cubico o cilindrico. Siccome in un
preparato istologico non è facile vedere i limiti delle cellule, si osserva la forma del nucleo: allungato (pavimentoso), centrale (cubico) o cilindrico verso il basso. Anche negli epiteli pluristratificati si possono avere cellule con forme differenti, a volte si trovano cellule differenti per forma in uno stesso tessuto. In genere nella parte più interna vi sono cellule cubiche a differenza di quelle superficiali che sono piatte. Questa struttura è utile quando vi è usura e continuo ricambio (epidermide). In altri casi si hanno unicamente cubiche. Esiste un altro epitelio detto pseudostratificato (come quello della trachea) che sembra stratificato ma non lo è. Qui troviamo anche le cellule caliciformi che producono muco. Altre cellule hanno la parte superficiale provvista di ciglia. Anche se i nuclei non sono tutti allo stesso livello, non è pluristratificato poiché tutte le cellule poggiano sulla lamina basale. Un'eccezione.È rappresentata dall'epitelio di transizione dove le cellule possono passare da una forma all'altra. Esso si trova unicamente nella parete della vescica per consentirne la dilatazione. Alcuni epiteli hanno strutture accessorie che ne consentono la specializzazione come la presenza di ciglia o la cheratinizzazione. Quest'ultima è presente nello strato più esterno dell'epidermide che serve da protezione. Inoltre impedisce la disidratazione.
Data: 26/11
EPITELIO: assenza di matrice extracellulare. Essi vengono classificati per la forma delle cellule, il numero di strati e la forma dei nuclei. Tutti gli epiteli posano su una membrana basale che a sua volta posa su un tessuto connettivo che facilita l'irrorazione dell'epitelio da parte del sangue (il tessuto epiteliale non è irrorato direttamente). Le cellule subiscono un processo di cheratinizzazione ed è possibile osservare uno strato corneo in distacco. Nel caso dei capillari sanguigni,
la forma di un epitelio semplice. L'epitelio intestinale è monostratificato e cilindrico ed è associato a cellule caliciformi produttrici di muco. In questo caso sono presenti anche i microvilli che consentono di aumentare la superficie di assorbimento. Sotto lo strato connettivo è presente un muscolo liscio. Negli epiteli di rivestimento le cellule hanno una polarità: la parte distale o apicale è rivolta verso il lume; la parte prossimale è rivolta verso l'interno. L'epitelio corneale è un epitelio pluristratificato di tipo pavimentoso ma non cheratinizzato. Esso è evidentemente pluristratificato con strati interni appositamente modificati. CUTE: comprende epidermide e derma (parte connettivale) sottostante. Una cute spessa ha uno strato corneo molto spesso. Essa la troviamo nel palmo della mano e non presenta mai peli ma ghiandole sudorifere. Nel caso dell'epidermide i vari strati prendononomiparticolari: lo strato basale o strato germinativo è dove avviene la rigenerazione, sopra abbiamo lo strato del Malpighi o spinoso dove iniziano ad appiattirsi le cellule. Successivamente vi è lo strato granuloso, all'apice dei tessuti vivi. Nello strato granuloso non vi è cheratina ma una sua primitiva componente. In uno strato apparentemente vuoto detto strato lucido, le cellule sono inbandite di cheratina. All'apice vi è lo strato corneo rappresentato da cellule morte atto a mantenere l'epidermide contro l'usura meccanica. Le papille dermiche sono estroflessioni del connettivo per facilitare gli scambi gassosi. Il cheratinocita è quasi completamente pieno di cheratina e si trova all'apice dell'epitelio. Il melanocita ha una funzione difensiva rispetto ai raggi UV. Con l'aumentare dellamelanina, aumenta il colore della pelle. Lo strato corneo è completamente morto, completamente formato da
cheratina.
MELANOCITI: hanno derivazioni embrionali completamente diverse da quelle della pelle. Essi producono degli addensamenti di melanina detti melanosomi che vengono posizionati nelle cellule dell'epidermide.
CELLULE DI LANGERHANS: funzione di difesa.
Epitelio latiprismatico è un epitelio cilindrico (uretra), epitelio isoprismatico è cubico. L'epitelio cilindricopluriseriato (pseudostratificato) appare pluristratificato poiché i nuclei sono posti a diverso livello ma in realtà non è così. L'epitelio di transizione presenta cellule cubiche ma anche pavimentose come nel caso della vescica.
COMPLESSO DI GIUNZIONE: utilizzati dalle cellule per l'ancoraggio reciproco. Nella parte apicale troviamo la zonula occludente (che circonda tutta la cellula), sotto si ha invece la zonula aderente. Inoltre possiamo trovare i desmosomi (macula aderente), le giunzioni GAP e gli epidesmosomi, nel caso di aggancio con la membrana basale. Le GAP costituite
da proteine, creano un canale tra più cellule. La zonula occludente è formata da una proteina (occludina), che stringe le due membrane. La chiusura è strettissima e non passa nulla e non a caso è localizzata all'apice delle cellule per evitare la penetrazione di materiali. In questo modo, ad esempio, la cellula intestinale cilindrica trasporta i nutrienti unicamente dal suo interno. Subito sotto si ha invece la zonula aderente con un attacco delle due membrane più complicato: la giunzione è mediata da dimeri di caderine. All'interno delle cellule le caderine si agganciano alle proteine di ancoraggio che comprendono filamenti di actina. Questa giunzione è meno intensa di quella occludente. L'actina forma filamenti anche nei microvilli e cooperando con la miosina, può farli muovere o accorciare. Il desmosoma è simile alla zonula aderente: sono sempre presenti le caderine. Esiste in più una placca di adesione.
La placca di adesione è formata da proteine, collegata alle cadherine. Alla placca di adesione si uniscono i filamenti intermedi di cheratina. All'interno quindi si forma uno scheletro continuo per poi finire nell'emidesmosoma (desmosoma a metà). Esso serve ad ancorare la lamina basale con delle proteine dette integrine. Un'ultima giunzione è la GAP o comunicante. Esse sono costituite da proteine dette connessine che a gruppi di sei formano dei cilindretti che rappresentano dei canali (connessori). Esse permettono una comunicazione tra più cellule. Essi permettono un passaggio di molecole con un peso massimo di 1000 Dalton come ioni, acqua, sali ecc.
MEMBRANA BASALE: lamina basale e lamina reticolare. Le membrane basali hanno il compito di sostenere l'epitelio ma anche funzione selettiva (reni).
EPITELI GHIANDOLARI: sempre strettamente attaccate l'una all'altra ma hanno come compito la secrezione. L'origine della ghiandola è da riferire
caso, la ghiandola è costituita da un solo dotto secretore, mentre nel secondo caso è formata da più dotti secretori.caso abbiamo un dotto diretto anche con diverse forme dell'adenomero: semplice, globulare, ramificate semplici, acino, alveolo, acinose ramificate semplici. Le sudoripare sono glomerulari. Nelle composte con la ramificazione del dotto escretore si ha una complicazione sempre con la presenza all'estremità di adenomeri. La ghiandola salivare è di questo tipo. Un'altra divisione riguarda la modalità di escrezione.